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L’apposita commissione ha giudicato meritevole del titolo di capitale italiana della cultura Parma: ciò non deve volere dire che quel fermento positivo che si è creato ad Agrigento si debba fermare.

Nel 2020 saranno comunque 2600 anni dalla fondazione della nostra Città e 2500 dalla costruzione di maestosi templi , condutture e piscina nella Kolimbetra a seguito della vittoria nella battaglia di Imera che si svolse fra agosto e settembre del 480 a.C.  Occorre quindi organizzarsi per la ricorrenza.

Questa amministrazione, amante dei festeggiamenti, si concentri ora per arrivare a questo appuntamento con una seria programmazione: non solo concerti e decori forniti da sfiniti protagonisti civici ma preparazione all’accoglienza. Non si perdano i contatti con chi si era messo a disposizione facendo endorsement: si sollecitino e coinvolgano artisti, privati ed associazioni che hanno creduto nel progetto e nell’idea.

Non si può, però, essere ciechi rispetto ai servizi essenziali in città (vedi bagni pubblici) e al decoro (quello vero) che vorrebbe aiuole definite, spazi puliti e accoglienti, marciapiedi non dissestati, affissioni non selvagge, indicazioni turistiche efficienti e recupero di strutture degradate.

Invece delle chiacchiere occorrerebbe una promozione turistica della nostra Città efficace con accordi precisi con operatori del settore locali, nazionali e internazionali ed un connubio virtuoso con il parco archeologico per promuovere la città nella sua interezza.

Calogero Pisano continua il tour elettorale

Calogero Pisano candidato alla camera nel collegio uninominale con il centrodestra e nel plurinominale con Fratelli d’italia di Agrigento continua il suo tour elettorale.
Stamattina ha incontrato i cittadini al mercato settimanale di Agrigento ascoltando le loro istanze e confrontandosi sulle problematiche del commercio e dei servizi sul territorio che oggi in molti casi latitano.Questri incontri continua Calogero Pisano sono fondamentali per trovare le giuste risposte al mondo del commercio che ha bisogno di punti di riferimento a Roma,snellendo le difficoltà burocratiche e aiutando le piccole imprese commerciali in percorsi di rilancio.
Poi presso la sede provinciale del Parlamento della legalità ha partecipato ad un incontro organizzato dalla Professoressa Antonella Zambuto sui progetti di sviluppo del territorio e del collegio mettendo in risalto il tema del rispetto delle Istituzioni e della legalità e della cultura ai valori essenziali di uno Stato.Incentivi per le famiglie e politiche sociali indirizzate a combattere la dispersione scolastica attraverso corsi di formazione,istruzione e lavoro indirizzati ai giovani”.

 

 

Giuseppe Quaranta è ascoltato a cadenza costante dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il sostituto procuratore Claudio Camilleri trascorre parecchio tempo insieme a lui, e lui, netturbino e presunto capomafia a Favara fino al 2014, si è soffermato, tra l’altro, sul traffico degli stupefacenti. E le sue parole sono state: “Allora il mio operato sul traffico di droga è iniziato tramite Francesco Fragapane che mi ha chiesto un appuntamento con il Blando Giuseppe per incontrarlo, che gli doveva parlare per discorso di droga. Per la cocaina. Io sono andato a trovare Giuseppe Blando al bar … e ho chiesto a Blando Giuseppe che Francesco Fragapane era interessato a incontrarlo che gli doveva dire qualcosa. Abbiamo fissato l’appuntamento per l’indomani. Francesco Fragapane era ancora libero, era lui quello che gestiva il tutto. All’indomani vado con Giuseppe Blando, ci incontriamo in un appezzamento di terreno vicino Santa Elisabetta e discutono per avere un chilo di cocaina a fiducia… Fiducia sarebbe a dire che oggi Blando consegnava un chilo di cocaina a Francesco Fragapane e fra un mese doveva andare a ritirare i soldi della somma prestabilita della cocaina. Dopo qualche giorno ci siamo visti con Francesco Fragapane e ho chiesto, dico, ‘ma cu Peppe Blando comu finì? Ta purtà a cocaina?’ Dici: sì, ma purtà… Un chilo? Dice un chilo. Va bene. Dice se hai tu di bisogno qualche cosa, dice me lo dici che te la do. Dico vediamo un po’ si può fare. Dopo un paio di giorni ci sono tornato, dico: ‘Francè, dammi 100 grammi di cocaina … dicu quantu … quant’è il prezzo?’. Dice: no, tu pigghiatilla ca poi comu è ghiè facemu. Siamo rimasti nè prezzo e nenti … siamo rimasti soltanto ca iddru ma dava. Io ero con la spazzatura, l’ho messa dentro il cassone perché c’era la spazzatura: un fermo, una cosa … uno mi poteva dire ‘sì, ma chi ni sacciu … iu pigghiu a spazzatura, nè ca sacciu chi c’è ddrà dintra o un c’è ddra dintra’ … giusto una scusa per le forze dell’ordine di diri … svuoto i fusti di munnizza, nè ca mi pozzu mettiri ad arriscediri ddà intra chi c’è o chi un c’è … era la scusa…”.

