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MOLESTIE: SOLO UN UOMO SU DIECI LE CONFESSA

 

 

Solo un uomo su dieci confessa di aver subito una molestia. Che si tratti di episodi risalenti all’infanzia o all’adolescenza, o anche più recenti, l’aver vissuto una molestia resta un tabù. Lo rivela una ricerca del pool di psicologi dell’associazione “Donne e qualità della vita”, guidato dalla dott.ssa Serenella Salomoni, realizzata su un campione di 1234 uomini sparsi in tutta Italia in occasione dell’uscita del libro di Barbara Benedettelli, in cui si parla anche di molestie sessuali sugli uomini, “50 sfumature di violenza. Femminicidio e maschicidio in Italia” (Cairo Editore).

Che sia una donna o un uomo a subire le molestie poco cambia. C’è poca disponibilità a confessare. Le motivazioni sono dovute ad un senso di vergogna (18%), insicurezza (15%), mancanza di dialogo coi propri amici o la propria compagna (13%), terrore che la cosa si venga a  sapere in giro (22%), la mancanza di attenzione dell’opinione pubblica alle molestie subite dagli uomini (9%).

Ma quando uno decide di parlare, generalmente a chi si rivolge? Al primo posto l’amico del cuore (17%), c’è chi preferisce chat o amici conosciuti su facebook (14%), colleghi di lavoro (9%), i genitori (5%) o altri parenti (3%), all’ultimo posto la propria moglie o compagna (1.5%).

La ricerca si è anche focalizzata su quali sono gli uomini più aperti a parlare di questi problemi o che lo farebbero: in testa ci sono bolognesi e milanesi (19%), seguono i torinesi (17%), veneziani (16%), genovesi (15%), romani (13%), napoletani (12%), palermitani (11%), catanzaresi (9%), fiorentini (8%) e baresi (7%).

Il fenomeno della violenza femminile sugli uomini rimane ancora oggi sottovalutato. Per quanto riguarda la violenza sugli uomini c’è una mancanza di informazione e di cultura nonché molti pregiudizi. Ma il numero di vittime maschili di molestie è elevato, come afferma Barbara Benedettelli nel libro rileggendo i dati sulla violenza contro le donne da un punto di vista inedito: “Sulle 4000 violenze sessuali rilevate dal Ministero dell’Interno per il 2015, oltre il 19% sono state compiute sugli uomini, circa 760. Eppure, la maggioranza delle persone sembra non credere che l’uomo possa subire una violenza sessuale come la donna. Questo fa sì che gli uomini non denuncino gli abusi per non sentirsi inferiori”.

 

 “Il terrorismo jihadista e la mafia nigeriana: grazie al finto buonismo della sinistra li abbiamo importati in Italia. Sono i due più grandi pericoli oggi per la sicurezza nazionale, ma Gentiloni, Renzi e Minniti fanno finta di non vedere. La mafia nigeriana sembra stia prendendo il sopravvento nel mercato e nello spaccio della droga. Una mafia spietata, avvolta anche dai riti voodoo. E i particolari che stanno emergendo dal terribile omicidio di Pamela, la giovane ragazza romana fatta a pezzi da un nigeriano con permesso di soggiorno scaduto, sono in linea con queste preoccupazioni. La sinistra, con la complicità del M5S, ci ha portato nuovi nemici in casa. E ancora dobbiamo sentire Grasso, Boldrini e Bonino che vorrebbero una maxi sanatoria per regolarizzare tutti i clandestini. Con la Lega e Salvini al governo cacceremo via tutti questi delinquenti. Solo migranti regolari. Stop immigrazione incontrollata”.

Così il deputato Alessandro Pagano della Lega-Salvini premier.

 

 

 

 

 

 

Alla data odierna risultano pagati 400.352 prestazioni di “premio alla nascita” (c.d. bonus mamma domani), per un totale di 320 milioni di euro.

Dal 4 maggio 2017 sono state presentate 496.134 domande. Le richieste respinte sono state 59.413, mentre 36.369 sono quelle ancora in lavorazione.

Delle 496.134 domande arrivate, ben 153.538 (circa il 31%) sono state presentate online direttamente dal cittadino: un risultato cui si è giunti grazie al programma di acquisizione delle domande, un applicativo user friendly che ha permesso di interagire in maniera semplice con l’Istituto, e grazie anche al più elevato grado di alfabetizzazione informatica della platea interessata al bonus.

