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“Poverino. Anziano e orgogliosamente ignorante. Questo – scrive Sgarbi nel lungo articolo che esce domani su “Il Giornale” – è Celentano. Esalta il suo nipotino Di Maio, che sbaglia i congiuntivi e crede che Ravenna sia in Emilia dove, a insaputa di Celentano e di Di Maio, è sepolto Dante che, già da tempo, aveva risposto all’anziano milionario: “fatti non foste a viver come bruti /ma per seguir virtute e conoscenza”.

 

Aggiunge Sgarbi: “Io non tramonto. Lui, soffocato dal danaro, vive solo di retorica, Io sono felice di essere “stronzo”, ma non sono, come egli è, un conformista che  vive chiuso nella sua villa e non hai mai guardato i grandi pittori, non ha parlato con loro, non sa che i veri artisti hanno superato ogni limite, e che io ho cercato di imitarli. Pasolini diceva: “dire è trasgredire”. Io non obbedisco, trasgredisco, come lui non riesce a fare”.

 

Nell’articolo Sgarbi rivolto al Molleggiato, aggiunge: “Sei solo Celentano, non sei Elvis Presley, non sei Bob Dylan, sei un anziano conformista, senza coraggio. D’altra parte preferisci Di Maio a Dante”.

 

Domani sera alle 21,00 Vittorio Sgarbi sarà ospite della trasmissione “Non è l’Arena” su La7, condotta da Massimo Giletti, per parlare della polemica con Celentano. 

Si è svolta venerdi scorso presso l’Istituto Comprensivo Statale G. Guarino di Favara la premiazione del concorso “Un Poster per la Pace” dal titolo “Il Futuro della Pace” organizzato dal Lions Club International e sponsorizzato a livello locale dal Lions Club Agrigento Chiaramonte .

Tre gli istituti scolastici partecipanti: l’Istituto comprensivo G. Guarino di Favara con la dirigente Dott.ssa Maria Todaro, l’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Agrigento con il dirigente Dott. Luigi Costanza e l’istituto comprensivo R. Livatino di Porto Empedocle con il dirigente Dott. Claudio Argento.

Presente alla premiazione il 2° vice governatore del Distretto Lions 108/Yb Dott. Angelo Collura.

Il presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte Dott. Enrico Fiorella ha dichiarato di essere rimasto particolarmente colpito dalla creatività e dalla capacità espressiva dei partecipanti sottolineando che i poster vincitori sono stati scelti dopo un’attenta selezione da parte del comitato “un Poster della Pace” presieduta dal socio Prof. Giovanni Celauro, per la loro originalità, il loro valore artistico e la loro attinenza al tema del concorso  Il Futuro della Pace”.

“E’ evidente come questi giovani custodiscano dentro di loro grandi idee su quello che la pace rappresenta. Sono lieto di aver loro offerto l’opportunità di condividere questa  visione con gli altri”.

Premiati: Istituto Comprensivo G. Guarino di Favara 1^ classificata Sonia Barone; 2° classificato Javier Andrea Sanfilippo; 3^ classificata Flavia Puccio.

Istituto Comprensivo R. Livatino di Porto Empedocle 1^ classificata Sharon Gambacorta,; 2^ classificata Fabiana Fretto; 3° classificato Marco Vaccaro.

Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Agrigento 1^ classificata Giulia Consiglio; 2° classificato Luigi Calì; 3^ classificata Elisa Cacioppo.

I premiati hanno ricevuto delle targhe ricordo.

Il premio speciale Lions Club Agrigento Chiaramonte è stato consegnato all’alunno  Calogero Castronovo dell’istituto Guarino di Favara per la creatività espressa nel disegno.

Attestati di partecipazione sono stati consegnati a tutti i partecipanti.

Il Presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte Dott. Enrico Fiorella ha omaggiato i dirigenti scolastici di targhe ricordo ringraziandoli per la loro fattiva collaborazione.

