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“Lo sblocco dei pagamenti per i circa 6000 Asu e 2700 Pip è certamente un fatto positivo. Ma è giunto il tempo che la Regione abbandoni questo rapporto di convenzione con l’Inps per l’erogazione degli emolumenti a questo personale. Infatti un altro stop alle indennità mensili è dietro l’angolo già per il prossimo mese. Chiedo
al governo Musumeci di adoperarsi per creare un ufficio all’interno dell’Assessorato al Lavoro che possa gestire direttamente le risorse destinate ai Pip ed agli Asu assicurando continuità nel pagamento dei
sussidi, a differenza di quello che ha fatto sinora l’Inps. Questi lavoratori meritano pure un pieno riconoscimento dei diritti garantiti ai lavoratori dopo svariati anni di servizio nell’Amministrazione regionale”. Lo afferma Edy Tamajo, deputato regionale di Sicilia Futura.

Via alla ricostruzione del viadotto Himera lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania crollato il 10 aprile 2015 dopo il danneggiamento dovuto a un movimento franoso e che poi fu demolito. I lavori prevedono un investimento di quasi 11 milioni di euro e una durata dell’intervento pari a 570 giorni, dice l’Anas. Nel novembre 2015 venne aperto in entrambi i sensi di marcia un bypass che consentì una piccola deviazione, prima e dopo la parte crollata, per riprendere poi l’autostrada. Il nuovo viadotto – specifica l’Anas – sarà realizzato in acciaio, con tre campate di grande luce per uno sviluppo complessivo di 270 metri. La campata centrale da 130 metri consentirà di scavalcare la porzione del corpo di frana, mentre le due pile e le relative fondazioni, posizionate ai margini della frana, saranno dimensionate per resistere al complesso quadro geomorfologico esistente sui versanti.
   

Un’immagine del tratto del viadotto Himera dell’A19 danneggiato il 10 aprile scorso da una frana, dove oggi l’Anas ha proceduto oggi alla demolizione di 200 metri della carreggiata in direzione di Catania. Palermo, 22 dicembre 2015.

A Palermo nuovo incontro con Girolamo Turano: l’Assessore regionale conferma decreto sulla panificazione. A breve nuove modifiche al fine di implementarne contenuti e riposi settimanali. Francesco Picarella – presidente Confcommercio Agrigento, e Salvatore Normanno, presidente Assipan Sicilia Confcommercio, esprimono ottimismo all’indomani del dibattito, annunciando difesa legale in prossimità del ricorso al Tar (presentato dalla Grande Distribuzione) il cui esito è previsto per il 9 marzo.

Girolamo Turano, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Sicilia, ha confermato – in occasione dell’ultimo incontro tenutosi nella giornata di ieri a Palermo – la volontà di mantenere in vita l’attuale decreto sulla panificazione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 ottobre 2017. Chiara la sintesi finale del confronto con l’Assessore: trovare accordi e soluzioni per migliorare e implementare il decreto. Al termine del dibattito affrontato con le altre associazioni datoriali della Regione, sono giunte le dichiarazioni di Francesco Picarella, presidente provinciale di Confcommercio Agrigento, presente al tavolo tecnico in rappresentanza di Confcommercio: “Registriamo con ottimismo la volontà dell’Assessore di voler concertare il miglioramento del Decreto senza la preclusione del riposo settimanale e domenicale delle attività di panificazione. Occasione per ribadire che in mancanza di modifiche previste dalla stessa Giunta, a rimanere in vigore sarà l’attuale normativa con l’obbligo della non panificazione o turnazione domenicale e nei festivi. Oltretutto – aggiunge Picarella – apprezziamo con enorme condivisione la volontà da parte dell’Assessore di voler normare con una futura legge organica il comparto della panificazione in Sicilia, uno dei pochi settori (prima dell’uscita del decreto in corso) privo di regolamentazione giuridica>.

