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Ad Agrigento il 72esimo anniversario della fondazione della Repubblica Italiana è stato celebrato al Viale della Vittoria, a Villa Bonfiglio, in presenza delle autorità civili, religiose e militari della provincia. Alla cerimonia, oltre alle rappresentanze delle Forze Armate e della Forze di Polizia, hanno partecipato anche gli orchestrali del Liceo scientifico e musicale Majorana di Agrigento, la Casa del Musical di Marco Savatteri di Agrigento e l’Istituto Bersagliere Urso di Favara. La cerimonia è stata introdotta dall’esecuzione dell’Inno di Mameli ad opera del coro di Santa Cecilia, diretto dal maestro Alfonso Lo Presti.

Le interviste di Teleacras 

https://youtu.be/w7ryKUZwnZEAR Teleacras 

Si tratta di una “Vergine orante” senza bambinoUn affresco raffigurante una “Vergine orante”, che secondo gli archeologi risale al 1200 circa, è stato scoperto su una parete della grotta dell’Itria, sotto la chiesa di Santa Maria dell’Itria e l’attiguo convento degli Agostiniani scalzi, accanto al cimitero urbano di Marsala.
    Della scoperta (il dipinto di una Madonna senza il bambino in braccio) si parlerà nel corso di un convegno che si terrà a Marsala l’11 giugno pomeriggio e al quale dovrebbero partecipare il prefetto il prefetto di Trapani, Darco Pellos, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, il soprintendente ai Beni Culturali di Trapani Enrico Caruso, il professor Giovanni Travagliato dell’Università di Palermo, il restauratore Gaetano Edoardo Alagna, della ditta che si è occupata del restauro del dipinto, e don Vincenzo Greco, vicario generale della Diocesi di Mazara del Vallo.

Il Comune di Agrigento il 14 ottobre del 2014 ha firmato una convenzione con un’associazione temporanea di imprese, costituita dalla società Europa costruzioni e dal Cer, Consorzio emiliano romagnolo. L’oggetto della convenzione è stata la concessione dei lavori di costruzione e gestione del nuovo cimitero comunale in contrada Piano Gatta ad Agrigento. Nel 2016 la società Europa costruzioni ha ceduto in affitto alla Global Service Optimal il proprio ramo d’azienda per la costruzione e gestione del cimitero di Piano Gatta, comunicando tale cessione al Comune di Agrigento il 25 marzo del 2016. Alcuni mesi dopo, il 14 novembre 2016, il Comune di Agrigento ha rigettato la presa d’atto della cessione del ramo d’azienda. Contro tale rigetto la Global Service Optimal ha proposto un ricorso al Tar assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, sostenendo, tra l’altro, che la presa d’atto dell’affitto del ramo d’azienda doveva intendersi acquisita per la formazione del silenzio-assenso. Nelle more del giudizio, il Comune di Agrigento, con ordinanza del 22 febbraio 2018, ha intimato alla società Europa costruzioni e alla Global Service Optimal il rilascio dei locali e delle aree con annessi impianti siti nel cimitero di Piano Gatta. E il Tar, su istanza degli avvocati Rubino e Airò, ha sospeso l’esecuzione dell’ordinanza del Comune. E poi lo stesso Comune ha revocato d’ufficio la sua ordinanza. Poi il Tar ha esaminato il merito della controversia, e ha condiviso le censure degli avvocati Rubino e Airò sulla formazione del silenzio-assenso. Dunque, il ricorso è stato accolto, e quindi il rapporto concessorio proseguirà con la Global Service Optimal.

La Cassazione ha confermato, rendendola definitiva, la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 21 ottobre del 2016, che, a sua volta, ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Sciacca il 12 giugno 2015, quando sono stati inflitti 9 anni e 8 mesi di reclusione a Davide Mordino, 47 anni, originario di Palermo, ex parroco della Basilica di San Calogero a Sciacca, accusato, fino al 30 dicembre 2009, di aver compiuto atti sessuali con numerosi minori di sesso maschile di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, in cambio di denaro o di altre futili promesse, il tutto aggravato dal proprio ruolo e dall’ età minore. Mordino, che ha millantato ai malcapitati di dovere eseguire dei test sulla sensibilità corporea per conto dell’ Università di Palermo, è stato arrestato il 23 luglio 2012.

In territorio di Acquaviva Platani, i poliziotti del commissariato “Frontiera” di Porto Empedocle, capitanati dal vice questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Cristoforo Pastorella, 25 anni, e un minorenne di 16 anni, S R E, sono le iniziali del suo nome, entrambi residenti a San Biagio Platani. I due sono stati sorpresi in flagranza del reato di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. 

