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A Caltanissetta i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 34 anni, M B sono le iniziali del nome, indagato di maltrattamenti in famiglia e stalking. A denunciarlo sono stati l’ex moglie e il nuovo compagno di lei, vittime il 14 agosto scorso dell’ennesimo episodio persecutorio nei loro confronti. Lui avrebbe inseguito a bordo della sua automobile i due che hanno percorso diverse strade cittadine fino alla caserma dei Carabinieri con i quali sono stati in contatto telefonico. Nonostante fosse in prossimità della caserma, il 34enne non ha esitato ad avvicinarsi all’automobile dei due e a scagliare pugni e calci contro vetri e carrozzeria.

1.762 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 11.828 tamponi processati. Ieri erano 1.732. Il tasso di positività è al 14,9% in crescita rispetto al 14,6% di ieri. La Sicilia è al quarto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 79.255 con un decremento di 4.389 casi. I guariti sono 6.135 e 16 le vittime, che portano il totale dei decessi a 12.035. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 531, in terapia intensiva sono 32.

Questi i dati nei Comuni capoluogo: Palermo 395, Catania 327, Messina 354, Siracusa 139, Trapani 144, Ragusa 100, Caltanissetta 86, Agrigento 156, Enna 61.

Sono 50 i migranti che con due barche sono giunti a Lampedusa durante la notte. I due sbarchi avvengono dopo quasi 4 giorni di stop dovuti verosimilmente alle condizioni meteo sfavorevoli, tra mare agitato e vento. Provengono da Mali, Costa d’Avorio, Camerun, Tunisia e Nigeria. Entrambi i natanti sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza a 17 miglia dalla costa di Lampedusa. Adesso sono ospiti del locale Centro d’accoglienza dove attualmente si contano 334 persone.

Vile atto intimidatorio nei confronti del vicesindaco. Ieri nella notte è stato distrutto con una pietra il parabrezza della sua macchina.
“A nome mio e di tutta la maggioranza condanno il vile gesto ed esprimo piena solidarietà nei confronti del Professore Salvatore Cutró – ha dichiarato il sindaco Milko Cinà – . Purtroppo il clima di veleno che abbiamo subito attraverso i social e che continuiamo a subire, oggi si concretizza in azioni di questo tipo. È giunto il momento di porre un freno alla violenza verbale e non solo a cui stiamo assistendo ormai da troppo tempo. Spero che i Carabinieri, immediatamente allertati, possano individuare il prima possibile l’autore/gli autori di questo vile gesto”.

Nel ciclo della seconda edizione di SERATE AL MUSEO, con la direzione artistica di Beniamino Biondi, giovedì 25 agosto alle ore 21:00, nel chiostro del Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, la proiezione del film “L’arte di arrangiarsi”, con la regia di Luigi Zampa e l’interpretazione di Alberto Sordi. Il film è un omaggio a Vitaliano Brancati, il grande scrittore siciliano che ne ha scritto per intero il soggetto e la sceneggiatura.

Rosario Scimoni, un opportunista senza scrupoli, nipote del sindaco di Catania, è sempre pronto a schierarsi con chiunque possa aiutarlo. Passa dal socialismo al fascismo con apparente cinismo; cambia fede politica con la stessa facilità con cui cambia le donne. Dopo essere stato braccio destro di un onorevole e amministratore di molini, nel dopoguerra arriva a Roma e tenta di girare un film, dapprima cercando l’appoggio dei comunisti, e con la vittoria dei democristiani è costretto a cambiare la sceneggiatura. Il film religioso, con protagonista l’ennesima fidanzata, è finanziato con i capitali di un duca il quale, convinto di finanziare le missioni estere, non appena scopre la verità lo fa arrestare e condannare a cinque anni di carcere. Una volta uscito, Rosario tenta di fondare un partito proprio, ma alle elezioni prende pochissimi voti e si ridurrà a vendere lamette da barba con la sua nuova compagna.

“L’arte di arrangiarsi” è l’ultimo copione a cui lavorò il compianto scrittore Vitaliano Brancati. Interpretato e dominato da un Alberto Sordi in pienissima forma, è il ritratto e la storia, di timbro prettamente brancatiano, cioè satirico, di uno dei tanti voltagabbana, versipelle, opportunisti, che hanno fatto i loro giochi di destrezza in un tempestoso scorcio di storia nazionale.

Un’altra scossa di terremoto in Sicilia. Dopo la provincia di Palermo e la provincia di Messina, adesso è stata la volta della Valle del Belice, già teatro del disastroso terremoto della notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, a ridosso delle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Alle ore 2:20 della scorsa notte una scossa, anche se per fortuna di lieve entità, è stata registrata con epicentro a Salaparuta. Il sisma, secondo quanto rilevato dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma, ha avuto un’intensità di 2.3 e una profondità di appena 1 chilometro. E non si tratta di un caso isolato, perchè martedì sera, sempre in quella zona, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un’altra scossa, di magnitudo 2.1 e con epicentro nella vicina Poggioreale.

