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Un provvedimento di sgombero è stato disposto dal Tribunale di Agrigento nei confronti della Fam, Fabbriche Chiaramontane, site all’interno del complesso monumentale della Basilica dell’Immacolata. Il giudice, infatti, ha accolto le istanze della chiesa proprietaria della struttura, dopo una vicenda fatta di diffide e solleciti per presunti mancati pagamenti del canone di affito, e ha disposto il provvedimento nei confronti dell’associazione “Amici della Pittura” che da oltre 15 anni gestisce la Fam

Furto nella notte in contrada Cazzola a Canicattì. Ignoti, approfittando dell’oscurità, hanno portato via centina di metri di cavi dell’alta tensione lasciando al buio i residenti della zona. Decine di imprenditori agricoli hanno fatto l’amara scoperta ieri mattina e hanno avvisato le forze dell’ordine. Il sindaco di Canicattì ha sollecitato il gestore a ripristinare l’illuminazione e l’arrivo di corrente elettrica utile agli agricoltori della zona per l’irrigazione dei campi.


Secondo una recente analisi di CaseVacanza.it (http://www.casevacanza.it), che ha studiato le prenotazioni effettuate sul sito, viaggiare ad agosto puo’ anche essere low cost. Il portale ha stilato la classifica delle 20 destinazioni italiane in cui l’affitto di una casa vacanza e’ costato meno, scoprendo come la Sicilia sia la regina del risparmio, piazzando ben otto sue localita’ nella classifica. In alcune di queste chi ha prenotato per agosto ha speso meno della meta’ rispetto alla media nazionale, pari a 700 euro per una settimana in un alloggio per quattro persone. La spesa media piu’ ridotta e’ quella che si e’ registrata per le prenotazioni di affitti turistici a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani: qui per una settimana si sono spesi 330 euro. A seguire si trova una localita’ poco nota della Puglia, Pulsano (TA), dove gli affitti sono costati in media 340 euro a settimana. Terza e’ un’altra localita’ siciliana, Marsala, ancora in provincia di Trapani: nonostante la citta’ stia vivendo una fase di riscoperta da parte del TURISMO, per alloggiare vicino alle sue note saline bastano ancora 390 euro in una casa per quattro persone.
La Sicilia e’ la regione in cui si concentra il maggior numero di localita’ low cost, tanto che scorrendo la classifica si trovano anche Licata (AG), Custonaci (TP), Avola (SR) e Fondachello (CT). Ma non sono solo i piccoli paesini siciliani ad aver permesso ai vacanzieri di spendere cifre inferiori alla media nazionale: per la regione si trovano anche due citta’ come Agrigento e Palermo. La prima, ancora poco battuta dal TURISMO di massa, offre prezzi molto competitivi (430 euro) rispetto ad altre localita’ della sua provincia – come Lampedusa, risultata la piu’ cara per le prenotazioni effettuate ad agosto); Palermo, invece, gode di un’offerta di alloggi piu’ ampia che portano i prezzi a livelli controllati (460 euro). Nella top 20 delle localita’ low cost, oltre a Pulsano, si trovano altre due localita’ della Puglia, fuori dal richiestissimo Salento, ma sempre vicine al mare: si tratta di Carovigno, in provincia di Brindisi, e Maruggio, in provincia di Taranto, dove la spesa media per una settimana in quattro e’ pari rispettivamente a 430 e 445 euro.

“Nonstante le promesse di Alfano sono isolato dalle istituzioni centrali e tra pochi giorni in consiglio comunale anche Area Popolare voterà la mia sfiducia” Angelo Cambiano vive sotto scorta e rischia di essere sfiduciato per la demolizione degli immobili abusivi nel suo comune. La dichiarazione del sindaco di Licata è stata rilasciata nel corso della trasmissione “L’aria che tira” su La7
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La portavoce del movimento “Diventerà Bellissima”, Giusi Savarino, interviene a seguito della visita di Renzi in Sicilia, a Palermo, e afferma: “Renzi parla di futuro e propone, anzi ripropone, la fiscalità di vantaggio sempre bloccata da Bruxelles. Il suo Pd è il primo partito in Europa. Hanno Renzi e il suo Pd le condizioni ottimali, mai avute prima, per chiedere e ottenere ciò che vuole. Non venga in vacanza in Sicilia a prenderci in giro! Perché non ci ha portato oggi il risultato raggiunto della fiscalità di vantaggio, del lavoro ai giovani, dello sblocco delle grandi opere? Perché dovremmo immaginare un futuro migliore rispetto a quello fallimentare che ci stanno consegnando dopo cinque anni di governo? Voltiamo pagina”.

Dopo il Sold Out della data di Taormina (31 luglio) del tour estivo di J-AX & Fedez e dato il boom di richieste, si aggiunge un secondo appuntamento: il 5 settembre, sempre nella meravigliosa cornice del Teatro Antico. I biglietti sono già in vendita nelle prevendite abituali e su internet.
La coppia regalerà, ai fan e al grande pubblico, un live nel quale eseguiranno i brani inediti tratti dall’ultimo album, doppio disco di platino, “Comunisti col Rolex”. Un successo confermato anche dalle diverse date sold out e dalla hit estiva, triplo disco di platino, “Senza Pagare” vs T-Pain, attualmente in vetta a EarOne, la classifica dei brani “più trasmessi” dalle emittenti radiofoniche italiane, e per la quarta settimana consecutiva al #1 posto della classifica FIMI, #1 su Spotify Italia e nella Top5 nei singoli più venduti su iTunes.
Al Teatro Antico di Taormina il costo dei tagliandi è di 85 euro (Poltronissima gold numerata), 75 euro (Tribuna centrale numerata), 65 euro (Cavea numerata), 35 euro (Cavea non numerata). I prezzi sono comprensivi dei diritti. Infoline: 0957167186.
CALENDARIO:
Venerdì 4 Agosto – RIMINI – Rimini Park Rock
Domenica 6 Agosto – CHIETI – Arena della Civitella
Mercoledì 9 Agosto – GALLIPOLI – Postepay Sound Parco Gondar
Venerdì 1 Settembre – LA MADDALENA  NUOVA DATA
Sabato 2 Settembre – TREVISO – Home Festival
Martedì 5 Settembre – TAORMINA – Teatro Antico NUOVA DATA

