Udienza, ieri in tribunale, relativa alla vicenda del Borgo della Scala dei Turchi, il cosiddetto “Villaggio dei Vip”, il complesso di villette finite sotto sequestro, quattro anni fa, perché, secondo la Procura della Repubblica, presenterebbero, nella costruzione, alcune irregolarità.
Il pubblico ministero, Antonella Pandolfi, che rappresenta l’accusa nei confronti di 12 imputati, tra i quali quattro hanno chiesto il rito abbreviato, ha ribadito che “Le indagini hanno confermato la responsabilità degli imputati che sono da condannare o rinviare a giudizio”.
Secondo la Pandolfi: “Il piano di lottizzazione era illegittimo e la perizia del tribubale che ci dice il contrario non va presa in considerazione anche perché uno dei tecnici del collegio, in qualità di componente del Consiglio regionale per l’urbanistica, si era espresso dando un parere opposto”.
Tra gli indagati della vicenda il direttore dei lavori Giovanni Francesco Barraco, 57 anni, e un dirigente della Soprintendenza ai Beni Culturali Antonino Terrana, 60 anni.
A chiedere il giudizio abbreviato anche Gaetano Caristia, 72 anni, presidente della Co.Ma.Er., e Sebastiano Comparato, 83 anni, legale rappresentante e socio maggioritario della stessa società.
Tutti gli altri non hanno chiesto riti alternativi.