Poi Giuseppe Quaranta ha raccontato come avrebbe spacciato i 100 grammi di cocaina: “Ho chiesto a mio figlio. Ci dissi ‘Calogero ho un po’, ci dissi, di cocaina’, dico ‘u dici a Salvatore Montalbano ca veni in campagna e ci mettiamo d’accordo’. Ci siamo visti in campagna, gliel’ho fatta vedere. Ci dissi c’è la droga … dicu c’è sta cosa, ci la fici vidiri, picchì io un mi persuado, sinceramente non so … perché non ho mai fatto uso … non so com’è, come non è … Allura dico vedi un po’ di metterla in giro… e si è messo in giro, in compagnia di mio figlio, anche che era alla mia insaputa, però … io ho chiamato mio figlio per contattare .. però mio figlio ha fatto pure l’operazione di spaccio insieme a Salvatore Montalbano. Alla prima quantità data … la prima quantità Salvatore Montalbano nel giro di una settimana mi ha portato i soldi… Il prezzo gliel’ho detto … tu mi devi pagare 50 euro e poi fai tu quello che vuoi… 50 euro al grammo. Tu fai poi … quantu ta vo vinniri, ta vinni, a mia m’ha pagari a 50 euro. Dice va bene, va bene. Nel giro di una settimana 20 grammi… e poi in un secondo tempo ho scoperto che pure mio figlio ci guadagnava qualcosa”.

A.R. (teleacras)

E’ stato lo stesso Movimento pentastellato ha comunicare ieri sera che anche Piero Landi e Bruno Azzerboni  fanno parte di logge massoniche. Piero Landi è candidato alla Camera nel collegio di Lucca e Bruno Azzerboni è candidato all’uninominale in Calabria. Entrambi, hanno fatto sapere i 5 Stelle, sono fuori dal Movimento. Come è fuori anche Catello Vitiello e candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 3, aveva fatto parte della loggia massonica “Grande Oriente d’Italia”.

Piero Landi risulta essere iscritto alla alla loggia “Francesco Burlamacchi” poiché nome, cognome e data di nascita dell’aspirante deputato corrispondono con quelli registrati negli elenchi del Grande Oriente d’Italia; lo stesso risulta per Azzerboni.

Nel comunicato il Movimento 5 Stelle ha dichiarato: “al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica”. Per questa ragione “non possono stare nel M5S e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio” e il Movimento spiega inoltre che li è inibito l’utilizzo del simbolo e “ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al M5S”.

Ricordiamo che a sollevare il caso di Landi è stato il giornale il “Foglio”. Riportiamo l’intervista condotta dal Foglio a Stefano Bisi il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia: “Stefano Bisi, ha risposto di non poter “confermare né smentire. Chiedetelo a lui”. Il giornale ha contattato quindi lo stesso Landi che ha negato di aver mai fatto parte della loggia Burlamacchi ma ha ammesso di aver fondato a Lucca un’associazione, “Italia punto e a capo”. In questa associazione ci sono appartenenti alla massoneria? “Sì – ha risposto Landi – però io non posso dirle altro. Sì, perché è noto a tutti ma…Non…Naturalmente da questo movimento o comunità di ascolto io ho dato le dimissioni appena ho dato le disponibilità al M5s. Non sono più con loro”.