La maxi multa imposta dalla Corte di giustizia UE imposta all’Italia per il mancato adeguamento delle reti fognarie e dei depuratori nelle aree urbane peserà per circa 50-55 milioni di euro sulla Sicilia.
Nella nostra Regione, infatti, solo il 17,5% dei 438 impianti di trattamento delle acque reflue urbane sono a norma, mentre gli altri sono privi di autorizzazione, con autorizzazione scaduta o hanno ricevuto un diniego allo scarico (dati tratti dal “Report Controlli 2017” dell’ARPA Sicilia). Il 18% degli impianti “non è attivo”: realizzato ma non connesso alla rete fognaria o in stato di by-pass.
In Sicilia, secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2015, ci sono 75 Comuni senza depurazione (12,9% della popolazione regionale e circa un quarto del totale nazionale). La Sicilia registra il peggiore dato nazionale relativo al tasso di depurazione, pari al 48,3%.
Provenendo da Agenzie pubbliche questi dati sono ben noti alle istituzioni e alla politica. Come è ben noto che l’Italia intera, e quindi anche la Sicilia, doveva mettersi a norma nel 2000 e non lo ha ancora fatto nel 2018.
L’importo della maxi multa ricadrà sui responsabili del mancato adeguamento degli impianti, cioè Enti locali e Società di gestione del Servizio Idrico Integrato, che non faranno altro che riversare tali costi sulle tariffe pagate dagli utenti.
Federconsumatori torna a chiedere, per l’ennesima volta, cosa gli amministratori locali, regionali e nazionali stiano aspettando per superare questa situazione che costituisce un pericolo per le tasche dei cittadini consumatori ma anche per la salute pubblica.
In provincia di Caltanissetta, ad esempio, l’impianto di Butera è pronto dal 2014 e non è mai entrato in funzione, la Guardia di Finanza ha accertato il cattivo funzionamento di ben 27 depuratori su tutto il territorio nisseno, ha indagato ex dirigenti della Regione Siciliana, funzionari dell’ex Ato, amministratori e manager di Caltaqua e la Procura ha riscontrato che i liquami che escono da alcuni degli impianti hanno una carica batterica superiore alla norma e finiscono in fiumi e torrenti, al punto tale da compromettere anche l’irrigazione delle campagne.
“Il Ministero dell’Ambiente – commenta Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia – afferma che sono stati avviati 124 interventi in 74 agglomerati urbani non ancora a norma. In Sicilia, sono previsti nei 48 agglomerati 89 interventi, di cui 7 sono in corso, 79 da avviare, 3 ultimati. Il Commissario Straordinario per gli impianti di depurazione Enrico Rolle, presente ieri a Palermo, ha promesso che gli investimenti saranno ultimati entro il 2022. Se avrà ragione la Sicilia sarà in regola con 22 anni di ritardo, e il conto di questo ritardo lo pagheranno i cittadini”.
Tra le situazioni più urgenti da risolvere in Sicilia, oltre a quella di Caltanissetta, da tempo Federconsumatori ricorda quella di Agrigento: ripetuti malfunzionamenti, superamento dei parametri di legge sulla carica batterica degli scarichi e una diffida del 15 maggio 2018 fatta a Girgenti Acque dall’Assemblea Territoriale Idrica (ATI).
Rolle sta lavorando all’acquisizione dei progetti di Girgenti Acque per l’adeguamento e la costruzione dei depuratori in provincia di Agrigento ma, paradossalmente, sembrerebbe che in tutti i progetti (compartecipazione pubblico-privato) la quota privata sarà garantita da Girgenti Acque, che in seguito spalmerà il costo dell’investimento sulla bolletta degli utenti.

Discariche abusive

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    Discariche abusive, lavoro in nero e attività senza autorizzazione. Questa la scoperta dei carabinieri dell’Agrigentino che nelle ultime ore hanno setacciato l’intera provincia nell’ambito di un servizio di contrasto ai reati ambientali. Oltre 100 i militari impegnati nell’operazione, in tutto sono state effettuate venti attività ispettive. Il bilancio complessivo delle verifiche è di quattro discariche abusive scoperte e sette denunce, mentre sono state sequestrate circa due tonnellate di materiale ferroso di illecita provenienza.

    In particolare a Ravanusa, i carabinieri hanno deferito B. G., 48 anni, ed A. L., 75 anni, per ricettazione e violazione di norme in materia ambientale: i due avevano abusivamente adibito a discarica di materiale ferroso un’area privata in cui sono stati trovati un autocarro e parti di veicoli con telaio alterato, allo scopo di impedirne l’identificazione.

