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La Procura della Repubblica di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio, illustrerà domani, alle ore 10,00, presso la propria sala conferenze, i particolari delle operazioni di Polizia giudiziaria che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio del dirigente del Dipartimento urbanistica del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, e dell’imprenditore nisseno, Luigi Francesco Geraci, per diverse ipotesi di abuso di ufficio e falso in atti pubblici, in relazione alla realizzazione del porto turistico di “Marina di cala del sole”, che hanno provocato un danno erariale di circa 7 milioni di euro

Verrà inoltre illustrato il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, in data 13/2/018 di una serie di attività commerciali, immobili e posti barca, tutti insistenti nell’area demaniale del porto turistico di Licata, e delle connesse informazioni  di garanzia emesse dai pubblici ministeri Alessandra Russo e Simona Faga, nei confronti di 22 indagati per reati in materia edilizia nonché per occupazione di demanio marittimo.

 

La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due indagati, firmata ad inizio del mese scorso e già nota all’opinione pubblica, dal pubblico ministero Andrea Maggioni  che porterà i due indagati davanti al Gup, Alfonso Malato, ha tratto origine da una serie di esposti, alcuni dei quali presentati dall’associazione licatese “A testa alta”.

Adesso, il dirigente del dipartimento Urbanistica del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, 57 anni e l’imprenditore di Caltanissetta Luigi Francesco Geraci, 74 anni, responsabile della società che ha realizzato il nuovo porto turistico, rischiano il processo con l’accusa di abuso di ufficio in concorso e – per il solo Ortega – falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale.

Al centro della vicenda la realizzazione del complesso denominato “Porto turistico Marina Cala del sole” con centinaia di posti barca e altri servizi annessi fra i quali spiaggia privata, camere, parcheggi e area ristorazione. Il progetto è stato realizzato dalla società “Iniziative immobiliari S.p.a”, di cui Geraci è legale rappresentante e, nel 2006, ha ricevuto una concessione di superficie demaniale marittima su cui, in seguito, nel tempo, ha costruito diverse strutture relative al progetto immobiliare. A Ortega si contesta di avere avuto un atteggiamento di favoritismo nei confronti della società, che in un primo momento realizzò pure un centro commerciale, in seguito venduto a un gruppo calabrese, facendogli risparmiare oltre 7 milioni di oneri concessori che, sostiene il pm Maggioni, sarebbero stati dovuti per la realizzazione di cabine, locali commerciali e servizi.

Ventidue, come detto le persone sottoposte ad indagine e tutto ruota attorno al mancato rinnovo alla società Iniziative immobiliari spa, della concessione demaniale marittima ad opera della Regione, circostanza questa che avrebbe dovuto bloccare ogni attività edilizia successiva al diniego ed al ripristino dei luoghi; Francesco Luigi Geraci, 74 anni di Sommatino e residente a Caltanissetta, rappresentante legale della Iniziative immobiliari spa che ha realizzato il Porto turistico “Cala del sole”; Andrea Occhipinti, 49 anni di Licata, dirigente del dipartimento finanziario del Comune; Giuseppa Maria Pia Amato, 60 anni di Licata, responsabile del Suap; Vincenzo Ortega, 58 anni, capo dell’Ufficio tecnico; Paola Vizzini,  69 anni di Villalba e residente a Caltanissetta; Salvatore Geraci, 40 anni di Palermo e residente a Taormina, direttore dei lavori Porto turistico “Cala del sole”; Bartolo Consagra, 43 anni di Licata; Giuseppe Licata, 39 anni di Licata; Gaetano Licata, 44 anni di Licata; Giuseppe Amato, 77 anni di Licata; Rosa Maria Comparato, 74 anni di Licata; Antonino Pira,  45 anni di Licata; Alessandro Ignazio Giacchino,  63 anni di Milano e residente a Pavia; Eugenio Guagenti, 48 anni di Palermo e residente a Licata; Vincenza Amato, 44 anni di Montevarchi e residente a Licata; Michele Gattuso 49 anni di Ravanusa; Angela Picone, 69 anni di Ravanusa; Vito Giovanni Rago, 47 anni di Canicattì e residente a Ravanusa; Santino Pillitteri, 62 anni di Mussomeli e residente ad Agrigento; Amedeo Angelo Strata 72 anni di Milano; Patrizia Fazio Tirrozzo, 66 anni, di Canicattì; Giacinto Marzullo, 32 anni di Licata, tutti per aver mantenuto l’occupazione demaniale marittima quale area di sedime dei rispettivi propri immobili ovvero cabine, posto barca, negozi e persino quattro cabine tecniche Enel (Pillitteri)

 

