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Altre polemiche defezioni nell’ambito della Consulta degli Utenti dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini. Dopo Mareamico Agrigento adesso si sono dimessi Centro Consumatori Italia, Sicilia FederConsumatori, Inter.Copa e AssoConsum Agrigento. E affermano: “Ci vediamo costretti a fare un ulteriore passo contestatorio in quanto, visti i recenti sviluppi della Consulta degli Utenti, crediamo vi sia in atto una strumentalizzazione di tale organo, che tende ad attribuirsi ruoli non propri, ma che sono prerogativa di altri soggetti preposti all’interno di Aica (vale a dire l’Assemblea dei soci, il Collegio dei revisori dei conti e gli uffici di controllo), trascurando invece quelli che a nostro avviso sono i compiti primari che le associazioni hanno indicato, ovvero tutela dei diritti e degli interessi dell’utenza, proposte per il miglioramento del servizio e difesa della gestione pubblica da posizioni contrarie e costi”.

Un detenuto siciliano è stato trovato morto nel carcere ‘Morandi’ di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Si tratta di Agostino Matassa, palermitano, 64 anni, condannato con sentenza definitiva a 14 anni e mezzo di carcere nell’ambito dell’inchiesta antimafia sostenuta dalla Procura di Palermo cosiddetta “Apocalisse”. Si sarebbe suicidato usando lacci delle scarpe legati all’inferriata della finestra della cella singola in cui è stato trasferito su sua richiesta allorchè avrebbe ricevuto minacce da altri detenuti. In precedenza ha tentato il suicidio ingerendo dei medicinali, ed è stato soccorso in tempo dagli agenti della Polizia penitenziaria.

Questi i punti della piattaforma rivendicativa:

1 – applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia;

2 – moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31/12/2023;

3 – ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023;

4 – incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas(ex art.1 DL 144 del 23/9/2022 co.1-4);

5 – finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica;

6 – promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete;

7- sospensione dei distacchi per morosità;

8 – ristoro per le PMI utilizzando le risorse regionali disponibili sull’attuale programmazione per creare nuova liquidità atta a compensare il peso del costo energetico già sostenuto;

9 – azzeramento degli oneri generali di sistema almeno per il primo semestre 2023 e, a regime, la riforma strutturale della bolletta attraverso la traslazione, anche parziale, degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale e la previsione della redistribuzione del carico contributivo al sistema degli oneri tra le diverse categorie di utenti sulla base degli effettivi livelli di consumo;

10 – prelievo di solidarietà sugli extra-profitti – per tutta la durata dell’emergenza – delle imprese di vendita di energia ai fini dell’abbattimento delle bollette delle Pmi e rafforzamento dell’attività di verifica di eventuali speculazioni su forniture di energia erogata;

11 – riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo;

12 – stabilizzazione delle agevolazioni relative agli ecobonus nel prossimo quinquennio in modo da implementare la produzione da fonti totalmente rinnovabili;

13 – aumento del valore dei bonus energetici e allargamento della platea dei beneficiari attraverso l’innalzamento del tetto Isee;

14 – credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per l’acquisto del carburante agricolo;

15 – un adeguato e immediato programma di promozione per l’ortofrutta che ha subito notevoli cali di vendita.

“Se hai i soldi ti curi subito, se non puoi pagare ti tocca aspettare più di un anno e nel frattempo rischi di morire: funziona così grazie alla malasanità nissena”. Lo denuncia il capogruppo della Lega a Palazzo del Carmine, Oscar Aiello.

“A Caltanissetta una persona malata di cuore a marzo 2022 aveva prenotato, tramite il Cup di Via Malta, una visita cardiologica fissata inizialmente ad ottobre 2022, quindi 7 mesi di attesa. Senza nemmeno avvisare il paziente, la visita è stata rinviata a maggio 2023 per mancanza del medico: pertanto l’attesa è diventata, ad oggi, di ben 14 mesi. E’ un grave caso di malasanità – denuncia il consigliere Aiello – Con la salute delle persone non si scherza, rimandare di oltre un anno una visita cardiologica vuol dire mettere in pericolo la vita di chi ha problemi al cuore. Non è colpa dei medici e degli infermieri, che anzi vanno ringraziati e sostenuti per le condizioni in cui sono costretti a lavorare come conseguenza della mala gestio della politica. Può capitare che un medico debba assentarsi – continua il capogruppo della Lega – per non rinviare la visita fissata 7 mesi prima occorrerebbe però chiamare un sostituto del medico, inserire più giorni per le visite, oppure più pazienti nei giorni già stabiliti. Denuncerò il caso nelle sedi istituzionalmente competenti affinchè quanto accaduto non si verifichi più. Chissà quante altre persone sono costrette a subire tali episodi di malasanità, che potrebbero essere letali per chi ha seri problemi di salute”.

(ANSA).

Finisce 1 – 1 al “Nino Vaccara” di Mazara del Vallo l’atteso big match Mazarese – Akragas. Ed è un pareggio amaro per la capolista che ha sprecato almeno tre nette palle gol per provare a portare a casa la vittoria. La partita è stata bella e avvincente fin dal calcio d’inizio, con le due squadre a battagliare in ogni zona del campo.

Le due formazioni si sono affrontate a viso aperto, senza particolari tatticismi. La prima occasione è dell’Akragas: lancio di Semenzin per Mansour che si presenta a tu per tu con Furnari e calcia addosso al portiere. La Mazarese impegna Elezaj con tiri da lontano del centravanti Testa e Mistretta. Poco dopo la metà del primo tempo la prima della classe passa in vantaggio: azione manovrata dei biancoazzurri, tiro di Baio che colpisce il compagno di squadra Pavisich e la palla termina in fondo al sacco.