Buone intenzioni non riconosciute al tempo stesso da Federdistribuzione, la cui associazione datoriale ha presentato in dicembre scorso impugnazione innanzi al Tar sul Decreto panificazione dell’ex Assessore regionale Graziella Lo Bello. Un decreto, il cui originale disegno – opportuno ricordare – venne stilato nel 2010, oltre che da Assipan Sicilia Confcommercio, anche dalle associazioni datoriali Cna, Claai Sicilia, Confartigianato, Casartigiani e Fenapi Sicilia. A quei tempi in piena condivisione d’intenti nonché cofirmatari unanimi del disegno di legge.

Oggi, tuttavia, nessuna delle sopraccitate sigle sindacali si è mossa al fine di difendere un decreto che, nella sostanza dei fatti, mira a tutelare la dignità dei lavoratori panettieri dell’isola. I panificatori, infatti, oltre a chiedere misure di regolamento sulla formazione professionale, il contrasto all’abusivismo e ordini d’impacchettamento, urlano a gran voce il diritto al sacrosanto giorno di riposo la domenica. “Ecco perché Assipan Sicilia – dichiara il presidente regionale Salvo Normanno – ha deciso di costituirsi di fronte al Tribunale di Palermo con l’intenzione di difendere fino alla fine le sorti del decreto, prossimo alla sentenza del TAR il 9 marzo. Contrasteremo la Grande Distribuzione insieme al nostro legale Francesco Carità del Foro di Palermo. Chiediamo il rispetto e la tutela dei nostri diritti – conclude Normanno – come panificatore e rappresentante di categoria farò di tutto al fine di mantenere viva questa importante battaglia legata ai valori della nostra dignità professionale”.


La banda ha messo a segno diversi colpi: sequestrati anche 36 mila euro in contanti e diversi oggetti risultati essere rubati. I tre sono stati identificati dopo che nei mesi scorsi avevano forzato un posto di blocco.

Gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento – guidata da Giovanni Minardi – hanno eseguito tre misure cautelari – richieste al Gip del Tribunale di Agrigento dal sostituto procuratore della repubblica, Simona Faga, nei confronti di Ignazio Rallo,  molto noto non solo per i suoi precedenti ma anche perchè è il parcheggiatore abusivo di piazza Stazione, Francesco Lo Manto e Francesco Orlando  accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione.

L’attività di indagine – che è cominciata già diversi mesi addietro – ha subito un’accelerata quando il gruppo, nell’intento di rubare del rame dalla zona di Torre Salsa, si è imbattuto in un posto di blocco dei carabinieri, forzandolo. In quel momento i tre vengono identificati e così si stringe la morsa delle forze dell’ordine.

Indagine, come spiegato dal capo della squadra mobile, Giovanni Minardi, che potrebbe ancora avere dei risvolti investigativi importanti e da approfondire.

Sequestrati anche 36 mila euro in contati, di cui 30 mila nelle disponibilità di uno dei tre componenti della banda. Banda che operava non soltanto nella provincia di Agrigento ma anche in altre province. I cinque sono ritenuti responsabili di decine di “colpi”, alcuni dei quali ad Agrigento, San Leone e Villaggio Mosè, ma anche a Siculiana e San Biagio Platani.

La banda, guidata da Rallo, era ben organizzata, sapeva come agire, aveva pitturato di colori diversi dall’originale i mezzi rubati e un fuori strada era stato persino rinforzato per poter reggere agli urti. Venivano usate armi ad aria compressa.

Dalle indagini è risultato anche che uno degli indagati stava per fuggire all’estero.

 


 
 
Lo storico e critico dell’arte: “Questa prospettiva è già stata indicata già prima delle elezioni regionali in Sicilia nell’accordo di desistenza siglato con Berlusconi e Musumeci”.
 
– Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, interviene sull’ipotesi di sue dimissioni dalla carica il prossimo maggio:
 
“Mi rendo conto che è difficile farsi capire su temi che sono facilmente strumentali.  Io non ho mai detto che lascerò la Sicilia e l’assessorato.
La considerazione è stata fatta, come ipotesi, con grande onestà e senza nulla nascondere, dal Presidente della Regione Musumeci. 
Come è possibile allora che questa ipotesi sia attribuita a me, ma che non riguardi la mia volontà? A evidenza, le elezioni regionali siciliane non erano un episodio separato e diverso dalle elezioni politiche, con le quali erano invece in stretta connessione. 
Le elezioni regionali, dunque, come ponte verso le politiche. 
Quando, con il presidente Musumeci e Berlusconi, definimmo l’accordo per la desistenza delle liste di “Rinascimento”, la proposta dell’assessorato venne avanzata da loro, con la inevitabile riserva non come candidato al Parlamento (la funzione di parlamentare è stata da me esercitata in quattro legislature, una nazionale e una europea) ma nel futuro governo nel ruolo di ministro dei beni culturali, per il quale, diversamente da molti e da vari candidati premier, ho le “stelle” o “stellette”. 
 
Ovviamente – aggiunge Sgarbi – l’indicazione del mio nome come ministro, avanzata da Berlusconi, è tutta interna all’area di Forza Italia,  legata alla prospettiva di una vittoria senza altre alleanze che quella del solo centro destra unito. 
Una prospettiva possibile per Berlusconi e Musumeci, e per me sperabile,  ma, ovviamente, come le cose del futuro, non certa. 
 
Devo quindi ribadire che, dopo le elezioni politiche, non per il seggio parlamentare, ma solo nell’ipotesi sopra indicata, non vorrò lasciare ma sarò “costretto” a lasciare la funzione di assessore, al di là della mia espressa volontà, per necessità istituzionale. 
 
Nè, d’altra parte, non riesco a immaginare, oltre ogni vanità, quale assessore, di qualunque regione d’Italia rinuncerebbe a essere ministro della stessa funzione, una volta chiamato al governo”

Il sindaco di San Biagio Platani si è dimesso. Santo Sabella, ormai ex primo cittadino di San Biagio Platani, finito coinvolto nell’operazione antimafia denominata “Montagna”, ha comuncato le proprie dimissioni dalla carica istituzionale a poche ora dall’udienza del Tribunale del Riesame di questa mattina.

Sabella subito dopo l’arresto era stato sospeso dal Prefetto di Agrigento in applicaizione della legge Severino. L’ex sindaco di San Biagio Platani è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.“

 

Al centro dell’inchiesta della procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) che ha portato a 8 misure cautelari c’è Angelo Coppolino (finito in carcere per concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso), ex assessore comunale allo Sport che avrebbe esercitato pressioni su tecnici e amministratori compiacenti per occultare difformità e illeciti edilizi di alcuni suoi parenti. Attraverso false attestazioni, velocizzazione indebita delle relative pratiche, omissione di atti dovuti, Coppolino faceva ottenere un ingiusto vantaggio patrimoniale ad amici e parenti nella speranza di ottenere futuri vantaggi, dice l’accusa. Il sindaco di Barcellona PdG Roberto Materia, invece è accusato di abuso d’ufficio per aver revocato illegittimamente l’incarico all’ ex comandante della Polizia Municipale. Il sindaco è stato sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel comune di Barcellona PdG.
  Le persone cui la polizia di Stato ha notificato le ordinanze per concussione, abuso d’ufficio e falso (a vario titolo) sono (oltre a Materia e all’ex assessore Angelo Coppolino) Salvatore Di Pietro, vice comandate polizia municipale, Carmelo Rucci, funzionario dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata, Concessioni Edilizie e Sanatoria, l’architetto Bruno Isgrò, i tecnici comunali Francesco Livoti e Giuseppe Bonomo e Santi Alligo, ex segretario generale. Coppolino si trova in carcere, Rucci ai domiciliari, Livoti, Bonomo e Di Pietro sono ottoposti alla misura interdittiva della sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune. Per Isgrò è scattata la misura del divieto di esercitare la professione di architetto per sei mesi. Sottoposto al divieto di dimora Alligo.   

In riscontro alla nota del Comune di Naro nr. 2664 del 14/02/2018, a firma del Sig. Sindaco Dr. Calogero Cremona, avente come oggetto “interrogazione sulla potabilità dell’acqua destinata al consumo umano e turni anomali”  si rappresenta quanto segue.

