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Agrigento. Anna Sciangula interviene su anomalo comportamento dell’azienda locale di trasporto pubblico urbano

“Ci giunge attendibile notizia che la TUA, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano di Agrigento, stia mettendo in atto una anomala politica di gestione; a quanto pare si è verificato che la stessa abbia fatto pagare il biglietto ai poliziotti di quartiere in servizio, i quali notoriamente in divisa garantiscono l’ordine e la sicurezza pubblica a piedi su diverse parti della città assicurando anche dei controlli sugli stessi mezzi pubblici. La grossa anomalia è però che a fronte di questa politica di gestione la stessa, con indicazione precisa agli autisti, non faccia pagare il biglietto agli immigrati clandestini ‘per evitare disordini che possano sopraggiungere sugli stessi mezzi pubblici.’
Noi della Lega-Salvini Premier denunciamo fortemente l’accaduto e chiediamo delucidazioni in merito alla stessa azienda. Crediamo che questa scelta aziendale possa causare sì disordini sociali perché incita il cittadino poco abbiente ma eticamente corretto che paga, magari quotidianamente, il biglietto per esigenze lavorative o di salute a ribellarsi difronte a questa ingiustizia discriminatoria nei confronti degli italiani e degli agrigentini con l’aggravante dell’atteggiamento posto in essere nei confronti di agenti della Polizia di Stato in regolare servizio per assicurare la loro stessa sicurezza. La Lega sarà sempre dalla parte degli italiani e delle forze dell’ordine!”
Così Anna Sciangula, portavoce regionale per la Sicilia occidentale della Lega-Salvini Premier, nonché candidata alla Camera dei Deputati per la stessa Lega-Salvini Premier nel collegio plurinominale Sicilia 1.03 di Agrigento-Caltanissetta-Mazara del Vallo.

La festa di tutti e per tutti, nel rispetto della tradizione e con l’introduzione di elementi di innovazione. Ecco l’edizione 2018 del Carnevale di Sciacca che si presenta, promuovendosi, in un luogo di cultura e aggregazione, il Cine Campidoglio, e in un sito che è uno dei belvederi più suggestivi: un mare di bellezza, dove si respira l’anima della città.
La festa di tutti e per tutti, perché coinvolge tante realtà, culturali, sociali, di servizio, di formazione, appassionati, studiosi, creativi…
La festa che diverte, come sempre, con il suo fascino, la sua arte, il suo coinvolgimento, l’unicità dei carri allegorici, dei gruppi mascherati, degli inni, dei copioni, l’estro delle maestranze.
La festa che, dopo tanti anni, affianca ai carri allegorici di categoria “A” i cosiddetti minicarri.
L’evento che include altri eventi: che anima San Michele e coinvolge tanti enti sociali; ed entra anche in carcere e in ospedale per portare un po’ di allegria a chi soffre e a chi non è considerato; apre spazi di arte, di conoscenza, di storia e di cultura; gira con i suoi costumi per nuovi percorsi cittadini; anima e intrattiene il pubblico con un palchetto in piazza Friscia, preparando il grande spettacolo di piazza Scandaliato (pur nelle restrizioni delle nuove norme di sicurezza).
Un Carnevale che omaggia e viene omaggiato, che ricorda Vito Maggio e viene celebrato dallo Sciacca film fest.
Un Carnevale che fa conoscere e meravigliare ospiti e bambini, con visite guidate e percorsi didattici.
Un Carnevale che ripercorre la sua storia e, dunque, la sua evoluzione.
Un Carnevale che promuove la Città con contest fotografici sui social.
Un Carnevale che si colora di fresca creatività, con la Via dell’Arte, in Via Garibaldi.
La festa che ordina il settore commerciale, con presenze all’interno di stand omogenei.
Un Carnevale che valorizza i propri riti, con il Peppe Nappa che prende vita prendendo scherzosamente le redini della città.
Eccolo il Carnevale di Sciacca, il più allegro, il più coinvolgente; e anche il più aperto, il più creativo, il più social.

Non tutti sanno che possono pagare il 30% in meno di TARI ad Agrigento se hanno avviato il compostaggio dei propri scarti organici. Basta avere una compostiera (che prima veniva data gratuitamente dalla ex GESA) e dimostrare di comprare l’apposito acceleratore biologico (art 23 comma 3 del regolamento comunale).
Alcune persone hanno dei pollai domestici cui destinano tutti gli scarti organici, mangiati voracemente dalle produttrici di uova. Assimilando, dunque, la compostiera ad un pollaio avevo proposto per questi utenti delle riduzioni, tra l’altro perfino minori fino a 4 polli.
Molte delle utenze dotate di pollaio, sono situate lontane dai centri abitati ed è difficile raggiungerle con il servizio di raccolta differenziata. Addirittura, per la lontananza dai centri abitati, già godono di riduzioni per prestazioni inferiori di servizio (e le riduzioni non possono sommarsi).
La riduzione aveva il parere favorevole del dirigente finanziario che ha spiegato in Consiglio che lo sconto non gravava sulle bollette degli altri utenti perché, non conferendo umido e non prelevandolo dalle utenze, si abbatte un costo.
La riduzione avrebbe provocato anche la denuncia degli eventuali pollai “abusivi” all’ASP, permettendo il reale censimento utile in caso di emergenze sanitarie, come quella di influenza aviaria qualche anno fa.
Eppure la maggioranza e parte dell’opposizione si è astenuta bocciando, di fatto, l’atto e non permettendo ai cittadini di risparmiare.
La giustificazione? Un provvedimento poco democratico perché non tutti possono tenere un pollaio. Non si capisce perché chi ha un pollaio e non produce umido debba pagare in bolletta le spese di tutti gli altri che l’umido invece lo producono, strano concetto di democrazia.
Dobbiamo andare verso il pagamento della spazzatura effettivamente prodotta. In Consiglio è passato un altro mio atto per la revisione delle tariffe con le categorie professionali che pagano spesso senza produrre.
Chissà se il dirigente e l’amministrazione troverà il tempo di ascoltare chi lavora e paga con difficoltà grasse e grosse bollette TARI.

Il Sig. M.G. di 79 anni di Vicenza aveva acquistato nel 1999 un complesso edilizio sito in Lampedusa, contrada Cala Creta, per il quale la Sig.ra A.M., venditrice del bene, aveva presentato istanza di concessione edilizia in sanatoria nel 1986. Non avendo il Comune di Lampedusa definito il procedimento di sanatoria nel 2015 , a distanza di ventinove anni dalla data di presentazione dell’istanza, il nuovo proprietario del bene sollecitava il Comune alla definizione del relativo procedimento. Il Comune di Lampedusa comunicava tuttavia all’interessato che la pratica di condono edilizio era stata acquisita con verbale di sequestro emesso nell’ambito di un procedimento penale dalla  Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento , sostanzialmente denegando per questo motivo la definizione del procedimento. L’interessato a questo punto proponeva un ricorso giurisdizionale davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio dell’Avvocato Girolamo Rubino, chiedendo la declaratoria dell’obbligo di provvedere da parte dell’Amministrazione Comunale intimata. Con ordinanza istruttoria il TAR ha ordinato al Comune di depositare una relazione sui fatti di causa; il Comune si è limitato a ribadire l’asserita impossibilità di conclusione del procedimento per le ragioni già evidenziate. L’Avvocato Rubino ha sostenuto che la circostanza che la pratica edilizia sia sottoposta a sequestro probatorio non può esimere il Comune dall’obbligo di definire il procedimento, citando precedenti giurisprudenziali favorevoli resi dal TAR Campania. Il TAR Sicilia,Palermo,Sezione Seconda, condividendo le tesi difensive dell’Avvocato Rubino, ha accolto il ricorso, ritenendo che il Comune di Lampedusa, tramite una semplice richiesta all’autorità giudiziaria, è nelle condizioni di rientrare nella materiale disponibilità del fascicolo amministrativo, o di copia di esso, e pertanto di concludere il relativo procedimento; ed ha dichiarato pertanto l’obbligo del Comune di Lampedusa di concludere il procedimento entro il termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza, nominando commissario ad acta, per l’ipotesi di ulteriore inottemperanza, il Dirigente generale del Dipartimento Regionale Urbanistica dell’Assessorato regionale territorio ed Ambiente, il quale provvederà in via sostitutiva nei successivi trenta giorni, e condannando il Comune di Lampedusa e Linosa al pagamento delle spese giudiziali.  Pertanto, dopo oltre  trentuno anni dalla data di presentazione dell’istanza di condono edilizio, il Comune di Lampedusa e Linosa dovrà definire il relativo procedimento; in mancanza, si insedierà il commissario ad acta nominato dal TAR, a spese del Comune di Lampedusa e Linosa, il quale provvederà in via sostitutiva. 

