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“I nostri imprenditori penalizzati anche nell’erogazione dei servizi essenziali. E’ davvero difficile fare impresa in questa nostra terra”. Il presidente provinciale di Cna Agrigento, Mimmo Randisi, prende posizione per sostenere le ragioni di un artigiano riberese, alle prese con disagi e danni legati all’interruzione della fornitura di energia elettrica. “Da tempo ormai in quella parte del territorio si registrano inconvenienti che sarebbero certamente evitabili perché non legati ad emergenze – afferma Randisi – le aziende finiscono così per subire, incomprensibilmente, colpi difficili da digerire. E’ il caso dell’Officina Meccanica Ferruzza, costretta a “fabbricarsi” la corrente per evitare di restare al buio nelle giornate di manutenzione programmata da parte dell’Enel a cui spetterebbe il compito di prevenire quelle che sono poi le conseguenze a carico degli utenti. Il dovere rifornirsi autonomamente comporta ovviamente dei costi. Per non sconvolgere il ciclo produttivo, e al tempo stesso, per garantire la continuità del lavoro ai dipendenti, l’impresa è costretta infatti ad utilizzare un gruppo elettrogeno, il quale per 8 ore consuma 200 euro di carburante. Dall’Enel ad oggi nessun riscontro alla richiesta di intervento. La ditta riberese è intenzionata ad intraprendere un’azione legale. Noi, come Cna – conclude il presidente Randisi – non possiamo stare con le mani in mano. L’impegno sarà massimo ed approfondiremo la questione, chiedendo anche un incontro ai vertici della società per capire e trovare assieme, con senso di responsabilità, adeguate soluzioni al problema, in modo che il tessuto produttivo agrigentino, già fortemente provato dalle note criticità, non debba farsi carico anche di questi ulteriori e gravi disagi”.

Sono apparsi in video conferenza davanti al primo collegio del Tribunale di Agrigento – presieduto da LuisaTurco (a latere Gianfranca Infantino e Maria Teresa Moretti) con tutte le precauzioni del caso: spalle alla telecamera, incappucciati, guardati a vista dai rispettivi capo-scorta.

Sono i collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati, ex barbiere di Racalmuto a capo della mafia agrigentina fino al 2004, e Giuseppe Sardino, ex consigliere comunale di Naro arrestato nell’ambito dell’operazione “Mercurio”, ritenuto “fedelissimo” di Giuseppe Falsone, che hanno reso oggi dichiarazioni in merito al processo che si sta tenendo a carico di Vincenzo Manzone, (difeso dagli avvocati Nino Gaziano e Salvatore Manganello) ex dirigente dell’ufficio tecnico di Castrofilippo, accusato di turbativa d’asta con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra. Secondo la Procura distrettuale antimafia, rappresentata dal sostituto procuratore Maria Teresa Maligno, Manzone avrebbe favorito l’aggiudicazione di alcuni lavori pubblici ad imprese ritenute vicine alla mafia.

Di Gati, visibilmente smagrito rispetto alle ultime uscite, tirato a lucido, è il primo a parlare: “A Castrofilippo non c’erano problemi per la spartizione di appalti al Comune. C’era un rapporto privilegiato con il sindaco che era vicino a Cosa nostra e anche il segretario comunale. Non ricordo il suo nome ma mi fu riferito che possedeva un terreno vicino a quello che acquistai io.

Poi l’ex capo provinciale di Cosa nostra spiega come si sarebbero truccate le gare d’appalto: “Più erano le buste maggiori erano i ribassi. A Castrofilippo conoscevamo il segretario a cui indicavamo i nominativi. A volte per non dare nell’occhio mandavamo avanti ditte vicine con cui si prendevano accordi prima.”