La scrivente Società è attenta e vigile ad effettuare continui controlli sulla qualità dell’acqua distribuita nel rispetto dei requisiti minimi necessari per la potabilità dell’acqua erogata secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia. I decreti legislativi su cui si fa particolarmente riferimento sono il D.lgs. 31/01 e il D.lgs. 31/06 e ss.mm.ii..

I controlli sull’acqua distribuita effettuati nel comune di Naro, così come in tutti i Comuni gestiti dalla scrivente Società, sono numerosi e così classificabili:

 

  1. Controlli di routine previsti nel piano di campionamento;
  2. Controlli di verifica previsti nel piani di campionamento;
  3. Controlli periodici effettuati dall’ ASP di Agrigento – Distretto di Canicattì;
  4. Controlli effettuati su segnalazioni pervenute dagli utenti;
  5. Controlli effettuati a seguito di non conformità rilevate dell’acqua distribuita in rete.

Chiariamo le modalità e le tipologie dei campionamenti succitati.

 

  1. I prelievi di routine previsti nel piano di campionamento, che viene annualmente comunicato e confermato dall’ ASP di Agrigento, sono finalizzati a fornire, ad intervalli regolari, informazioni sulla qualità organolettica e microbiologica delle acque distribuite per il consumo umano, nonché, informazioni sull’efficacia degli eventuali trattamenti dell’acqua potabile (in particolare di disinfezione).

I controlli di routine da effettuare nel comune di Naro vengono quantificati facendo riferimento alla tabella B1 del D.Lgs 31/01 dove vengono stabilite le frequenze minime dei campionamenti e delle analisi da effettuare, in funzione dei volumi d’acqua distribuiti nel comune ed in funzione della popolazione servita.

Nello specifico nel comune narese vengono annualmente effettuati 18 campionamenti di routine come da piano di campionamento e precisamente nei punti:

 

  • Gennaio: Arrivo Serbatoio “Torretta”, Uscita Serbatoio “Torretta”;
  • Febbraio: Arrivo Serbatoio “Torretta”, Uscita Serbatoio “Torretta”, punto rete in via Madonna del Lume nr. 63D;
  • Marzo: Punto rete in via Messina nr. 5;
  • Aprile: Punto rete in Cortile Migliore nr. 19;
  • Maggio: Arrivo Serbatoio “Salita”, Uscita Serbatoio “Salita”, punto rete in via V. Veneto nr. 20;
  • Giugno: Punto rete via Umberto I° nr. 11;
  • Luglio: Punto rete via Aldo Moro nr. 41;
  • Agosto: Punto rete via Malfitano nr. 15;
  • Settembre: Punto rete via della Repubblica nr. 29;
  • Ottobre: Arrivo Serbatoio “Torretta”, Uscita Serbatoio “Torretta”;
  • Novembre: Punto rete in via V. Emanuele nr. 99;
  • Dicembre: Punto rete in via Piave nr. 77;

 L’esito dei campionamenti di routine vengono trasmessi periodicamente ad ogni singolo Distretto Sanitario di appartenenza nonché inseriti e consultabili sul sito istituzionale della scrivente che dedica ampia pagina di informazione.

 

  1. I controlli di verifica al pari dei campionamenti di routine, vengono comunicati preventivamente ogni anno attraverso la redazione del piano di campionamento. La loro determinazione numerica viene effettuata sempre come disposto nella tabella B1 del D.lgs. 31/01.

Per i prelievi e le relative Analisi di Verifica, Girgenti Acque si avvale al momento, con opportuna convenzione, della collaborazione del Laboratorio della Biosearch srl, operante nel rispetto delle procedure di qualità previste dall’applicazione delle norme e dei regolamenti vigenti (laboratorio accreditato in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 con il N. Accredia 0988).

