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Sono state introdotte nuove forme di tutela per il dipendente che segnali condotte illecite nell’ambito dell’Amministrazione Comunale.

L’inserimento di queste nuove garanzie è stato previsto nel piano triennale (2018/20) per la prevenzione della corruzione e delle illegalità che potrebbero insorgere nel Comune di Naro, approvato dalla Giunta Comunale, su proposta del segretario generale Giuseppe Vinciguerra.

Il piano anticorruzione costituisce un efficace strumento di programmazione della lotta alle illegalità amministrative ed è adeguato alle principali novità scaturite dalla recente normativa e in particolare dalla legge che ha introdotto concrete disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito del proprio rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Amministrazione Comunale.

Tra le misure pianificate sono state rafforzate quelle concernenti: la prevenzione e l’eliminazione dei conflitti d’interesse a carico responsabili del procedimento amministrativo; l’individuazione e la misurazione delle aree e dei servizi a maggior rischio corruttivo; la fortificazione di un concreto sistema di trasparenza amministrativa.

Tra le misure nuove, ci sono -come detto- quelle sulla tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza per ragioni del proprio rapporto di lavoro e in particolare: la garanzia dell’anonimato per il whistleblower; il divieto di discriminazione nei suoi confronti; la previsione per cui la denuncia del whistleblower sia sottratta all’accesso.

DICHIARAZIONE DEL SINDACO:

“Nel corso dell’ultima seduta di giunta sono stati approvati importanti provvedimenti, tra cui merita di essere segnalato il Piano Anti-Corruzione 2018/20120, proposto dal responsabile comunale per la prevenzione della corruzione Giuseppe Vinciguerra.

Grazie al nuovo Piano sono state rese concrete delle misure sulla prevenzione della corruzione e dell’illegalità relativa agli atti e ai procedimenti comunali.

Inoltre, viene prevista la tutela dei whistleblower, ovvero dei dipendenti che segnalano illeciti, ai quali viene garantita la riservatezza dell’identità e viene assicurata la non sanzionabilità, il non demansionamento e il non trasferimento”.

 

 

Il Sindaco
(dr. Calogero Cremona)

Oramai è noto a tutti, come lo Stato tratta i suoi migliori servitori: i pompieri! Gli ultimi fatti (rinnovo del contratto) testimoniano la benevolenza nei riguardi di questi intrepidi uomini che nonostante i numerosi “mal…trattamenti” continuano imperterriti, h24, a portare lustro, orgoglio, onore, valore al Corpo Nazionale! Eppure sono i Vigili del Fuoco il Corpo più amato dagli italiani, apprezzati, acclamati da tutti ma, a raccontarlo, nessuno crederebbe che l’unica cosa che ricevono questi “angeli del soccorso” (a riflettori ancora accesi) sono solo pacche sulle spalle ….
E POI … ??
In generale, sono trattati diversamente dagli uomini degli altri Corpi dello Stato, in Sicilia poi, sarà la distanza sarà l’acqua che circonda questa terra, ma sono davvero dimenticati!
È evidente che ci sono figli di serie A e figli di serie B !!
La USB VVF Sicilia, pertanto proclama l’immediato stato di agitazione dei Vigili del
Fuoco, inerenti i mancati pagamenti degli emolumenti G7, AIB 2017, Hot Spot Lampedusa e spettanze a vario titolo, di competenza, dei Comandi Provinciali e della Direzione Regionale e/o Centrale.
Adesso basta, dopo numerose richieste, solleciti e chiarimenti, rivendichiamo l’immediata corresponsione, CON GLI INTERESSI MATURATI, degli arretrati dovuti. E’ inaccettabile, specie in momenti in cui la crisi non risparmia nessuna famiglia italiana, non è più tollerabile che i VVF e le loro famiglie debbano essere privati di importanti risorse economiche, determinando evidenti disparità di trattamento tra i lavoratori degli altri Corpi di Stato che hanno da tempo ricevuto le spettanze maturate.

