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“Abbiamo trasferito le somme relative ai sussidi di febbraio all’Inps che provvederà ad onorare gli impegni della Regione Siciliana verso i lavoratori Asu ed ex Pip. Su gennaio purtroppo, la ricognizione dei residui sta risentendo dell’iter che coinvolge tutti gli assessorati e ha come atto finale l’adozione di una specifica delibera di Giunta”. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro Mariella Ippolito rispondendo alla Funzione Pubblica della Cgil. “Questi sono i fatti – ha aggiunto l’assessore Ippolito – al netto di ogni propaganda sindacale o politica. Strumentalizzare una tematica delicata come questa, la cui emergenza sociale è stata condivisa persino dalla Prefettura di Palermo, dimostra la frustrazione di alcuni sindacalisti che, anziché dare forza alla mia battaglia per difendere i precari, vorrebbero scontare la loro impotenza fattuale su insignificanti speculazioni politiche che non mi sfiorano”.

Il collaboratore della Giustizia, Giuseppe Quaranta, di Favara, innanzi ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, si sofferma ancora sul perché nel 2014 è stato “posato”, ossia destituito dalla carica di reggente di Cosa Nostra a Favara.

E le sue parole sono: “L’ordine di non camminare più né in nome e né per conto della famiglia Fragapane mi è arrivato direttamente dal carcere Petrusa dove Francesco Fragapane era stato portato provvisoriamente per un processo. Mi volevano uccidere. Temevano che collaboravo con la Giustizia. Quando Fragapane è stato scarcerato ha ripreso il controllo”. Poi Quaranta racconta le divisioni in Cosa Nostra, tra la corrente di Giuseppe Falsone di Campobello di Licata e la corrente dei Fragapane di Santa Elisabetta. E le sue parole sono: “C’è sempre scompiglio, perché le spiego una cosa, come nell’Agrigentino e in tutta la Sicilia c’è la corrente Fragapane e la corrente Falsone, arriva pure in montagna la corrente Falsone … in montagna come sono? Se oggi c’è Falsone iddi sono per Falsone, se domani non c’è più Falsone e c’è Fragapane iddi sono con Fragapane. Iddi su bannera, ne ca sunnu di posizione”.

Poi Giuseppe Quaranta racconta delle ambizioni coltivate da Francesco Fragapane, il presunto capo mandamento di Santa Elisabetta. E le sue parole sono: “Sì perché la provincia di Agrigento in quel periodo era tutta sfasciata. Siccome Fragapane voleva fare il capo provinciale mi segue per…. siccome tutti l’avianu pi picciliddu.. pi carusu… Piero Campo quando io sono andato a trovare Pietro Campo, Francè a mia mi chiede, mi chiede di andare da Pietro Campo che Francesco voleva parlare con Pietro Campo pi sistimari la provincia di Agrigento, lui, come più anziano diciamo, Pietro Campo mi dice poi vediamo”. E poi Giuseppe Quaranta conferma la crisi economica anche di Cosa Nostra, e le sue parole sono: “La percentuale sulle estorsioni era pochissima perché nessuna impresa aveva volontà di pagare, perché noi … come c’è sull’ordinanza … nel momento in cui si andava in una impresa subito andavano alla polizia o ai carabinieri, sennò anche subito come iniziavano a cantare mettevano le telecamere e mettevano tutte le cose. Il profitto è pochissimo va, non era come una volta ora … è pochissimo”. E poi, a proposito dei suoi guadagni personali, Quaranta afferma: “Io ero con il mio stipendio. Il resto … quel poco che si trovava in giro … dalla droga … perché France … magari dava droga e io … mi diceva ‘chistu m’avi a dari i soldi’, ci iva e ci iva a pigliare i soldi e ci li portava ma… iddu mi lasciava 200 … 300 euro … 500 euro … ma non più di tanto … no perchè lui gli doveva sostenere i suoi familiari in carcere”.