Nello specifico nel comune narese vengono annualmente effettuati 2 campionamenti di verifica e precisamente nei punti:

 

  • Febbraio: Uscita Serbatoio “Salita”;
  • Giugno: Uscita Serbatoio “Torretta”;

Anche l’esito dei campionamenti di verifica vengono trasmessi periodicamente ad ogni singolo Distretto Sanitario di appartenenza.

 

  1. In riferimento ai controlli effettuati dagli Organi di Vigilanza (ASP) si fa presente che questi vengono effettuati periodicamente. Tali campionamenti vengono effettuati su punti (serbatoi e punti rete) decisi dallo stesso Organo di Vigilanza. È cura della scrivente società presenziare alle operazioni di prelievo dei campioni d’acqua per dare il giusto e opportuno supporto tecnico.

 

  1. La Girgenti Acque al fine di garantire un continuo controllo dell’acqua distribuita effettua anche dei controlli a seguito delle segnalazioni pervenute dagli utenti di “Verifica Potabilità Acqua Distribuita”. Ogni segnalazione pervenuta viene tempestivamente processata. Un nostro tecnico di laboratorio si reca insieme ad un addetto alla distribuzione nel punto rete dove è stata segnalata un’anomalia dell’acqua distribuita. Viene effettuato un campionamento dell’acqua presente nella vasca di accumulo dell’utente e un campionamento viene effettuato nel punto rete durante il turno di distribuzione idrica. I campionamenti vengono analizzati dal nostro laboratorio interno e i risultati ottenuti, con la emissione dei relativi rapporti di prova, vengono trasmessi all’ufficio tecnico, il quale in caso di esito non positivo (presenza di qualche anomalia) attiva le relative procedure correttive. Nello specifico, qualora il punto rete risulti essere non conforme alla normativa vigente in materia di potabilità si provvede alla chiusura dell’utenza. Inoltre, qualora l’acqua contenuta nella vasca di accumulo risulti essere anch’essa contaminata, si provvede ad effettuare lo svuotamento, la pulizia e la disinfezione della stessa vasca di accumulo dell’utente. Si tiene a precisare che, in questo caso, l’utente non sostiene alcun costo per tali operazioni. Ulteriori verifiche e controlli vengono successivamente estesi in tutta la via ed ulteriori informazioni vengono comunicate alle Autorità competenti in materia ASP e Sindaco del Comune Interessato.

Nel caso in cui, invece, le analisi di laboratorio rilevino parametri conformi nel punto rete e la presenza di una qualche contaminazione dell’acqua contenuta nella vasca di accumulo, l’ufficio tecnico della Girgenti Acque S.p.A provvede ad avvisare telefonicamente l’utente, il quale viene invitato ad eseguire la pulizia e disinfezione della sua cisterna. La stessa comunicazione viene anche trasmessa a mezzo raccomandata A/R.

In ogni caso gli utenti segnalanti sono sempre tenuti informati sui fatti e sulle azioni intraprese e da intraprendere.

Nel Comune di Naro è stata analizzata solo una segnalazione “Verifica Potabilità Acqua Distribuita”, richiesta dall’utente, in tutto il 2017 e nessuna nel corrente 2018.  

 

  1. L’eventuale individuazione di non conformità vengono gestite e risolte con azioni correttive atte al rispristino della sicurezza e della qualità delle acque primarie, così come previsto dall’Art. 10 del D.lgs. 31/01.

Le segnalazioni di non conformità possono pervenire:

  • dalla normale attività di controllo interno,
  • dall’attività di controllo esterno da parte degli Organi preposti,
  • da segnalazioni da parte degli utenti.

Il personale addetto prende in carica la non conformità e la gestisce mediante il trattamento della stessa al fine di tutelare la salute dei consumatori.

Successivamente viene effettuata l’analisi delle cause che hanno prodotto la non conformità e attuata un’azione correttiva.

Qualora, ad esempio, venga rilevata una contaminazione microbica in un punto della rete, il personale addetto provvede tempestivamente a chiudere l’erogazione dell’utenza/e interessata/e.