La manifestazione è stata arricchita da canti, balli, danze folkloristiche e poesie, attinenti al tema della pace, proposti dagli alunni/e della scuola ospitante organizzati in maniera impeccabile dai loro docenti sotto la sapiente regia della vicaria  Anna Limblici Vitello.

Ringraziando tutti i partecipanti, il Dott. Enrico Fiorella Presidente del Lions Club Agrigento Chiaramonte ha voluto dedicare un ringraziamento a tutti i soci partecipanti, sempre sensibili alle tematiche trattate dal club ed in particolare alla 1^ vice presidente Prof.ssa Angela Castronovo per l’alto spirito di servizio lionistico che la contraddistingue.

Il Lions Clubs International è l’organizzazione di club di assistenza più grande al mondo, con 1,4 milioni di soci in oltre 46.000 club, distribuiti in 200 paesi ed aree geografiche. Oltre alla lotta contro la cecità, l’organizzazione si dedica con grande  impegno a prestare servizi di assistenza alle comunità e ad aiutare i giovani di tutto il mondo.

 

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SMOG, GREENPEACE MONITORA ARIA NEI PRESSI DI DIECI SCUOLE DI PALERMO: «I VELENI DEI DIESEL, UNA NUBE CHE ASSEDIA LE NOSTRE CITTÀ»

Da

Ufficio Stampa Greenpeace <ufficio.stampa.it@greenpeace.org>

A

redazione@sicilia24h.it

Data

lunedì 29 gennaio 2018 – 10:26

SMOG, GREENPEACE MONITORA ARIA NEI PRESSI DI DIECI SCUOLE DI PALERMO: «I VELENI DEI DIESEL, UNA NUBE CHE ASSEDIA LE NOSTRE CITTÀ»

 

PALERMO, 29.01.18 – Monitoraggi dell’aria effettuati tra dicembre e gennaio da Greenpeace nei pressi didieci scuole dell’infanzia e primarie di Palermo – tra le 7,30 e le 8,30 – hanno rilevato (in 9 scuole su 10) concentrazioni di biossido di azoto (NO2) spesso ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 μg/m3, microgrammi per metro cubo).

 

Con i rilevamenti di Palermo, Greenpeace ha ultimato la sua campagna di monitoraggi della qualità dell’aria nelle quattro città italiane oggetto della sua campagna contro il diesel: Milano, Torino, Roma e, per l’appunto, il capoluogo siciliano. L’associazione ambientalista ha realizzato 40 monitoraggi in 40 giorni diversi, presso altrettanti istituti scolastici (asili o elementari): 39 monitoraggi su 40 hanno rilevato concentrazioni di NO2 superiori ai 40 μg/m3.

 

«La situazione riscontrata nelle scuole di Palermo, all’orario della prima campana, conferma un quadro che appariva già evidente: da nord a sud, le città italiane sono assediate dai veleni dei diesel. E i bambini, che sono i più colpiti dagli effetti patogeni di queste sostanze, sono tutto fuorché al riparo», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia «Quanto evidenziato da Greenpeace, peraltro in linea con i valori delle reti di monitoraggio ufficiali, segnala non solo un grave problema di qualità dell’aria, quanto un’emergenza sanitaria diffusa che esige soluzioni urgenti».

 

La situazione peggiore appare quella registrata a Torino e Milano: da una media dei rilevamenti svolti in queste due città si ottengono valori superiori agli 80 μg/m3, più che doppi rispetto alla soglia sanitaria individuata dall’OMS. Palermo e Roma, per contro, mostrano una situazione appena meno grave: la prima con valori medi prossimi ai 70 μg/m3, la seconda con valori medi di poco inferiori ai 60 μg/m3.

 

Come spiega il report “Ogni respiro è un rischio” dell’organizzazione ambientalista, il biossido di azoto – che negli ambienti urbani viene per il 70-80 per cento dal settore dei trasporti, e in massima parte dai diesel – è classificato tra le sostanze certamente cancerogene. I suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. È particolarmente nocivo sui bambini, cosa che spiega la tipologia di monitoraggio realizzata da Greenpeace.

 

Da quando ha iniziato a effettuare questa campagna di monitoraggi, Greenpeace ha incontrato rappresentanti dei governi di Roma, Milano, Torino e Palermo.

 

«Dalla disponibilità del sindaco Orlando alla sincera preoccupazione degli assessori di Torino per le condizioni della loro città; dai piani ambiziosi di Milano in materia di mobilità al disinteresse ostinato della giunta Raggi per i problemi che segnaliamo, le città con le quali ci stiamo confrontando hanno sfide enormi, davanti a loro, che richiedono coraggio e che non possono più essere rinviate» ha aggiunto Boraschi. «Al momento nessuna tra queste sembra orientata a fare quanto stanno facendo altre città europee: dare una data di “scadenza” ai diesel, oltre la quale questi veicoli non potranno più circolare nei centri urbani. Questo sarebbe il modo più efficace per dimezzare in breve tempo l’inquinamento da NO2», conclude.

 

Greenpeace chiede ai sindaci delle città italiane più colpite dal biossido di azoto (Roma, Torino, Milano e Palermo) di adottare presto provvedimenti radicali per abbattere questo inquinante, prevedendo un percorso di progressiva limitazione alla circolazione dei diesel, fino al loro bando a partire dal 2021.

 

L’Italia è attualmente sotto procedura d’infrazione da parte della Commissione europea, per i ripetuti sforamenti dei valori massimi di concentrazione di particolato e biossido di azoto; e domani il ministro per l’Ambiente Galletti sarà a Bruxelles per un confronto in extremis con la commissaria per l’Ambiente, prima che il nostro Paese venga deferito alla Corte Europea.

Consulta i dati dei monitoraggi di Greenpeace a Palermo

 

Un anno e quattro mesi di reclusione, da scontare in maniera alternativa e con una serie di prescrizioni che ne limitano la libertà personale. Soprattutto quella di parola, di comunicazione con gli altri.

Poteva andare peggio a Giuseppe Arnone, condannato in via definitiva per diffamazione che inciampa in una banale vicenda di contesa politica con tre esponenti del Pd (Epifanio Bellini, Domenico Pistone e Angela Galvano) finendo per essere punito per calunnia rischiando di finire in gattabuia.

I giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo (presidente Giancarlo Trizzino, Federico Romoli (estensore) e Walter Carlisi hanno avuto una mano semi-morbida e pur non mandando alla detenzione Arnone gli impediscono parzialmente di muoversi e quasi totalmente di comunicare. E questa è la vera condanna per Arnone che ieri, consapevole che non avrebbe potuto più impazzare sul web e con manifesti e striscioni, prima della notifica dell’ordinanza si è scatenato pubblicando su you tube cinque video gravidi  di contumelie arrivando persino ad insultare il Procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio.

Dunque, Arnone è stato affidato in prova  – nonostante la richiesta del procuratore generale Rita Fulantelli che invocava la detenzione – alla Cooperativa “Misericorda” gestita dall’ex consigliere comunale degli anni 90 Giovanni Russo Cirillo.

Tuttavia, Arnone dovrà osservare, tra le altre, le seguenti prescrizioni:

Obbligo di presentarsi entro dieci giorni del presente provvedimento al direttore dell’Ufficio Esecuzione penale esterno di Agrigento, munito di copia del provvedimento e di tenersi in contatto periodicamente con detto ufficio, con la frequenza che verrà indicata dagli operatori dell’Ufficio stesse; obbligo di non uscire dalla propria abitazione prima delle ore 7 e di rincasare entro le ore 22; divieto di allontanarsi dall’ambito territoriale del Comune di residenza senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza; obbligo di continuare a domiciliare all’indirizzo di Agrigento e di non mutare domicilio senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente e comunicazione all’Uepe; divieto di porre in essere manifestazioni pubbliche (attraverso affissioni di manifesti, volantinaggio, realizzazione o partecipazioni a trasmissioni televisive o su web, post su facebook o altri mezzi telematici, comizi e quant’altro di simile) realizzare pubblicazioni, articoli di stampa o quant’altro di simile che abbiano contenuto oggettivamente e palesemente offensivo nei confronti di soggetti pubblici o privati o anche solo violativo del decoro delle istituzioni; obbligo di tenere buona condotta nella vita sociale, innanzi alle Autorità giudiziarie e nell’esercizio della professione indicati nella parte motiva.

