Il leader della Lega Matteo Salvini apre all’ipotesi di un Mario Draghi,attuale Presidente della Banca centrale Europea o Antonio Tajani attuale Presidente del Parlamento Europeo, ma a condizione che il programma non si tocchi e che Berlusconi abbia un solo voto in più. Se vince Silvio deciderà lui su Palazzo Chigi.
Matteo Salvini, intervistato dal Quotidiano Nazionale, ha dichiarato: ho totale fiducia in Berlusconi e che non farà accordi, post elettorali, con il Pd di Renzi. Si è scottato abbastanza con Monti ed Enrico Letta. I mega-accordi, gli inciuci, ha sottolineato, non mi interessano. Tutti i sondaggi dicono che l’unica maggioranza possibile è quella del centrodestra, perché Pd e il Movimento 5 Stelle sono dietro di dieci punti. Mi auguro che sia una maggioranza larga, che non dipenda da una sola persona. Se però non ci fosse, la Lega non partecipa a nessun tipo di governo con altri”.
Alla domanda perché insiste nel dire che sarà lei il premier, Salvini risponde: “Appunto perché non è affatto detto che FI prenda quel voto in più. Siamo vicini, ma ci sono tanto indecisi che sento hanno fiducia in noi. Conto che questo diranno i voti veri”.
Il leader della Lega ha poi chiarito alcuni punti del programma come l’attuazione della flattax e l’abolizione della legge Fornero: saranno 100 miliardi in meno che entrano nelle casse dello Stato e 100 miliardi in più nelle tasche degli italiani”. Taglieremo la spesa pubblica, continua Salvini, attuando i costi standard uguali per tutte le regioni, solo nella sanità risparmiamo 15 miliardi; stando bassi, sulla pace fiscale tra gli italiani ed Equitalia in due anni si recuperano 50 miliardi di euro di cartelle esattoriali. Soprattutto, però, la gente torna a lavorare e a pagare le tasse sul reddito: il nostro obiettivo è rimettere in circolo quel denaro che negli ultimi anni è stato tolto agli italiani.
La priorità è far tornare la gente a lavorare. Con la tassa unica, l’abolizione della legge Fornero, la cancellazione degli studi di settore, spesometri, redditometri, con un Paese federale che garantisce più efficienza e meno sprechi. Poi c’è il tema della sicurezza e dell’immigrazione. È chiaro che in un mese non risolveremo tutti i problemi, però abbiamo chiaro in testa come muoverci.