Il personale del laboratorio interno della società esegue dei controlli mirati a circoscrivere la zona interessata e informa la squadra tecnica al fine di rimuovere le cause dell’anomalia riscontrata. L’erogazione viene ripristinata solo dopo che i controlli analitici avranno dimostrato la risoluzione del problema e solo dopo aver concordato tutte le azioni con gli organi competenti in materia.

I risultati dei controlli analitici vengono conservati in appositi raccoglitori a disposizione delle autorità preposte al controllo, così come previsto dall’Art. 7 del D.lgs. 31/01.

Al fine di garantire la qualità dell’acqua distribuita vengono effettuai numerosi azioni di controllo, e di manutenzione degli impianti e delle reti gestite dalla scrivente tra questi si riporta:

 

  • Controllo impianti di sollevamento, saracinesche, pozzetti di ispezione, da effettuarsi con verifiche periodiche;
  • Controllo e manutenzione della condotta in caso di perdite o altri problemi;
  • Verifiche quotidiane dell’integrità dei mezzi di protezione dalle intrusioni nei serbatoi di accumulo;
  • Verifiche periodiche all’interno dei serbatoi, per accertare l’assenza o la presenza di situazioni anomale di qualunque tipo;
  • Pulizie all’interno dei serbatoi;
  • Svuotamento delle vasche dei serbatoi in caso di presenza di sporcizia, muffe, funghi, alghe o incrostazioni di qualsiasi genere e successive pulizie, disinfezioni con ipoclorito di Sodio e risciacquo;
  • Pulizie con l’eliminazione di arbusti, piante infestanti o altro in una fascia di rispetto adeguata.

 Al fine di assicurare la disinfezione delle acque erogate sono installati nei serbatoi dei sistemi di clorazione automatica a NaClO (ipoclorito di sodio).

In riferimento alle non conformità rilevate nel corso del 2017 si ricordano quelle riferite all’acqua in ingresso ai Serbatoi Comunali “Torretta” e “Salita”, proveniente dal Consorzio Acquedottistico “Tre Sorgenti”, per le quali si è provveduto ad effettuare continui campionamenti di controllo al fine di eliminare nel minor tempo l’inconveniente riscontrato.

Di tali attività sono state prodotte numerose comunicazioni e corrispondenze che certificano le problematiche riscontrate, come queste siano state risolte e come la scrivente in molti casi si è sostituita nelle attività necessarie di competenza del succitato Consorzio.

Si ribadisce che l’attività di controllo sulla qualità dell’acqua distribuita è continua, a testimonianza di ciò sono i 99 campionamenti effettuati, analizzati con la redazione dei relativi Rapporti di prova  nel 2017 nell’intero Comune di Naro.

In riferimento ai “turni anomali” del servizio di distribuzione idrica si ribadisce quanto già riportato nella ns. nota nr. 8572 del 30/01/2018, e si riporta in appresso:

“Il comune di Naro viene approvvigionato da un unico Acquedotto denominato “Tre Sorgenti”, gestito dall’omonimo Consorzio. In questi ultimi giorni, purtroppo,  i guasti lungo l’acquedotto “Tre Sorgenti” si sono verificati a ripetizione, provocando l’interruzione della fornitura idrica per un periodo, prolungatosi in modo inatteso, che ha determinato l’inevitabile allungamento della turnazione idrica nel Comune di Naro, così come lamentato dallo stesso Sindaco.

La criticità, dunque, è stata determinata dal ripetersi, imprevisto ed imprevedibile, dei guasti, sempre, peraltro, riparati in via sostitutiva dalla scrivente, in considerazione dell’impossibilità del Consorzio Tre Sorgenti di provvedere in merito; non appare superfluo, a tal riguardo, fare osservare che il continuo verificarsi dei guasti è anche da addebitare alla totale mancanza di manutenzione dell’Acquedotto da parte del Consorzio, che, ormai, non è nelle condizioni di effettuare alcun intervento di manutenzione e/o riparazione, tanto da costringere la scrivente, al solo scopo di garantire l’approvvigionamento idrico dei comuni gestiti, ad intervenire continuamente in sostituzione dell’effettivo gestore dell’acquedotto in parola.