I giudici, nell’ordinanza, scrivono anche che delega il direttore dell’Uepe di Agrigento, o funzionario del medesimo ufficio dallo stesso subdelegato, al rilascio di autorizzazioni al soggetto limitatamente a spostamenti in ambito provinciale, e/o modifiche temporanee degli orari di permanenza nel domicilio, ricollegabili a comprovate serie e documentate ragioni familiari, sanitarie, burocratiche, giudiziarie o di lavoro; il contenuto di dette autorizzazioni dovrà di volta in volta, essere previamente comunicato all’Autorità di P. S. preposta ai controlli.

L’esito positivo dell’a prova estingue la pena ed ogni altro effetto penale.

La misura è revocabile qualora il comportamento del condannato si appalesi incompatibile con la prosecuzione della prova.

Intanto ad aprile, Arnone aspetta la sentenza della Cassazione, dopo avere ricevuto la condanna in primo ed in secondo grado a due anni e due mesi per avere calunniato il giudice Marino.

Qualche voce di corridoio sussurra che Arnone sarebbe pronto a chiedere la grazia al Presidente della Repubblica.


Il M5S di Sciacca, al fine di garantire pari opportunità a tutti i cittadini che intendano prestare servizio in qualità di scrutatori durante le operazioni di voto relative alla prossima tornata elettorale del 4 Marzo, ha fatto pervenire all’amministrazione comunale di Sciacca, al sindaco, segretario e dirigente, una proposta di individuazione di criteri inclusivi per la selezione degli scrutatori al fine di tutelare categorie che potrebbero rimanere trascurate.
 
Tale richiesta, anticipata prima informalmente, è stata seguita il 31 gennaio da una PEC indirizzata all’amministrazione nella quale si è ribadita la necessità, per il MoVimento 5 stelle di Sciacca, di individuare dei criteri di preferenza nella scelta degli scrutatori che diano priorità alle categorie dei disoccupati e\o inoccupati, disabili e studenti non lavoratori. 

Inoltre si è proposto alla commissione elettorale di effettuare il sorteggio dei nominativi ricorrendo al sistema elettronico per garantire la massima trasparenza delle operazioni. 

Ci auguriamo, non avendo ancora ricevuto un riscontro, che l’amministrazione voglia tenere conto di questa richiesta nell’interesse superiore di quelle categorie che potrebbero beneficiarne.

 

Agrigento. Anna Sciangula interviene su anomalo comportamento dell’azienda locale di trasporto pubblico urbano

“Ci giunge attendibile notizia che la TUA, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano di Agrigento, stia mettendo in atto una anomala politica di gestione; a quanto pare si è verificato che la stessa abbia fatto pagare il biglietto ai poliziotti di quartiere in servizio, i quali notoriamente in divisa garantiscono l’ordine e la sicurezza pubblica a piedi su diverse parti della città assicurando anche dei controlli sugli stessi mezzi pubblici. La grossa anomalia è però che a fronte di questa politica di gestione la stessa, con indicazione precisa agli autisti, non faccia pagare il biglietto agli immigrati clandestini ‘per evitare disordini che possano sopraggiungere sugli stessi mezzi pubblici.’
Noi della Lega-Salvini Premier denunciamo fortemente l’accaduto e chiediamo delucidazioni in merito alla stessa azienda. Crediamo che questa scelta aziendale possa causare sì disordini sociali perché incita il cittadino poco abbiente ma eticamente corretto che paga, magari quotidianamente, il biglietto per esigenze lavorative o di salute a ribellarsi difronte a questa ingiustizia discriminatoria nei confronti degli italiani e degli agrigentini con l’aggravante dell’atteggiamento posto in essere nei confronti di agenti della Polizia di Stato in regolare servizio per assicurare la loro stessa sicurezza. La Lega sarà sempre dalla parte degli italiani e delle forze dell’ordine!”
Così Anna Sciangula, portavoce regionale per la Sicilia occidentale della Lega-Salvini Premier, nonché candidata alla Camera dei Deputati per la stessa Lega-Salvini Premier nel collegio plurinominale Sicilia 1.03 di Agrigento-Caltanissetta-Mazara del Vallo.