 

Si è svolta questa mattina, al Teatro Sociale a Canicattì, la Giornata di Studi sul tema “Conservazione e valorizzazione delle strutture e dei parametri murari. Il caso dei sistemi fortificati” organizzato in occasione della ricorrenza della Licentia populandi di Canicattì, 3 febbraio 1468, dalla sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e della Fondazione Architetti del Mediterraneo e patrocinato dal Comune di Canicattì.
Durante la Giornata di Studi, si è acceso un focus sui Castelli italiani e internazionali con particolare attenzione sul Castello Bonanno di Canicattì, e sulle modalità da attuare per recuperare e valorizzare i siti storici che attualmente versano in condizioni di abbandono.
Al tavolo dei relatori Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; il sindaco Ettore Di Ventura; Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione degli Architetti del Mediterraneo; Giuseppe Lalicata, segretario dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; Eugenio Magnano di San Lio, presidente della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti; Michaela Stagno d’Alcontres, vicepresidente nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli; Maria Rosaria Vitale, dell’Università di Catania; Rosario Scaduto, dell’Università di Palermo; Lina Bellanca, Soprintendente Beni culturali e ambientali di Palermo; Salvatore Costa, della Divisione grandi progetti Mapei; Giuseppe Ingaglio, della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli; Gabriella Costantino, Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Agrigento. Presenti alla Giornata di Studi, oltre a docenti universitari, studiosi e professionisti del settore gli studenti dell’istituto scolastico Ufo Foscolo indirizzi Classico e Scientifico e un gruppo di studenti dell’Istituto Artistico Rosario Assunto di Caltanissetta.

“L’Ordine degli Architetti, insieme all’Istituto Italiano dei Castelli – afferma Alfonso Cimino – promuove questa iniziativa inserita in un programma che il Consiglio dell’Ordine sta portando avanti: affrontare i temi della riqualificazione delle nostre città e dei centri storici dove insistono beni monumentali importanti. Questa è la giornata del restauro, delle tecniche e di come ricostruire un rudere e per farlo, cominciamo proprio da Castel Bonanno di Canicattì”.

“E’ un momento di riflessione sull’importanza di recuperare e valorizzare i nostri beni culturali, elementi importanti per restituire l’identità e le radici culturali alla comunità, in questo caso canicattinese – dichiara Rino La Mendola – Siamo consapevoli che, contestualmente al recupero dei monumenti, occorre investire nel rilancio dei centri storici quali cuori pulsanti delle nostre città, così da svilupparne il ripopolamento e in modo tale che il turista di transito possa essere attratto da una serie di interessi molteplici e trasformarsi in turista stanziale”.

“Questa giornata – dice Pietro Fiaccabrino – è dedicata a un tema importante: la riqualificazione e la ristrutturazione delle strutture antiche per strapparle a morte certa, se continuano a essere abbondonate, e restituirle alla società quale bene preziosissimo e motore di sviluppo economico culturale e sociale”.
“Abbiamo organizzato questa Giornata di Studi – chiosa Giuseppe Lalicata – con l’obiettivo di presentare le tecniche e le metodologie di intervento, ognuna con sfaccettature diverse. I temi, dunque, sono il restauro e la conservazione dei beni artistici e culturali presenti sul territorio, a cominciare da Castel Bonanno”.

Il Castel Bonanno, dunque, al centro dell’attenzione della Giornata di Studi perché, come ha spiegato Eugenio Magnano di San Lio, “è il nucleo dal quale è nata la città di Canicattì e oggi è un’occasione per parlare di questo Castello, attualmente in stato di abbandono. Non è semplice che questo edificio, in queste condizioni, abbia la visibilità che merita e possa essere apprezzato eppure, questo Castello, è stato l’identità di Canicattì per centinaia di anni”.

 

 

 

Agrigento, 27 gennaio

 

Ufficio stampa a cura di Media Press Office
Tel. 320.6109307

Sarà presentato al pubblico oggi, alle 16, all’ex Collegio dei Padri Filippini, l’elaborato grafico selezionato dalla Commissione del “Concorso di idee per il logo di Agrigento 2020 – 2600 Anni di Storia”. Sarà presente oltra alla vincitrice, il sindaco Lillo Firetto, l’amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi, Gaetano Pendolino e il presidente di Federalberghi e Confcommercio Agrigento, Francesco Picarella. 

      Il Concorso è stato indetto da Comune di Agrigento, Distretto Turistico Regionale Valle dei Templi e da Federalberghi Agrigento, che ha messo in palio il premio in denaro di 500 euro.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha respinto ieri il ricorso della Regione contro l’ordinanza emessa dal TAR per la sospensione dei provvedimenti regionali che avevano portato alla decadenza di Leoluca Orlando dalla carica di Sindaco metropolitano di Palermo.

 
I giudici del massimo organo regionale di Giustizia Amministrativa (Presidente Carlo Deodato, Consigliere Giulio Castriota Scanderberg ed Estensore Hadrian Simonetti) hanno condiviso le argomentazioni del Tar, ribadite dagli avvocati Massimiliano Mangano (difensore di Orlando) e Giulio Geraci (Comune di Palermo), confermando quindi che i decreti regionali restano sospesi e pertanto che Leoluca Orlando resta in carica quale sindaco metropolitano.
 
In particolare, i Giudici sottolineano come la legge regionale 17/2017 (posta a motivazione dei decreti regionali) sia attualmente al vaglio della Corte Costituzionale a seguito del ricorso presentato dal Governo nazionale “su questioni rilevanti e non manifestamente infondate” e che quindi è “prudente e coerente sospendere l’esecuzione degli atti amministrativi adottati in applicazione di quelle norme regionali.”
 
Il Decreto del Presidente della Regione con cui era stata dichiarata la decadenza di Orlando e la contestuale nomina di un Commissario era stato emesso il 18 ottobre 2017 e successivamente sospeso dal TAR il 26 novembre.

“Stiamo solo facendo una passeggiata in centro.” Sono state queste le prime parole che si sono sentiti dire i Carabinieri da due ragazzi fermati nel centro storico saccense, per giustificare il loro atteggiamento e cioè il fatto che avessero abbassato il cappuccio alla vista di una pattuglia di Carabinieri, quasi come per volersi nascondere. Ma il loro nervosismo e la circostanza che erano appena scesi da un pullman proveniente da Palermo, hanno insospettito i militari.

Sono stati effettuati così più approfonditi controlli e durante la perquisizione, dalle tasche dei due minori, sono saltati fuori quattro panetti di “Hashish”, per un peso complessivo di quasi tre etti, subito sequestrati.

Sono scattate, pertanto, le manette nei confronti dei due diciassettenni, subito accompagnati al Centro di Prima Accoglienza di Palermo, in quanto dovranno ora rispondere di“Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.

La droga, al dettaglio, avrebbe potuto fruttare quasi mille euro.

L’attività svolta rientra in una forte intensificazione del contrasto al fenomeno del consumo e spaccio di stupefacenti, disposta dal Comando Provinciale di Agrigento. Negli ultimi tre mesi, sono stati frequenti i blitz effettuati, con numerosi pusher finiti in manette. Vasta la varietà di droghe sequestrate. Dal “fumo” all’”erba” ed ultimamente, si è assistito anche al ritorno dell’”eroina”.

 

 

Dopo quasi 11 anni dalla chiusura, finalmente si restituisce alla città di Agrigento la Biblioteca di Fontanelle. Presenti l’assessore Beniamino Biondi, il personale della Biblioteca La Rocca, padre Sebastian Kenda Ntumba che ha benedetto i locali, e alcuni studenti delle scuole primarie e secondarie. Un obiettivo raggiunto che valorizza il patrimonio librario della nostra città recuperando uno spazio di aggregazione nell’idea della cultura come sostanza di ogni valore di legalità. 

CUP RPT

Si è svolto l’incontro promosso ed organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche sulla modernizzazione del Paese. Al confronto, oltre a molti esponenti delle Categorie, hanno preso parte anche rappresentanti dell’Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) ed esperti dei Centri studi degli Ordini. Le idee, i dati, le evidenze e le proposte emerse confluiranno in un documento che sarà sottoposto ad una discussione generale in una successiva Conferenza programmatica il 21 febbraio 2018. Il documento finale sarà approvato e presentato al Paese, a tutte le forze politiche e alla stampa, nell’auspicio che possa avviarsi un confronto costruttivo con il vasto sistema delle professioni operante nel Paese, in particolare in occasione delle recenti prossime elezioni politiche. Attraverso tali proposte, le professioni intendono dare il proprio contributo di idee allo sviluppo del Paese, evidenziando opportunità e criticità che, in ambiti diversi, è chiamato ad affrontare.
I partecipanti ai lavori si sono confrontati su 10 differenti temi di dibattito attraverso il metodo OST (Open Space Technology). L’OST è un metodo di interazione costruttiva che si basa sull’auto organizzazione e sull’interesse che ogni partecipante ha per un argomento. Ogni professionista ha potuto partecipare non tanto per identificare provvedimenti normativi specifici ma per dare una visione più ampia, in termini di idee, principi, politiche e provvedimenti di carattere generale da attuare. Ciò in quanto la piattaforma di idee nata oggi dovrà enunciare principi e linee di indirizzo di carattere generale, lasciando poi alla politica il compito di tradurre, attraverso norme ed interventi, le posizioni espresse in modo unitario dalle differenti categorie professionali. Quanto agli argomenti dibattuti, due dei dieci tavoli di confronto sono stati riservati ai “diritti e doveri dei cittadini” e alla “tutela della loro salute”. Lo Stato, infatti, deve confrontarsi con temi sempre più complessi per garantire una più efficace tutela dei diritti della persona, che vanno da una giustizia celere al diritto alla salute e all’assistenza sociale, dalla sostenibilità previdenziale al diritto allo studio e alla formazione, fino alla costruzione di un welfare integrato e allargato ovvero sempre più inclusivo. Altro argomento pilastro del confronto è stato “il lavoro”. Nonostante il 2017 sia stato un anno in cui la ripresa economica ha cominciato a rilasciare i suoi primi effetti, il tasso di disoccupazione resta intorno all’11%: troppo alto per un Paese uscito dalla crisi, anche rispetto alla media europea. Capire, in questo scenario, “quale nuovo ruolo possono avere gli Ordini e i Collegi” professionali in un’Italia che cambia è stato un altro ambito di confronto. I professionisti, infatti, spesso intercettano, prima di altri soggetti ed Istituzioni, i bisogni, le fragilità e le contraddizioni delle persone e del sistema socio-economico nel suo complesso. Gli Ordini e i Collegi professionali, quindi, possono essere protagonisti del cambiamento del Paese riorganizzando e ridefinendo i servizi per i propri iscritti e per i cittadini, aprendosi, nel contempo, al contesto esterno ponendosi come soggetti/interlocutori nei rispettivi ambiti di competenza. Un’analisi a parte è stata dedicata “alla semplificazione e alla sussidiarietà per una Pubblica amministrazione più efficiente”. L’art.5 del Jobs Act prevede un’apposita delega al Governo in materia di atti pubblici da rimettere alle professioni organizzate in ordini o collegi finalizzata alla semplificazione dell’attività delle amministrazioni pubbliche e per ridurne i tempi di produzione. Si tratta, ad esempio, della devoluzione agli iscritti a tali professioni di una serie di funzioni della P.A., come la certificazione, l’asseverazione e l’autentica. Il ruolo e la funzione dei professionisti spesso si colloca proprio tra mercato e funzione pubblica con norme e mandati che hanno il focus sulla tutela del soggetto più debole. Consapevoli delle mutevoli dinamiche economiche e sociali anche la “formazione di qualità” è rientrata nel panel degli argomenti affrontati. Spazio, inoltre, al rilancio e alla crescita del Paese attraverso: una migliore “gestione degli investimenti e delle risorse”, una vera e propria “rivoluzione digitale”, il “rilancio delle città e delle periferie” (mettendole al centro dei piani di sviluppo), la valorizzazione del “patrimonio ambientale, paesaggistico, agroalimentare, del capitale naturale e culturale”.

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