Un catanese di 36 anni, dopo una vacanza a Madrid, è risultato positivo contemporaneamente al vaiolo delle scimmie, al Covid e all’Hiv, il virus dell’Aids. Il paziente è stato ricoverato per poco più di due settimane dal 5 luglio nell’ospedale San Marco del Policlinico universitario di Catania. Le sue condizioni di salute sono buone ed è stato dimesso da tempo. Sarebbe stato il primo caso di co-infezione da vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv ed è al centro di studi da parte di ricercatori britannici. La notizia, pubblicata dal magazine medico Journal of Infection, è stata confermata dall’azienda ospedaliera del capoluogo etneo.

A cavallo della presentazione delle liste si susseguono gli interventi incrociati nel merito del contenzioso elettorale. Critiche al Pd per l’estromissione di Villari e Lupo.

Alla vigilia della presentazione delle liste per le elezioni Regionali del 25 settembre, e dopo lo schieramento dei candidati alle Nazionali, da una parte all’altra delle barricate del contenzioso elettorale si susseguono gli interventi incrociati. Stefania Prestigiacomo, capolista di Forza Italia nel collegio plurinominale della Sicilia orientale al Senato rilancia: “Il centrodestra il 25 settembre ha una grandissima occasione: tornare alla guida del Paese in un momento di grande importanza, e contemporaneamente confermarsi coalizione vincente in una delle più importanti regioni d’Italia, la Sicilia. Sarebbe stolto non cogliere questa opportunità. Voteremo compatti e vinceremo a Roma e Palermo”. E poi conclude: “Cateno De Luca è un sintomo della malattia della politica”. E l’ex sindaco di Messina, candidato a presidente della Regione, ha appena incassato l’adesione e la candidatura nella sua lista “Sicilia Vera” di Angelo Villari, l’ex segretario del Partito Democratico di Catania che ha rinunciato a candidarsi con il Pd dopo le polemiche sugli inquisiti non candidabili. E a “Sicilia Vera” ha aderito anche l’ex assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Bosco. E De Luca commenta: “Come abbiamo ripetuto fin dal primo giorno della nostra campagna elettorale, noi abbiamo chiesto a uomini e donne libere di sposare il nostro programma per cambiare la Sicilia, mettendo da parte le ideologie. Angelo Villari e Luigi Bosco, insieme agli altri candidati, stanno mettendo la propria competenza a disposizione del territorio e della nostra Isola per liberarla dalla banda bassotti politica”. E poi, in riferimento alla stessa polemica sugli inquisiti non ammessi nelle liste del Pd, Cateno De Luca aggiunge: “Non sopporto i processi sommari che sono fatti alle persone, non accetto che un uomo come Angelo Villari, nella sua funzione di segretario provinciale del partito, quindi persona buona e degna di rappresentare il partito, ad un certo punto sia buttato via in nome di una strategia che nulla ha a che vedere con il territorio. Il nostro è un progetto plurale, che al suo interno accoglie diverse sensibilità, con percorsi diversi ma obiettivi comuni”. E contro il no del Partito Democratico ai candidati con pendenze giudiziarie punta il dito Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva: “Che tristezza assistere al populismo giudiziario che si è impossessato del corpo del Pd. Che profonda amarezza vedere in un sol colpo fatte a pezzi la Costituzione, la legge e l’anima liberale e riformista di una forza politica che riformista, liberale e garantista non lo è più. Quello che sta accadendo in Sicilia non è un fatto solo locale ma è la metafora del destino ridicolo di un partito che, a forza d’inseguire i 5 Stelle, si è lasciato contagiare della peggiore politica dei manettari. Giuseppe Lupo e Angelo Villari, due dirigenti del Pd della Sicilia che stimo per le battaglie sociali e politiche che in questi anni li ha resi protagonisti e a cui mi lega una profonda amicizia, sono la fotografia ingiallita della disfatta della politica prima che della negazione della giustizia. Senza ricevere alcuna solidarietà dai vertici del partito, sono estromessi perché ritenuti ‘impresentabili’ in quanto sotto processo ma senza alcuna condanna, e che quindi secondo la legge, il codice antimafia e lo statuto del Pd sono presentabili e potrebbero essere tranquillamente candidati”.

Giuliana Miccichè (Teleacras)

1.732 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 11.835 tamponi processati. Ieri erano 2.478. Il tasso di positività è al 14,6%, in diminuzione rispetto al 18,7% di ieri. La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 83.644 con un decremento di 4.034 casi. I guariti sono 5.762 e 4 le vittime, che portano il totale dei decessi a 12.019. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 557, in terapia intensiva sono 30.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 370, Catania 334, Messina 270, Siracusa 170, Trapani 116, Ragusa 135, Caltanissetta 101, Agrigento 166, Enna 70.