La festa di tutti e per tutti, nel rispetto della tradizione e con l’introduzione di elementi di innovazione. Ecco l’edizione 2018 del Carnevale di Sciacca che si presenta, promuovendosi, in un luogo di cultura e aggregazione, il Cine Campidoglio, e in un sito che è uno dei belvederi più suggestivi: un mare di bellezza, dove si respira l’anima della città.
La festa di tutti e per tutti, perché coinvolge tante realtà, culturali, sociali, di servizio, di formazione, appassionati, studiosi, creativi…
La festa che diverte, come sempre, con il suo fascino, la sua arte, il suo coinvolgimento, l’unicità dei carri allegorici, dei gruppi mascherati, degli inni, dei copioni, l’estro delle maestranze.
La festa che, dopo tanti anni, affianca ai carri allegorici di categoria “A” i cosiddetti minicarri.
L’evento che include altri eventi: che anima San Michele e coinvolge tanti enti sociali; ed entra anche in carcere e in ospedale per portare un po’ di allegria a chi soffre e a chi non è considerato; apre spazi di arte, di conoscenza, di storia e di cultura; gira con i suoi costumi per nuovi percorsi cittadini; anima e intrattiene il pubblico con un palchetto in piazza Friscia, preparando il grande spettacolo di piazza Scandaliato (pur nelle restrizioni delle nuove norme di sicurezza).
Un Carnevale che omaggia e viene omaggiato, che ricorda Vito Maggio e viene celebrato dallo Sciacca film fest.
Un Carnevale che fa conoscere e meravigliare ospiti e bambini, con visite guidate e percorsi didattici.
Un Carnevale che ripercorre la sua storia e, dunque, la sua evoluzione.
Un Carnevale che promuove la Città con contest fotografici sui social.
Un Carnevale che si colora di fresca creatività, con la Via dell’Arte, in Via Garibaldi.
La festa che ordina il settore commerciale, con presenze all’interno di stand omogenei.
Un Carnevale che valorizza i propri riti, con il Peppe Nappa che prende vita prendendo scherzosamente le redini della città.
Eccolo il Carnevale di Sciacca, il più allegro, il più coinvolgente; e anche il più aperto, il più creativo, il più social.