Dopo Di Gati è la volta di Giuseppe Sardinoex consigliere comunale a Naro, tutore della latitanza del boss Giuseppe Falsone: “Vengo affiliato a Cosa Nostra nei primi anni 90 come membro della famiglia di Naro di cui sono stato anche vice-rappresentante. Il capo della famiglia di Naro era Carmelo Vellini. Giuseppe Falsone l’ho visto quotidianamente dal 2004 al 2006 dato che ha trascorso parte della latitanza vicino la mia campagna. Vincenzo Manzone lo conosco perché è di Naro e abitava nello stesso palazzo in cui avevo la mia attività commerciale. Lo ritenevamo affidabile ma non ho mai avuto la necessità di contattarlo. In ogni caso non ho avuto bisogno di alcun favore. Non sono a conoscenza  di come avvenissero le gare d’appalto ma so di un incontro avvenuto tra Falsone e il sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, nel 2006. Falsone voleva dei lavori da far svolgere alle sue ditte, chiaramente sotto prestanome. Lo stesso Falsone mi raccontò di quell’incontro dicendomi che il sindaco era apparso tranquillo e non si era turbato nell’averlo visto. Poi aggiunse anche che – nonostante gli fossero stati dati 70 mila euro – avrebbe reclamato ancora soldi.”

Il processo riprenderà il prossimo 9 aprile per proseguire con l’interrogatorio di Sardino.

Grandangolo


Ricco menu al ristorante Gambero Rosso di Porto Empedocle in occasione della Festa degli Innamorati.

I titolari, per l’occasione, hanno preparato un menu, rigorosamente a base di pesce, ricco in ogni sua portata per la modica somma di euro 25 a persona.

ANTIPASTO: 
Insalata di mare, polpetta di neonata, cocktail di gamberi, pane bianco con tonno e pistacchio, affumicata di pesce e zuppa di cozze alla siciliana

PRIMI: 
-Conca d’oro ripiena di tocchetti con spada e spolverata di pistacchio.
-Risotto ai crostacei.

SECONDO: 
Trittico di pesce con sogliole, gamberoni aromatizzati al rosmarino e trancio di spada gratinato al forno.

-Sorbetto di limone
-Dessert dello chef 
-Acqua, vino, digestivo e caffè.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanzia oltre 12 milioni di euro per la sicurezza stradale delle strade provinciali

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato ieri il comunicato sul raggiungimento dell’intesa sul decreto di riparto di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio alla Conferenza Stato – Città ed autonomie locali per gli interventi di manutenzione della rete stradale di province e città metropolitane.
Le risorse erano state individuate nella Legge di Bilancio per il 2018, “per il finanziamento degli interventi relativi ai programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane”.
Alla provincia di Agrigento sono stati destinati 12.108.041,33 di euro. Queste risorse potranno essere utilizzate solo per interventi di progettazione e di adeguamento normativo, miglioramento della sicurezza, percorsi per la tutela di utenti deboli, salvaguardia pubblica incolumità, riduzione dell’inquinamento ambientale, riduzione del rischio da trasporti soprattutto quelli eccezionali, incremento della durabilità e riduzione dei costi, anche grazie alla programmazione pluriennale.
Il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento si sta già attivando per predisporre gli atti necessari alla progettazione delle opere da finanziare con i fondi messi a disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Sabato 17 febbraio alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso lo Spazio Espositivo di Francesco Siracusa, ad Agrigento in via Papa Luciani 52, la mostra dal titolo Visioni dissolventi di Francesco Rinzivillo
Gli aspetti che affronta Francesco Rinzivillo in questa raccolta di opere, tecnica mista su tavola, sono molteplici, benché accumunati tutti dall’evanescenza della visione. A prima lettura le opere rilevano la superficialità dell’osservatore verso le persone che, ritratti di spalle, si rendono più vulnerabili e di conseguenza ricercano protezione. Ma Rinzivillo vuole sottolineare un aspetto ancora più sommerso che è la dissolvenza della memoria visiva, quella dell’uomo per i ricordi che si fanno inesorabilmente più fragili, un po’ per indolenza e un po’ per limiti umani. E poi, infine, ma non meno importante è un’indagine sull’animo umano sempre più distratto da effimere priorità, che portano l’uomo sempre più conforme e meno individuo.
La mostra, accompagnata da un intervista con l’autore, sarà visitabile fino al 31 marzo. Orari: lun. – ven. (ore 9-13:00, 17-20:00) e sab. (ore 9:00-13:00).

