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Nella giornata di martedì 10 aprile 2018, gli uomini e le donne della Polizia di Stato celebreranno il 166° Anniversario della sua fondazione. La cerimonia verrà celebrata presso la “Villa Bonfiglio”, luogo che ben si coniuga con le esigenze connesse alla celebrazione di detta cerimonia, in quanto altamente significativo per la presenza del monumento ai caduti della Grande Guerra ed anche logisticamente confacente allo slogan che da anni ispira l’importante ricorrenza per la Polizia di Stato “Esserci sempre”, in quanto ubicata lungo il centralissimo Viale della Vittoria e, pertanto, in grado di catalizzare l’interesse e la partecipazione in massa della cittadinanza. La cerimonia, che avrà inizio alle ore 10.00, vedrà la partecipazione del Prefetto di Agrigento e delle massime Autorità Civili e Militari della provincia.
 

Un convegno, oltre i canoni dettati dal confronto,che spiana la strada alla rigenerazione urbana dei luoghi colpiti dal sisma, dei centri storici e delle periferie delle nostre città, tutti “affetti” dal degrado e dall’abbandono e senza ripetere gli errori del passato. Sì, perché il piano “impeccabile”della ricostruzione dei comuni distrutti dal terremoto è stato “calato dall’alto” e poco si è adattato all’identità dei luoghi e della popolazione, alle esigenze dei cittadini, riportando errori urbanistici visibili ancora oggi, cinquant’anni dopo il terribile evento.

Cinquant’anni di storia, con errori ripetuti dal 68 e fino al 2000, con decisioni prese che, di fatto, hanno ritardato il progetto di riqualificazione che in primis deve tenere conto del sistema produttivo di un luogo.

L’aspetto più importante, che ha caratterizzato questo convegno, è la redazione di un documento sulla rigenerazione urbana dei luoghi colpiti dal sisma, dei centri storici e delle periferie che il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, insieme con i Delegati individuati nel corso dell’Assemblea, consegneranno nelle mani del Consiglio nazionale degli Architetti, durante il Congresso nazionale degli Architetti, in programma a Roma nel prossimo mese di luglio.

Questa mattina, il teatro Sant’Alessandro a Santa Margherita Belice, ha registrato il “tutto esaurito”.

Soddisfatto il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Alfonso Cimino:

“Abbiamo voluto organizzare questo evento a Santa Margherita Belice, per essere vicini alle zone dirute. Il nostro compito non finisce qui. Stiamo lavorando al documento sulla rigenerazione urbana delle zone dirute e della riqualificazione dei centri storici che presenteremo al Consiglio nazionale degli Architetti durante il Congresso nazionale in programma a Roma. Noi Architetti ci siamo e continueremo ad esserci e faremo quanto è nelle nostre possibilità per dare nuova vita ai centri storici, affinché la loro storia rimanga immutata nella memoria delle nuove generazioni”.

Applaudito dal pubblico che gli ha riconosciuto il “grande” lavoro svolto dapprima come presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento e, adesso, in qualità di vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Rino La Mendola ha dichiarato: “A cinquant’anni dall’evento sismico del 68, analizziamo le conseguenze sul territorio delle politiche di ricostruzione adottate all’epoca. Noi, oggi, parliamo di nuovi processi urbani cercando di non reiterare gli errori del passato ma, bensì, attivare un processo di confronto di partecipazione con i cittadini per la riqualificazione dei centri colpiti dal sisma”.

In occasione del Convegno, una folta delegazione del Consiglio nazionale degli Architetti è arrivata nel comune belicino da Roma, insieme con il presidente Giuseppe Cappochin: “Molto è stato fatto grazie all’attivismo della popolazione anche se sono stati fatti tantissimi errori fin dall’inizio, con uno Stato inizialmente assente. Quando si parla di città, di ricostruzione, la prima cosa è il confronto con i cittadini, la partecipazione”.

