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Ancora una chiacchierata con uno dei candidati alle prossime politiche del 4 marzo. Si tratta dell’ing. Anna Sciangula, in lista nel plurinominale nel collegio Mazara-Agrigento-Gela con la lista Lega – Noi con Salvini.

Quando è nata la sua passione per la politica?

“Nei primi anni universitari a Roma ho iniziato a guardarmi intorno e ricordo perfettamente che ho sentito l’esigenza di saperne di più sul Paese che mi circondava, anche perché gli studi in ingegneria aerospaziale tendevano ad allontanarmi dalla realtà. Ho iniziato ad acquistare ‘L’Indipendente’ e poi ho affiancato ad esso ‘Il Secolo d’Italia’. La verità è che silenziosamente ed esemplarmente il nonno materno, anche mio maestro elementare, aveva messo in me il semino della politica spingendomi fin da piccolissima a guardare il telegiornale, ad accompagnare la mamma in cabina elettorale ed affinando inconsapevolmente in me interesse per la mia Patria e grande passione civile. Come un grande amore che cresce ogni giorno di più, è nata l’esigenza di non stare a guardare ed un giorno vedendo un trafiletto sul ’Secolo d’Italia’ che rivolgeva un appello ai giovani universitari per frequentare la prima scuola di formazione politica di Alleanza Nazionale a Roma per formare la futura classe dirigente, decisi di provare a partecipare. Curiosità, intraprendenza e voglia di esserci hanno fatto tutto il resto. Siamo stati scelti in 18 in tutta Italia. Da lì è nata poi in me la consapevolezza di voler fare la mia parte in questa Nazione ma soprattutto per la mia terra, la nostra amata Sicilia; ed è nato un percorso che è passato attraverso la partecipazione al direttivo del mio partito nel mio comune, piuttosto che dall’attaccare i manifesti in campagna elettorale per arrivare alla prima candidatura alle provinciali di Agrigento nel ’98. Ricordo ancora lo slogan: ‘C’è un fuoco che accende ed alimenta il mio impegno politico, l’Amore per la mia gente.’ Tutt’ora è così! Nonostante… nonostante tante amarezze e delusioni che la politica fatta col cuore e con passione comporta”.

Da qualche tempo, lei ha aderito “ritrovando rinnovato entusiasmo” – sono sue parole – al movimento Noi con Salvini. Perché?

“Non mi riconoscevo più in nessun partito. Ormai c’era chi sbandava da destra a sinistra come se nulla fosse; oppure partiti che con l’amore per il territorio non hanno nulla a che spartire o infine partiti senza ideali e valori ma basati solo sul leader locale concentrato più sulla sua sopravvivenza politica piuttosto che a curare gli interessi della gente. Nessuno che attenzionasse i gravissimi problemi dell’immigrazione; piuttosto che rimboccarsi le maniche per le disastrose condizioni delle infrastrutture e della viabilità o della disoccupazione alle stelle. Anzi, ma qui il discorso sarebbe troppo lungo, per chi si accingeva a voler creare un po’ di sviluppo vero i bastoni tra le ruote li metteva la stessa politica affinché non si alterasse lo status quo. In Noi con Salvini al momento della mia adesione, adesso partito unico Lega-Salvini Premier,ho ritrovato il linguaggio a me più caro, quello della politica del servire e non del servirsi, quello che usa le parole Identità, Nazione, Famiglia, Giustizia sociale, certezza del diritto e della pena, Sicurezza, Legalità.

Ho capito che ero di fronte all’unico partito in cui una donna come me sarebbe stata a casa sua, libera nell’azione politica, forte della sua presenza territoriale, non imbrigliata da compromessi e consociativismi che inficiassero gli interessi della gente a discapito di lobby o poteri forti. L’entusiasmo è tornato fin da subito a scorrere nelle mie vene percependo che si trattava di un percorso che mi dava la possibilità di interpretare i bisogni della mia gente e di poter dare voce ad essi, grazie ad un coordinatore regionale presente ed attento ma anche rispettosissimo delle sensibilità del territorio e ad un leader nazionale che incarnava appieno le mie idee ed il mio modo di intendere la politica”.

In passato, lo stesso Matteo Salvini ha reiteratamente parlato male del Sud e dei meridionali. Quelle parole offensive non la imbarazzano?

