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Ad Agrigento si è ripetuto il classico rituale del sabato sera nell’ambito dell’ordine pubblico e della convivenza civile a fronte della movida notturna. Infatti, i centralini delle forze dell’ordine, tra Polizia e Carabinieri, sono stati letteralmente intasati da numerose telefonate da parte di cittadini esasperati da rumori e schiamazzi provenienti dai locali e dai luoghi di aggregazione nel centro cittadino. E’ stata inoltre segnalata l’insorgenza di una violenta rissa nei pressi di piazza Cavour, senza però riscontro all’atto dell’intervento delle forze dell’ordine, probabilmente perché i rissanti si sono dileguati in tempo.

Le amministrative del 10 giugno: Dino Morreale, 54 anni, ingegnere, sposato e padre di una bambina, è il candidato a Sindaco del Movimento 5 Stelle al Comune di Grotte. Dunque, al momento, Morreale è in competizione con il sindaco uscente, Paolo Fantauzzo, che ha già annunciato ufficialmente la candidatura per il secondo mandato. Non è escluso un terzo candidato a sindaco di Grotte, a capo di una coalizione in fase ancora embrionale.

Numerosi esponenti del Partito Democratico agrigentino hanno scritto una lettera al segretario provinciale Giuseppe Zambito, e hanno invocato un cambio di passo nella gestione provinciale del Pd Agrigentino. Si tratta di Michele Catanzaro, Maria Iacono, Nuccio Cusumano, Calogero Pumilia, Sara Chianetta, Rosario Manganella, Anna Lia Todaro, Domenico Pistone, Mariella Corrao, Simone Di Paola, Antonio Zarcone, Giusi Panepinto, Lorella Capellupo, Mimmo Ferraro, Giuseppe Aiello, Gioacchino Setticasi, Rita Compilato, Epifanio Bellini, Elisa Failla, Salvatore Lombardo, Lillo Destro, Michele Colletti, Ignazio Baiamonte, Mario Abbruzzo e Vincenzo Bonomo. In sintesi affermano: “Continuare come se nulla fosse successo, riproponendo atteggiamenti e modalità che richiamano gli errori del passato, non ci serve. Serve invece una matura e consapevole assunzione di responsabilità da parte di tutti noi, a partire da chi ha ricoperto il ruolo principale nella provincia di Agrigento nella gestione del Partito. Dirigere un partito vuol dire anche saper capire quando è il momento di archiviare una stagione ed iniziarne una totalmente nuova e diversa dal passato, improntata all’inclusione, all’unità ed all’apertura a chi vuole tornare a dare il proprio contributo di idee ed a tutte quelle energie nuove che possono contribuire alla costruzione di un partito democratico rinnovato. Rischiamo di non essere altrimenti compresi dai nostri iscritti, dai nostri militanti, dai nostri elettori che ci chiedono con forza unità ed una più incisiva iniziativa politica”.

Ecco il testo integrale della lettera:

Caro Segretario,
L’esito del voto delle ultime elezioni regionali e nazionali richiede una riflessione approfondita e scelte coraggiose capaci di invertire la tendenza che vede il PD nella nostra provincia accusare una sconfitta ancora più pesante di quella registrata nel resto del paese. Per tale ragione crediamo serva aprire una fase nuova e diversa rispetto al passato. Interrogarsi sulle cause dell’insufficienza politica ed organizzativa nei circoli di tante realtà, di come spesso non si sia lavorato fino fondo per comporre le divisioni, ma si siano alimentate le logiche divisive delle componenti, è ciò da cui dobbiamo necessariamente ripartire se vogliamo positivamente contribuire al rilancio del Partito, a partire dal nostro territorio.
Apriamo una stagione che definisca, in ogni comune, un progetto di sviluppo locale, coinvolgiamo tutte le energie disponibili, superando ogni parzialità, valorizziamo chi si è generosamente speso per il PD in queste due tornate elettorali, nonostante il deludente risultato, avviamo una fase vera di rinnovamento dei nostri gruppi dirigenti.
Il PD, anche nella nostra provincia, deve cambiare registro e farlo sul serio, senza infingimenti o ipocrisie, coinvolgendo davvero tutti nelle scelte ed evitando forzature, come tante volte abbiamo chiesto non ascoltati.
Continuare come se nulla fosse successo, riproponendo atteggiamenti e modalità che richiamano gli errori del passato, non ci serve. Serve invece una matura e consapevole assunzione di responsabilità da parte di tutti noi, a partire da chi ha ricoperto il ruolo principale nella Provincia di Agrigento, nella gestione del Partito.
Per queste ragioni crediamo non serva a nulla convocare riunioni improntate più alla volontà di proseguire con la solita ritualità, volta ad affermare schemi che dovrebbero ormai appartenere al passato, piuttosto che evitare, attraverso una gestione collegiale degli appuntamenti che ci attendono, una ulteriore delegittimazione degli organismi dirigenti del PD agli occhi dei cittadini.
Dirigere un partito vuol dire anche saper capire quando è il momento di archiviare una stagione ed iniziarne una totalmente nuova e diversa dal passato, improntata all’inclusione, all’unità ed all’apertura a chi vuole tornare a dare il proprio contributo di idee ed a tutte quelle energie nuove che possono contribuire alla costruzione di un partito democratico rinnovato .
Rischiamo di non essere altrimenti compresi dai nostri iscritti, dai nostri militanti, dai nostri elettori che ci chiedono con forza unità ed una più incisiva iniziativa politica.
Michele Catanzaro- Maria Iacono- Nuccio Cusumano- Calogero Pumilia-Sara Chianetta- Rosario Manganella- Anna Lia Todaro- Domenico Pistone- Mariella Corrao- Simone Di Paola- Antonio Zarcone-Giusi Panepinto-Lorella Capellupo- Mimmo Ferraro- Giuseppe Aiello- Gioacchino Setticasi- Rita Compilato- Epifanio Bellini-Elisa Failla- Salvatore Lombardo- Lillo Destro-Michele Colletti- Ignazio Baiamonte- Mario Abbruzzo-Vincenzo Bonomo.

