
Vittorio Sgarbi ,assessore regionale dei Beni Culturali, replica al geometra (così lo ha definito) Giancarlo Cancelleri, deputato regionale dei 5 Stelle che ha contestato l’iniziativa dell’assessore di proiettare all’Ars il documentario di Ambrogio Crespi sul generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori.
«Siamo di fronte ad un caso cosiddetto scolastico di “analfabetismo funzionale” – ha dichiarato Sgarbi -: non esiste nel nostro ordinamento giuridico l’”assoluzione preventiva”, ma, al contrario, la “presunzione d’innocenza”, scolpita nella nostra carta costituzionale. Un elementare principio di civiltà giuridica sconosciuto all’ignaro geometra. La sola “vergogna”, pertanto, è che il generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori, eroe, e più volte assolto, sia considerato colpevole perché imputato per ragioni politiche. E’ inaccettabile la posizione politica e contro lo Stato di Pm come Antonino Di Matteo (contestato duramente anche da Fiammetta Borsellino che ne ha sottolineato le gravi lacune nell’inchiesta sulla morte del padre) che nelle sue requisitorie tendenziose ha infamato due presidenti della Repubblica, prima il Scalfaro e poi Napolitano. L’inchiesta di Palermo è illegittima, Mori e Di Donno sono uomini di Stato. E, colpo di scena, il documentario di Ambrogio Crespi su Mori è stato già presentato alla Camera dei Deputati. A testa bassa – conclude Sgarbi – devono andare i 5 stelle, gli stessi incriminati per le firme false »
Domani, dunque, alle ore 11,00, su iniziativa di Vittorio Sgarbi e in collaborazione con il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni sarà proiettato il “docufilm” dal titolo «Generale Mori – Un’Italia a testa alta» di Ambrogio Crespi. La proiezione sarà preceduta da un incontro al quale, oltre a Sgarbi e Miccichè, saranno presenti il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno.