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I 519 collaboratori scolastici, ex Lsu, per i quali è stato
definito il percorso di stabilizzazione, sono attualmente senza
stipendio a causa del mancato trasferimento delle risorse finanziarie
da parte del Miur. Nei mesi scorsi mi sono fatto latore delle loro
rimostranze e della richiesta di stabilizzazione, poi ottenuta,
intervenendo presso il Governo nazionale. Devo pero denunciare come in
questi mesi che precedono l’assunzione a tempo indeterminato, i 519
lavoratori siciliani stiano subendo ritardi nell’erogazione dello
stipendio. Oggi stesso ho contattato il sottosegretario Davide Faraone
per segnalare tale situazione che, auspico, venga affrontata
tempestivamente”. Lo afferma Edy Tamajo, deputato di Sicilia Futura
all’Assemblea regionale siciliana.

Il Pd è chiamato a fare un cammino reale di rigenerazione progressista sul piano culturale, progettuale ed organizzativo. Richiederà tempo, coraggio e collegialità che verificheremo innanzitutto con Maurizio Martina, passo dopo passo. Ma questo non ci costringe affatto a stare sull’Aventino”. Lo dice Giuseppe Lumia, senatore uscente ed esponente dell’Area Emiliano.

“Più passano i giorni – aggiunge – più le scadenze istituzionali incalzano, come le elezioni dei presidenti di Camera e Senato, più si comprende che isolarsi è un errore che aggrava le difficoltà e rischia di compromettere il futuro del Pd. È evidente oramai che non siamo più solo noi dell’Area Emiliano a sostenere la necessità di un confronto serio e serrato con i vari gruppi parlamentari, alla luce del sole, sulle varie scadenze istituzionali, chiamando sul tema del governo i 5 Stelle a svelare le reali intenzioni di programma e di profilo che intendono dare alla loro proposta”.

“Capire se è un bluff o no – conclude – è decisivo per fondare una solida decisione sulla scelta eventuale di condividere e in che forma un’esperienza di governo, valutando così anche la necessità di coinvolgere con un referendum la base stessa del Pd”.

Visita di cortesia questa mattina, al sindaco Lillo Firetto, del patron dello storico Circo Togni, dopo l’arrivo in questi giorni a Villaseta della carovana circense.  Vinicio Togni, addestratore di cavalli e terzogenito di Lidia, la signora del circo italiano, in occasione della presenza in città del suo circo, ha anticipato al sindaco Firetto alcune iniziative di solidarietà che il personale del circo intende offrire nei prossimi giorni alla città in particolare ai bambini ammalati, ai meno abbienti e alle famiglie con disabili.Sabato 24 marzo  una piccola squadra di clown sarà nel reparto di pediatria dell’ospedale ” San Giovanni di Dio “per portare sollievo e far divertire i bambini ricoverati, mentre in uno spettacolo a carattere gratuito, saranno ospitate diverse famiglie meno abbienti o con disabili. Al termine dell’incontro vi è stato uno scambio di targhe ricordo tra il sindaco e il direttore del Circo Togni. Nella foto un momento dell’incontro.

Era stato revocato in autotutela dal precedente Governo Regionale a ridosso delle consultazioni regionale del novembre scorso, sostituendolo con l’ennesimo commissario straordinario, adesso l’assessore ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi, con proprio decreto del 15 marzo, ha ridato legittimità ed esecutività all’organo presieduto da Bernardo Campo, che così, a distanza di pochi mesi, torna ad occupare la poltrona più importante dell’Ente. Una vicenda dai contorni giuridici turbolenti questa del Consiglio del Parco: il Comune di Agrigento, come si ricorderà, aveva proposto ricorso al Tar contro il decreto di nomina dell’organo datato marzo 2017 ed avverso il decreto assessoriale che aveva ridotto a tre il numero dei componenti il Consiglio, attribuendo al Sindaco  ed al direttore dell’Ente solo un potere consultivo e non vincolante e decisionale.

L’assessorato, invece, giudicando inammissibile il ricorso,  forte  del parere favorevole dell’Avvocatura di Stato e della normativa regionale recente, su istanza presentata da Campo nel gennaio scorso, ha ritenuto opportuno ripristinare la funzionalità del Consiglio, revocando la nomina del commissario straordinario Carmelina Volpe, ed attribuendo poteri di rappresentanza legale al presidente Bernardo Campo. Dunque, viene ricostituito l’organo amministrativo collegiale del Parco che dovrebbe attenuare quell’eccessivo potere discrezionale-burocratico-unilaterale che ha caratterizzato la gestione dell’Ente negli ultimi mesi.

Nel frattempo sono state rese note le spese per gli impianti audio e luci  per le manifestazioni della Festa del mandorlo: il costo per il servizio è stato di 68.000 euro di cui 34.000 alla ditta Pro Studios di Christian Vassallo ed altrettanta somma  alla Italservice di Riccardo Liotta.

Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali, commenta la presentazione all’Ars della mozione di censura a firma dei deputati 5 Stelle:

«Ai 5 stelle le attività culturali e la tutela del patrimonio artistico non interessano; ed è anche comprensibile considerato il loro retroterra. Hanno un solo obiettivo: creare difficoltà a Musumeci, crogiolandosi nella loro ignoranza che li porterà, dopo tante false promesse sulla pelle della povera gente, a sparire dallo scenario politico.

Essere cacciato su loro pressione non può che farmi solo onore»

 

Ad Agrigento non è più possibile neppure MORIRE, anche i morti vengono abbandonati al loro destino e le loro famiglie devono subire un ulteriore danno morale, l’ASP intervenga immediatamente, il problema delle mancate sepolture è più grave di quanto sia rappresentato dagli organi di stampa ed il silenzio dell’amministrazione è assordante.
La Procura si occupi subito di aprire un fascicolo sui CIMITERI COMUNALI di Agrigento, da anni c’è qualcosa che non va ad iniziare dalla compravendita di concessioni ad arrivare alla gestione delle tumulazioni passando dai servizi all’interno degli stessi ed alla mancata osservanza di leggi chiare e ben definite relative alla sepoltura.
Agrigento, la città dove anche i morti pagano le conseguenze del voto dei vivi.

Il gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di un uomo di 40 anni, di Sant’Angelo Muxaro, accusato di stalking nei confronti della moglie con la quale è in fase di separazione.

 
Da qui la denuncia della donna, residente ad Aragona, e il rinvio a giudizio.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre commercialisti – Salvatore Rizzo, Costantino Verbari e Cirso Sansone – chiamati a deporre da Giuseppe Burgio, imprenditore empedoclino ex “re della grande distribuzione”, finito in carcere circa un anno e mezzo fa per una bancarotta di oltre cinquanta milioni di euro nell’ambito dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza “Discount”. Attualmente Burgio si trova in regime di arresti domiciliari considerate affievolite le esigenze cautelari.

Il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, ha espresso vivo apprezzamento per l’operazione condotta dai Carabinieri di Aragona, coordinati dal Maresciallo Paolino Scibetta, che ha portato alla immediata individuazione degli autori del danneggiamento al minibus per il trasporto dei disabili, in uso al Settore Politiche Sociali del Comune, avvenuto nei giorni scorsi.

Il mezzo di trasporto, ricordiamo, era stato preso di mira da ignoti, successivamente identificati in due minori, sotto i 14 anni, di nazionalità rumena (non imputabili per la loro minore età, ndr), che ne avevano divelto alcune parti elettriche e meccaniche, rendendo il mezzo fuori uso per diversi giorni.

“Ringrazio i Carabinieri di Aragona –ha detto il sindaco Giuseppe Pendolino – per l’efficacia e l’efficienza con cui hanno condotto le indagini che hanno portato all’immediata individuazione dei responsabili del danneggiamento del mezzo per il trasporto dei disabili. Desidero, inoltre, congratularmi con il Maresciallo Sara Scirocco, che ha materialmente coordinato le ricerche, per il brillante risultato che ha riportato, così, serenità nella comunità aragonese scossa ed indignata per quanto accaduto. L’azione tempestiva ed incisiva dei Carabinieri – ha continuato il Sindaco – attesta la presenza dello Stato ad Aragona e contribuisce, altresì, ad accrescere il senso di sicurezza e la fiducia nelle Istituzioni nei cittadini. Le autorità mi hanno assicurato che si è trattato di una bravata commessa da ragazzini che non ha nulla a che vedere con atti di microcriminalità. Questa Amministrazione – ha concluso Pendolino- si riserva adesso di decidere quali azioni risarcitorie adottare avverso le famiglie dei due minori”.

“Il presidente della Regione Nello Musumeci valuti le condizioni di ineleggibilità che coinvolgono il sindaco di Casteltermini Gioacchino Nicastro e adotti le dovute determinazioni. Il signor Nicastro infatti alla data della sua candidatura e successiva proclamazione a sindaco era amministratore delegato di una cooperativa sociale che gestisce una residenza sanitaria assistita a Casteltermini (Ag), autorizzata e convenzionata con l’ASP di Agrigento, in palese violazione quindi con le norme sull’ineleggibilità”.

A rilanciare la questione è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo che facendo seguito all’atto di contestazione al voto da parte delle opposizioni in consiglio comunale a Casteltermini, ha depositato in queste ore una interpellanza che impegna il governo Musumeci a valutare con attenzione il “caso Nicastro”.

“I cittadini di Casteltermini – spiega Mangiacavallo – si trovano ad essere amministrati da un sindaco sulla cui elezione pendono condizioni di ineleggibilità perché all’atto della presentazione della sua candidatura, era amministratore delegato della cooperativa sociale Giomatrix e percepiva un compenso netto annuo di 160 mila euro. Il tribunale di Agrigento però ha respinto il ricorso ma nel frattempo il comitato trasversale di elettori castelterminesi, ha portato il caso in appello, la cui seduta sarà tra pochi giorni. Mentre la giustizia segue la sua strada – conclude Mangiacavallo – sarebbe auspicabile che il presidente Musumeci valuti seriamente la vicenda da un punto di vista politico e amministrativo”.