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Deve la vita al tempestivo intervento degli impiegati della sala Planetwin365 di Porto Empedocle, un uomo che mentre stava giocando la schedina è stramazzato al suolo come se fosse stato colpito da un fulmine. I gestori della sala gioco hanno, immediatamente allertato il 118, ed in attesa che arrivasse l’ambulanza, hanno praticato, a turno, il massaggio cardiaco che è risultato decisivo per salvargli la vita.
“Erano le 12,30 quando il cliente, originario della frazione di Villaseta ha avuto un malore – dice uno dei gestori dell’esercizio commerciale, il dj Joe Corbo – Improvvisamente si è accasciato al suolo. Ho subito praticato il massaggio cardiaco che gli ha salvato la vita. All’arrivo dell’ambulanza l’uomo è stato trasportato all’ospedale San Giovanni di Dio e adesso è fuori pericolo”.

Il mese di settembre in Sicilia si è aperto all’insegna di condizioni di tempo stabile, prevalentemente soleggiato e con temperature sostanzialmente in linea con le medie climatiche di fine estate. Solo tra la tarda serata di giovedì e la prima parte di venerdì sul comparto settentrionale dell’Isola ci sarà occasione per qualche breve rovescio, anche a carattere temporalesco, in arrivo dal Tirreno. Sono le previsioni di Vincenzo Insinga, meteorologo 3bmeteo.

Ma il caldo senza eccessi ha ormai le ore contate. Nel corso del weekend e a inizio settimana prossima, infatti, mentre sul Nord Italia giungeranno rovesci e temporali, sul Meridione è atteso il ritorno dell’anticiclone nord-africano e con esso un inesorabile e sensibile aumento delle temperature. La colonnina di mercurio comincerà a risalire in maniera significativa già sabato sulle province settentrionali della Sicilia, domenica su gran parte del territorio regionale, con massime superiori ai 35 °C nell’entroterra. I cieli si presenteranno non sempre soleggiati e per larghi tratti saranno offuscati da nubi alte e stratiformi che li renderanno lattiginosi, senza però apportare precipitazioni degne di nota.

Il rialzo termico, come anticipato, proseguirà nei giorni successivi, quando le massime torneranno a sfiorare e localmente raggiungere la soglia dei 37-38 °C, specie nelle zone interne dell’Agrigentino. Secondo le nostre ultime elaborazioni a medio-lungo termine l’ondata di caldo non avrà vita breve: l’anticiclone nord-africano è destinato infatti a stazionarie nei pressi della Sicilia almeno per tutta la prima decade di settembre, mantenendo le temperature su valori abbondantemente superiori alle medie climatiche di fine estate.

Da ottobre i termosifoni saranno abbassati di un grado -da 20 a 19- e tenuti accesi un’ora in meno al giorno. E questo non varrà solo nelle case – per i riscaldamenti centralizzati – ma anche negli edifici pubblici. A confermarlo, a quanto apprende l’Adnkronos, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel corso dell’informativa sul piano di risparmio del gas che sta tenendo durante il Cdm in corso a Palazzo Chigi.

La stretta sui riscaldamenti dovrebbe arrivare con un decreto ministeriale che lo stesso Cingolani firmerà nei prossimi giorni. Nel corso dell’informativa, rivelano le stesse fonti, il ministro non avrebbe fatto accenno a eventuali ricorsi allo smart working nel servizio pubblico né tantomeno a interventi sull’illuminazione delle vetrine dei negozi.

Il capo dell’Anticrimine Daniele De Girolamo: “I delinquenti devono stare lontano dagli stadi dove devono andare i veri tifosi e le famiglie. Cosa pensano? Che la polizia non li individui? Ci sono gli agenti, ci sono le telecamere e riprese di tutti i tipi da parte della polizia Scientifica”.

La tempestiva identificazione dei delinquenti che domenica scorsa hanno sporcato la gara di calcio Akragas-Pro Favara grazie al lavoro della Questura di Agrigento consentono a tutta la comunità agrigentina di guardare avanti con un certo ottimismo ed anche con una certa sicurezza.

Al Questore Rosa Maria Raci e a tutti i suoi collaboratori: semplicemente grazie!

 

 

1.387 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 11.436 tamponi processati. Ieri erano 1.476. Il tasso di positività è al 12,1%. La Sicilia è al sesto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 70.176 con un decremento di 601 casi. I guariti sono 1.979 e 9 sono le vittime, che portano il totale dei decessi a 12.112. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 422, in terapia intensiva sono 21.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 305 casi, Catania 245, Messina 282, Siracusa 128, Trapani 102, Ragusa 110, Caltanissetta 59, Agrigento 124, Enna 32.