“Innanzitutto girano molte fake news in materia. In secondo luogo, essendo luimio coetaneo, da persona matura capisco che i contesti socio-politici italiani ed il quadro politico sono molto cambiati da vent’anni a questa parte ed in politica, come nella vita, ci sono delle evoluzioni. Anch’io ho maturato un atteggiamento ed un linguaggio diverso da quelli della mia prima AN. Cambiano i contesti; cambia la geopolitica internazionale; cambiamo anche noi perché ci proponiamo di risolvere i problemi di oggi. Chi fa politica non può guardare al passato; quello lo lasciamo fare agli storici. Quindi a Matteo perdono quello che archivio immediatamente come un errore di gioventù, consapevole invece del grande sforzo che ha fatto per far diventare la lega un partito nazionale, rispettoso delle territorialità (e noi siciliani con il nostro Statuto autonomo siamo gli ultimi a poter parlare in materia) ed a preparare una svolta del partito che nei fatti è già concretezza con questa campagna elettorale. Il messaggio è stato percepito dalla gente altrimenti non si spiegherebbero 50mila persone in piazza a Milano e milioni di follower da nord a sud sui social”.

Lei vive nell’agrigentino e come ben si sa, quel lembo di territorio è sovente il primo approdo per i migranti. Secondo lei, come viene gestito il fenomeno?

“Malissimo. Potrei scrivere delle pagine intere sull’argomento. Il problema non sono le autorità locali; il problema è la linea governativa disastrosa che ha avuto reflussi pesanti sul tessuto sociale della nostra provincia ed anche le autorità preposte hanno le mani legate sul territorio perché rimangono inermi difronte alla cattiva gestione del problema. Dall’immigrazione clandestina ‘identificata’ che rilascia un foglio di espulsione che viene regolarmente eluso con gli immigrati che poi si disperdono sul territorio; alle presenze nei centri di accoglienza di una parte di essi che vivono bighellonando e creando disordini (come il blocco della SS.115 avvenuto nei pressi dell’hotel Villa Sikania perché veniva chiesto un wi-fi più potente, un menù più variegato, il riscaldamento 24h, ecc.) fino ad arrivare al fenomeno degli sbarchi fantasma che ha portato in Italia più di tremila tunisini che nella migliore delle ipotesi erano dei piccoli delinquenti uscenti dalle carceri grazie ai due indulti che si sono susseguiti in Tunisia ma che hanno portato anche delle cellule terroristiche; allarme che è stato lanciato dal Procuratore di Agrigento,Patronaggio, e di cui nei giorni scorsi ha parlato l’autorevole ‘The Guardian’. Il problema non è come gestisce Agrigento il fenomeno; Agrigento lo subisce. Il problema sono state le pessime scelte in materia del governo uscente”.

Attualmente è portavoce regionale per la Sicilia occidentale della Lega – Salvini Premier. Dunque, gira in lungo e in largo la nostra isola. Quali sono le potenzialità della nostra terra?

“Io sono profondamente innamorata della mia Terra. Non vorrei scendere in considerazioni che potrebbero sembrare politicamente qualunquiste parlando astrattamente di turismo, beni culturali, bellezze paesaggistiche, agricoltura… Preferisco parlare della meravigliosa imprenditoria agricola degli amici di Licata, delle meravigliose arance che ci dona la terra di Ribera; delle nuove realtà offerte al turismo delle strutture ricettive nascenti, degli stabilimenti balneari che hanno portato le nostre spiagge a competere in servizi con le altre famose località balneari italiane più attrezzate da tempo. E poi gli artigiani ceramisti. E perché non parlare delle immense potenzialità dei nostri porti. Per sintetizzare questo e tanto altro riassumo dicendo che c’è tanta voglia di lavoro e di unaritrovata dignità per questa terra; nessuno vuole i redditi gratis per bighellonare e dipendere dallo Stato. Il sano tessuto sociale siciliano vuole poter sviluppare la nostra terra ed estrarne ricchezza e benessere attraverso una rinata dignità. Ma per fare questo ci vogliono infrastrutture, viabilità, servizi che fanno parte di quella decantata ‘Normalità’ che Matteo Salvini ha reclamato per una Sicilia al passo con i tempi e le sue potenzialità”.

E le criticità?

