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“Tintulinu”…un romanzo dalle mille sfaccettature che può essere oggetto di diverse interpretazioni: ironia, modernità, pessimismo, passato, arte culinaria, si intrecciano indissolubilmente in un’unica trama avvincente. Il personaggio principale è “Francesca Parisi”. La donna uscita dall’infanzia e trasportata con un treno velocissimo (quale è il tempo) verso l’età matura senza aver trovato un “marito”, rispecchia apertamente il sentire comune della tradizione sicula che detta regole ferree in tema di matrimonio e che non perdona chi non riesce in tempi celeri, a crearsi una famiglia. Chi leggerà “Tintulinu” dovrà tuttavia inserire questo romanzo in una visuale più ampia rispetto ad una semplice storia di amore, in cui la narrazione di questa donna che si rapporta con il mondo che lo circonda dovrà essere segmentata e suddivisa in più parti, da questa frammentazione se ne trarrà fuori un messaggio di vita molto profondo. L’anima tormentata della scrittrice si evince dalla stesura del racconto da cui emergono svariati livelli di sensibilità umana che sfociano in un viscerale amore per la terra natìa. Davide che dovrebbe rappresentare l’amore per Francescain realtà, facendo una complessa trasposizione del personaggio con “Il sentimento Puro”,diventa qualcosa di impalpabile e lentamente, pagina dopo pagina, viene fuori, con una incredibile espressione artistica, l’amore per la Sicilia, per Agrigento e per le tradizioni che legano una famiglia orgogliosamente meridionale.

In un gioco di ombre e di luci, la Carlisi accompagna il lettore per le viuzze della “Sua Agrigento” : “Restiamo in silenzio a guardare il panorama, non voglio disturbare i gatti ben pasciuti che si amano al sole primaverile…Il sole si abbassa sempre più verso l’orizzonte in un cielo che si sbizzarrisce sempre più nei colori spennellandosi di nuvole inzuppate nell’azzurro, rosso e arancio di uno caleidoscopico tramonto” Tutto questo seguito da una frase che ricorre spesso nel racconto: “Ogni sera uno spettacolo diverso ma sempre stupefacente”.

La donna alla ricerca di quelle certezze che caratterizzano la vita delle “anime sensibili”, si nutre di sentimento e dedica tutte le sue energie per migliorare la propria vita. Tuttavia incontra davanti a se un muro troppo alto fatto di quella indifferenza che è capace di essere generata soltanto dalla Sicilia, terra maledettamente bella e selvaggia, aspra e cruda, terra che non perdona; prima ti fa innamorare della sua bellezza e poi ti abbandona perché non è in grado di offrirti un lavoro. Dal racconto emergono tematiche molto importanti particolarmente care alla scrittrice e di straordinaria attualità come si desume da questa frase: “Con la complicità di persone con pochi scrupoli, ha mandato nei campi per pochi spiccioli, una trentina di clandestini. Un’altra categoria di deboli, approdata inerme nel nostro paese per creare un futuro migliore. Uomini e donne che sfidano il mare e la morte per finire nei campi di lavoro creati da chi protegge il benessere della propria vita distruggendo quella degli altri.”

La dimensione di questo racconto, per certi versi, assume tratti di denuncia e cede il passo ad un’ampia riflessione da parte del lettore. La scelta della narrazione, credo volutamente lineare, sfiora momenti di grande intensità descrittiva per concludersi con una sorta di misterioso interrogativo che rappresenta quel filo conduttore che farà ripetutamente riflettere chi si appresta a leggere “Tintulinu”.