Ad Agrigento è in pieno svolgimento la campagna attuata dal Genio Civile per ridurre il rischio idrogeologico del territorio, grazie alle risorse stanziate dal Governo Musumeci ed alle segnalazioni del Sindaco di Agrigento Franco Micciché e dei Sindaci dei Comuni di Grotte, Licata, Menfi e Sciacca. Il capo del Genio Civile, Rino La Mendola, afferma: “Sono in totale 8 i nuovi interventi che stiamo realizzando sul territorio provinciale per la pulizia degli alvei, la sistemazione degli argini ed il ripristino della sezione idraulica, con l’obiettivo di ridurre il rischio di esondazioni dei corsi d’acqua che attraversano la provincia. I nuovi interventi si aggiungono ai 22 lavori già eseguiti dal Genio Civile sul territorio provinciale tra il 2020 ed il 2021, con l’obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico del territorio della provincia di Agrigento, per un importo complessivo di 11 milioni di euro, stanziati dalla Regione Siciliana”.

«Certe associazioni venatorie diffondono fake news pur di difendersi dal malcontento dei propri associati per la disastrosa querelle sul calendario venatorio – dice Ennio Bonfanti del Wwf – La preapertura della caccia in Sicilia resta sospesa almeno fino al 18 settembre, come stabilito da Tar e Cga. Questo è chiaro a tutti e non ci possono essere interpretazioni di sorta. Nei giorni scorsi è successo che la regione ha emanato una circolare ai comuni siciliani dando istruzioni operative sulla distribuzione dei tesserini venatori, documento che ogni cacciatore deve obbligatoriamente possedere per poter andare a caccia. Il Wwf Legambiente e Lipu hanno chiesto al presidente del Tar l’emissione di un decreto monocratico rilevando che tale circolare ingenererebbe nei cacciatori l’erronea convinzione che la caccia si apra dal 1° settembre come previsto dal calendario venatorio prima della sospensione, e che sia possibile cacciare la tortora, fattispecie già bocciata sempre dal Tar quando a luglio ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste. Oggi il presidente del Tar ha respinto tale istanza non ritenendola ammissibile perché non prevista dalle norme sul processo amministrativo. Considerato che l’esercizio della caccia in questo periodo di sospensione costituisce reato con la sanzione accessoria della sospensione del porto di fucile fino a tre anni disposta dal questore, le associazioni venatorie farebbero bene a informare puntualmente tutti i cacciatori per evitare tali gravi conseguenze».

Sottoscritto stamattina presso i locali di Palazzo Stella a Canicattì, tra il Prefetto Maria Rita Cocciufa  ed il Sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, il Patto per la Sicurezza Urbana denominato “Canicattì Sicura”.

Alla sottoscrizione hanno presenziato i Vertici Provinciali delle Forze di Polizia, il Vicario Foraneo dell’Arcivescovo di Agrigento ed un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

Il Documento Pattizio sancisce l’impegno di Prefettura e Comune a promuovere “azioni integrate” volte al miglioramento della sicurezza pubblica e della sicurezza urbana  nel territorio di Canicattì il cui tessuto sociale, nonostante la presenza di rilevanti attività economiche, è caratterizzato da alcune criticità legate sia alla forte incidenza della dispersione scolastica e del disagio giovanile sia alla pervasiva azione della criminalità organizzata radicata nel territorio ed in grado di incidere negativamente sul tessuto economico del territorio specie con  fenomeni di estorsione ed usura.

L’adozione di questo strumento, che prevede una intensa collaborazione tra Stato e Comune e tra questi e la Società Civile,  favorisce il conseguimento di obiettivi e finalità che mirano ad intercettare fenomeni di devianza, situazioni di disagio sociale ed aree di criticità ed a cogliere le positive istanze del territorio individuando azioni condivise anche per incrementare la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità.

Il Patto mira altresì a migliorare il raccordo tra Forze di Polizia e Polizia locale al fine di implementare i sistemi di interscambio delle informazioni e la pianificazione di iniziative di formazione e aggiornamento professionale.

Nell’ambito del Patto è prevista la costituzione di una “Cabina di regia” coordinata da un Delegato del Prefetto, della quale faranno parte i Rappresentanti delle Forze di Polizia e il Comandante della Polizia locale oltre ad eventuali altri referenti indicati dal Prefetto e dal Sindaco in funzione dei temi di volta in volta trattati.

Alle riunioni della Cabina di Regia parteciperanno i Rappresentanti della Curia Arcivescovile e dell’Ufficio Scolastico Provinciale al fine di avviare iniziative nell’ambito delle “sicurezza partecipata” per promuovere un maggiore coinvolgimento dei cittadini e stimolare una presenza attiva sul territorio.

Il Patto “Canicattì Sicura” costituisce un importante strumento innovativo di collaborazione tra Istituzioni rispetto ad una realtà particolarmente complessa nella quale è comunque forte l’esigenza di una costante “attenzione” dal punto di vista della prevenzione e della repressione di  fenomeni insidiosi per il vivere civile e per lo sviluppo economico e sociale del territorio,  anche attraverso azioni di promozione culturale,  di cittadinanza attiva e di partecipazione diffusa.