“Le conosciamo tutti. Innanzitutto viabilità, trasporti, infrastrutture, servizi. E mi consenta di aggiungere una classe dirigente poco presente sul territorio; una politica vecchia e stantia che non ha mai fatto valere appieno le potenzialità del nostro Statuto autonomo e che si è sempre piegata agli interessi di partito piuttosto che portare avanti con prepotenza gli interessi del territorio”.

I nostri giovani, purtroppo, sono spesso dimenticati dalle istituzioni. Hanno davanti un futuro incerto. Quali soluzioni proponete voi?

“Nel nostro programma si parla di cambiare tutto il sistema Italia partendo da uno shock economico (attraverso la tassazione unica al 15% e la pace fiscale con uno stralcio delle cartelle esattoriali sotto una certa soglia) che possa ridare respiro alle famiglie ma anche alle imprese che possano così ritrovare fiducia in uno stato amico che non è un estortore ma che ti chiede il giusto per assicurarti servizi, sicurezza e serenità. La ripresa dei mercati, una ritrovata fiducia, insieme all’azzeramento della Fornero che manderebbe a casa la gente decorosamente ad un’età più giusta lasciando spazio ai giovani nel mercato del lavoro, sono tutte frutto di un mix che tornerebbe ad ossigenare il mercato del lavoro stesso. La sburocratizzazione dell’imprenditoria invoglierebbe anche i giovani a trovare coraggio nel tentare di realizzare i propri sogni. Quindi nessuna promessa di fantomatici tot posti di lavoro, bensì la volontà di rimettere in piedi un sistema Italia capace, imprenditoriale per tornare ad essere orgogliosamente la patria del made in Italy e protagonisti dell’economia internazionale”.

Il suo impegno in favore dell’universo Donna è antico. Secondo lei, in questi anni sono stati compiuti progressi o no?

“Qui ci sarebbe da discutere un bel po’… Sicuramente non ci sono più i pregiudizi di una volta nei confronti delle donne impegnate in politica, né le forti resistenze, provate anche sulla mia pelle, a dar spazio autorevole nei posti di potere alle donne. Sinceramente qualche critica ai nuovi sistemi elettorali la farei però, perché a volte per assecondare le quote si scade nel vizio di candidare mogli, compagne e figlie… Nulla da eccepire quando meritevoli e di spessore, ma non sempre è così. Ritengo che dentro ai partiti ci debba essere una coscienziosa scelta meritocratica ed autorevole della classe dirigente, cosa che non può imporre nessuna legge”.

In passato ha ricoperto la prestigiosa carica di assessore in seno alla Provincia Regionale di Agrigento. Di quali progetti è fiera?

“Tra le cose più significative che ho realizzato sono particolarmente fiera di una ludoteca provinciale presso il Giardino Botanico di Agrigento; il grado di civiltà di un popolo si misura da come tratta i più piccoli, cioè le future generazioni, ed i più deboli. Ho fatto una intensa attività di manifestazioni in occasione dell’allora anno europeo delle Pari Opportunità, in linea con il mio impegno non solo sul fronte del riequilibrio della rappresentanza ma anche su quello dei tanti diritti negati alle donne ed alle problematiche dell’universo femminile.

Sul fronte dell’Innovazione Tecnologica e del SIT ho proceduto all’informatizzazione dell’Ente; orgogliosa dell’avviamento dell’uso di un software per gestire tutti i lavori pubblici dal piano triennale alla consegna dell’opera ed all’erogazione delle somme che garantisse efficacia, efficienza ma soprattutto trasparenza amministrativa. Infine ho proceduto a dei protocolli d’intesa con altre istituzioni per una migliore gestione del territorio tramite il SIT (Servizio Informativo Territoriale)”.

Da pochi mesi, governa la Regione Sicilia il presidente Nello Musumeci. Ad oggi, che valutazione esprime?

“Il governo Crocetta ha lasciato un vero e proprio disastro nel tessuto economico-sociale dell’isola ed ha consentito l’incancrenirsi di svariate problematiche. Penso sia stato il peggior governo che la Regione siciliana abbia a memoria. Conosco personalmente l’uomo Musumeci che ritengo coerente ed intransigente. Confido nelle sue qualità politiche ed umane nell’arduo compito di rimettere in piedi questa Regione. Sono sicura che dopo le elezioni politiche potrà lavorare ancor più e meglio, libero dai condizionamenti che una campagna elettorale così determinante possa avere nel limitare delle scelte che comunque sarebbero soggette a strumentalizzazioni. Auspico una maggiore ventata di ‘nuovo’ nella guida del governo e nell’azione politica; sono sicura che rimodulerà le sue scelte anche con il dovuto spazio ad una Lega che è una realtà nel panorama politico siciliano e che lo sarà ancor più dopo l’esito delle urne di giorno 5”.