Simona Catalano

SU FESTA DELL’AUTONOMIA SICILIANA
“Oggi Festa dell’Autonomia Siciliana. Autonomia sia un rafforzativo e non un pretesto, serva a recuperare il legame con la nostra storia  e le nostre radici, sostanzi la nostra cultura, costituisca il perno della cultura siciliana. E se è vero che non c’è futuro senza memoria, questo rapporto profondo recuperato con il senso dell’essere siciliani oggi  offra lo spunto per disancorarci da approcci nostalgici e per riuscire a dialogare con chi oggi sta costruendo la sua idea di futuro e guarda con timore e con ansia agli scenari nazionali e internazionali. Sia recuperata la distanza tra la bellezza e il territorio, tra il passato e il presente, si dia ancora più senso al presente e al domani, si consideri la celerità con cui cambia oggi il mondo e si pensi a come trovare il passo giusto perché non siano molti i giovani costretti ad andar via a cercare altrove il proprio lavoro. La Sicilia ritrovi anche il coraggio dell’intraprendenza oltre a quello dell’intransigenza del rispetto delle regole, demolendo la cultura dell’antisviluppo per coalizzarsi in un programma di sviluppo che consenta di far impresa, di crescere e di trovare in questa terra le motivazioni per sentirsi ancora e senza dubbi orgogliosi di essere siciliani”.

 

 

“Ci auguriamo che i paventati licenziamenti di lavoratori della Girgenti Acque e della società “Hydortechne” non abbiamo ulteriori ripercussioni sulla qualità del servizio che è ancora lontano dall’essere definito efficiente”.
Ad affermarlo è Francesco Picarella, presidente provinciale di Confcommercio Agrigento che interviene in merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa inerenti la Società che gestisce il servizio idrico in provincia.
“Premesso che ogni tipo di concertazione attua a salvaguardare i posti di lavoro dovrà essere portata avanti dai rappresentanti sindacali – aggiunge Picarella – mi preme sottolineare come ci sia preoccupazione sulle tematiche inerenti la distribuzione dell’acqua. Non vorremmo – aggiunge – che alla perdita dei posti di lavoro si aggiungesse un proporzionale e graduale peggioramento del servizio reso. Ad oggi – dice il presidente di Confcommercio – siamo ancora in attesa di confrontarci con un sistema di distribuzione idrico efficiente, che sappia garantire acqua corrente e costi equi. Dispiace per la perdita dei posti di lavoro, ma ancor di più saremmo rammaricati se il settore commerciale e alberghiero si trovasse ancora una volta a dover fronteggiare turni idrici lunghissimi a mal funzionamenti nel sistema della distribuzione del prezioso liquido

Imprenditore intercettato si compiaceva e attaccava Rosy Bindi

Una ‘talpa’ in commissione Antimafia avrebbe riferito all’ex presidente di Confindustria in Sicilia Antonello Montante, arrestato ieri per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, il contenuto dell’audizione, che era stata secretata, dell’imprenditore Marco Venturi, l’ex amico e poi diventato il suo più grande accusatore, come si evince dall’ordinanza del gip.
    E’ proprio Montante, in una intercettazione ambientale mentre lascia l’abitazione dell’ex governatore Rosario Crocetta assieme a Linda Vancheri, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive e molto vicina all’imprenditore, a sostenere di sapere cosa abbia detto Venturi all’Antimafia. “Tutte le mie domande ha fatto”, dice facendo intendere che poteva contare addirittura su qualcuno all’interno della commissione Antimafia.
    E concludeva sostenendo che Venturi davanti ai commissari avesse fatto “mala figura”, criticando poi la decisione del presidente Rosy Bindi di dare luogo “all’attività di verifica dell’Antimafia…”.
   

Un 42enne disoccupato di Agrigento è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia per aver picchiato, al culmine di una lite, la propria compagna.

Il fatto è accaduto fra la notte di sabato e domenica scorsi quando la donna si è presentata ai militari della caserma del Villaggio Mosè ai quali ha raccontato tutto. Gli stessi militari dell’Arma hanno provveduto ad accompagnare al pronto soccorso la giovane donna.

Aveva chiamato il 112 minacciando il suicidio, ma grazie all’abilità di un carabiniere è stato salvato.

Al telefono un uomo in evidente stato confusionale di 37 anni che comunicava ai militari dell’Arma di farla finita. La prontezza del carabiniere ha evitato il peggio; lo ha fatto parlare, ha intavolato un vero e proprio discorso con l’aspirante suicida per consentire ai colleghi nel frattempo di raggiungerlo in casa e metterlo in salvo.

