Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 2492 di 2797
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 2492)

Il plenum del Consiglio Nazionale Forense ha nominato l’Avv. Barbara Garascia componente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense.

Obiettivo della commissione Pari Opportunità nazionale è quello di trovare percorsi e progetti comuni con il Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza Consiglio dei Ministri, sia in tema di azioni positive sia in tema di formazione e prevenzione.

L’individuazione di problematiche inerenti all’esercizio continuativo ed effettivo della professione forense, la promozione diprogetti finalizzati al superamento dei pregiudizi e delle discriminazioni, l’attività di informazione e formazione attraverso i Fondi Europei, il riconoscimento di nuove possibili aree di consulenza con predisposizione di moduli di approfondimento e orientamento per i giovani avvocati, rientrano tra i compiti principali della Commissione Pari Opportunità del C.N.F.

A seguito delle scritte apparse sui muri della sede distaccata dell’Istituto d’istruzione Superiore G. B. Odierna di Palma Montechiaro, duramente stigmatizzate dal Sindaco Stefano Castellino, si registra la reazione di Nico Miraglia, Presidente della “Fondazione Miraglia”, e di Giuseppe Ciminnisi, responsabile nazionale dei familiari delle vittime innocenti di mafia, dell’associazione nazionale “I cittadini contro le mafie e la corruzione”.

“Nell’esprimere la nostra solidarietà al Sindaco Castellino, anche lui familiare di una vittima di mafia – scrivono i due rappresentanti delle associazioni –  nonostante il vile gesto di chi ha scritto quei messaggi possa anche essere attribuito alla sconsideratezza di qualche giovane, non possiamo non considerare come questo possa avvenire solo grazie al fatto che le gesta dei criminali vengono da molti  esaltate, a  tal punto da farne dei miti, e, evidentemente, dall’aver vissuto in ambienti contaminati dal pensiero mafioso.

Ogni accadimento di questo genere – affermano Ciminnisi e Miraglia – rappresenta un insulto rivolto  a tutte le vittime di mafia ed è per noi familiari il rinnovarsi di un dolore mai dimenticato.

Nell’auspicare che eventi di questo genere non abbiano mai più a ripetersi, nel condividere quanto dichiarato dal Sindaco Castellino in merito alla necessità di continuare a portare avanti campagne di educazione e sensibilizzazione alla Legalità, chiediamo allo stesso la disponibilità a concordare degli incontri con i giovani palmesi, affinché attraverso le testimonianze di noi familiari di vittime di mafia abbiano una più chiara visione di cosa rappresenti questo cancro e quali sono le pesanti conseguenze che lo stesso  ha sulla nostra società.

A Porto Empedocle, i poliziotti del locale Commissariato, coordinati dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno inflitto una contravvenzione da 848 euro al conducente di un autobus di linea utilizzato da pendolari, soprattutto studenti. Il mezzo, peraltro fatiscente, è risultato sprovvisto di assicurazione. L’autobus è stato sottoposto a fermo amministrativo fino a quando la multa sarà pagata e l’assicurazione rinnovata per almeno sei mesi.

Nell’ambito di una convenzione tra Comune di Agrigento e Anas, sono a disposizione 2 milioni e 400 mila euro come misure compensative all’impatto del raddoppio della strada statale 640. Tali fondi dovrebbero essere utilizzati nell’area del Quadrivio Spinasanta. Il relativo progetto è in fase di redazione, e, appena ultimato, sarà esaminato dal Consiglio comunale. Gli interventi, che comporteranno inevitabilmente degli espropri per pubblica utilità, consistono nella costruzione di una rotatoria al Quadrivio, il recupero delle aree limitrofe e l’insediamento di un ampio parcheggio, oltre spazi di aggregazione e aree di sosta. Tali opere sono già comprese nel piano triennale delle opere pubbliche 2018-2020 che è stato approvato dalla giunta comunale.

Tantissime le pasticcerie che hanno aderito al concorso voluto da Confcommercio in occasione della della “Sagra dell’Agnello Pasquale di Favara”.