 Lei, in questo lasso di tempo, ha avuto modo di conoscere di più e meglio Matteo Salvini. Ci tratteggia un breve profilo, umano e politico?

“Come ho voluto testimoniare l’altro giorno in un post su facebook siamo di fronte ad un grande leader, pur nella sua umiltà, un uomo che ascolta, un uomo gentile ed attento con la gente ed i più deboli, un uomo forte con i forti, un uomo che fa Politica con la mente, il cuore, il coraggio ed il sorriso”.

Una critica che viene mossa alla vostra coalizione è che non si sa chi potrebbe essere il vero premier. Berlusconi non può, Meloni vorrebbe, Salvini pure. Chi è il leader del centrodestra?

“I patti sono chiari. Chi prende un voto in più indica la premiership. Noi siamo stati altrettanto chiari con gli elettori. Un voto in più alla Lega ed il premier sarà Matteo Salvini. Punto. Già qualche sondaggio parla di lega boom; sorpasso possibile su Forza Italia. Noi lo auspichiamo e chiediamo quel voto in più agli italiani, voto che la piazza di Milano sembra prometterci e che le sensazioni sul territorio ci fanno quasi toccare con mano. Un voto in più per un premier con le idee chiare ed una linea che mette al primo posto l’Italia e gli italiani. Niente compromessi con l’establishment internazionale, niente sorrisini ad un’Europa sempre più delle banche e dei poteri forti piuttosto che dei popoli e della solidarietà”.

Con un tweet, mi descrive l’onorevole Alessandro Pagano?

“Politico navigato e di grande esperienza ma con la forza di rimettersi in discussione per seguire con coerenza i propri valori cristiani, barra dritta del suo impegno politico. Profondamente rispettoso della persona e sensibile ed attento ai problemi del territorio. Intransigente sui principi ma rispettoso delle idee e dei contributi che ciascuno gli sottopone. Uomo libero, coraggioso e determinato”.

Qual è l’appello che rivolge agli indecisi e al popolo dell’astensionismo per votare i vostri candidati?

“Votare da donne e uomini liberi. Partecipare alla scelta del futuro prossimo e di quello dei nostri figli, anche a rischio di sbagliare, e non lasciare che siano altri a farlo per loro. Votare con la mente, col cuore ed anche un po’ con la pancia… con l’istinto. Consapevoli che il più grande cambiamento, come diceva Paolo Borsellino, avviene nelle cabine elettorali. Auspico l’Italia abbia la forza di cambiare, di scegliere un uomo forte e libero come Matteo Salvini per la guida del Paese affichè quest’Italia ritorni ad essere con orgoglio una grande nazione. Siamo stati a Canicattì con Matteo sulle tombe dei giudici Saetta e Livatino, il silenzio sacro è rimasto indelebile nei nostri cuori, una promessa sentita, quella che il loro sacrificio e quello di tanti altri uomini e donne per lo Stato e questa nostra amata Italia non sia stato vano. Gli ideali, i Valori, il cambiamento camminano sulle gambe degli uomini e non astrattamente. Noi mettiamo a disposizione le nostre. Adesso tocca al popolo italiano rimettere in cammino questa Italia con una nuova speranza nel cuore”.

Il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, rischia il rinvio a giudizio dopo che la Procura ha depositato ritualmente l’avviso di conclusione delle indagini preliminari riguardante una vicenda, quella del mancato abbattimento delle case abusive nella città del Gattopardo che già tante polemiche ha scatenato.

 
Il sindaco, nonostante numerosi avvisi che lo esortavano a procede con le demolizioni, nulla avrebbe fatto finendo così sotto inchiest

Dal Cipe quasi 66 milioni di euro per 9 dighe siciliane. Risorse finanziarie subito utilizzabili. I dettagli sulle opere. L’intervento di Musumeci.

La pioggia è stata invocata e, in ritardo, è piovuta, però non tanta pioggia da colmare gli invasi e le dighe. E se l’acqua dal cielo non è stata sufficiente, almeno per il momento, allora è stata scatenata una pioggia di finanziamenti dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. A favore di nove dighe siciliane pioveranno al più presto quasi 66 milioni di euro per opere utili e necessarie che il governo regionale ha sollecitato al fine di fronteggiare l’emergenza idrica in Trinacria.

