
Girgenti Acque S.p.A. in riferimento ad un articolo pubblicato sul quotidiano ‘La Repubblica’ di oggi, intitolato “Naro, dove l’acqua è un miraggio <<Possiamo averla una volta al mese>>”, tiene a precisare alcuni aspetti.
Si precisa, innanzi tutto che nonostante le criticità che hanno colpito il Comune di Naro, derivate dai continui guasti all’Acquedotto ‘Tre Sorgenti’ (riparato puntualmente, e in via sostitutiva, da Girgenti Acque S.p.A.) non sono mai stati registrati casi in cui le utenze non abbiamo ricevuto la fornitura idrica per 30 giorni consecutivi, ed inoltre, proprio per sopperire alla mancata fornitura idrica, al fine di garantire in ogni caso l’approvvigionamento di acqua potabile a tutti gli Utenti del Comune di Naro, sono state predisposte delle autobotti in piazza per ridurre al minimo possibile i disagi all’utenza servita.
È doveroso ricordare che il Comune di Naro è alimentato esclusivamente per mezzo dell’Acquedotto ‘Tre Sorgenti’: una problematica più volte rappresentata che investe il Consorzio “Tre Sorgenti” e la gestione dell’omonimo acquedotto.
Come è noto il Consorzio Tre Sorgenti, dopo l’avvio della gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento, pur non avendone più titolo, ha continuato a gestire, in modo assolutamente illegittimo, l’acquedotto omonimo che alimentava gli otto Comuni consorziati, Grotte, Racalmuto, Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Castrofilippo, Palma di Montechiaro e Licata, ed il Comune di Naro che, pur non facendo parte del Consorzio, è approvvigionato, da sempre, esclusivamente tramite il suddetto acquedotto.
Va precisato che l’acquedotto ‘Tre Sorgenti’ è alimentato da una serie di sorgenti ancora oggi gestite dallo stesso Consorzio e che, invece, dovrebbe essere nella disponibilità del Gestore unico del Servizio Idrico Integrato, Girgenti Acque S.p.A..
Da diversi anni, il Consorzio ha (illegittimamente) deliberato di destinare le risorse idriche derivanti dalle proprie sorgenti esclusivamente al Comune di Palma di Montechiaro, contravvenendo pertanto anche allo Statuto consortile, che stabilisce di ripartire l’acqua disponibile in maniera proporzionale tra tutti i Comuni consorziati e serviti, oltre che al Testo Unico sulle Acque, al Piano Regolatore Generale degli Acquedotti, nonché ai criteri di equità e di buon senso.
Girgenti Acque ha fatto in modo di sopperire alle inadempienze del Consorzio al fine di assicurare il necessario approvvigionamento idrico per tutti i comuni gestiti, alimentando con altri acquedotti i Comuni di Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata e Licata, nonché immettendo nell’acquedotto l’acqua proveniente dalle proprie fonti (Voltano) per l’approvvigionamento dei restanti Comuni gestiti, Grotte, Racalmuto, Naro e Castrofilippo, che non risultano interconnessi con altri sistemi acquedottistici.
Inoltre, Girgenti Acque, ormai da anni, si è fatta carico di eseguire in via sostitutiva le riparazioni sull’acquedotto che il Consorzio non è in grado di effettuare, approntando la manodopera, i materiali ed i mezzi necessari, al fine di evitare lo spreco di notevolissimi volumi di acqua che si verifica in conseguenza della totale inerzia del Consorzio stesso.
Ormai da lungo tempo il Consorzio approvvigiona i Comuni di Grotte, Racalmuto, Castrofilippo e Naro con portate significativamente inferiori a quelle immesse da Girgenti Acque nell’acquedotto consortile, a causa degli innumerevoli guasti presenti lungo tutto il tracciato dell’acquedotto, che il Consorzio non è in grado di riparare.
Alla inefficace gestione dell’acquedotto, da parte del Consorzio, deve aggiungersi l’effettiva penuria di disponibilità idriche che sta interessando l’intero territorio regionale e che ha portato ad una riduzione generale delle portate distribuite in tutti i Comuni gestiti.