Alla seconda edizione del concorso “Le vie dell’Agnello Pasquale”, seconda edizione, rivolto ai maestri pasticceri e a tutti gli esercizi commerciali della città, che culminerà con un premio in denaro per le vetrine più belle, hanno aderito quasi tutte le pasticcerie più rinomate. La manifestazione ha preso il via ufficialmente ieri, domenica 25 marzo, e viene realizzata in collaborazione con la delegazione di Confcommercio di Favara.

“L’adesione di tutte queste vetrine – spiega il Vicepresidente Vicario provinciale di Confcommericio Alfonso Valenza – è la testimonianza di quanto interesse ci sia da parte degli operatori a fare rete. Il concorso, ha lo scopo di valorizzare e promuovere il dolce tipico di pasta di mandola farcito di pistacchio, a forma di agnello. Confcommercio è e rimarrà al fianco di tutte le attività produttive del territorio, è un tema questo che ci sta a cuore e abbiamo l’esigenza di fare squadra per cogliere ogni opportunità di sviluppo, partendo dalla valorizzazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni”.

 

Si prosegue senza esitazione lungo la via tracciata sin dall’insediamento di questa Amministrazione. La volontà cioè di sottoporre a consultazione referendaria la variazione dei confini.Una volta sopraggiunta l’approvazione del Consiglio Comunale verrà effettuato l’immediato inoltro agli Uffici Regionali competenti affinché curino, dopo le valutazioni di competenza, l’indizione della consultazione referendaria volta a  risolvere e definire questa  lunga questione agrigentina.”

Pur dovendo curare, attraverso gli uffici, tutti gli adempimenti necessari, non sfugge a questa Amministrazione la valenza sociale e politica di questa delibera per porre fine ad una vicenda paradossale che si protrae da decenni e che ha generato talora contraddizioni delicate.

A Ribera, tre malviventi, col volto travisato, sono entrati in casa di una donna, di 30 anni, di nazionalità romena, in località Seccagrande e, sotto minaccia, l’hanno costretta a consegnare tutto quanto di valore era custodito in casa.

 
Fortunatamente i rapinatori si sono “accontentati” di poco: due telefoni cellulari e qualche decina di euro. Per la donna, che è stata interrogata dai Carabinieri della locale Tenenza, che hanno avviato le ricerche dei delinquenti, nessuna conseguenza fisica, a parte i momenti di paura passati.

Lo scorso 12 febbraio è stato scarcerato, con sei mesi di anticipo, il presunto boss di Cattolica Eraclea, Domenico Terrasi, 76 anni, arrestato il 27 novembre del 2009 nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Minoa”. Terrasi, già arrestato e condannato al processo antimafia “Akragas”, ha poi subito una seconda condanna definitiva in Cassazione per associazione mafiosa a 10 anni e 8 mesi di reclusione. La liberazione anticipata è prevista dall’ordinamento penitenziario come una detrazione di 45 giorni per ogni sei mesi di pena scontata, concessa al condannato che abbia partecipato con merito all’opera di rieducazione.

Nel frattempo, a Domenico Terrasi, adesso sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni, sono stati sequestrati, e poi confiscati, alcuni beni a Cattolica, tra cui una villetta, ancora in fase di costruzione, in contrada Bonura, e due appartamenti. L’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha assegnato la villetta e un appartamento al Comune di Cattolica Eraclea, e l’altro appartamento alla Chiesa locale. Ebbene, al mattino della Domenica delle Palme 25 marzo 2018 i Vigili del fuoco si sono precipitati in contrada Bonura, allarmati dal fuoco divampato nella villetta, peraltro poco distante dall’abitazione dello stesso Terrasi. Le fiamme hanno bruciato il tetto dell’immobile, verosimilmente in legno. Nel febbraio 2017, il Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo ha pubblicato il bando per concedere in comodato d’uso gratuito altri beni confiscati a Domenico Terrasi. Si tratta di un terreno con un fabbricato diroccato in contrada Borancio tra Cattolica e Raffadali in territorio di Agrigento.