Giusi Bartolozzi, capolista di Forza Italia al collegio Sicilia 3: “I 5 stelle sono al centro delle cronache politiche. Perché? Facciamo un piccolo elenco”.
 
“Per l’inchiesta delle Iene – spiega – che smaschera ‘rimborsopoli’, con finti rimborsi per circa un milione. Per il programma che doveva essere fatto con i cittadini e invece è copiato qua e là, Wikipedia compresa. Per i tanti candidati colti in flagrante (come quello amico degli Spada di Ostia che occupa una casa popolare a 7 euro al mese). Per la nuova casa vista Colosseo di Di Maio. Per Di Battista che dice e conferma che gli italiani sono dei rimbambiti. Per la scoperta di documenti che dimostrano che il proprietario assoluto ed ‘eterno’ dei 5 Stelle è Davide Casaleggio…”.
 
“L’elenco è parziale – continua – potremmo aggiungere le parlamentarie e altro ancora. Un direttore di giornale si è chiesto ‘chi ha il coraggio di dire che il M5S è un pericolo per l’Italia? Dovremmo rispondere tutti”.


Il leader della Lega e candidato premier, Matteo Salvini, capolista al Senato per la Sicilia Orientale, dopodomani, mercoledì 14 febbraio, alle ore 15,30, terrà una conferenza stampa a Paternò, Palazzo Alessi, sede del Municipio, situato in piazza Umberto I, dove sarà peraltro ricevuto dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale. Sarà presente il coordinatore in Sicilia della Lega, Angelo Attaguile, i candidati alle prossime elezioni nazionali e i dirigenti del partito.


“I nostri imprenditori penalizzati anche nell’erogazione dei servizi essenziali. E’ davvero difficile fare impresa in questa nostra terra”. Il presidente provinciale di Cna Agrigento, Mimmo Randisi, prende posizione per sostenere le ragioni di un artigiano riberese, alle prese con disagi e danni legati all’interruzione della fornitura di energia elettrica. “Da tempo ormai in quella parte del territorio si registrano inconvenienti che sarebbero certamente evitabili perché non legati ad emergenze – afferma Randisi – le aziende finiscono così per subire, incomprensibilmente, colpi difficili da digerire. E’ il caso dell’Officina Meccanica Ferruzza, costretta a “fabbricarsi” la corrente per evitare di restare al buio nelle giornate di manutenzione programmata da parte dell’Enel a cui spetterebbe il compito di prevenire quelle che sono poi le conseguenze a carico degli utenti. Il dovere rifornirsi autonomamente comporta ovviamente dei costi. Per non sconvolgere il ciclo produttivo, e al tempo stesso, per garantire la continuità del lavoro ai dipendenti, l’impresa è costretta infatti ad utilizzare un gruppo elettrogeno, il quale per 8 ore consuma 200 euro di carburante. Dall’Enel ad oggi nessun riscontro alla richiesta di intervento. La ditta riberese è intenzionata ad intraprendere un’azione legale. Noi, come Cna – conclude il presidente Randisi – non possiamo stare con le mani in mano. L’impegno sarà massimo ed approfondiremo la questione, chiedendo anche un incontro ai vertici della società per capire e trovare assieme, con senso di responsabilità, adeguate soluzioni al problema, in modo che il tessuto produttivo agrigentino, già fortemente provato dalle note criticità, non debba farsi carico anche di questi ulteriori e gravi disagi”.

Sono apparsi in video conferenza davanti al primo collegio del Tribunale di Agrigento – presieduto da LuisaTurco (a latere Gianfranca Infantino e Maria Teresa Moretti) con tutte le precauzioni del caso: spalle alla telecamera, incappucciati, guardati a vista dai rispettivi capo-scorta.