Durante il corso delle ultime riparazioni, in particolare, è stato accertato che, in corrispondenza dei molti pozzetti di scarico, la relativa saracinesca era stata eliminata e sostituita da flangia cieca, con la conseguenza di rendere enormemente più complesse, lunghe e persino pericolose le manovre per scaricare la condotta; anche in relazione di tali circostanze, i tempi necessari per le riparazioni si dilatano notevolmente, con il consequenziale prolungamento dei disservizi nella distribuzione e dei disagi alla collettività.

Per tali motivi nel comune di Naro è stata sospesa la fornitura idrica, nel solo mese di Gennaio, dall’ 11 al 16 e dal 23 al 26.

A tali problematiche si è aggiunto il 21 Gennaio lo spegnimento del Sollevamento idrico a servizio dei Serbatoi del Comune di Naro causato da un furto di circa 800 mt. di cavi elettrici, che comunque la scrivente ha provveduto a ripristinare nella stessa giornata.

Tanto premesso, la scrivente, con la speranza della regolarizzazione del funzionamento dell’ Acquedotto “Tre Sorgenti”, sta provvedendo ad effettuare il regolare ripristino della turnazione idrica nel Comune di Naro. È il caso di chiarire che, visti i numerosi giorni di sospensione della fornitura idrica, per il normalizzarsi del servizio di distribuzione idrica sarà necessario il rispetto dei necessari tempi tecnici.

Si precisa che durante la sospensione della fornitura idrica la scrivente ha provveduto ad effettuare un servizio sostitutivo con autobotti in piazza e diverse utenze sono state rifornite anch’esse con autobotte”.

Dal 29 gennaio, c.a., superata la fase critica dei guasti lungo l’ Acquedotto “Tre Sorgenti” e quindi di interruzione della fornitura idrica, la turnazione idrica nel comune narese risulta essere regolare.

Infine, alla scrivente non risulta chiara l’interrogazione posta: “Se e da quando viene immessa nella rete idrica comunale acqua non trattata bypassando il potabilizzatore”; poiché non risulta la presenza di un potabilizzatore nel Comune di Naro, l’unica acqua immessa nella rete cittadina è quella proveniente dall’ Acquedotto “Tre Sorgenti”. Si specifica che in data odierna non è stata riscontrata nessuna discarica nelle adiacenze dei serbatoi, altresì la coibentazione dei serbatoi non permette nessuna infiltrazione con eventuali acque meteoriche esterne ed in ogni caso i controlli periodici dell’Autorità Sanitaria, non hanno mai rilevato nessuna anomalia presso i serbatoi.

Cogliamo positivamente l’interesse mostrato dalle forze politiche sul tema della potabilità dell’acqua, perché hanno offerto alla Girgenti Acque, come in questo caso, la possibilità di divulgazione maggiore delle attività svolte a tutela della salute dei cittadini, che in ogni caso sono già contenute sul sito di Girgenti Acque nella sezione “Qualità dell’acqua” e specificatamente nella “Scheda Comune”.

 

“Netta condanna del grave episodio avvenuto ieri al centro di accoglienza di Pietraperzia nell’ennese e massima solidarietà all’associazione Don Bosco 2000. Una violenza becera e gratuita che non può avere alcuna giustificazione. Siamo di fronte a comportamenti vigliacchi e ignobili che rappresentano l’ultimo anello delle forti tensioni sociali che ormai si respirano nel Paese, a causa di una immigrazione incontrollata che sta esasperando la nostra società senza per nulla garantire, allo stesso tempo, la giusta e necessaria accoglienza ai veri profughi che ne hanno diritto. Attendiamo di conoscere gli sviluppi delle indagini. Ci sono tante associazioni cattoliche animate di buona volontà per favorire l’integrazione per chi scappa davvero da guerre o da persecuzioni. Ma non è certo la gestione attuale della sinistra la risposta a questa emergenza, una gestione fallimentare che non è riuscita a porre alcun freno a questa immigrazione incontrollata”. Così il deputato Alessandro Pagano, capolista alla Camera per la Lega nel collegio plurinominale di Caltanissetta, Agrigento, Gela, Mazara.

