Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 248 di 2758
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 248)

Prima che l’escavatore si ribaltasse l’uomo si è lanciato fuori dall’abitacolo nel tentativo di salvarsi ma ha battuto la testa al suolo riportando un grave trauma cranico. Dalla centrale operativa del 118 di Caltanissetta è stato inviato l’elisoccorso. I sanitari hanno tentato di rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Villalba e i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro di Caltanissetta che hanno effettuato il sopralluogo ed eseguito accertamenti. Al termine dell’ispezione cadaverica la salma è stata restituita ai familiari così come disposto dall’autorità giudiziaria. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Villalba.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto il fermo di due cittadini del Senegal, accusati di essere gli “scafisti” che hanno condotto il barchino in ferro, partito dalla Tunisia il 19 ottobre 2022, sul quale a bordo sono morti bruciati i piccoli Alina (nata il 5 dicembre 2021) e Mael, dopo 3 giorni di navigazione verso Lampedusa. Il fermo dei due indagati è stato convalidato oggi 2 novembre  dal G.I.P. presso il Tribunale di Agrigento,  Stefano Zammuto.

Grazie all’attento lavoro d’indagine – svolto sull’isola dall’esperto personale della Squadra Mobile di Agrigento, guidato dal funzionario Giovanni Minardi, con l’indispensabile aiuto dei due interpreti messi a disposizione del Ministero dell’Interno che hanno consentito di acquisire le dichiarazioni di cittadini del Ghana e della Costa d’Avorio – è stato possibile ricostruire i fatti e individuare i presunti responsabili  trasportati a bordo, che hanno collaborato con gli inquirenti.

I due senegalesi di 24 e 33 anni sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata e morte come conseguenza di altro reato, per aver condotto il barchino in ferro con l’aiuto di una bussola, con a bordo originariamente circa 36 cittadini sud-sahariani di varie nazionalità, al fine di farli entrare illegalmente in Italia, mettendo a rischio la loro vita per le pessime condizioni del piccolo scafo in metallo e il sovraffollamento dell’imbarcazione.

Durante la navigazione le pessime condizioni del motore e l’imperizia dei due “scafisti” hanno portato purtroppo alla morte di diversi migranti (almeno una donna oltre i due piccoli) e al ferimento per ustioni gravi grave di altri 2 migranti.

La notte del 21 ottobre il motore fuoribordo del barchino si fermava. Uno dei due “scafisti”, nel tentativo di farlo ripartire provoca delle scintille che innescavano accidentalmente la benzina che si trovava a bordo dello scavo, versata durante la navigazione dai serbatoi ausiliari di fortuna alla tanica del motore, che prendeva fuoco, causando ulteriormente l’esplosione delle taniche ancora piene di benzina e un incendio a bordo nel quale morivano i piccoli Mael e Alina.

L’esplosione scaraventava alcuni migranti fuoribordo e altri venivano feriti con ustioni di vario grado. L’incendio veniva domato con grandi difficoltà dai migranti rimasti a bordo utilizzando l’acqua di mare.

Le indagini sono ancora in corso e la responsabilità dei due indagati non è ancora stata definitivamente accertata.

Un uomo di 45 anni di Canicattì è stato già ristretto ai domiciliari perché indagato di maltrattamenti e atti persecutori a danno dell’ex moglie. Nonostante ciò ha mantenuto la sua condotta molesta, aggravandola perché non solo lei ma ha anche minacciato il compagno di lei. Ecco perché i poliziotti del Commissariato della città dell’Uva Italia hanno trasferito nelle patrie galere del “Di Lorenzo” di Agrigento l’operaio canicattinese, così come disposto dai magistrati.

Sono complessivamente 383 i migranti soccorsi nel pomeriggio nel centro del Mediterraneo, a 40 miglia da Capo Murro di Porco, al largo delle coste siracusane.

I profughi, alcuni dei quali sarebbero originari del Bangladesh, sono stati tratti in salvo da due motovedette della Guardia costiera, una della Guardia di finanza e dal pattugliatore della Guardia civil spagnola, ‘Rio Arlanza’, utilizzato per la missione Frontex.

I migranti sono stati smistati su varie unità: 102 sono stati caricati sulla Cp 323, 83 sulla motovedetta della Guardia di Finanza, 88 sono sulla Rio Arlanza diretta verso il porto di Catania. Altre 110 persone sono state caricate sulla Cp322 e dovrebbero aprrodare tra poco nel porto di Pozzallo.

(ANSA).

Nel reparto Rianimazione dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento è morta una donna di 69 anni di Canicattì ricoverata a causa di una grave malattia. I familiari hanno autorizzato l’espianto e la donazione degli organi, trasferiti all’Ismett di Palermo. L’espianto degli organi è stato coordinato dalla direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento tramite l’amministratrice del settore, Rosa Maria Provenzano. Hanno lavorato il primario Gerlando Fiorica, e gli infermieri Calogero Vella, Antonino Vullo, e Giulia Castro, insieme a due colleghi medici dell’Ismett provenienti in elisoccorso da Palermo. Gli organi prelevati sono stati il fegato e i reni.