“Oltre 124mila siciliani hanno dato fiducia alla Lega e a Salvini. Oltre il cinque per cento degli elettori in Sicilia guarda al nostro progetto con speranza e riscatto. A loro va il nostro ringraziamento. Siamo stati premiati eleggendo due deputati e un senatore. Siamo il secondo partito del centrodestra a livello regionale. E meno male che la Lega in Sicilia non esisteva.. come fino a pochi giorni fa qualcuno continuava a sostenere. Consolidiamo la nostra presenza sul territorio. La Lega cresce e raddoppia i consensi nell’Isola, anche in proporzione alle ultime elezioni regionali quando ci siamo presentati in lista insieme agli alleati di Fdi. Oggi, alle elezioni Politiche, FdI si è presentato insieme al partito del governatore Musumeci ottenendo un consenso molto inferiore rispetto alla Lega. E ancora meno voti ha ottenuto la lista centrista di Noi con l’Italia, che comprendeva l’Udc, gli ex Ncd, i Popolari e autonomisti, diversi assessori regionali e i rappresentanti di due ex governatori. Questo non è un segnale dato dagli elettori.. è molto di più. Da oggi non si può prescindere dalla Lega”.

Così il deputato della Lega Alessandro Pagano, segretario regionale Sicilia occidentale.

Il consigliere comunale di Agrigento, Willy Giacalone, di Forza Italia, interviene nel merito della gestione del servizio della raccolta differenziata in città, che dallo scorso 19 febbraio è stato esteso anche al centro cittadino.

Giacalone, rivolgendosi all’assessore comunale Nello Hamel, afferma: “Il tempo massimo di tolleranza è scaduto. Adesso, assessore Hamel, prenda atto che l’organizzazione della raccolta differenziata è un fallimento, e dica alla città come intende modificare il tutto. Il ruolo di assessore le impone di assumersi le responsabilità, a prescindere o meno dall’eredità disastrosa che le ha lasciato Fontana. Agrigento è stanca di non essere capita, è stanza di essere amministrata senza un criterio. Gli agrigentini sono stanchi di essere offesi e di essere costretti a partecipare a una raccolta differenziata umiliante e indecente. Assessore Hamel, il tempo è scaduto, e si rischia la disobbedienza sociale se a stretto giro non si assume la responsabilità di cambiare metodo. Questo si deve ad Agrigento ed agli agrigentini” – conclude il consigliere Giacalone.

 I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Agrigento, su proposta della Procura della Repubblica di Palermo, hanno sequestrato aziende, immobili, auto e conti correnti nella disponibilità di Calogero ” Lillo” Romano, noto imprenditore originario di Racalmuto, per un valore complessivo di oltre 120 milioni di euro.

“Lo stesso – dicono ancora le Fiamme gialle -aveva intrattenuto rapporti diretti con ”Cosa Nostra” agrigentina, beneficiando dell’appoggio e della protezione di esponenti della famiglia di Racalmuto, al fine di ottenere vantaggi per le proprie imprese, operanti nel settore edilizio e nel mercato del calcestruzzo. In particolare, tra il 1992 ed il 2012 l’imprenditore ha consentito agli esponenti del sodalizio criminale Ignazio Gagliardo, Calogero Gagliardo e Maurizio Di Gati, di gestire l’impianto di calcestruzzo formalmente riconducibile alle società dallo stesso controllate – tra cui la ”Eredi Romano di Romano Calogero, la Romano srl e la Ierre srl” “in cambio dell’accrescimento e sviluppo della propria attività economica”.

“Attività che, proprio grazie all’appoggio incondizionato di esponenti di spicco di Cosa Nostra agrigentina, si è ulteriormente sviluppata ed è stata diversificata, ampliando così la galassia degli interessi economici di Romano – dicono le Fiamme gialle – Nel tempo sono state costituite molte società, tra cui la ”Program group racing engineering srl, proprietaria del noto Autodromo Internazionale Valle dei Templi di Racalmuto, la Beton società unipersonale a r.l. la ”Mediterranea cavi spa e la Romano Telecomunicazioni, queste ultime specializzate nella posa di cavi elettrici e telefonici che hanno via via guadagnato una posizione dominante nel settore delle opere di realizzazione di reti telematiche, nelle provincie della Sicilia occidentale.

Tra i beni sequestrati ci sarebbe anche l’autodromo “Valle dei Templi”.

 