L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, ribadisce che la Scala dei Turchi dovrebbe essere interdetta alla pubblica fruizione per motivi di sicurezza. Lo stesso Claudio Lombardo spiega: “Esistono tre ordinanze di divieto di accesso, una per il lato ovest, una per il lato est e una dal mare. Invece i turisti e la gente del luogo, in assenza di controllo, fanno ciò che vogliono. Dallo scorso 16 dicembre, a seguito di piccoli crolli della marna, prima il sindaco di Realmonte e poi la Capitaneria di Porto Empedocle hanno emesso un’ordinanza per impedire il passaggio dei visitatori. Negli scorsi giorni la protezione civile ha approntato un progetto di messa in sicurezza dell’intero costone calcarenitico, mentre l’amministrazione comunale di Realmonte insiste ancora con l’idea di costruire una improbabile ed orribile passerella in legno, avversata strenuamente da Mareamico. Vorremmo capire cosa accadrà allorquando qualcuno si farà male in quell’area, e questo accade in media a 7 persone l’anno. Le immagini di MareAmico sono state registrate sabato 21 aprile alle ore 17.

 
 

 

Nell’ultimo numero della rivista bimestrale “Agrigento: Nuove Ipotesi” del Libero Consorzio comunale di Agrigento pubblicato un ricordo della figura del Commissario Beppe Montana assassinato dalla mafia nel 1985, scritto dal Commissario straordinario dell’Ente Girolamo Alberto Di Pisa.
Nella rivista, pubblicata nel sito www.provincia.agrigento.it, anche un articolo sull’inaugurazione del cippo in pietra in memoria delle vittime della mafia ad Agrigento.
Presenti, inoltre, diversi articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento tra cui i numerosi interventi programmati nel settore della viabilità stradale della provincia, la legge approvata dall’Ars sulle elezioni dei Liberi Consorzi e Città metropolitane, oltre a notizie dell’Ente utili ai cittadini.
La rivista “Agrigento:Nuove Ipotesi” è realizzata, esclusivamente nel sito del Libero Consorzio Comunale di Agrigento in formato pdf ed è visionabile grazie ad un apposito link che si trova nella home page.
La rivista “Nuove Ipotesi” viene realizzata dallo staff giornalistico dell’Ufficio Stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la struttura all’interno dell’ente che si occupa delle attività di informazione così come previsto dalla Legge 150/2000. L’utilizzo della versione digitale del periodico in pdf garantisce al lettore di scaricare la rivista comodamente nel proprio p.c., tablet o smartphone, oltre a rappresentare un risparmio di spesa rispetto all’edizione cartacea.