L’Antitrust, a seguito del nostro esposto,dopo aver avviato il 19 ottobre scorso le istruttorie,  ha  adottato provvedimenti cautelari per illegittime modifiche unilaterali al prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale

E’ stata accolta dall’Antitrustla nostra richiesta. Avevamo, infatti, depositato un secondo esposto chiedendo venissero adottati subito anche i provvedimenti cautelari per evitare danni enormi ai consumatori. Se infatti le modifiche illegittime fossero state ugualmente applicate i clienti si sarebbero trovati bollette abnormi con prezzi stratosferici rispetto a quelli che stavano pagando”.

Manlio Cardella  Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Agrigento afferma: “Non possiamo che essere soddisfatti che l’Antitrust, che aveva aperto le istruttorie contro le società Iren, Dolomiti e Iberdola grazie anche alla nostra segnalazione, si sia poi mossa con rapidità e urgenza, impedendo l’attuazione delle pratiche scorrette”.

“Ricordiamo che tutte le comunicazioni mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022 sono inefficaci e la variazione contrattuale con il conseguente rincaro illegittimo, in violazione dell’art..3 del decreto legge 9 agosto 2022, n. 115, ora convertito dalla Legge n. 142 del 21-09-2022.

L’Antitrust, confermando la tesi dell’Unione Nazionale Consumatori, ha ritenuto che, Iberdrola ed E.ON, comunicando agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, abbiano indebitamente condizionato i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori ovvero a passare a forniture alternative.

La società Dolomiti, invece, ha impropriamente considerato valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” ovvero effettivamente applicate prima della stessa data, ossia quelle inviate in aprile e non dopo il 1° maggio 2022.

La Società Iren, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis.

Per questi motivi l’Autorità ha disposto:

nei confronti di Iberdrola e di E.On, l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative; di consentire di ritornare in fornituraalle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di  salvaguardia;

nei confronti di Dolomiti e di Iren, la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto;

– nei confronti delle quattro società, l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari.

 Manlio Cardella

Venerdì si è svolto un incontro tra S. E. il Prefetto e la delegazione FIPE Confcommercio (la federazione dei  pubblici esercizi) per discutere in merito all’Ordinanza Sindacale che ha disposto la chiusura di tutti i locali alle ore 01.00  fino al 02 novembre.
Presenti per FIPE, Gabriella Cucchiara presidente provinciale e consigliere nazionale, Calogero Cacciatore vicepresidente FIPE e Mario Ciulla delegato. Nel portare la voce e il disagio dei tanti imprenditori del comparto è stato, innanzitutto, sottolineata l’oggettiva difficoltà a controllare l’intero territorio, anche a causa del numero inferiore delle forze dell’ ordine, e tutto ciò a discapito di una serena conduzione aziendale. Necessario, risulta essere il buonsenso di ognuno, non bisogna  far ricadere le manchevolezze di cui soffre la città, solo, sulle spalle degli imprenditori.
I temi affrontati nell’incontro sono stati diversi, fra i quali quello della cosiddetta sosta selvaggia, per il quale si dovrebbero pensare e creare i parcheggi utili e necessari.
L’abbandono dei rifiuti, altro problema che mina il decoro urbano, quando basterebbe dotare, una volta per tutte, le strade di cestini in un numero sufficiente.
Un’altro argomento che rende impari la quotidiana offerta da parte dei pubblici esercizi è  l’abusivismo, da combattere attraverso dei controlli costanti e mirati come ad esempio il controllo delle insegne.
Si è posto l’accento sulla drammaticità in cui vive la nostra categoria colpita dal COVID prima e dal caro bollette oggi e di come nonostante la difficoltà ad andare avanti in tanti hanno continuato ad investire sul nostro territorio.
Ma i sacrifici economici e lavorativi, poi, vengono danneggiati dalle ordinanze di chiusura, come quest’ultima che inesorabilmente crea ulteriori danni economici.
Nel corso dell’ incontro si è cercato di guardare alla “movida” a 360 gradi e individuare il percorso più utile per evitare in futuro nuovi disagi.
“Il prefetto è stato molto disponibile e si è detto pronto a collaborare con gli imprenditori, – dichiara Gabriella Cucchiara – chiedendo a quest’ ultimi di intraprendere, in maniera unitaria, un percorso che possa essere basato sulla legalità, la condivisione delle regole.
L’auspicio di una costante collaborazione  che possa portare beneficio ad ognuno, alla città tutta”.
“Il programma da realizzare, non può che nascere dall’avvio di un tavolo di lavoro collegiale, per poterci, tutti, confrontare e dare il proprio contributo tramite progetti, idee e proposte e riuscire a fare impresa in maniera serena e in sicurezza.
Solo attraverso un lavoro comune e condiviso, – conclude Cucchiara- dove tutti potremo essere protagonisti, nella cura e quindi nel migliorare la nostra città, potremmo trovare le soluzioni ai tanti problemi”.

Un operaio di un’azienda metalmeccanica del Siracusano è morto adesso, un mese dopo un grave incidente sul lavoro avvenuto nel Petrolchimico di Siracusa. Michele Monitto, 50 anni, di Carlentini, è deceduto all’ospedale “Cannizzaro” di Catania dove è stato trasferito dall’ospedale di Siracusa e ricoverato a seguito delle gravi ferite subite. Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto, fornita dai sindacati e al vaglio dei magistrati della procura di Siracusa, l’operaio è stato intento a manovrare una gru quando durante uno spostamento è stato travolto da un altro attrezzo di lavoro.