 

Come si ricorderà la Procura Della Repubblica competente per territorio aveva trasmesso alla Procura Regionale della Corte dei Conti copia degli atti del procedimento penale afferente a presunte irregolarità derivanti dal finanziamento, da parte del Comune di Palermo, di progetti finalizzati per la tutela della cittadinanza durante lo svolgimento dei mercatini rionali.Con atto di citazione notificato nel 2012 il Procuratore Regionale della Corte dei Conti citava in giudizio gli ex componenti della Giunta Municipale che aveva approvato i progetti; citava inoltre l’Ingegner Roberto Costantino, quale dirigente del servizio, e la dr.ssa Marcella Campagna, quale responsabile del procedimento.

Precisava il Procuratore che per detti progetti ,non risultava pubblicato alcun bando, nè che fossero stati presentati da altri soggetti analoghi progetti con i quali procedere ad una comparazione; ed ancora che i detti progetti erano stati fatti pervenire tutti assieme, il giorno  antecedente all’adozione della deliberazione, al Servizio Protezione Civile, dall’Assessore pro tempore alla Protezione Civile Sig, Francesco Mineo.

Infine, che non era stata adottata alcuna procedura ad evidenza pubblica,così come non risultava effettuato alcun riscontro sulle modalità di espletamento del servizio .Per quanto riguarda le singole condotte, il PM aveva ritenuto di ascrivere il 50% della responsabilità all’ex assessore Mineo il quale, con una condotta connotata da colpa grave, è il soggetto che aveva ricevuto i progetti, e che, forte della sua qualifica, aveva ottenuto l’acquiescenza dei funzionari, ed aveva presentato in Giunta la proposta di deliberazione; il PM aveva ritenuto di addebitare il 30% dell’importo ai due funzionari, ascrivendo il restante 20% agli altri componenti della Giunta che avevano adottato la deliberazione.

Con la sentenza di primo grado la Corte dei Conti aveva condannato il Sig, Mineo al pagamento della somma di euro 168.170,00, recependo completamente la prospettazione della Procura; ed aveva condannato i Signori Roberto Costantino e Marcella Campagna al pagamento della somma di euro 50.451 ciascuno. Con atto di appello notificato nel 2014 l’Ing. Roberto Costantino, rappresentato e difeso dall’Avvocato Girolamo Rubino, ha proposto appello, chiedendo la riforma della sentenza appellata; l’Avvocato Rubino ha prodotto agli atti del giudizio copia della sentenza del Tribunale di Palermo, Sezione Terza Penale, relativa al processo a carico di Mineo Francesco,per mettere in risalto le pressioni subite dall’ing. Costantino in occasione della vicenda.

Con ricorso in appello parimenti notificato nel 2014, il Sig. Mineo, difeso dall’Avvocato Giovanni Immordino, ha impugnato la sentenza di primo grado , lamentando tra l’altro  la mancanza del nesso causale e dell’elemento psicologico della colpa grave. Ulteriori appelli sono stati proposti dagli ex componenti della Giunta Municipale.

La Sezione Giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti per la Regione Siciliana,ha ritenuto parimenti preminente l’attività svolta dall’ex assessore Mineo,giudicando infondati i motivi di appello formulati dall’Avvocato Immordino, e confermando la ondanna al pagamento di euro 168.170. E’ stato invece parzialmente accolto l’appello proposto dall’ingegner Roberto Costantino, rappresentato e difeso dall’Avvocato Girolamo Rubino,alla luce dell’indubbio metus psicologico che può avere esercitato l’ex assessore Mineo sul funzionario, con una rimodulazione della condanna ridotta al 50% rispetto alla sentenza di primo grado , in misura pari a euro 25.225, anziche’ , euro 50.451. Anche per la Dr.ssa Campagna vi è stato un accoglimento parziale dell’appello, patrocinato dal Prof. Avv. Sergio Agrifoglio, nella stessa misura disposta per l’ing. Costantino;