La Giornata di Studi è organizzata dalla sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e della Fondazione Architetti del Mediterraneo e con il patrocinio del Comune di Canicattì.

Saranno presenti: Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti; Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione Architetti del Mediterraneo; Giuseppe Lalicata, segretario dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; Ettore Di Ventura, sindaco di Canicattì; Eugenio Magnano di San Lio, presidente della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli; Giuseppe Ingaglio, della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli Michaela Stagno d’Alcontres, vicepresidente nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli oltre a docenti universitari, studiosi e professionisti del settore; Maria Rosaria Vitale, dell’Università di Catania; Rosario Scaduto, dell’Università di Palermo; Lina Bellanca, Soprintendente Beni culturali e ambientali di Palermo; Salvatore Costa, della Divisione grandi progetti Mapei; Gabriella Costantino, Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Agrigento.

 

 

 

“A Castelvetrano non esiste alcuna zona franca per evadere le tasse. Questa è una colossale fake news. Così come è offensivo e oltraggioso verso una intera comunità, per la stragrande maggioranza di persone perbene, tentare di far passare il messaggio che si tratti di un popolo tutto di mafiosi ed evasori. C’è piuttosto una burocrazia ottusa e miope, c’è chi doveva vigilare e non l’ha fatto, c’è chi doveva accertare in tutti questi anni i casi di evasione, vedi gli uffici comunali, e che non l’ha fatto nonostante le delibere comunali approvate per il recupero dei crediti da parte dell’amministrazione pubblica e la rateizzazione dei debiti. Ora arriva la commissione prefettizia e si accorge che per anni e anni, con diverse amministrazioni, non sono stati pagati i tributi comunali. Ma cosa è stato fatto per venire incontro a coloro che non hanno i soldi neppure per mangiare, considerata la povertà dilagante, figuriamoci per pagare i tributi comunali? Gli strumenti c’erano ma non sono stati messi in pratica. Cosa ben diversa, ovviamente, per i grandi evasori. Esistono dunque i furbi e i furbetti da punire severamente. Ci sono i mafiosi che vanno scovati, arrestati e fatti marcire in galera. Ma c’è anche tantissima brava gente vittima della crisi economica, vittima delle regole e delle omissioni e inadempienze altrui. Avanti con la legalità e senza sconti, ma non accettiamo che la cittadinanza di Castelvetrano sia macchiata e infangata mediaticamente senza alcun fondamento”.

Lo ha dichiarato l’On. Alessandro Pagano, segretario regionale Lega-Salvini premier e commissario della provincia di Trapani.

Gero Acquisto – Segretario Territoriale della Uila di Agrigento – in vista del prossimo Congresso Territoriale che si celebrerà il 23 febbraio a Cammarata, esprime delle valutazioni sui settori della categoria che rappresenta. Un mondo ampio e importante nel tessuto siciliano, che va dai forestali all’Esa, dall’Aras e al comparto agroalimentare, che è un settore che, pur nella crisi del mercato, rappresenta una fascia di economia basilare per la nostra isola.
“La Uila di Agrigento – continua Acquisto – affronterà nel VI° Congresso Territoriale le problematiche in atto che riguardano un settore quale quello del mondo dell’agricoltura e tutti gli annessi che meritano attenzione.
Purtroppo dopo i fallimenti del Governo regionale Crocetta, che ha lasciato il sistema nel limbo e nella crisi, con fantomatiche riforme mai attuate, e in primis il mondo forestale in Sicilia; abbiamo iniziato con il neo Governo Musumeci più o meno sulla stessa lunghezza d’onda.
Riavvolgendo il nastro ancora una volta non vorremmo trovarci a dover assistere a un Governo che annuncia, come ha fatto lo stesso Musumeci in campagna elettorale, di trovare soluzioni migliorative per il sistema forestale e l’utilizzo degli stessi lavoratori, con dei progetti utili alla salvaguardia del patrimonio boschivo e non solo, e adesso si è in ritardo e si mettono a rischio pure le giornate lavorative degli stagionali.
Infatti sul comparto forestale della manutenzione e sul servizio antincendio non si ha contezza delle risorse disponibili (in particolare quelle derivanti dalla indispensabile attività progettuale basata su fondi FSC, PSR e del Piano contro il dissesto idrogeologico del Governo Nazionale, che incidono per più del 50% del fabbisogno; ad oggi, a quanto ci risulta, totalmente al palo), sia per l’inizio delle attività lavorative, sia per il completamento delle giornate di legge.
Ecco perché ritornare a una stagione di insicurezza per i lavoratori non è più concepibile e al Congresso affronteremo queste tematiche, non solo come tema congressuale ma come momento per rilanciare questi settori e la vita di migliaia di lavoratori, che devono avere un percorso più stabile con un confronto finalmente costruttivo con il governo regionale, che dai suoi primi passi non ha dimostrato ancora quale indirizzo e quale viatico intraprendere per dare risposte e progettualità a questo mondo che non può vivere nell’eterno precariato.”