In mostra sabato 17 febbraio 2018 ore 18:00

“L’aspirazione verso l’infinito, negata dalla consapevolezza del limite umano, la melanconia che ne deriva, la solitudine come condizione dell’esistenza, l’impossibilità di comprendere con il proprio pensiero l’universo intero, sono per me condizioni liminari che mi hanno stimolato e spinto a questa produzione. ”  Francesco Rinzivillo

Allo Spazio Espositivo di Francesco Siracusa in via Papa Luciani, 52 adAgrigento dal17/02  al  31/03  dallunedì al venerdì 9:00-13:00 17:00-20:00 – sabato 9:00-13:00

Le correnti di aria fredda di estrazione marittima  in seguito al vortice di bassa pressione, affluiranno anche sull’Italia fino a metà settimana determinando un generale calo delle temperature, che si porteranno anche al di sotto delle medie stagionali.
Seppur senza alcuna ondata di gelo eccezionale, per qualche giorno torneremo a battere i denti da Nord a Sud con clima gelido sulle Alpi.
GELATE IN PIANURA, GELIDO SULLE ALPI – L’apice del raffreddamento verrà raggiunto tra mercoledì e giovedì, quando le minime scenderanno diffusamente al di sotto dello zero anche in pianura al Centro Nord con valori fino a -5°C in Val Padana; punte intorno ai -15°/-20°C nelle zone più fredde delle Alpi; valori un po’ più alti al Sud e sulle Isole, anche a causa della nuvolosità con minime comunque prossime allo zero anche in pianura.
Durante il giorno le massime rimarranno generalmente contenute entro i 10°C al Centro Nord, intorno o poco superiori sulle regioni meridionali e sulle Isole.
MENO FREDDO DAL FINE SETTIMANA – L’ondata di freddo si esaurirà verso la fine della settimana, quando le correnti settentrionali lasceranno il posto ad aria più temperata atlantica.
Tra giovedì e venerdì le temperature torneranno dunque a salire a partire dai settori occidentali e dalle Alpi, con un aumento più sensibile in montagna.

3BMeteo

 

Gero Acquisto, Segretario Provinciale della UIL, interviene sul tema dello spoyls system della burocrazia regionale e della loro nomina da parte della giunta Musumeci.

“La nostra organizzazione sindacale, come del resto i siciliani, aspettano con impazienza la nomina dei vertici della burocrazia regionale da parte del governo in carica.
In questi anni purtroppo oltre a mancare una politica forte, autorevole nella scelte di governo, abbiamo riscontrato una burocrazia e dei burocrati che non hanno accelerato per molti versi la spesa e le progettualità a favore dello sviluppo e degli investimenti.
Una macchina, quella regionale, che si è caratterizzata per i troppi intoppi e cortocircuiti e che non ha dato slancio alla spesa produttiva.
La nostra economia, le nostre imprese e i nostri lavoratori e i giovani aspettano che i nuovi 27 dirigenti generali dei dipartimenti dei 12 Assessorati, e i nuovi dirigenti degli uffici equiparati, siano scelti solo per le loro competenze e capacità professionali e curriculari; pertanto che siano nominati gli uomini più esperti e determinati in un processo di cambiamento totale del ramo dell’amministrazione che andranno a dirigere.
Basta scelte che seguono logiche di appartenenza politica. Ci sono tante categorie, dai forestali ai contrattisti, dagli Asu agli Lsu, e tante altre categorie che aspettano segnali di buona amministrazione e di trovare le giuste soluzione alle problematiche in essere.
Non vorremmo trovarci davanti ad un Presidente Musumeci ed a una giunta che parlano di un profondissimo cambiamento allo status quo, per invece ritrovarci solo dei cambi di facciata che non siano di rilancio e di rottura.
Vogliamo sperare e credere che questo governo sia consequenziale ed imprima dei risultati per i siciliani, lavorando per il bene della collettività e della crescita occupazionale e sociale, diventando una Regione modello; una Regione che non sia più additata per le sue lentezze e per i ritardi cronici, dovuti a instabilità di governo e di una macchina organizzativa e di vertice che non ha finora prodotto crescita a cascata per il nostro sistema produttivo.”