Conto alla rovescia per l’avvio della raccolta differenziata ad Agrigento. Domani, sabato 17 febbraio è infatti l’ultimo giorno in cui gli agrigentini potranno conferire i rifiuti in maniera indifferenziata nei cassonetti che fino ad ora sono serviti per effettuare il servizio di raccolta da parte degli operatori ecologici.

Dall’alba di sabato mattina infatti,  gli operai di Iseda e Sea, dopo avere svuotato i cassonetti, provvederanno a ribaltarli e dunque a renderli inutilizzabili, mentre dei giorni successivi, verranno definitivamente tolti da strade e marciapiedi.

Da lunedì inizierà infatti la raccolta differenziata in tutto il centro agrigentino anche per i privati con un preciso calendario contenuto nella brouchure di colore giallo che è stata distribuita ai cittadini al momento della consegna dei mastelli di colore diverso per il porta a porta. Lunedì  il primo conferimento sarà dedicato all’umido, alla carta e al cartone. I mastelli dovranno essere esposti all’esterno delle abitazioni o del condominio dalle 20 di domenica sera ed entro le 6 del mattino del giorno della raccolta. Così anche per i giorni successivi. I contenitori vanno esposti nell’arco di tempo che va dalle 20 alle 6 del mattino.

“Inizia una nuova era anche per Agrigento – ha spiegato l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – che siamo fiduciosi, possa essere abbracciata con entusiasmo dai cittadini della città dei templi. Siamo consapevoli che soprattutto all’inizio ci potranno essere delle difficoltà per molti utenti a cambiare radicalmente quelle che sono le abitudini fino a questo momento avute, ma siamo certi che con uno sforzo sinergico di tutti, si possano ottenere buoni risultati”.

Le imprese Iseda e Sea inoltre, invitano i cittadini, soprattutto quelli che abitano in condomini numerosi o in cooperative, a munire i propri mastelli, di targhette identificative o di scrivere con un pennarello il proprio nome e cognome, in modo che al momento del ritiro, dopo che gli operatori ecologici li avranno svuotati, non si farà confusione e non si mischieranno i contenitori stessi.

Nelle prossime settimane poi, per guidare al meglio i cittadini in questa prima fase che accompagna il passaggio dai vecchi cassonetti ai nuovi contenitori, gli operatori ecologici, saranno dotati di adesivi che verranno apposti sui mastelli che non conterranno i rifiuti del giorno previsto. Sull’adesivo, verrà segnato se si tratta di un errore dovuto ad un giorno di esposizione non corretto, al contenuto o al sacco non conforme o se si tratta di rifiuti non correttamente differenziati. Un modo in più per aiutare i cittadini ad effettuare una corretta raccolta differenziata.

 

A Palma di Montechiaro scritte ingiuriose, con vernice nera, contro Eugenio D’Orsi, sono comparse sui muri dell’Istituto scolastico Cangiamila, in via Catania, presieduto dallo stesso D’Orsi, ex presidente della Provincia di Agrigento. In proposito è intervenuto il collegio dei docenti con un messaggio di solidarietà. Nel documento si legge: “Le scritte ingiuriose che ignoti hanno scritto sui muri del plesso ‘Provenzani’ di via Catania offendono la moralità personale e familiare del nostro Dirigente scolastico e sono un oltraggio alla nostra comunità scolastica. Confidiamo nelle indagini delle forze dell’ordine per dare un volto ed un nome a chi nelle ore notturne consuma, con reiterati gesti, questi vergognosi raid”. L’Istituto Cangiamila ha presentato denuncia ai Carabinieri contro ignoti.

Girgenti Acque S.p.A. comunica che le attività di ripristino delle pavimentazioni stradali, a seguito di interventi sulla rete, vengono pianificati ed eseguiti in modo da limitare i disagi all’Utenza servita.

Per quanto riguarda la Via Vittorio Veneto e la vicina Via delle Muse, si precisa che gli scavi presenti sono dei saggi, effettuati dalla Società in pieno accordo con l’Ufficio tecnico del Comune di Favara, propedeutici alla individuazione della soluzione tecnica più appropriata per riparare il collettore fognario ivi ubicato e preesistente.

Premesso che gli scavi sono messi in sicurezza, in questo momento i lavori sono sospesi, perché insieme al Comune di Favara, i tecnici dell’Azienda stanno studiando la migliore, e più idonea, tipologia di intervento da attuare.