 

La morte per morbillo del bimbo di 10 mesi a Catania ha scatenato un “caso Sicilia”, tanto da mobilitare il Ministero della Salute ad adottare misure speciali per monitorare il territorio su quanto accade. La morte del bimbo, che non era vaccinato ma non avrebbe comunque potuto esserlo in considerazione dell’età, pone degli interrogativi anche perchè è il quarto caso mortale a Catania dal dicembre dello scorso anno. E dall’inizio del 2018, oltre la metà delle infezioni in tutta Italia, ovvero 218 su 411, si sono verificate in Sicilia e in particolare all’ospedale Garibaldi di Catania. L’Istituto superiore di sanità avverte: “Non solo la Sicilia, ma tutta l’Italia è a rischio per il morbillo. E’ importante vaccinare i bambini ma è importante che anche gli adulti non ancora vaccinati si immunizzino. La vaccinazione può infatti essere fatta a qualunque età”.

Com’è noto il legislatore regionale, al fine di adeguare i servizi di bonifica alle attuali esigenze dell’agricoltura, ha proceduto alla ridefinizione degli ambiti territoriali di operatività dei consorzi di bonifica, stabilendo che gli originari undici consorzi di bonifica fossero accorpati in due soli consorzi, ossia il consorzio di bonifica sicilia occidentale ed il consorzio di bonifica Sicilia orientale.

Un gruppo di dipendenti dell’ex Consorzio di bonifica 3 di Agrigento aveva proposto un ricorso davanti al Tar Sicilia per la declaratoria di asserita nullità del decreto assessoriale di nomina del commissario straordinario del consorzio di Bonifica Sicilia occidenale, delle deliberazioni della Giunta regionale di governo di approvazione dello statuto e del regolamento di organizzazione del consorzio di Bonifica della sicilia occidentale, della deliberazione commissariale di nomina dei vice direttori generali del consorzio di Bonifica Sicilia Occidentale e di altri atti connessi; la difesa dei ricorrenti ipotizzava la nullità degli atti impugnati, tra l’altro, per asseriti difetti di pubblicazione.

Si è costituito in giudizio il Consorzio di Bonifica Sicilia occidentale,in persona del Commissario straordinario, rappresentato e difeso dall’avvocato Girolamo Rubino,  per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richieste cautelari avanzate dai ricorrenti; in particolare per quanto concerne gli asseriti difetti di pubblicazione l’Avvocato Rubino ha richiamato giurisprudenza dello stesso Tar Sicilia secondo cui è inconfigurabile la nullità degli atti amministrativi per l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione. Ed ancora, per quanto afferisce il “periculum in mora” invocato dai ricorrenti, con riferimento alla posizione dei ricorrenti  l’Avvocato Rubino ha sottolineato che gli stessi mantengono il trattamento giuridico ed economico posseduto nei consorzi accorpati; donde l’assenza di qualsivoglia danno grave ed irreparabile incombente sui ricorrenti. Il Tar Sicilia,Palermo,Sezione prima,  Presidente il dr. Calogero Ferlisi, Relatore il consigliere Sebastiano Zafarana, condividendo la tesi dell’Avvocato Rubino circa l’assenza di un danno grave ed irreparabile incombente sui ricorrenti, ha respinto la richiesta cautelare dagli stessi avanzata;pertanto rimangono invariati gli assetti amministrativi e burocratici dei consorzi di bonifica in Sicilia. 

Il Tribunale del Riesame, accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Diego Giarratana, ha disposto la restituzione di 25mila euro in contanti che la Guardia di Finanza ha sequestrato all’imprenditore Salvatore Iacolino, 39 anni, di Naro, indagato di esercizio abusivo di scommesse. L’apposito collegio di giudici, presieduto da Luisa Turco, ha accolto il ricorso e, oltre la restituzione della somma di denaro, ha dissequestrato anche altri oggetti, tra documenti, telefoni, computer e supporti informatici vari. Il provvedimento di sequestro, ad opera delle Fiamme Gialle di Ragusa, risale allo scorso 23 gennaio nell’ambito di un’inchiesta della Procura su un business di scommesse illegali sull’asse Sicilia-Malta.