Rotary Club di tutta l’area “Akragas”, presieduto dall’ingegnere Franco Vitellaro, ha festeggiato la Giornata mondiale della terra donando 100 alberi di mandorlo alla Valle dei Templi. E nella Valle è stata scoperta una targa con su scritto: “100 alberi di Mandorlo per la Valle”, nei pressi della Rotonda di Giunone. Lo stesso Vitellaro spiega: “E’ un progetto del Rotary Internazionale che ha coinvolto tutti i club del mondo. Ogni socio doveva piantare un albero, per un totale di 1 milione e 200mila alberi. Gli alberi assorbono carbonio e rilasciano ossigeno, supportano la biodiversità, migliorano il nostro suolo, il nostro clima e i nostri stati d’animo. E’ stata una festa partecipata, che ha visto protagonisti tutti i Club Rotary della provincia, oltre le autorità del Parco Archeologico, che hanno accettato ben volentieri l’iniziativa. Si è inoltre proceduto alla consegna e piantumazione di due Carrubi donati da tutti i Club dell’area. Ospite particolare della giornata, e del Convegno, è stato John De Giorgio, Governatore Distretto 2110 Sicilia Malta, e poi a seguire Francesco Vitellaro, Presidente Rotary Club Agrigento, Bernardo Campo, Presidente Consiglio del Parco Archeologico, Giuseppe Parello Direttore del Parco, Roberto Sciarratta, Dirigente del Parco responsabile del Progetto, e Lillo Cumbo, per il Progetto “Alberi-Rotary”.


Domenica, 22 Aprile 2018
Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento – Casa Sanfilippo, Strada Panoramica dei Templi

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
Rotary Club Area AKRAGAS

PROGRAMMA
10,30 scopertura Targa ”100 alberi di Mandorlo per la Valle” (Rotonda di Giunone)
11,00 Progetto”100 alberi di Mandorlo per la Valle” (Casa Sanfilippo) indirizzi di saluto e Interventi:
Francesco Vitellaro, Presidente Rotary Club Agrigento
Bernardo Campo, Presidente Consiglio del Parco Archeologico
Giuseppe Parello, Direttore del Parco Archeologico
Roberto Sciarratta, Dirigente del Parco Archeologico, responsabile del
Progetto ”100 alberi di Mandorlo per la Valle”
Lillo Cumbo, Coordinatore del Distretto 2110 Sicilia Malta per il
Progetto “Alberi-Rotary”, anno sociale 2017 / 2018
John De Giorgio, Governatore Distretto 2110 Sicilia Malta
12,00 cerimonia di consegna e messa a dimora alberi di Carrubo
12,30 Brunch di saluto con gli intervenuti
Il Rotary Club Agrigento, con i Club dell’Area Akragas, ringraziano la Direzione del Parco

Presentato regolamento per utili strumenti di democratica interazione con l’amministrazione
Questa amministrazione non è interessata ad interagire con i cittadini di Agrigento. Sorda a richieste e appelli, si trincera sempre dietro la ormai famosa porta, permeabile solo a comunicati e conferenze stampa autocelebrativi.
In questi anni diverse raccolte firme hanno varcato il portone comunale portando appelli e richieste dei cittadini, senza ricevere, spesso, una risposta ufficiale
Lo statuto comunale prevede la possibilità, per i cittadini di Agrigento, di avanzare istanze al sindaco e proporre petizioni o addirittura proposte di deliberazione per il Consiglio comunale. Tali importanti strumenti di democrazia, dice lo Statuto, devono essere oggetto di un regolamento che riporti le modalità di presentazione e di trattamento e, cosa fondamentale, i tempi di risposta.
Il Movimento 5 stelle di Agrigento ha presentato tale apposito regolamento che dovrebbe essere inserito, prossimamente, all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Tale strumento attuativo è fornito di allegati per facilitarne l’utilizzo. Permetterà, dunque, ai cittadini che ne hanno volontà, di partecipare attivamente alla vita comunale.
Vista la mancanza di tale regolamento, alcune petizioni stazionano, ormai da mesi, nell’ufficio della Presidenza del Consiglio. Si tratta di:
– una petizione per reinserire in piazza Cavour qualche gioco per bambini dando la possibilità alle famiglie di godersi il viale della Vittoria anche senza portarsi da casa i giochi;
– una petizione degli abitanti di Villaggio Mosè per spostare il centro di stoccaggio temporaneo dei rifiuti. Oltre alla sveglia con rumori e odori prima delle 6 di mattina, i cittadini si trovano una discarica illegale di spazzatura dietro il cancello del deposito e la strada distrutta dal passaggio dei mezzi pesanti, con buche sempre più profonde (che mostrano, in qualche punto, anche delle tubature) che hanno causato recenti rovinose cadute dei passanti, potenziali futuri debiti fuori bilancio per il Comune.
L’appello dei cittadini di Villaggio Mosè è stato depositato anche come istanza per il sindaco da diversi mesi ma non ha ancora ricevuto risposte ufficiali come dovrebbe, solo generiche promesse per evitare l’inasprirsi di malumori.