Ovviamente, così come sempre fatto, a conclusione degli interventi, seguirà il ripristino del manto stradale secondo la normale prassi seguita dall’Azienda: realizzazione del cassonetto e getto di conglomerato cementizio a pari livello dell’asfalto esistente.

Successivamente, in concomitanza alle favorevoli condizioni meteorologiche e compatibilmente alle fasi di produzione di conglomerato bituminoso (fasi di produzione che non sono continue), si procederà con la scarifica delle pavimentazioni stradali e la conseguente collocazione del tappetino di usura in conglomerato bituminoso.

 

 

“Arriva il nuovo bando ISI Inail per l’incentivazione delle imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. A comunicarlo è Cna Agrigento, la cui struttura, a seguito della positiva esperienza maturata negli anni con approvazione di numerose pratiche e successiva erogazione del contributo, è pronta, ancora una volta, a promuovere l’importante strumento come “occasione unica per il miglioramento della sicurezza in ambito lavorativo o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale”. In Sicilia lo stanziamento ammonta complessivamente a circa 17 milioni di euro. I destinatari sono: le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio e in regola con il Durc, comprese quelle operanti nella produzione primaria dei prodotti agricoli, che necessitano fondi, per esempio, per la sostituzione di macchine (macchine operatrici e movimento terra, attrezzature per sollevamento, macchine industriali in genere, etc.), acquisto di scaffalature antisismiche in zone a classificazione sismica 1-2-3, bonifica di materiali contenenti amianto, acquisto o sostituzione di macchine e trattori agricoli e forestali, acquisto di macchine o dispositivi per i settori del legno o ceramica. E’ possibile presentare una sola domanda per una singola tipologia di progetto. L’ammontare dell’intervento è costituito da un contributo in conto capitale, così suddiviso: per le micro e piccole imprese operanti nei settori del legno o della ceramica il contributo massimo erogabile è pari a 50 mila euro, e minimo pari a 2 mila euro nella misura del 65 %, mentre per le imprese operanti nella produzione primaria dei prodotti agricoli il contributo massimo erogabile è pari a 60 mila euro, e minimo pari a mille euro nella misura del 50 % per i giovani imprenditori e del 40 % per tutti gli altri. Per tutte le altre il contributo massimo erogabile è pari a 130 mila euro, e minimo pari a 5 mila euro, nella misura del 65%. Per le imprese fino a 50 dipendenti, che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, non è fissato il limite minimo di spesa. Per i progetti che comportano contributi pari o superiori a 30 mila euro è possibile richiedere un’anticipazione del 50% sul contributo spettante. La CNA Servizi Agrigento valuterà attentamente le singole proposte e provvederà, previa verifica del possesso dei requisiti richiesti dal bando, alla simulazione della domanda di partecipazione per il raggiungimento della soglia minima di ammissibilità che è pari a 120 punti. La prima fase di ammissibilità decorre dal 19 aprile al 31 maggio. In caso di esito positivo il personale Cna procederà all’invio telematico della domanda (click day): solo quanti si collocheranno in posizione utile nella graduatoria ammissibile potranno procedere alla realizzazione del progetto di investimento.

A Canicattì, nella notte tra mercoledì e giovedì appena trascorsi, alcuni colpi di fucile (sembra quattro) sono stati esplosi contro la porta di accesso di un edificio del centro storico abitato da tre fratelli del luogo. La segnalazione alla Polizia, giunta sul posto subito dopo la stessa, è stata fatta dai residenti di via Salemi, nel quartiere Borgalino, che hanno temuto il peggio. Sembra che i colpi esplosi siano stati sparati da un fucile calibro 12 caricato a palettoni.

Le indagini sono state immediatamente avviate nel massimo riserbo. Non si esclude alcuna pista, tra queste anche quella di una intimidazione.


 

 Renzi parla di salario minimo e programmi a favore dei lavoratori solo perché sa di perdere alle prossime elezioni. Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, ora a Palermo per presentare il programma elettorale. «Quando il centrosinistra ha governato ha fatto solo leggi in favore della Confindustria e delle banche, oggi si riscoprono tutti a favore dei lavoratori quando bisogna chiedere voti»·