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Agrigento si è svegliata questa mattina alle prese con forti raffiche di vento che stanno soffiando causando non pochi disagi. A San Leone è intervenuta una squadra di Vigili del Fuoco lungo il viale delle Dune dove grossi rami d’albero si sono spezzati cadendo sulla carreggiata. Episodi simili si sono registrati anche lungo il viale dei Pini. 
Un’auto, invece, è rimasta danneggiata in seguito alla caduta di un albero nel quartiere di Villaggio Mosè: in questo caso ad intervenire sono stati i carabinieri di Agrigento. A lavoro anche gli operatori dell’Anas che sono intervenuti sulla via Passeggiata Archeologica per delle verifiche sulle mura che delimitano la carreggiata.

E’ uscita da casa con l’idea di farla finita. Una donna ha aperto la porta di casa nei pressi di Villa Fabiana sulla Palermo Agrigento.

Indossava una tuta, le ciabatte e nelle mani le chiavi di casa. Il tempo di chiudere la porta e la donna di 52 anni si è gettata su una vettura che stava transitando.

L’automobilista dopo averla colpita non si è fermato. Sono in corso indagini dei carabinieri per ricostruire quanto successo. A scoprire il cadavere lungo la strada, due poliziotti fuori servizio.

Il marito dalla notte è distrutto. Non riesce a comprendere il perché del gesto.

Ci sarebbe un filo comune che lega l’omicidio di Carmelo Ciffa avvenuto a Favara il 26 ottobre 2016 e il tentato omicidio di Carmelo Nicotra, avvenuto sempre a Favara lo scorso 23 maggio. I due fascicoli sono stati unificati e degli stessi si sta occupandola Dda di Palermo, nello specifico a condurre le indagini sono i pm Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinistra

E proprio i pm hanno chiesto a due degli indagati per l’agguato di via Torino, dove nel mirino dei killer finì Carmelo Nicotra, di sottoporsi al test del Dna, test da comparare con un mozzicone di sigaretta ritrovato sul luogo dell’agguato.

Si tratta di Antonio Bellavia, 44 anni, e Calogero Bellavia, 27 anni, entrambi di Favara, finiti in manette per i reati di detenzione e porto illegale di arma clandestina e munizioni e per il reato di ricettazione. Una delle due armi rinvenute in possesso dei Bellavia risulta essere stata rubata a Carmelo Nicotra.

La richiesta di prelievo del Dna è stata fatta a Calogero Bellavia che ha negato l’autorizzazione, stessa richiesta verrà presumibilmente fatta anche allo zio Antonio Bellavia. Entrambi si trovano attualmente in carcere.

I pm, in caso di rifiuto anche del secondo dei due congiunti potrebbero chiedere al giudice il prelievo coattivo.

Dicevamo dell’agguato a Carmelo Ferraro.  Soltanto un inconveniente accaduto durante l’agguato – lo scorso 23 maggio – gli ha salvato la vita riuscendo ad uscire quasi indenne, fu ferito ad un gluteo, da una pioggia di proiettili sparati da un kalashnikov e una pistola calibro 9. Sei mesi dopo  quell’episodio, la svolta: sei le persone indagate per il reato di tentato omicidio aggravato: si tratta dei favaresi Calogero e Antonio Bellavia, 27 e 44 anni, Calogero ed Emanuele Ferraro, 39 e 41 anni, e Carmelo Vardaro, 39 anni, (poi assassinato e dunque cancellato dal registro degli indagati) sotto indagine per tentato omicidio aggravato e ricettazione.

Nel registro degli indagati, per il reato di favoreggiamento, c’è anche la vittima dell’agguato, Carmelo Nicotra.

 

 

Ancora stupore, ma soprattutto preoccupazione sono stati espressi dal Commissario Straordinario, Maria Grazia Brandara, dopo avere appreso dell’ennesimo atto intimidatorio registrato, nel giro di pochi giorni a Licata, dove, nottetempo, è stato dato fuoco al portone di ingresso di uno stabile, occupato da quattro famiglie, una delle quali, quella dell’ex segretario della locale sezione del Pd, Massimo Ingiaimo, esponente del mondo politico, unitamente, che si aggiunge ad uno dei precedenti attentati che ha avuto come bersaglio l’assistente dell’on. Pullara, Pira.
<<Quanto sta accadendo a Licata – sono le parole del Commissario – ha veramente dell’incredibile, a causa di una escalation della delinquenza che, che nel giro di pochi giorni, ha preso di mira commercianti ed onesti cittadini. Se a questo aggiungiamo che questi criminali abbiano voluto prendere di mira anche i politici, la situazione si fa sempre più inquietante. All’ex segretario cittadino del Pd, Massimo Ingiaimo, all’assistente dell’on. Pullara, Pira, e a tutte le altre vittime di questi vili atti intimidatori, vanno la mia solidarietà ed il pieno appoggio di tutta quanta la società civile licatese.
E’ chiaro ed evidente, che è necessario, con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione, intervenire, per la tutela della incolumità delle persone e la salvaguardia del patrimonio sia dei privati che del demanio.
Davanti a questa triste escalation di atti criminosi, il Prefetto di Agrigento ha già preannunciato una sua visita a Licata. La sua presenza sarà graditissima, ma riteniamo necessario ed è mia intenzione, nella qualità di attuale guida amministrativa di questa Città, chiedere ufficialmente che tale visita venga trasformata una riunione del Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica, da tenersi a Licata, per dare una immediata e decisa risposta alla Città ed ai suoi abitati, giustamente allarmati per quanto sta accadendo, mediante l’adozione di idonei provvedimenti che garantiscano il controllo del territorio in qualunque ora del giorno e della notte.
Come sempre – conclude il Commissario – assicuro tutto il mio appoggio alle Forze dell’Ordine e agli organi inquirenti, e ribadisco la solidarietà a quanti sono vittime di questi assurdi, deprecabili e, soprattutto, vili atti>>.