Sono soldi ricavati dal cilindro del Fondo per lo sviluppo e la coesione, e che saranno dirottati, in primis, a foraggiare finanziariamente la conclusione delle opere alla diga Pietrarossa, struttura strategica a cavallo tra le province di Enna e Catania, e che è una ‘rinomata incompiuta’ da oltre 20 anni. I progetti in itinere comprendono anche interventi antisismici, e i cantieri sono da intraprendere entro il 2020. E il presidente della Regione, Nello Musumeci, commenta: “Fin dall’insediamento, il governo ha dovuto fronteggiare emergenze decennali mai risolte, a cominciare, proprio, da quella idrica. Ma ha voluto anche concepire un piano strategico di potenziamento delle infrastrutture, in modo tale che, fra qualche anno, questo attuale stato di crisi possa essere solo un lontano ricordo. Il completamento della diga Pietrarossa rappresenta, in particolare, un traguardo importante atteso da lunghissimo tempo. E’ questa la risposta concreta a tutti coloro che hanno messo in dubbio l’azione tempestiva ed efficace del governo. Adesso bisogna passare alla fase operativa. Niente più perdite di tempo”.

Ecco la mappa dettagliata dei nove appalti in marcia: Pietrarossa tra Aidone e Mineo, 60 milioni, Fanaco, a Castronovo di Sicilia, provincia di Palermo, 700mila euro, Garcia a Contessa Entellina, provincia di Palermo, 1 milione, Nicoletti a Leonforte, provincia di Enna, 1 milione, a Paceco, in provincia di Trapani, 350 mila euro, Piano del Leone, a Castronovo di Sicilia, 2 milioni, Ponte Barca, a Paternò, in provincia di Catania, 175 mila euro, Rubino, a Trapani, 250mila euro, e Scansano, a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, 300mila euro.

A.R. (teleacras)

NEL 2017 AVVELENATI OLTRE 31.800 CANI Sono oltre 31.800 le segnalazioni di cani avvelenati  con i bocconi avvelenati nel corso del 2017 di cui si è avuto notizia con un incremento di 8.300 cani avvelenati rispetto al 2016 anno che aveva avuto un altro importante incremento nonostante la legge ritenga un reato penale la diffusione dei bocconi avvelenati aumentano in maniera esponenziale i casi di avvelenamento collettivi di cani attraverso la diffusione dei bocconi e dei lumachicidi nei parchi pubblici ed anche nelle aree cani. Purtroppo sono in aumento anche i casi di cani morti tra atroci sofferenze dopo aver ingerito il veleno. Nel 2017 si ebbe un picco con ottomila avvelenamenti registrati nel mese di febbraio. Il maggior numero di casi di avvelenamenti accertati sono stati registrati nel Lazio in Veneto, Sardegna, Sicilia e nelle provincie di Brescia, Pavia tra le città Milano in Lombardia.

 

Si è svolto ieri, nella sala della Biblioteca comunale di Ravanusa, un incontro, dal tema “Fenomenologia e gestione del Cyberbullismo e dei rischi psicosociali della navigazione”.
Un evento che ha trattato la delicata tematica del cyberbullismo, organizzato dal Kiwanis club di Agrigento in collaborazione con l’I.S.T Giudici Saetta e Livatino di Ravanusa.
Il club Service Kiwanis ha voluto incontrare gli studenti del liceo di Ravanusa, con lo scopo di far conoscere i rischi cui sono sottoposti i giovani, a causa del sempre più dilagante fenomeno del bullismo via web.
Dopo i saluti della Dirigente dell’I.S.T Giudici Saetta e Livatino, prof.ssa Adriana Mandracchia e del Presidente del club Kiwanis di Agrigento, prof.ssa Fiorella De Girolamo, a catturare l’attenzione dei tanti studenti presenti, è stato il dott. Francesco Cannavà, il quale, ha illustrato con estrema chiarezza le problematiche connesse al cyberbullismo nonché gli aspetti della recente normativa.
Presenti all’incontro anche il past Governatore del Kiwanis international, dott. Elio Garozzo e la referente divisionale per il cyberbullismo, dott.ssa Rosalba Fiduccia.