 

Saper leggere la bolletta dell’acqua è fondamentale per capire se stai pagando il giusto e per inviare subito un reclamo per eventuali disservizi ed errori di fatturazione.

Il settore idrico: i disservizi più frequenti

Il servizio idrico è uno dei settori nei quali ha cominciato a registrarsi una notevole varietà di disservizi e problemi per i consumatori, come dimostrano le numerose segnalazioni che arrivano ai nostri sportelliNon sempre il consumatore è preparato a gestire i disservizi e spesso ci contatta in preda al panico.
Diciamo subito che, se non affrontati tempestivamente, tali disservizi possono dare luogo a problemi anche significativi da un punto di vista economico. I disservizi possono riguardare la gestione commerciale dell’utenza, ma anche problemi tecnici.

Ecco quali sono i disservizi più frequenti:

  • problemi e ritardi nell’attivazione della fornitura
  • fatture con consumi anomalie letture errate
  • problemi legati al malfunzionamento del contatore
  • disservizi relativi a interventi tecnici
  • errori nelle volture (cioè nel cambio intestatario) delle utenze
  • maxi-conguagli per i quali è necessario richiedere l’applicazione della prescrizione.

La perdita “occulta” che fa lievitare la bolletta dell’acqua

Un caso peculiare del settore idrico che può far lievitare la bolletta dell’acqua è poi quello delle “perdite occulte”. Può infatti capitare che, a seguito della rottura di un tubo dell’impianto, si verifichi una perdita d’acqua che viene registrata dal contatore ma di cui il consumatore non si accorge. Dato che la perdita è nascosta nel muro o interessa un tubo interrato in giardino, viene chiamata “occulta”. Risultato? L’emissione di fatture di importi esorbitanti: la fatturazione di consumi di acqua avviene infatti a scaglioni; quindi, oltre certi livelli di consumo si comincia a pagare molto di più.
In questi casi è necessario chiedere l’applicazione della così detta “depenalizzazione tariffaria” per far ridurre l’importo da pagare.

 Il caso dei maxi-conguagli

Anche nelle bollette dell’acqua può inoltre verificarsi il caso dei maxi-conguagli per i quali è necessario richiedere l’applicazione della prescrizione breve che è stata introdotta da poco anche nel settore idrico: la regola è che gli importi “fatturabili” sono solo quelli relativi ai consumi degli ultimi due anni. La prescrizione va però eccepita, cioè è necessario richiedere formalmente l’applicazione della prescrizione al venditore. Come? Tramite i moduli e i canali che obbligatoriamente devono essere messi a disposizione nella fattura di conguaglio dal gestore.

Come inviare un reclamo: i nostri consigli

La regolazione del settore idrico mette a disposizione dei consumatori strumenti efficaci per la risoluzione delle controversie. Ecco cosa fare se sei vittima di disservizi:

  • il primo passo è sempre quello di inviare un reclamo scritto al gestore. Il reclamo deve essere inviato ai canali corretti che sono presenti obbligatoriamente nelle nostre bollette, deve riportare i dati della fornitura (ad esempio il codice clienteche identifica univocamente la fornitura), i nostri contatti e una breve ma chiara descrizione della problematica, la lettura aggiornata del contatore e tutte le informazioni aggiuntive utili alla gestione del caso.
  • Il gestore ha 40 giorni solari di tempoper rispondere in forma scritta e motivata al tuo reclamo!
  • Se ricevi la risposta nei tempi previsti bisogna verificare che questa contenga l’analisi del caso e la proposta di soluzione del disserviziocon tempi ed eventuali indennizzi, se previsti.
  • In caso invece tu non riceva la risposta nei tempi previsti o la risposta non sia soddisfacente il passaggio successivo è quello di attivare una conciliazione.
  • La conciliazione è una procedura stragiudiziale, che quindi non necessita dell’assistenza di un legale tramite cui, nella stragrande maggioranza dei casi, si riesce a risolvere il disservizio e a trovare un accordo tra le parti.
  • Esistono due tipi di conciliazioni, le paritetiche, basate su un protocollo di accordo tra AACC e alcune tra i principali gestori idrici e il Servizio Conciliazione Clienti Energia dell’ARERA.
  • In entrambi i casi, è consigliabile gestire la procedura rivolgendosi alle associazioni dei consumatori riconosciute dal CNCU, tra le quali l’Unione Nazionale Consumatori.

Manlio Cardella

A Grotte è accaduto che una madre di 57 anni, pensionata, ha denunciato ai Carabinieri della locale stazione la figlia di 27 anni, impiegata, la quale, non condividendo una relazione sentimentale della madre, l’avrebbe, da almeno un mese, maltrattata e minacciata. La madre ha temuto più volte per la propria incolumità, ed è stato attivato il “codice rosso” a sua tutela. La figlia risponderà alla Procura di Agrigento delle ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e minacce.