In merito la relazione del programma annuale 2017 interviene il Presidente della Prima commissione consiliare permanente allo sviluppo economico Salvatore Borsellino che dichiara: “Qualche mese addietro abbiamo richiesto ufficialmente che il Sindaco Firetto venisse a relazionare ad Aula Sollano in merito al suo operato ed a quello della sua giunta per l’anno 2017, permettendo ai nostri concittadini di conoscere quali obiettivi questa amministrazione ha raggiunto,quali problematiche ha affrontato,quanto sviluppo economico ha creato,quale incremento occupazionale e se vi è stato,quale slancio e rilancio turistico ha promosso,cosa si è fatto per illuminare le periferie che non hanno un barlume di luce pur pagando le opere di urbanizzazione,come si sta adoperando per quei cittadini che hanno ricevuto le famosissime cartelle pazze e come mai tutto ciò è avvenuto,se le indennità al massimo consentito per legge che percepiscono il primo cittadino e la sua giunta sono state diminuite o lasciati tali. Ad oggi siamo ancora in attesa che il primo cittadino o chi per lui venga a relazionale in Consiglio comunale: ad oggi conosciamo soltanto per tramite della stampa che un Assessore si è dimesso ed un altro Assessore è stato nominato,ad oggi siamo sempre più convinti che questa Amministrazione targata Firetto ha dimenticato che il Consiglio Comunale è l’organo eletto direttamente da popolo sovrano. Nell’augurare buon lavoro al nostro Sindaco ed alla sua giunta rimaniamo in attesa presso Aula Sollano.

Così il già Assessore “a titolo gratuito” presso  Palazzo dei Giganti Salvatore Borsellino.

 

Andrea Cecconi e Carlo Martelli sono, probabilmente, la punta di un iceberg. Un iceberg contro cui la campagna del M5s rischia di sbattere a un passo dal rush finale. Il caso “rimborsopoli”, sugli ammanchi nelle restituzioni dei parlamentari, si allarga a macchia d’olio, potrebbe superare il milione di euro e irrompe nella tappa elettorale di Luigi Di Maio nella sua Campania. Tappa che vede, tra l’altro, il ritorno in campo di Beppe Grillo. Il caso è preso molto seriamente dai vertici, che reagiscono in maniera durissima. “Le mele marce le trovo e le caccio, nessuno inficerà il nome del M5S”, è il diktat del capo politico. La questione, secondo il servizio delle Iene andato in onda ieri sera, riguarda almeno una decina di parlamentari e non solo Cecconi e Martelli. E dalle prime verifiche i vertici del Movimento ammettono come il “buco” sulle restituzioni per il fondo per il microcredito sia “più grande” degli oltre 200mila euro preventivati dai media. Sul totale delle cifre “vediamo domani”, si limitano a dire, dopo aver chiesto in via ufficiale gli atti al Ministero dell’Economia presso cui è registrato il fondo per le pmi. I calcoli, fatto salvo eventuali errori commessi dai tecnici del Movimento nel riportare i dati delle restituzioni, sembrano volgere al peggio. Alla cifra di 226 mila euro di ammanco, che ha fatto scattare l’allarme per le mancate restituzioni, va infatti aggiunta la cifra versata al fondo dagli eurodeputati del M5s, pari a 606mila euro, come certificato dallo stesso blog giorni fa. E a questa si somma il totale dei rimborsi arrivati dalle Regioni: le stime sono approssimative ma si parla di oltre 500mila euro. Il tutto fa quindi aumentare la forbice tra quanto dichiarato dai parlamentari sul sito tirendiconto.it e quanto arrivato, in concreto, dai bonifici. 
E intanto il Pd attacca. Renzi sulle mele marce paragona Di Maio a Craxi
In serata annuncia l’autosospensione anche il senatore Maurizio Buccarella, messo nel mirino delle “Iene”. 

E Di Maio cita brano Meta-Moro, “non ci avete fatto nulla”  – “C’è una bella canzone, che ha vinto Sanremo, “Non mi avete fatto niente”, Ecco a noi oggi non ci avete fatto niente”. Lo afferma Luigi Di Maio in una breve diretta facebook lanciata prima di entrare nel Palazzetto dello Sport di Pomigliano d’Arco per la tappa finale della prima parte del suo tour elettorale.