Gero Acquisto – Segretario Territoriale della Uila di Agrigento – in vista del prossimo Congresso Territoriale che si celebrerà il 23 febbraio a Cammarata, esprime delle valutazioni sui settori della categoria che rappresenta. Un mondo ampio e importante nel tessuto siciliano, che va dai forestali all’Esa, dall’Aras e al comparto agroalimentare, che è un settore che, pur nella crisi del mercato, rappresenta una fascia di economia basilare per la nostra isola.
“La Uila di Agrigento – continua Acquisto – affronterà nel VI° Congresso Territoriale le problematiche in atto che riguardano un settore quale quello del mondo dell’agricoltura e tutti gli annessi che meritano attenzione.
Purtroppo dopo i fallimenti del Governo regionale Crocetta, che ha lasciato il sistema nel limbo e nella crisi, con fantomatiche riforme mai attuate, e in primis il mondo forestale in Sicilia; abbiamo iniziato con il neo Governo Musumeci più o meno sulla stessa lunghezza d’onda.
Riavvolgendo il nastro ancora una volta non vorremmo trovarci a dover assistere a un Governo che annuncia, come ha fatto lo stesso Musumeci in campagna elettorale, di trovare soluzioni migliorative per il sistema forestale e l’utilizzo degli stessi lavoratori, con dei progetti utili alla salvaguardia del patrimonio boschivo e non solo, e adesso si è in ritardo e si mettono a rischio pure le giornate lavorative degli stagionali.
Infatti sul comparto forestale della manutenzione e sul servizio antincendio non si ha contezza delle risorse disponibili (in particolare quelle derivanti dalla indispensabile attività progettuale basata su fondi FSC, PSR e del Piano contro il dissesto idrogeologico del Governo Nazionale, che incidono per più del 50% del fabbisogno; ad oggi, a quanto ci risulta, totalmente al palo), sia per l’inizio delle attività lavorative, sia per il completamento delle giornate di legge.
Ecco perché ritornare a una stagione di insicurezza per i lavoratori non è più concepibile e al Congresso affronteremo queste tematiche, non solo come tema congressuale ma come momento per rilanciare questi settori e la vita di migliaia di lavoratori, che devono avere un percorso più stabile con un confronto finalmente costruttivo con il governo regionale, che dai suoi primi passi non ha dimostrato ancora quale indirizzo e quale viatico intraprendere per dare risposte e progettualità a questo mondo che non può vivere nell’eterno precariato.”

 

Per consentire alla cittadinanza di donare con generosità il proprio sangue l’A.D.A.S., effettuerà due raccolte , Domenica 04 Febbraio a Naro in Piazza Garibaldi dalle ore 8.00 alle ore 13.00 ed a Santa Elisabetta davanti la Chiesa Madre dalle ore 8.00 alle ore 13.00. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.
Si invita, come sempre, la S.V. a voler diffondere la notizia con il maggior risalto possibile considerato il continuo bisogno di sangue.

Con la delibera 201 del 30/11/2017 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo da me proposto riguardo la costituzione di parte civile del Comune di Agrigento relativamente ad eventuali i eventuali processi riguardanti l’inquinamento.
E’ già stata rimandata più di una volta l’udienza preliminare sui “pennelli a mare” ma il sindaco non ha ancora dato nessun incarico di costituzione di parte civile agli avvocati del Comune.
Non risulta fra gli atti pubblicati del Comune nessuna investitura eppure ora i tempi sono maturi, nell’atto approvato si chiedeva anche di intervenire presso l’ATO idrico che può essere interessato anche alla costituzione.
La Giunta ha valutato che non sia il caso di procedere?
Eppure i cittadini di Agrigento scesero in spiaggia a protestare col gruppo degli Inquinati guidato da Brigida Pullara nella lotta per il mare pulito da cui poi scaturì l’inchiesta.
La prossima udienza preliminare dovrebbe essere stata fissata per il 9 Febbraio. La giunta dia l’incarico al settore avvocatura o spieghi agli Agrigentini perché non vuole fare questo passo.