 

 

La delegazione della Confcommercio di Favara esprime soddisfazione per la riuscita della seconda edizione del concorso “Le vie dell’Agnello Pasquale” alla quale hanno preso parte diversi maestri pasticceri della città.
Il premio in denaro assegnato alla “Pasticceria Patti”, è stato devoluto in beneficenza ad una parrocchia locale.
“Abbiamo premiato – spiega il Vicepresidente Vicario provinciale di Confcommercio Alfonso Valenza – una pasticceria molto rappresentativa. Da tre generazioni infatti tramandano l’arte pasticcera e la loro attività, magistralmente diretta da Nino Patti e dal figlio Salvatore, diventata un modello per tutto il territorio. Siamo fieri del fatto che, con il passare degli anni l’attività commerciale favarese, pur rimanendo a passo coi tempi, non trascura la qualità e la selezione dei prodotti utilizzati. Siamo in presenza di attività durature e capaci di fare reddito che sanno ben coniugare tradizione e innovazione. Per questo noi di Confcommercio continueremo ad assicurare il nostro sostegno”.
La manifestazione oltre l’adesione di quasi tutte le pasticcerie del territorio, ha registrato parecchio successo anche all’estero come certificato dal quantitativo di “Agnello Pasquale ” esportato fuori dalla Sicilia e dai tanti feedback e recensioni positive registrati attraverso i canali web.
“Il concorso – ricorda Valenza – ha avuto lo scopo di valorizzare e promuovere il dolce tipico di pasta di mandorla farcito di pistacchio”.
Della delegazione di Favara, oltre Valenza, fanno parte Gero Niesi e Antonio Sorce. Nelle foto allegate un momento della consegna del premio in denaro.

 

 

Domenica 11 marzo scorso si è concluso il Mandorlo in fiore 2018, e il prossimo 20 aprile, venerdì, a Roma, Agrigento presenterà alla stampa estera il Mandorlo in fiore 2019 e l’annesso Festival Internazionale del Patrimonio Immateriale Unesco. Alle ore 11, nella sede della stampa estera, in Via dell’Umiltà 83, interverranno il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, gli assessori al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sandro Pappalardo e Sebastiano Tusa, i vertici del “Parco Archeologico Valle dei Templi”, Bernardo Campo e Giuseppe Parello, e poi Franco Bernabè, presidente della Commissione Nazionale per l’Unesco.

A Porto Empedocle, i poliziotti del locale Commissariato, capitanato dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Vincenzo Filippazzo, 23 anni, sorpreso, nel corso di un normale servizio di controllo del territorio svolto dai poliziotti della “Volanti”, in possesso, nella sua abitazione, di 32 panetti di hashish per un peso complessivo di 3 chili e 600 grammi, un fucile a pompa calibro 12, un fucile a canne mozze e 32 cartucce calibro 12. Filippazzo risponderà di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale di armi e munizioni, che nel frattempo saranno sottoposte agli opportuni esami balistici per accertare se siano state utilizzate delittuosamente. L’empedoclino è recluso nel carcere “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento.

È Santino Lucia il responsabile, per la provincia di Agrigento, del movimento di IdeaSicilia. Sposato, padre di due figlie, laureato in Giurisprudenza e funzionario del Libero Consorzio di Agrigento, è stato nominato ieri, nel corso di una riunione, alla presenza di tanti sostenitori e del leader fondatore Roberto Lagalla, assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale.

 

Dopo le elezioni regionali, il movimento fondato da Lagalla non ha mai smesso di operare, continuando a crescere nelle varie provincie, all’insegna di un progetto di cambiamento basato sull’impegno civico di tutti gli aderenti.

 

“Stiamo andando avanti – spiega Lucia – in un momento in cui la gente diffida dalla politica, IdeaSicilia ha deciso di lavorare proprio sulla credibilità delle persone e sul valore di un progetto comune, che ci proietta subito alle prossime elezioni amministrative. Saremo presenti in tutto il territorio regionale e anche nella provincia di Agrigento, di cui sono appena stato nominato responsabile, continua ad aumentare il numero di aderenti e di questo non possiamo che essere molto fieri, perché il nostro è un movimento basato sull’inclusività e l’aggregazione”.

Lunedì prossimo, 16 aprile, sarà commemorato l’Appuntato dei Carabinieri Alfonso Principato, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, in occasione del 33° anniversario dalla sua tragica morte, occorsa durante conflitto a fuoco in servizio il 15 aprile 1985. Nella circostanza, alle ore 10, sarà deposta una composizione floreale sulla tomba al cimitero “Bonamorone” di Agrigento e, alle ore 11, sarà celebrata una Santa Messa nella Chiesa San Diego di Canicattì, a cui parteciperanno i familiari della vittima del dovere ed Autorità locali, civili e militari.

L’avvocato Antonino Gaziano, difensore dell’imprenditore di Agrigento, Enzo Sinatra, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame invocando la revoca degli arresti domiciliari imposti a Sinatra dallo scorso 15 marzo nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti connessi alla compravendita di un terreno tra Villa Genuardi e l’Hotel della Valle ad Agrigento. Nel ricorso, la difesa ha ribadito l’inesistenza di alcuna collusione con funzionari della Regione Sicilia, e che si è trattato di una normale trattativa, mediata da professionisti e avvocati, per acquisire un terreno adiacente all’albergo dello stesso Sinatra.