Buccarella si autosospende, leggerezza su bonifici  – “Mi considero autosospeso dal M5s per tutelare anche la mia serenità personale e familiare”. Lo annuncia il senatore Maurizio Buccarella sulla sua bacheca dove spiega: “Ho appena inviato all’assistenza di Tirendiconto i bonifici esitati degli ultimi tre mesi del 2017 (tot.12.292,75 euro), finora pubblicati sul sito in forma di mero ordine di disposizione. Relativamente agli ultimi due mesi di novembre e dicembre avevo fatto una leggerezza, però: avevo revocato i due bonifici” .

IL SERVIZIO DELLE IENE TRASMESSO VIA INTERNET

Ex militante M5S a “Le Iene”, in tanti mentono su rimborsi – “Tra deputati e senatori siamo ad una doppia cifra, è un partito fatto di furbi e furbastri che tradisce la fiducia dei cittadini”. Sono queste le parole con cui un ex militante, ai microfoni de Le Iene nel servizio sul M5S trasmesso via internet domenica sera, svela i mancati rimborsi che, a suo parere, coinvolgerebbero diversi esponenti del M5S. L’inchiesta de Le Iene, che il programma sceglie di mandare sul suo sito web, ha portato al ritiro, di fatto, dalla campagna elettorale dei parlamentari Andrea Cecconi e Carlo Martelli. E’ l’ex militante intervistato da Le Iene, infatti, a fare i nomi dei due esponenti pentastellati, rei – è la sua accuso ai microfoni del programma Mediaset – di aver finto di restituire oltre 21mila euro, nel caso di Cecconi, e oltre 76mila nel caso di Martelli. La mancata restituzione, spiega l’ex militante, si concretizza pubblicando sul sito “tirendiconto.it” i bonifici fatti salvo poi revocarli entro 24 ore dalla pubblicazione. Interpellati il 2 febbraio scorso dall’inviato de Le Iene Filippo Roma, sia Cecconi sia Martelli negano. “Non è vero, ho tutti i bonifici fatti, sono caricati online”, spiega Cecconi prima di andar via mentre Martelli prima nega con forza (“A me questa cosa non risulta, questa cosa qua finisce adesso, è una cosa terribile”) salvo poi rilevarsi più possibilista: “farà questa verifica, se è così provvederò a sistemare tutto”. A entrambi Le Iene chiedono di contattare il programma dopo la verifica ma nessuno dei due parlamentari, spiega il programma nel servizio, si fa sentire.

Di Maio, Cecconi e Martelli fuori, via mele marce  – “Quelle persone come Cecconi e Martelli le ho già messe fuori, per gli altri stiamo facendo tutte le verifiche che servono ma siamo orgogliosi di quello che è il Movimento. Non sarà qualche mela marcia ad inficiare questa iniziativa che facciamo solo noi e come sanno gli italiani da noi le mele marce si puniscono sempre”. Così a Napoli, Luigi Di Maio, in merito ai rimborsi dei cinquestelle. “La notizia in un paese normale è che M5S ha restituito 23 milioni e 100mila euro di stipendi e questo è certificato da tutti quanti e ci sono 7mila imprese in Italia che lo testimoniano perché quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila posti di lavoro”, ha spiegato. ” Se ci saranno controlli da fare li stiamo facendo – ha concluso – ringrazio chi ha fatto queste inchieste ma questo è un paese strano in cui restituisci 23,1 milioni e la notizia è che manca lo 0.1″.

Ansa 

Colpo di scena nel processo che vede imputato il favarese Luca Licata, 42 anni, accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate. L’udienza prevista ieri mattina al Tribunale di Agrigento, infatti, è saltata perché l’imputato non si trova.

Il favarese, che doveva restare in una struttura in attesa del dibattimento processuale, è “sparito”. In sostanza pare che Licata si sia allontanato dal posto dove doveva invece rimanere e che ora sono partite le ricerche per rintracciarlo.

 

Licata è accusato di aver fermato una ragazza per strada e di averle toccato le parti intime costringendola subire atti sessuali. Successivamente lo stesso favarese, rintracciato da due vigili urbani, dopo la denuncia della ragazza, li avrebbe aggrediti e malmenati. L’uomo sembra soffra di disturbi psichici