Poi il magistrato domanda: “Ma Fragapane come campa?”, e Giuseppe Quaranta risponde: “Con il giro della droga e con queste tangenti … avia i piecuri. E’ operativo. Se c’è una estorsione nella sua zona da incarico di andare a chiedere. No, ma Fragapane non ha bisogno di fare le estorsioni perché suo papà gli ha lasciato le posizioni per le estorsioni già fatte … ogni Natale e Pasqua gli portano i soldi … una cosa fatta 30 anni fa”. Poi, ancora il magistrato, “contatti con i politici, controllo delle elezioni?”, e Quaranta risponde: “I politici con queste persone, a questo livello, non hanno contatti personalmente … dietro le quinte non lo so, ma personalmente al 100 per cento il politico non si va a bruciare in questo modo”. Poi, ancora il magistrato, “Fragapane ha commesso o ordinato omicidi?”, e Quaranta risponde: “No … no … di quello che so io, sul suo conto, in quel periodo che lui era in contatto con me no … in quei tre anni che io ero vicino a Fragapane, reggente di Favara e responsabile di Santa Elisabetta, non è successo niente”.

A.R. (teleacras)

Lillo Massimiliano Musso, candidato alla Camera con Lista del Popolo per la Costituzione nell’Uninominale di Agrigento, girerà i ventuno Comuni del Collegio in compagnia del Generale dell’Arma dei Carabinieri Nicolò Gebbia.

Un impegno, una sfida, per Lillo Massimiliano Musso, quella di girare in auto in 10 ore i 21 comuni del collegio agrigentino. “Voglio dare il segnale che in 10 ore riesco a coprire tutto il collegio, – ha dichiarato Musso – nonostante le pessime condizioni delle strade. Faremo videodirette dai comuni, affrontando i temi veri che riguardano il territorio con il Generale Nicolò Gebbia, che si è unito al mio comitato elettorale”.

Il Generale dell’Arma dei Carabinieri Nicolò Gebbia è oggi in pensione. È stato uno storico amico e collaboratore di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Il tour de force scatterà mercoledì 28 febbraio dalle 10 del mattino, con almeno 7 ore di diretta video.

E’ cominciata già da qualche giorno la raccolta di firme dei fedeli che frequentano la chiesa San Nicola di Fontanelle e dei residenti del quartiere contrari al deposito, seppur temporaneo, di rifiuti nel parcheggio della parrocchia.

Il piazzale, posto proprio nelle adiacenze della Chiesa, risulta essere l’unico parcheggio a disposizione dei fedeli che non soltanto la domenica si recano a Fontanelle. Inoltre, la stessa area oggi occupata da diversi cassonetti e delimitata da una recinzione è stata fino a poco tempo fa usata da moltissimi bambini per attività ludiche nonché da associazioni e scout: “Chiediamo all’assessore al ramo Hamel e al Sindaco la possibilità di valutare l’ipotesi di individuare un’altra zona come deposito di rifiuti – dicono alcuni residenti del quartiere – la via Di Giovanni è sede di uffici comunali, di una parrocchia con numerosi fedeli e delimitata da tante abitazioni e condomini”.
La raccolta delle firme, di cui portavoce si fanno don Manganella e don Sebastian, già domenica scorsa ha incassato un buon numero di consensi e continuerà ancora nei prossimi giorni.

Un uomo di 52 anni, di Porto Empedocle, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate. L’uomo, in compagnia di un complice, avrebbe aggredito un cinquantenne, anche lui empedoclino e al culmine di una sorta di spedizione punitiva, lo avrebbe picchiato con calci e pugni e con l’ausilio di un bastone di circa un metro che si è pure spezzato.

 
 La vittima ha riportato una ferita alla testa e un trauma cranico e per questo ha dovuto fare ricorso alle cure mediche dei sanitari del San Giovanni di Dio che lo hanno giudicato guaribile in 7 giorni.

Nelle prossime ore, è da supporre, gli agenti dovrebbero poter identificare anche il complice del fatto delittuoso, le indagini sono in corso

Un giovane di Santo Stefano Quisquina, Joanes Ciccarello Cicchino, 19 anni, è stato arrestato dagli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento con l’accusa di furto e di violazione delle misure cautelari cui era sottoposto.

 
Immediato l’allarme lanciato dal proprietario della macchina, che pare si fosse fermato per prendere un caffè con un amico, e immediate le ricerche degli agenti che hanno intercettato il giovane fuggitivo in contrada San Benedetto. Macchina recuperata e riconsegnata al proprietario e arresto per il giovane che è stato tradotto nel carcere di contrada Petrusa.