L’avviso pubblico per l’assegnazione di tali beni persegue sempre fini sociali o istituzionali, come impone la legge Rognoni-La Torre, ed è rivolto a comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali o comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti. Attualmente e complessivamente sono 15 i beni sottratti a Cosa nostra cattolicese e destinati al Comune di Cattolica Eraclea. E dei 15 solo 3 sono già utilizzati a fini sociali o istituzionali. Ad esempio, ancora non utilizzata è la “casa-museo” di Beniamino Gioiello Zappia, dove la Direzione investigativa antimafia ha scoperto oltre 345 dipinti pregiati, con tele anche di Guttuso, De Chirico e Dalì, e altri beni come 200 orologi antichi, pietre preziose, vasi, statue, bronzi e oggetti di antiquariato. Beniamino Gioiello Zappia, 78 anni, presunto colonnello del clan Rizzuto in Italia, è stato assolto, E nonostante ciò la sua casa a tre piani con giardino e il tesoro d’opere d’arte collezionate, è stata trasferita al patrimonio dello Stato. E lui, Gioiello Zappia, il collezionista, si è sempre dichiarato vittima della “malagiustizia”.

A.R. (teleacras)

Fabrizio Frizzi è morto. A dare l’annuncio è la famiglia del conduttore in una nota. «Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato». Così la moglie Carlotta, il fratello Fabio ed i familiari. Frizzi, 60 anni, si è spento nella notte all’ospedale Sant’Andrea di Roma, in seguito ad una emorragia cerebrale.

Il 23 ottobre scorso Fabrizio Frizzi fu colto da un malore, una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma “L’Eredità”. Venne ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma dove fu dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore tornò in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno. “ L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico, scherzò con Vincenzo Mollica,  annunciando il suo ritorno sugli schermi . L’adrenalina sento che mi aiuta a stare meglio”.

Lo scorso 5 febbraio ha compiuto 60 anni. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Frizzi dichiarò: “dopo il 23, la visuale è leggermente cambiata.  A questa età si entra in un imbuto che restringe l’orizzonte, vedi la vita assottigliarsi, ammesso che la vita continui, si fanno valutazioni importanti sul vivere i rapporti che contano, non disperdi più il tempo, si privilegiano le cose fondamentali. Sì, è un bel traguardo, tuttavia continuo a essere un entusiasta e non rinuncio a sperare di riprendere un’esistenza piena di forza, anche se con le gambe un po’ fiaccate.L’età avanza e occorre stare attenti ai sintomi, sono segnali importanti che ti invia il corpo, vanno raccolti e io, evidentemente, non sono stato attento. Ora lo devo essere soprattutto per mia moglie e mia figlia.Diventare padre in età avanzata, come è accaduto a me, è stata una scelta d’amore e non un atto di egoismo: avendo una compagna tanto più giovane di me, so che Stella è comunque in buone mani e ciò mi fa sentire meglio rispetto alle preoccupazioni legate alla mia anagrafe. Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento. Non so se mia figlia abbia capito quanto è accaduto, abbiamo cercato di proteggerla, ma so che i bambini capiscono molto più di quanto immaginiamo: ogni giorno giochiamo insieme, è il suo modo di sorreggermi, mi dà l’energia per continuare a combattere. E se uscirò vincitore da questa vicenda, mi dedicherò maggiormente a fare il testimonial per la ricerca scientifica”.

Immediato il cordoglio della Rai:  “Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano»: questo il commento della Rai in una nota. «Non scompare solo un grande artista e uomo di spettacolo, con Fabrizio se ne va un caro amico, una persona che ci ha insegnato l’amore per il lavoro e per l’essere squadra, sempre attento e rispettoso verso il pubblico . Se ne va l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere. È impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi. Così la Rai tutta, con la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo, può solo stringersi attorno a Carlotta e alla sua famiglia in questo momento di immenso dolore”.