La Cgil di Agrigento, tramite il segretario provinciale, Massimo Raso, si è rivolta al commissario dell’ex Provincia di Agrigento, Giuseppe Marino, e lo ha invitato a rientrare nella compagine societaria del Consorzio universitario. Massimo Raso afferma: “L’ex Provincia di Agrigento assicuri la partecipazione al Consorzio universitario nei limiti della spesa media degli ultimi tre anni, come previsto dalla legge, e quindi con 774mila e 767 euro. Il Consorzio universitario ha nominato un legale per il recupero della quota sociale per l’anno 2016. E l’ex Provincia ha risposto nominando un legale per il rilascio dell’immobile adibito a sede del Consorzio universitario. In verità, una nota a firma del dirigente del settore Infrastrutture del Comune di Agrigento, Francesco Vitellaro, del 18 luglio scorso, inviata al Consorzio universitario e all’ex Provincia, si sancisce che l’ex Provincia non ha alcuna titolarità sull’immobile in questione. Rinnoviamo al commissario Marino la richiesta di un incontro urgente”.

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha messo la parola fine alla pluriennale vicenda del c.d. “Palazzo Lombardo-Saieva” sito nella centralissima via Abruzzo di Santa Margherita di Belìce.
Immobile originariamente di proprietà delle sorelle Serra, i cui lavori di costruzione avviati dall’impresa Lombardo furono interrotti a causa del sisma del 1968.
La vicenda trae origine nel 2003, quando il Consiglio Comunale di Santa Margherita di Belìce decideva di provvedere alla ristrutturazione del c.d. “Palazzo Lombardo-Saieva” dando incarico all’amministrazione di avviare le procedure al fine di destinare l’edificio a sede del Palazzo Municipale.
Tuttavia, il progetto esecutivo non risultava essere stato redatto, mentre il progetto preliminare sarebbe stato stralciato dal programma triennale delle opere pubbliche;
inoltre, l’originario progetto di ristrutturazione del Palazzo non rientrava più tra gli obiettivi della nuova amministrazione che, frattanto, grazie ad una puntuale relazione tecnica, prendeva atto dell’aggravarsi della situazione di pericolo per l’incolumità pubblica causata dall’immobile.
Pertanto, nel marzo 2015 il Consiglio Comunale di Santa Margherita di Belìce revocava la precedente deliberazione del 2003, e forniva un nuovo indirizzo all’amministrazione comunale: ovvero, ricercare soluzioni idonee a salvaguardare il contesto urbano in cui è posto il palazzo , prevedendone anche l’ipotesi della sua demolizione parziale o totale e di attivare nelle more tutte le procedure per la sua messa in sicurezza.
Avverso tale deliberazione insorgevano le sorelle Serra, proponendo un ricorso giurisdizionale, deducendo diverse censure di illegittimità della predetta deliberazione consiliare e chiedendo un maxi risarcimento calcolato in euro 706.950 per i danni asseritamente patiti dal procedimento amministrativo seguito dal Comune, sia a titolo di  perdita di chance riferita alla mancata vendita dell’immobile, sia a titolo di danno esistenziale.
Si costituiva in giudizio il Comune di Santa Margherita Belìce, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Santo Botta, il quale ha eccepito, tra l’altro, la carenza di legittimazione delle Sorelle Serra, le quali, a seguito dell’esproprio prefettizio del 1987, avevano optato per il beneficio della ricostruzione del fabbricato in un diverso lotto; ed ancora, l’avv. Botta ha sottolineato come nessuna lesione potesse derivare alle Serra dalla delibera impugnata, in quanto il consiglio comunale, con un emendamento proposto dal consigliere Francesco Giampaolo, aveva dato mandato all’amministrazione di mettere in sicurezza il Palazzo con opere “a carico dei privati”, ma, in quest’ultimo caso, evidentemente solo se ancora proprietari.
Il Tar Sicilia Palermo, Presidente dott.ssa Solveig Cogliani, Relatore dott.ssa Maria Cappellano, accogliendo le eccezioni formulate dall’avvocato Santo Botta, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalle sorelle Serra atteso che le stesse sono prive di legittimazione in merito al Palazzo che risulta acquisito al patrimonio comunale e, nel merito, avuto riguardo all’adeguatezza dell’ istruttoria espletata dall’amministrazione comunale ed alla congruità della motivazione addotta, ha ritenuto pienamente legittima la deliberazione consiliare n.8/2015.
Anche con riferimento alla domanda risarcitoria, sono state integralmente accolte le tesi difensive dell’avvocato Botta, con la conseguenza che la richiesta di 706.950 euro avanzata dalle sorelle Serra è stata ritenuta infondata dal Tribunale Amministrativo Regionale.
Il TAR, infine, ha condannato le Sorelle Serra al pagamento, in favore del Comune di Santa Margherita Belìce, di euro 1500,00 oltre oneri e accessori come per legge, a titolo di spese del giudizio.
Pertanto, l’amministrazione comunale margheritese potrà finalmente procedere con la demolizione del Palazzo che incombe sulla via Abruzzo