L’automobile di un uomo di Ravanusa, sessantenne, noto alle forze dell’ordine, è stata distrutta da un incendio sulla cui natura stanno indagando i Carabinieri della locale Stazione.

Il rogo si è verificato all’alba di ieri e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì che hanno lavorato non poco prima di riuscire a domarlo.

Le fiamme oltre a “carbonizzare” la vettura hanno anche danneggiato il prospetto di un palazzo di via Buozzi, luogo dove l’auto era parcheggiata. Nessuna pista è esclusa, nemmeno quella dolosa.


Calogero Pisano,candidato alla Camera nel collegio uninominale e plurinominale di Agrigento,traccia un bilancio della campagna elettorale e degli incontri di oggi.
“C’è una sempre maggior attenzione al progetto politico di centrodestra e alla mia candidatura che si tocca con mano,i cittadini partecipano,vogliono capire bene le proposte in campo e vogliono fare scelte convinte il 4 marzo.
Oggi la convention di Forza Italia a cui va il mio ringraziamento per avermi invitato ha dimostrato che la gente quando ci sono in campo esempi di buona politica e candidati che conoscono il territorio e vogliono imprimere una scossa sono presenti e coinvolti e sposano facilmente un progetto di governo vincente.
Sono certo che queste elezioni rappresentano uno spartiacque per i cittadini che vogliono risposte ed essere governati dalla squadra più determinata e capace in campo,che non può non essere che il centrodestra,l’antipolitica è un salto nel buio che si dissolve giorno dopo giorno,depennando candidati come frutti che cadono dagli alberi.
La politica quando c’è si vede e dà risultati,la Sicilia e la provincia agrigentina aspettano un rilancio e in questo momento storico il centrodestra può dare quel cambio di passo vero e sostanziale al disastro e alle macerie che hanno lasciato il governo delle sinistre.
E Fratelli d’Italia darà un contributo essenziale alla vittoria.Oggi con Adolfo Urso e Michele Ricotta abbiamo rimarcato come la Sicilia è fondamentale per la ripresa di un intero Paese e delle azioni politiche e di governo che devono essere finalizzate per riprendere un cammino che veda impresa,cittadini,territorio e servizi al centro del futuro Parlamento.” 

Ad Agrigento, al Circolo Empedocleo, in via Atenea, martedì prossimo, 27 febbraio, alle ore 17, sarà presentato il libro di Rosario D’Ottavio “Il Palazzo delle Poste e la Casa del Balilla ovvero L’arte Fascista in Sicilia”. L’iniziativa è promossa dai Club per l’Unesco di Agrigento, dall’associazione “Convegni di cultura – Maria Cristina di Savoia” e dall’associazione Epea di Agrigento. Modera Marina Arnone e relazionano Adalgisa Morreale, Giovanni Tesè e Alfonso Cimino. Lettrice Anna Grazia Montalbano. Intermezzi musicali di Alida Capobianco e Alessio Francolino.

L’agrigentino Ruggero Casesa, dell’associazione “Mondo Arancio”, ha concesso, in uso gratuito, un locale ad Agrigento, nel centro storico, in via Vallicaldi, all’associazione “Kore onlus”, presieduta da Liliana Buscarino, che potrà utilizzare il locale come sede dei laboratori a vantaggio dei pazienti oncologici e delle loro rispettive famiglie. In presenza dell’assessore comunale alla Cultura, Beniamino Biondi, si è svolta ufficialmente la cerimonia di consegna del locale. La stessa Liliana Buscarino commenta: “E’ un gesto meraviglioso. Ci è stato donato un luogo all’interno del quale organizzare i laboratori e far vivere la nostra associazione. Lo utilizzeremo per laboratori creativi, artistici, di scrittura per i bambini, di lettura per gli adulti e quanto può essere utile ai nostri associati e ai loro familiari. Il nostro obiettivo è di promuovere il benessere, la qualità di vita dei malati oncologici e dei loro cari, in primis i bambini. Adesso organizzeremo la struttura, vi installeremo il materiale di cui disponiamo e subito dopo avvieremo i laboratori”.