Sono i collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati, ex barbiere di Racalmuto a capo della mafia agrigentina fino al 2004, e Giuseppe Sardino, ex consigliere comunale di Naro arrestato nell’ambito dell’operazione “Mercurio”, ritenuto “fedelissimo” di Giuseppe Falsone, che hanno reso oggi dichiarazioni in merito al processo che si sta tenendo a carico di Vincenzo Manzone, (difeso dagli avvocati Nino Gaziano e Salvatore Manganello) ex dirigente dell’ufficio tecnico di Castrofilippo, accusato di turbativa d’asta con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra. Secondo la Procura distrettuale antimafia, rappresentata dal sostituto procuratore Maria Teresa Maligno, Manzone avrebbe favorito l’aggiudicazione di alcuni lavori pubblici ad imprese ritenute vicine alla mafia.

Di Gati, visibilmente smagrito rispetto alle ultime uscite, tirato a lucido, è il primo a parlare: “A Castrofilippo non c’erano problemi per la spartizione di appalti al Comune. C’era un rapporto privilegiato con il sindaco che era vicino a Cosa nostra e anche il segretario comunale. Non ricordo il suo nome ma mi fu riferito che possedeva un terreno vicino a quello che acquistai io.

Poi l’ex capo provinciale di Cosa nostra spiega come si sarebbero truccate le gare d’appalto: “Più erano le buste maggiori erano i ribassi. A Castrofilippo conoscevamo il segretario a cui indicavamo i nominativi. A volte per non dare nell’occhio mandavamo avanti ditte vicine con cui si prendevano accordi prima.”

Dopo Di Gati è la volta di Giuseppe Sardinoex consigliere comunale a Naro, tutore della latitanza del boss Giuseppe Falsone: “Vengo affiliato a Cosa Nostra nei primi anni 90 come membro della famiglia di Naro di cui sono stato anche vice-rappresentante. Il capo della famiglia di Naro era Carmelo Vellini. Giuseppe Falsone l’ho visto quotidianamente dal 2004 al 2006 dato che ha trascorso parte della latitanza vicino la mia campagna. Vincenzo Manzone lo conosco perché è di Naro e abitava nello stesso palazzo in cui avevo la mia attività commerciale. Lo ritenevamo affidabile ma non ho mai avuto la necessità di contattarlo. In ogni caso non ho avuto bisogno di alcun favore. Non sono a conoscenza  di come avvenissero le gare d’appalto ma so di un incontro avvenuto tra Falsone e il sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, nel 2006. Falsone voleva dei lavori da far svolgere alle sue ditte, chiaramente sotto prestanome. Lo stesso Falsone mi raccontò di quell’incontro dicendomi che il sindaco era apparso tranquillo e non si era turbato nell’averlo visto. Poi aggiunse anche che – nonostante gli fossero stati dati 70 mila euro – avrebbe reclamato ancora soldi.”

Il processo riprenderà il prossimo 9 aprile per proseguire con l’interrogatorio di Sardino.

Grandangolo


Ricco menu al ristorante Gambero Rosso di Porto Empedocle in occasione della Festa degli Innamorati.

I titolari, per l’occasione, hanno preparato un menu, rigorosamente a base di pesce, ricco in ogni sua portata per la modica somma di euro 25 a persona.

ANTIPASTO: 
Insalata di mare, polpetta di neonata, cocktail di gamberi, pane bianco con tonno e pistacchio, affumicata di pesce e zuppa di cozze alla siciliana

PRIMI: 
-Conca d’oro ripiena di tocchetti con spada e spolverata di pistacchio.
-Risotto ai crostacei.

SECONDO: 
Trittico di pesce con sogliole, gamberoni aromatizzati al rosmarino e trancio di spada gratinato al forno.