    Palma di Montechiaro è stato sequestrato un garage adibito abusivamente ad autofficina meccanica privo delle necessarie autorizzazioni. Deferito il 40enne V.R., a cui è stata elevata una multa di circa 5 mila euro. Controlli anche a Campobello di Licata, dove al termine di un’ispezione presso un esercizio di autoricambi, è stata accertata la presenza di un lavoratore in nero ed al datore di lavoro è stata contestata una multa di 3.750 euro.

    Multa di 16mila euro invece a Canicattì, dove in un’autocarrozzeria i carabinieri hanno scoperto un deposito di rifiuti pericolosi di varia natura. Deferito il titolare,  il 70enne C.F., colpevole di non aver inoltrato la documentazione prevista al Comune e di esercitare un’attività diversa da quella registrata alla camera di commercio.

    Tre uomini, G.D., 23 anni, G. G., 24 anni e G. G., 50 anni, sono stati invece deferiti a Favara dove i militari li hanno sorpresi a trasportare cinque quintali di materiale ferroso senza alcuna autorizzazione. Infine a Porto Empedocle sono state scoperte tre discariche abusive con all’interno rifiuti pericolosi: una di circa 50 metri quadri in contrada Inficherna sul letto di un corso d’acqua naturale, una di 10 metri quadrati in città ed un’altra di 100 metri quadri in un’area rurale.

    Domani tour in Sicilia per le Amministrative dei vice premier in carica, Di Maio e Salvini. A lavoro i tre ministri siciliani Bongiorno, Bonafede e Grillo.

    Domenica 10 giugno sarà il primo test elettorale della nuova alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. Il voto per le Amministrative interessa 6 milioni e 800mila circa cittadini in 772 Comuni in Italia, e sono sei le città con più di 100mila abitanti alle urne: Ancona, Brescia, Vincenza e poi tre in Sicilia, Siracusa, Catania e Messina. E solo in Sicilia si voterà in 137 Comuni, ossia un terzo del totale. E dunque, domani, domenica 3 giugno, in Sicilia interverranno Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due vice presidenti del Consiglio in carica, che hanno appena giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione. Matteo Salvini, 45 anni da Milano, neo ministro dell’Interno, sarà a Catania domani mattina a mezzogiorno, prima al mercato del contadino in piazza Giovanni Verga, poi in conferenza stampa con il candidato sindaco del centrodestra Salvo Pogliese. Poi si trasferirà in provincia, a Maletto, e poi a Messina, a Siracusa e infine, domani sera alle ore 22 Salvini atterra a Modica. Invece, Luigi Di Maio, 32 anni da Avellino, neo ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali, domani mattina sarà alle 11 a Marina di Ragusa per una passeggiata sul lungomare con comizio finale. Poi nel pomeriggio alle 15 altra passeggiata a Siracusa e comizio a Ortigia, alle 17 a Catania in piazza Dante e infine alle 21 Di Maio interverrà a Messina in piazza Cairoli, accompagnato ovunque dal vicepresidente dell’Assemblea Regionale, Giancarlo Cancelleri, dall’eurodeputato Ignazio Corrao e dalla parlamentare nazionale Paola Taverna.

    Grillo, Bongiorno e Bonafede

    E nel frattempo, ancora la Trinacria è adesso rappresentata da tre ministri nel governo Conte. La ministro della Pubblica Amministrazione, della Lega, Giulia Bongiorno, 52 anni, di Palermo, avvocato, già difensore di Andreotti al processo per mafia a Palermo, eletta in Parlamento nel 2006 con Fini e Alleanza nazionale, poi presidente della commissione Giustizia della Camera. Poi la ministro alla Sanità, dei 5 Stelle, Giulia Grillo, 43 anni, di Catania, medico, già vice e poi capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, oltre che presidente della Commissione Affari Sociali. E poi il ministro della Giustizia, ancora dei 5 Stelle, Alfonso Bonafede, 42 anni, di Mazara del Vallo, avvocato, deputato pentastellato al secondo mandato, e in stretto rapporto da sempre con Luigi Di Maio.

    Il consigliere comunale di Agrigento, Salvatore Borsellino, denuncia che Monserrato è letteralmente sommersa dai rifiuti, soprattutto a causa di alcuni incivili che scaricano giornalmente quantità industriali di spazzatura in tutta la frazione. Borsellino aggiunge: “La situazione è ormai fuori controllo. Mi rivolgo al sindaco Firetto: la differenziata è un totale fallimento, che ha gettato nel vortice del degrado l’intera città. La invito a farsi una passeggiata lungo il Viale Monserrato. Altro che differenziare è chic, usando la sua espressione. Si intervenga subito per bonificare la zona nel più breve tempo possibile, sanzionando i contravventori con pene esemplari”.