 

Il difensore di Marcello Dell’Utri, l’avvocato Giuseppe Di Peri, interviene a seguito delle dichiarazioni del pubblico ministero Nino Di Matteo secondo cui Dell’Utri tra il 93 e il 94 è stato tramite tra Cosa nostra e il primo governo Berlusconi. Di Peri afferma: “Spiace che il dottor Di Matteo rappresenti all’opinione pubblica una realtà riduttiva rispetto a quella effettiva. Con la sentenza che ha condannato Dell’Utri per il periodo precedente al 1992 ne è stata pronunciata anche una di assoluzione piena per i fatti successivi a quell’anno che riguardavano tutta la stagione politica e i rapporti tra Dell’Utri, la mafia, Berlusconi e Forza Italia. E si tratta di ipotetici rapporti che sono stati assolutamente esclusi.”

Uno spaccato trasversale al tempo. 

Ventitré anni dopo la sua prima uscita “La scuola”,di Domenico Starnone, oggi nella versione teatrale di Daniele Lucchetti,mantiene intaccato il suo primato di profonda attualità e pare ancora ora  dedicato a chi non è mai stato il primo della classe. 
Ultimo giorno di scuola. Tempo di scrutini, tempo di bilanci in un disastrato istituto tecnico romano.
La scena è apparecchiata in sala professori: una palestra malandata e maleodorante che supplisce all’aula deputata alle riunioni del corpo docenti, inagibile a causa d’infiltrazioni d’acqua. 
Ad un tale disastrato e precario scenario cui sono sottoposti gli insegnanti, riuniti in consiglio di classe in una mattina di giugno, per scrutinare gli alunni della IV D, corrisponde e ne è perfetto specchio il decadimento di valori che trasuda dai dialoghi tra i protagonisti. 
Sogni, frustrazioni, limiti morali, j’accuse e poi, un turbinio di sentimenti in cui essi sono consumati e risucchiati da una quotidianità che tramuta le persone in personaggi.
Emergono e si mescolano tante tipologie d’anime, loro assonanze e loro contrasti. Plurime e variegate esse sfaccettature d’uomini si susseguono in una appannata monotonia lavorativa che stride con la vivacità emotiva che promana dal palcoscenico.
Il piacione gretto e superficiale, che non si cala a fondo, perché non è nelle sue corde, ascoltare e giungere al sentire degli alunni.
La prof. Baccalauro, Vittoria Belvedere,di ragioneria, ansiosa e dubbiosa. Che ha cucita addosso l’ansia stessa del vivere tra insicurezza di se’, d’essere e d’amore, per fatica a mescolare i cassetti della propria esistenza.
Tutti i personaggi, accesi in scena da un brillante cast d’attori, sono vestiti di sapore di vita vera, quella d’ogni di’, tra routine ed evasione per vivere in quel perpetuo fluire d’eventi senza lasciarsi ingoiare dalla realtà. 
Che brucia talvolta, che emargina fino a tentare di farsi notare imitando un insetto fastidioso e appiccicoso come una mosca.
Il collante fra testa e cuore, il prof. Cozzolino, Silvio Orlando, paladino di scuola e di vita. 
Che tenta d’acciuffare chi vive ai margini con un toccante sentire ed una spontanea vena comica che concede agli spettatori di sorridere tra i sospiri di quel rapporto altalenante e spigoloso a volte tra chi insegna scuola e vita e chi,tra i banchi, tra tanti perché e altrettanti conflitti interiori, tenta di crescere ed allargare quelle ali, pur se di mosca, affacciandosi e spiccando il volo della propria esistenza. 
 
Eva Di Betta

 

Sarà una giornata di disagi quella di oggi per i cittadini di Porto Empedocle. La prevista raccolta dei mastelli di colore grigio della raccolta differenziata, quelli che servono per il secco residuo o indifferenziata, non potrà essere effettuata.
Il mancato servizio è dovuto al contenzioso in atto tra la Catanzaro Costruzioni che gestisce l’impianto di Siculiana e il Comune di Porto Empedocle che sarebbe in ritardo con il pagamento di quanto dovuto alla Catanzaro.
L’indifferenziato, che com’è noto si conferisce in discarica rimarrà dunque nei mastelli e non verrà raccolto dagli operatori ecologici. Già nei giorni passati, i camion dell’aro Vigata – Scala dei Turchi provenienti da Porto Empedocle, si erano visti negare l’accesso in discarica proprio per il contenzioso in atto con il Comune.
Contenzioso che si va ad aggiungere a quello che il Comune ha con le imprese della Rti, Iseda, Icos ed Ecoin che vantano un sostanzioso credito per servizi già resi e che per questo motivo, di conseguenza, non riescono ad essere puntuali nel pagamento degli stipendi ai loro operatori ecologici in stato di agitazione pressochè permanente. Una situazione che non si riesce a sbloccare a due anni circa dalla dichiarazione di dissesto delle casse comunali al contrario di come avvenuto in altri comuni della provincia, come Favara e Casteltermini che dopo il dissesto stanno riuscendo a risalire.