-Sorbetto di limone
-Dessert dello chef 
-Acqua, vino, digestivo e caffè.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanzia oltre 12 milioni di euro per la sicurezza stradale delle strade provinciali

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato ieri il comunicato sul raggiungimento dell’intesa sul decreto di riparto di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio alla Conferenza Stato – Città ed autonomie locali per gli interventi di manutenzione della rete stradale di province e città metropolitane.
Le risorse erano state individuate nella Legge di Bilancio per il 2018, “per il finanziamento degli interventi relativi ai programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane”.
Alla provincia di Agrigento sono stati destinati 12.108.041,33 di euro. Queste risorse potranno essere utilizzate solo per interventi di progettazione e di adeguamento normativo, miglioramento della sicurezza, percorsi per la tutela di utenti deboli, salvaguardia pubblica incolumità, riduzione dell’inquinamento ambientale, riduzione del rischio da trasporti soprattutto quelli eccezionali, incremento della durabilità e riduzione dei costi, anche grazie alla programmazione pluriennale.
Il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento si sta già attivando per predisporre gli atti necessari alla progettazione delle opere da finanziare con i fondi messi a disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Sabato 17 febbraio alle ore 18:00 verrà inaugurata, presso lo Spazio Espositivo di Francesco Siracusa, ad Agrigento in via Papa Luciani 52, la mostra dal titolo Visioni dissolventi di Francesco Rinzivillo
Gli aspetti che affronta Francesco Rinzivillo in questa raccolta di opere, tecnica mista su tavola, sono molteplici, benché accumunati tutti dall’evanescenza della visione. A prima lettura le opere rilevano la superficialità dell’osservatore verso le persone che, ritratti di spalle, si rendono più vulnerabili e di conseguenza ricercano protezione. Ma Rinzivillo vuole sottolineare un aspetto ancora più sommerso che è la dissolvenza della memoria visiva, quella dell’uomo per i ricordi che si fanno inesorabilmente più fragili, un po’ per indolenza e un po’ per limiti umani. E poi, infine, ma non meno importante è un’indagine sull’animo umano sempre più distratto da effimere priorità, che portano l’uomo sempre più conforme e meno individuo.
La mostra, accompagnata da un intervista con l’autore, sarà visitabile fino al 31 marzo. Orari: lun. – ven. (ore 9-13:00, 17-20:00) e sab. (ore 9:00-13:00).

In mostra sabato 17 febbraio 2018 ore 18:00

“L’aspirazione verso l’infinito, negata dalla consapevolezza del limite umano, la melanconia che ne deriva, la solitudine come condizione dell’esistenza, l’impossibilità di comprendere con il proprio pensiero l’universo intero, sono per me condizioni liminari che mi hanno stimolato e spinto a questa produzione. ”  Francesco Rinzivillo

Allo Spazio Espositivo di Francesco Siracusa in via Papa Luciani, 52 adAgrigento dal17/02  al  31/03  dallunedì al venerdì 9:00-13:00 17:00-20:00 – sabato 9:00-13:00

Le correnti di aria fredda di estrazione marittima  in seguito al vortice di bassa pressione, affluiranno anche sull’Italia fino a metà settimana determinando un generale calo delle temperature, che si porteranno anche al di sotto delle medie stagionali.
Seppur senza alcuna ondata di gelo eccezionale, per qualche giorno torneremo a battere i denti da Nord a Sud con clima gelido sulle Alpi.
GELATE IN PIANURA, GELIDO SULLE ALPI – L’apice del raffreddamento verrà raggiunto tra mercoledì e giovedì, quando le minime scenderanno diffusamente al di sotto dello zero anche in pianura al Centro Nord con valori fino a -5°C in Val Padana; punte intorno ai -15°/-20°C nelle zone più fredde delle Alpi; valori un po’ più alti al Sud e sulle Isole, anche a causa della nuvolosità con minime comunque prossime allo zero anche in pianura.
Durante il giorno le massime rimarranno generalmente contenute entro i 10°C al Centro Nord, intorno o poco superiori sulle regioni meridionali e sulle Isole.
MENO FREDDO DAL FINE SETTIMANA – L’ondata di freddo si esaurirà verso la fine della settimana, quando le correnti settentrionali lasceranno il posto ad aria più temperata atlantica.
Tra giovedì e venerdì le temperature torneranno dunque a salire a partire dai settori occidentali e dalle Alpi, con un aumento più sensibile in montagna.

3BMeteo