Non tutti sanno che possono pagare il 30% in meno di TARI ad Agrigento se hanno avviato il compostaggio dei propri scarti organici. Basta avere una compostiera (che prima veniva data gratuitamente dalla ex GESA) e dimostrare di comprare l’apposito acceleratore biologico (art 23 comma 3 del regolamento comunale).
Alcune persone hanno dei pollai domestici cui destinano tutti gli scarti organici, mangiati voracemente dalle produttrici di uova. Assimilando, dunque, la compostiera ad un pollaio avevo proposto per questi utenti delle riduzioni, tra l’altro perfino minori fino a 4 polli.
Molte delle utenze dotate di pollaio, sono situate lontane dai centri abitati ed è difficile raggiungerle con il servizio di raccolta differenziata. Addirittura, per la lontananza dai centri abitati, già godono di riduzioni per prestazioni inferiori di servizio (e le riduzioni non possono sommarsi).
La riduzione aveva il parere favorevole del dirigente finanziario che ha spiegato in Consiglio che lo sconto non gravava sulle bollette degli altri utenti perché, non conferendo umido e non prelevandolo dalle utenze, si abbatte un costo.
La riduzione avrebbe provocato anche la denuncia degli eventuali pollai “abusivi” all’ASP, permettendo il reale censimento utile in caso di emergenze sanitarie, come quella di influenza aviaria qualche anno fa.
Eppure la maggioranza e parte dell’opposizione si è astenuta bocciando, di fatto, l’atto e non permettendo ai cittadini di risparmiare.
La giustificazione? Un provvedimento poco democratico perché non tutti possono tenere un pollaio. Non si capisce perché chi ha un pollaio e non produce umido debba pagare in bolletta le spese di tutti gli altri che l’umido invece lo producono, strano concetto di democrazia.
Dobbiamo andare verso il pagamento della spazzatura effettivamente prodotta. In Consiglio è passato un altro mio atto per la revisione delle tariffe con le categorie professionali che pagano spesso senza produrre.
Chissà se il dirigente e l’amministrazione troverà il tempo di ascoltare chi lavora e paga con difficoltà grasse e grosse bollette TARI.

Il Sig. M.G. di 79 anni di Vicenza aveva acquistato nel 1999 un complesso edilizio sito in Lampedusa, contrada Cala Creta, per il quale la Sig.ra A.M., venditrice del bene, aveva presentato istanza di concessione edilizia in sanatoria nel 1986. Non avendo il Comune di Lampedusa definito il procedimento di sanatoria nel 2015 , a distanza di ventinove anni dalla data di presentazione dell’istanza, il nuovo proprietario del bene sollecitava il Comune alla definizione del relativo procedimento. Il Comune di Lampedusa comunicava tuttavia all’interessato che la pratica di condono edilizio era stata acquisita con verbale di sequestro emesso nell’ambito di un procedimento penale dalla  Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento , sostanzialmente denegando per questo motivo la definizione del procedimento. L’interessato a questo punto proponeva un ricorso giurisdizionale davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio dell’Avvocato Girolamo Rubino, chiedendo la declaratoria dell’obbligo di provvedere da parte dell’Amministrazione Comunale intimata. Con ordinanza istruttoria il TAR ha ordinato al Comune di depositare una relazione sui fatti di causa; il Comune si è limitato a ribadire l’asserita impossibilità di conclusione del procedimento per le ragioni già evidenziate. L’Avvocato Rubino ha sostenuto che la circostanza che la pratica edilizia sia sottoposta a sequestro probatorio non può esimere il Comune dall’obbligo di definire il procedimento, citando precedenti giurisprudenziali favorevoli resi dal TAR Campania. Il TAR Sicilia,Palermo,Sezione Seconda, condividendo le tesi difensive dell’Avvocato Rubino, ha accolto il ricorso, ritenendo che il Comune di Lampedusa, tramite una semplice richiesta all’autorità giudiziaria, è nelle condizioni di rientrare nella materiale disponibilità del fascicolo amministrativo, o di copia di esso, e pertanto di concludere il relativo procedimento; ed ha dichiarato pertanto l’obbligo del Comune di Lampedusa di concludere il procedimento entro il termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza, nominando commissario ad acta, per l’ipotesi di ulteriore inottemperanza, il Dirigente generale del Dipartimento Regionale Urbanistica dell’Assessorato regionale territorio ed Ambiente, il quale provvederà in via sostitutiva nei successivi trenta giorni, e condannando il Comune di Lampedusa e Linosa al pagamento delle spese giudiziali.  Pertanto, dopo oltre  trentuno anni dalla data di presentazione dell’istanza di condono edilizio, il Comune di Lampedusa e Linosa dovrà definire il relativo procedimento; in mancanza, si insedierà il commissario ad acta nominato dal TAR, a spese del Comune di Lampedusa e Linosa, il quale provvederà in via sostitutiva. 