Il fatto è accaduto a Porto Empedocle.


Rifiuti e pulizia della città sono stati i temi affrontati,  presso la Sala Giunta del palazzo Comunale tra l’Amministrazione e la Consulta sulla tassa di soggiorno, presenti il sindaco, Lillo Firetto e l’assessore Nello Hamel.  La stagione appena iniziata suggerisce una presa d’atto di alcune criticità che necessitano di attenzione e risoluzione al fine di garantire ai turisti che sceglieranno Agrigento come tappa delle proprie vacanze un soggiorno gradevole . Per questo motivo, rappresentanti di alcune categorie di operatori turistici, nel corso della riunione, hanno manifestato alcune difficoltà di gestione dei rifiuti per le proprie attività proponendo all’assessore suggerimenti e possibilità per una perfetta organizzazione di smaltimento, ponendo l’accento sulla forza di una completa sinergia tra privati e pubblica amministrazione. Argomenti quali lo smaltimento di rifiuti speciali o dell’umido e l’esigenza di una organizzazione per la creazione di ambiti privati di raccolta pre smaltimento hanno dato all’incontro un aspetto organizzativo di grande rilevanza. E’ stato espresso dalla Consulta un particolare interesse per il decoro e la pulizia di quei percorsi maggiormente battuti dai turisti, che sono poi le vie principali della città, senza comunque tralasciare tutti gli altri popolosi quartieri che richiedono uguale attenzione e interesse. Un’attenzione doverosa al fine di presentare la città agli ospiti presenti e futuri al massimo della sua naturale bellezza. Durante  la riunione, l’assessore Hamel ha fornito i dati ufficiali per il riciclo e lo smaltimento che rassicurano ed invogliano a fare ancora meglio e a questo fine è stato deciso di organizzare incontri tra esercenti, operatori turistici ed amministrazione al fine di una maggiore sensibilizzazione, organizzazione e preparazione sull’argomento rifiuti ,differenziata e decoro cittadino.

 

Venerdì 18 maggio, alle ore 10,00, il Consiglio comunale è convocato per una seduta dedicata al “question time”. Le interrogazioni a risposta immediata iscritte all’ordine del giorno sono le seguenti:
– trasferimento delle antenne radiotelevisive e ripetitori insistenti a Villaseta e rupe Atenea, a firma della consigliere Carlisi;
– spese a carico dell’Ente relative alle utenze dello stadio Esseneto, a firma della consigliere Carlisi;
– uso del toponimo “Girgenti”, a firma della consigliere Carlisi;
– situazione dei lavori di manutenzione e di pronto intervento del patrimonio viario comunale, a firma della consigliere Carlisi;
– intervento e lavori sui muri pericolanti in via Dante, a firma della consigliere Carlisi;
– lavori di scavo in via Paganini, a firma della consigliere Carlisi;
– piano comunale dell’amianto, a firma della consigliere Carlisi;
– quattro quesiti sulle zone non servite da illuminazione pubblica, a firma della consigliere Palermo;
– mancato accatastamento e accertamenti catastali di immobili comunali, a firma della consigliere Carlisi;
– servizio bus per gli studenti delle scuole superiori da e per Giardina Gallotti, a firma della consigliere Carlisi;
– riduzione della TARI per i residenti a Fontanelle;
– interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili di proprietà pubblica, a firma della consigliere Carlisi.

 

 

 

 

Le Segreterie Confederali agrigentine di Cgil-Cisl-Uil, rappresentate da Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto, intervengono sulla giornata di oggi che celebra la Festa dell’Autonomia Siciliana, il 72° anniversario, alla presenza dei massimi rappresentanti del governo regionale nella cornice della Valle dei Templi di Agrigento.