I consiglieri comunali di Agrigento, Teresa Nobile, Alfonso Mirotta e Alessandro Sollano, di Alternativa Popolare, denunciano casi di grave degrado urbano in città. Nobile, Mirotta e Sollano, che allegano una fotografia scattata al lungomare di San Leone, affermano: “A seguito di numerose segnalazioni dai nostri concittadini, abbiamo constatato in quali condizioni versi il lungomare di San Leone. Erbacce e sterpaglie sono ovunque, e poi, a ciò, si aggiungono anche odori nauseabondi perché i mastelli dell’umido della differenziata, soprattutto nei pressi dei ristoranti, non sono svuotati regolarmente. Il sindaco Firetto in campagna elettorale proiettò un video avveniristico del lungomare di San Leone. Tutto il contrario, e di molto, rispetto all’attuale vergognosa situazione”.

Continua l’attività della Polizia Municipale alla scoperta di auto “irregolari”. Cinque vettore sono state sequestrate dopo essere state “pizzicate” senza copertura assicurativa dallo “Street Car”, il sistema di controllo elettronico che permette, in tempo reale, di effettuare accertamenti sui mezzi attraverso il numero di targa.
Cinque, dicevamo, autovetture sequestrate nelle ultime ore. I proprietari delle stesse, inoltre, riceveranno una sanzione di 848 euro, pagando la quale potranno riprendere le auto poste sotto sequestro

 

E’ finalmente arrivata la buona e tanto attesa notizia per il personale sanitario di categoria A e B in servizio presso l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. La direzione strategica Asp, presieduta dal commissario Gervasio Venuti, ha infatti deliberato un provvedimento immediatamente esecutivo con il quale si trasforma il part time dei dipendenti in un contratto a tempo pieno. Per i lavoratori, già in precedenza stabilizzati dall’amministrazione con l’approvazione di specifiche graduatorie, si tratta di un passaggio da ventiquattro a trentasei ore settimanali con conseguente adeguamento della retribuzione mensile. Il precedente incarico part time scaturiva da una scelta del management pro tempore dettata dalla linea di condotta concordata in sede assessoriale con le organizzazioni sindacali e finalizzata all’assunzione del maggior numero possibile di lavoratori precari ex Lsu. Oggi la direzione Asp, avendo verificato che esistono le condizioni per un incremento orario e che l’attuale rapporto lavorativo a ventiquattro ore settimanali, pur assicurando l’erogazione dei servizi, crea comunque sofferenza alle funzioni di supporto ai servizi sanitari, ha deciso di trasformare i contratti di ben 83 dipendenti. Si tratta di 47 coadiutori amministrativi, 14 commessi, 9 operatori tecnici addetti al call center, 8 autisti e 5 operatori tecnici informatici. La valutazione principale che ha fatto scattare la scelta dell’amministrazione Venuti riguarda in particolare le difficoltà organizzative dell’autoparco, del call center e di alcuni settori amministrativi. Il contratto a part time non consentiva infatti agli autisti di effettuare una turnazione ottimale nel delicato servizio di raccolta di prelievi ematici su tutto il territorio provinciale. Diversa l’esigenza del Cup, il call center per le prenotazioni di visite specialistiche, dove la carenza di personale non permetteva di soddisfare appieno le richieste dell’utenza. Il provvedimento di passaggio dal part al full time, oltre ad incrementare la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari, sortisce anche l’importate effetto di fornire maggior serenità e stabilità economica agli 83 dipendenti ed alle loro famiglie. La trasformazione a tempo pieno degli incarichi del personale contrattista già assunto a tempo indeterminato precede l’avvio del piano di stabilizzazione del personale ex LSU ancora presente in azienda con contratti a tempo determinato, per i quali l’amministrazione ha predisposto un piano triennale di fuoriuscita dal precariato, presentato alle organizzazioni sindacali, che si concluderà nel 2020, anche in questo caso con incarichi a tempo pieno.