 

“A seguito delle segnalazioni ricevute dai cittadini residenti in via Favignana presso il quartiere di Monserrato che di fatto si ritrovano senza un tetto,reputo opportuno dire la mia nella qualità di rappresentante eletto direttamente dal popolo. Credo fermamente che questa amministrazione a guida Firetto ed il rispettivo Assessore al ramo, dovevano intervenire molto prima che si verificasse il crollo, perchè questa amministrazione era a conoscenza da molto tempo dell’imminente frana del costone che insiste in Via Favignana. A parte le transenne, chiedo con forza di sapere cosa in questi tre anni  di legislatura è stato fatto per evitare il mortificante è pericoloso problema da parte del governo cittadino? Quali misure sono state adottate per contrastare tale fenomeno di dissesto idrogeologico? Quale strategia è stata utilizzata per garantire la pubblica e privata incolumità dei cittadini? Se e quando sono stati fatti gli appositi sopralluoghi da parte del Sindaco Firetto e dall’Assessore al ramo? Quale soluzione intende dare ai cittadini colpiti da tale frana a parte la magra risposta del Sindaco di essere ospitati a spese del Comune per due sole notti in una camera d’albergo? Inoltre chiediamo di sapere se e quando le sette famiglie senza tetto potranno rientrare presso le proprie abitazioni o se dobbiamo adibire Palazzo dei Giganti per coloro che rischiano seriamente di restare per lungo tempo senza un tetto sicuro. Via Favignana rimane in attesa di una imminente, cordiale e risolutiva risposta da parte dell’Amministrazione attiva.

A dichiararlo il Consigliere comunale a Palazzo dei giganti Salvatore Borsellino.

La villetta un po’ isolata di un cittadino residente a Lampedusa (Ag), poteva sembrare un facile colpo per tre tunisini ospiti presso il locale Hot Spot.

Ed infatti, approfittando del buio, i tre magrebini erano riusciti ad entrare nell’abitazione dopo aver forzato una finestra, approfittando dell’assenza del proprietario, rovistando e mettendo a soqquadro tutta le stanze, arraffando ogni cosa.

Ai topi d’appartamento, che stavano operando indisturbati, è stato fatale, però, aver acceso la luce di una stanza. Infatti, in quel momento stava rincasando un vicino che si è subito insospettito ed ha telefonato immediatamente al “112”. In un lampo sono accorse due pattuglie dei Carabinieri già impegnate in vari posti di blocco sul territorio, che dopo aver circondato la villetta, hanno fatto irruzione all’interno, sorprendendo i tre tunisini ancora con le mani nel sacco. Dai loro giubbotti, durante le perquisizioni, sono saltati fuori gioielli ed oggetti di ogni genere, subito sequestrati.

E così, grazie alla preziosa telefonata ricevuta da un cittadino, con l’accusa di “Furto in abitazione”, i Carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno fatto scattare le manette ai polsi dei tre tunisini, un ventenne e due trentenni giunti sull’isola da circa un mese, mettendoli a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento.

Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita al proprietario dell’abitazione

Furiosa lite tra madre e figlia per la gestione di un Bed and Breakfast nel centro storico di Agrigento. Protagoniste due donne, una 55enne e la figlia di 25 anni che hanno avuto un alterco sfociato, sembra, in una lite dai toni tanto accesi da indurre i vicini a chiamare i carabinieri.

 
Sul posto i Militari dell’Arma hanno riportato la calma tra le due congiunte

Il giudice del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, in accoglimento delle richieste della Procura della Repubblica,  ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Antonella Guzzon, 36 anni, domiciliata a Porto Empedocle e accusata di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.

 La donna venne trovata in possesso di 60 dosi di eroina per un peso di 5,5 grammi e per questo finì ai domiciliari.

Ad Agrigento, venerdì prossimo, 2 marzo, nella sala convegni del Santuario dell’Addolorata, alle ore 17:30, si svolgerà un incontro su monsignor Giuseppe Cognata, vescovo salesiano agrigentino. L’iniziativa è promossa dalla Società Agrigentina di Storia Patria, presieduta da Attilio Dalli Cardillo, dall’ Arciconfraternita dell’Addolorata, presieduta da Dino Montana, e dal confrate responsabile Franco Zanini. Dopo l’introduzione di Dalli Cardillo e Montana, relazioneranno lo storico e saggista, Gaetano Allotta, e don Lillo Argento, rettore del Santuario.