 

Si è svolta questa mattina, al Teatro Sociale a Canicattì, la Giornata di Studi sul tema “Conservazione e valorizzazione delle strutture e dei parametri murari. Il caso dei sistemi fortificati” organizzato in occasione della ricorrenza della Licentia populandi di Canicattì, 3 febbraio 1468, dalla sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e della Fondazione Architetti del Mediterraneo e patrocinato dal Comune di Canicattì.
Durante la Giornata di Studi, si è acceso un focus sui Castelli italiani e internazionali con particolare attenzione sul Castello Bonanno di Canicattì, e sulle modalità da attuare per recuperare e valorizzare i siti storici che attualmente versano in condizioni di abbandono.
Al tavolo dei relatori Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; il sindaco Ettore Di Ventura; Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione degli Architetti del Mediterraneo; Giuseppe Lalicata, segretario dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento; Eugenio Magnano di San Lio, presidente della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti; Michaela Stagno d’Alcontres, vicepresidente nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli; Maria Rosaria Vitale, dell’Università di Catania; Rosario Scaduto, dell’Università di Palermo; Lina Bellanca, Soprintendente Beni culturali e ambientali di Palermo; Salvatore Costa, della Divisione grandi progetti Mapei; Giuseppe Ingaglio, della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli; Gabriella Costantino, Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Agrigento. Presenti alla Giornata di Studi, oltre a docenti universitari, studiosi e professionisti del settore gli studenti dell’istituto scolastico Ufo Foscolo indirizzi Classico e Scientifico e un gruppo di studenti dell’Istituto Artistico Rosario Assunto di Caltanissetta.

“L’Ordine degli Architetti, insieme all’Istituto Italiano dei Castelli – afferma Alfonso Cimino – promuove questa iniziativa inserita in un programma che il Consiglio dell’Ordine sta portando avanti: affrontare i temi della riqualificazione delle nostre città e dei centri storici dove insistono beni monumentali importanti. Questa è la giornata del restauro, delle tecniche e di come ricostruire un rudere e per farlo, cominciamo proprio da Castel Bonanno di Canicattì”.

“E’ un momento di riflessione sull’importanza di recuperare e valorizzare i nostri beni culturali, elementi importanti per restituire l’identità e le radici culturali alla comunità, in questo caso canicattinese – dichiara Rino La Mendola – Siamo consapevoli che, contestualmente al recupero dei monumenti, occorre investire nel rilancio dei centri storici quali cuori pulsanti delle nostre città, così da svilupparne il ripopolamento e in modo tale che il turista di transito possa essere attratto da una serie di interessi molteplici e trasformarsi in turista stanziale”.

“Questa giornata – dice Pietro Fiaccabrino – è dedicata a un tema importante: la riqualificazione e la ristrutturazione delle strutture antiche per strapparle a morte certa, se continuano a essere abbondonate, e restituirle alla società quale bene preziosissimo e motore di sviluppo economico culturale e sociale”.
“Abbiamo organizzato questa Giornata di Studi – chiosa Giuseppe Lalicata – con l’obiettivo di presentare le tecniche e le metodologie di intervento, ognuna con sfaccettature diverse. I temi, dunque, sono il restauro e la conservazione dei beni artistici e culturali presenti sul territorio, a cominciare da Castel Bonanno”.

Il Castel Bonanno, dunque, al centro dell’attenzione della Giornata di Studi perché, come ha spiegato Eugenio Magnano di San Lio, “è il nucleo dal quale è nata la città di Canicattì e oggi è un’occasione per parlare di questo Castello, attualmente in stato di abbandono. Non è semplice che questo edificio, in queste condizioni, abbia la visibilità che merita e possa essere apprezzato eppure, questo Castello, è stato l’identità di Canicattì per centinaia di anni”.

 

 

 

Agrigento, 27 gennaio

 

Ufficio stampa a cura di Media Press Office
Tel. 320.6109307