I tre sindacalisti continuano:

“Non è la prima volta che la politica, in manifestazioni importanti che possono essere motivo tra l’altro di confronto con le parti sociali per discutere delle difficoltà oggettive che vive questa provincia, evita di invitare i rappresentati sindacali del territorio.
Dobbiamo constatare, nostro malgrado, che questo atteggiamento e questi comportamenti non premiano l’autorevolezza del governo in carica.

Già in altre occasioni, vedi il Patto per il Sud, o in altri incontri più o meno ufficiali, si è voluto non invitare alle manifestazioni le organizzazioni sindacali; francamente non ne comprendiamo le motivazioni.
Infatti a oggi i risultati che può rendicontare la politica è sotto gli occhi di tutti: una debolezza e uno stacco con il Paese reale, che si riverbera tra la gente, per le mancate risposte politiche e sociali che amplificano la crisi e la rabbia dei siciliani che non vedono alcuna azione incentrata allo sviluppo e alle opportunità lavorative.
Per questo, non possiamo che affermare con assoluta certezza che in Sicilia e nella provincia agrigentina tutte le emergenze sociali, economiche e lavorative, vedono la latitanza della politica e, invece, trovano se pur con mille difficoltà come unico baluardo sul territorio il Sindacato.

Le tante vertenze aperte e quelle che purtroppo si stanno aprendo (in ultimo quelle di Girgenti Acque con il piano di dimensionamento del personale) non trovano alcuna interlocuzione – come del resto in altre occasioni analoghe – un giusto intervento del Governo con le crisi aziendali ed economiche nella provincia agrigentina; un cahier de dolèance veramente lungo che non ha trovato un esecutivo pronto a tamponare e risolvere le vertenze in corso con conseguenze nefaste per i lavoratori.
Noi vogliamo sperare ancora una volta che da parte della politica ci sia un atto di contrizione e si passi a una nuova fase propositiva, costruttiva e ricca di risultati positivi che oggi purtroppo non vede nessuno, mettendo al centro dell’interlocuzione il sindacato che ha contezza, rappresentatività e un ruolo sociale sul territorio che non può essere sminuito da nessuno.”

 

 

 

 

 

E’ stata protocollata questa mattina la richiesta ufficiale di convocazione di un tavolo tecnico urgente avente ad oggetto il rispetto e l’applicazione del capitolato speciale d’appalto in tema di servizio dei rifiuti. Un bando che ha fatto parlare e disquisire sin dai primi momenti sia in termini di operatori a rischio licenziamento sia in termini di servizio in senso stretto le cui immagini della città ne comprovano la poca efficienza .
“Un bando e due assessori, prima Fontana e dopo Hamel, al centro del dibattito per una città purtroppo immersa nel pattume – scrive Nuccia Palermo – senza alcuna sensazione positiva sulla possibile risoluzione del problema”.
All’interno della richiesta ufficiale di convocazione del tavolo tecnico diversi sono i passaggi riportanti gli articoli cruciali del capitolato d’appalto quali ad esempio le “Responsabilità dell’appaltatore verso l’amministrazione comunale e verso i terzi” come previsto dall’art. 20 dello stesso documento e le “Infrazioni e penalità” come previsto dall’art. 30 sempre del Capitolato Speciale d’Appalto.
“All’interno dell’art. 30 sono riportate ben 11 casistiche entro le quali l’Amministrazione, previa contestazione formale ed ufficiale, può sanzionare l’Appaltatore che risulta inottemperante alle clausole contrattuali. Ora, – insiste Nuccia Palermo – viste le condizioni penose in cui versa la città, credo sia il caso di verificare se, in che modalità e con quali esisti avviene il controllo del servizio”.
“Le Foto di un assessore in posa non producono risultato per una città sempre più abbandonata all’incuria – conclude il Consigliere Indipendente, Palermo – quindi credo sia arrivato il momento di verificare se l’Assessore Hamel ha cognizione politico-amministrativa sul grado di controllo che l’amministrazione che lui stesso rappresenta riesce ad avere su un servizio essenziale e pagatissimo, a discapito delle tasche dei nostri cittadini, qual è quello sui rifiuti”.