Nella ripresa, al primo affondo, la Mazarese pareggia con un tiro sottomisura di Benivegna dopo una errata ripartenza degli ospiti. Poi è l’Akragas ad avere tante occasioni per riportarsi in vantaggio: Mansour prima scheggia la traversa e poi non riesce a buttarla dentro da buona posizione. Ma sprecano anche la marcatura Semenzin e Vitelli. Nel finale salvataggio quasi sulla linea di porta di Jammeh dopo un colpo di testa di Vitelli.

Sono 35 i naufraghi, e non 24 come appreso in precedenza dalla ong Sos Humanity, i naufraghi che restano a bordo della Humanity 1 al porto di Catania, al termine delle ispezioni. Si tratta di uomini adulti, senza problemi medici. Sarebbero quindi sbarcati a Catania 144 dei 179 migranti che erano a bordo della nave. Lo riferisce la stessa ong.

“Non consentire anche lo sbarco dei non fragili dalla Humanity 1 è una decisione arbitraria e contraria alle disposizioni internazionali sul salvataggio in mare che prevedono che i naufraghi devono essere accompagnati nel porto sicuro più vicino. Tutti i naufraghi, non solo alcuni, come stabilito in base a estemporanee decisioni ministeriali”. Lo dichiara il deputato Pd alla Camera e segretario regionale del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, che dal porto di Catania sta seguendo la vicenda assieme al senatore Antonio Nicita e al deputato di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro. I tre parlamentari “per denunciare questa e altre violazioni e irregolarità” incontreranno i giornalisti intorno alle 10:30 al molo 25 del Porto di Catania.

Bisognerà attendere ancora qualche giorno per lo svolgimento dell’autopsia sul feto di nove mesi morto a pochi giorni dal parto all’ospedale di Licata. L’esame autoptico, inizialmente in programma per ieri mattina, è stato rinviato. Una circostanza questa che lascerebbe intendere l’imminente invio da parte della Procura di Agrigento, guidata dal facente funzioni Salvatore Vella, degli avvisi di garanzia.

Un atto dovuto che permetterà così agli indagati di assistere all’esame irripetibile dell’autopsia, nominare gli avvocati di fiducia e i consulenti di parte. I carabinieri della Compagnia di Licata da giorni stanno svolgendo i necessari accertamenti, con l’identificazione di tutte le persone, e hanno sequestrato la cartella clinica. L’inchiesta ipotizza il reato di omicidio colposo. La vicenda scaturisce dalla perdita del feto in grembo, a pochi giorni dal parto,di una ventiseienne di Palma di Montechiaro.

La donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso il 30 ottobre lamentando dolori addominali. Dolori che sono proseguiti fino al giorno successivo quando, dagli esami e dal tracciato, è emersa una diminuzione consistente dei battiti del feto. L’1 novembre, dunque, il parto cesareo d’urgenza con la tragica scoperta. Il feto che aveva tenuto in grembo per nove mesi era morto. Una notizia che ha ovviamente sconvolto i due coniugi.

L’uomo, un ventinovenne bracciante agricolo di Palma di Montechiaro, si è presentato così in caserma denunciando “negligenza e imperizia” da parte dei medici dell’ospedale di Licata ed è partita l’inchiesta. Sarà comunque l’autopsia a stabilire le cause del decesso e se, eventualmente, ci sono state responsabilità di qualcuno durante tutte le fasi.

Negli ultimi anni di certo non era una coppia felice. Ma negli ultimi mesi la posizione di una donna di Castrofilippo di 51 anni è peggiorata in modo esponenziale. Il marito ha iniziato a maltrattarla oltremodo, soprattutto ogni qual volta alzasse il gomito e bere alcol in modo smisurato.

E così la donna ha deciso di non sopportare più i soprusi del marito violento ed ha deciso di raccontare il tutto al Carabinieri della locale Stazione.

Questi dopo una serie di accurate indagini hanno appurato il comportamento violento del marito ed è subito scattato il provvedimento. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento e in via provvisioria gli è stato tolto anche il porto d’armi, armi e le cartucce presenti in casa tutte regolarmente denunciate.

Per la donna-vittima è stato avviato l’iter del cosiddetto “codice rosso”. Di fatto, i due coniugi sono stati allontanati l’uno dall’altro.

 

Si terrà venerdì 11 novembre 2022, dalle ore 15.30 alle 19.00 al Dioscuri Palace, di San Leone, Agrigento, la Formazione diocesana rivolta alle Caritas parrocchiali e ai volontari dell’Arcidiocesi di Agrigento.

Il tema scelto è «Caritas e Lavoro» e ha l’obiettivo di aiutare gli operatori delle Caritas parrocchiali e diocesani a comprendere la necessità di impegnarsi per favorire l’inserimento lavorativo delle persone che aiutano attraverso i loro centri di ascolto, nella logica di una promozione umana integrale.

Ci saranno le testimonianze di datori di lavoro e beneficiari dei tirocini formativi promossi e finanziati da Caritas e la presentazione dei dati raccolti dallo Sportello di Orientamento al Lavoro (sulla disoccupazione in diocesi) e dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse diocesano (sulle povertà connesse alla mancanza di lavoro).

La città di Agrigento si è svegliata questa mattina con una notizia terribile: è morto l’artista Franco Fasulo, straordinario scultore e pittore conosciutiussimo nella Città dei Templi ed anche in tutto il territorio regionale. Era malato da tempo.

Apprezzato da tutti Fasulo lascia un grande vuoto a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente.

Tutto lo staff di sicilia24h.it si unisce al cordoglio della famiglia.