Gero Acquisto, Segretario Provinciale della Uil di Agrigento, commenta i risultati e le conseguenze del voto delle politiche di giorno 4 marzo:
“Siamo fortemente preoccupati che dopo il voto di domenica continuino dei momenti di incertezza per il Paese. Infatti, non abbiamo una maggioranza uscita dalle urne ma soprattutto non sarà facile costruire un nuovo governo.
Questa problematica rischia di tenere in stallo un intero Paese, soprattutto quella parte d’Italia, il Sud, sempre più schiacciata dalla crisi; complessivamente, assistiamo alla mancanza di riferimenti politici e di governo che possano invertire la rotta economica, sociale e produttiva, di “due Italie”: quella del Nord e quella del Mezzogiorno che va spopolandosi e rotolando in un cono d’ombra spaventoso.
E’ chiaro che i numeri e i voti in Sicilia devono far riflettere tutti, se forze politiche antisistema come i cinquestelle riescono ad umiliare elettoralmente le coalizioni di centrodestra e centrosinistra è un messaggio chiarissimo che i cittadini hanno molto da ridire sulle azioni politiche e le scelte economiche sull’isola fatte dai precedenti governi.
E lo stesso elettorato siciliano dimostra che nel giro di pochi mesi dalle regionali può esprimere il dissenso su quello che non va. Il voto alle politiche è un campanello d’allarme per il governo Musumeci, che nei primi 100 giorni ancora non è riuscito a dare una linea chiara per invertire il blocco che ancora c’è in Sicilia. La fotografia che la nostra organizzazione sindacale può tracciare di questi primi passi è di un governo regionale che su molti temi del lavoro stenta a carburare.
Prova ne sia che la provincia di Agrigento registra tassi di emigrazione ancora altissimi. I giovani che scappano sono troppi e le Istituzioni non fanno nulla per creare opportunità.
Si sono abbandonati i piccoli paesi, le periferie delle città e manca una interconnessione tra politica, territorio e diritti sociali per i residenti, uno stacco che dopo 5 anni non si è ancora rimarginato.
Con il risultato di queste elezioni le forze parlamentari dovranno riflettere e agire per agganciare il sud al resto del Paese, al fine di creare una unità sostanziale che oggi non c’è, anzi trova un Paese sempre più sfrangiato e instabile.
Per tutto ciò, soprattutto nei nostri territori, è essenziale un dialogo costruttivo tra la politica e i corpi intermedi, dal sindacato alle associazioni di categorie.”

Il carcere, l’ASP e l’ospedale non fanno la differenziata. Sono grandissime utenze, praticamente equivalenti ad una città non tanto più piccola di Agrigento.
In questo momento la situazione è drammatica perché la discarica è “chiusa” e l’indifferenziato non si può conferire. Riempire gli auto compattatori con i sacchi dell’ospedale significherebbe anche non consentire la raccolta della frazione differenziata che, con questi stessi mezzi, viene portata alle piattaforme di conferimento. Gli enormi sacchi neri, dunque, dovranno restare dove sono, in attesa dell’apertura della discarica. Il loro futuro smaltimento graverà sulle tasche di tutti i contribuenti che pagano la TARI e che cercano di risparmiare facendo diligentemente la differenziata. Eventuali multe per la struttura sono di importi risibili.
Il Comune ha contattato in ritardo le grandi utenze e i tempi per l’organizzazione sono lunghissimi, quantomeno un mese. I contenitori per la differenziata sono stati portati in ritardo e, in qualche caso, sembrerebbe, non siano nemmeno bastanti alle necessità. Cosa fa l’ASP? Evidentemente i grandi sacchi neri vicini all’edificio dell’ospedale non producono rischio per la salute pubblica?
Ancora tanti cittadini lamentano la mancata raccolta a causa delle “barriere architettoniche”, in qualche caso costituite, dicono, anche da scalette di pochi gradini. La confusione è data anche dall’assenza di regole certe e soprattutto scritte, perché il regolamento per la differenziata è ancora tutto da scrivere nonostante sia stato finalmente ritrovato il modello stilato dalla SRR.
Le minidiscariche in città aumentano pure perché i cittadini delle zone non servite non sanno con esattezza dove conferire. La consegna dei contenitori per le utenze commerciali è ancora in corso ma sarebbe dovuta terminare qualche mese fa. Una situazione grottesca che da esasperazione.
Continuo ad inviare all’amministrazione segnalazioni e raccomandazioni per risolvere le continue problematiche che si manifestano in un sistema che è nato difettoso e che non regge allo stress della sua applicazione.
Insomma paghiamo ancora, e chissà per quanto tempo pagheremo ancora, la disorganizzazione della differenziata che questa amministrazione definiva un fiore all’occhiello.
Il fiore è ormai appassito. In attesa di essere raccolto e differenziato correttamente, rimane in bella vista, in putrefazione, all’occhiello.

  • Manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale Acuarinto, in collaborazione con I.P.R.S. – Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, con il Patrocino del Comune di Alpignano.

La manifestazione, che verte su tematiche quali immigrazione e accoglienza, alla sua prima edizione e come prima tappa si terrà -come da programma sintetico allegato-tra il 10 ed il 18 Marzo ad Alpignano (TO)

Segnaliamo in particolare due degli eventi, aperti alla cittadinanza, che comporranno laPopoliMondo:

 

>>Mostra d’arte e fotografia “Popoli dal Mondo”– Da domenica 11 marzo a domenica 18 marzo, invia Boneschi 26ad Alpignano (Movicentro – Sala “Peppino Impastato”)

Domenica 11 Marzo, alle ore 18:00, nella sala “Peppino Impastato” del Movicentro divia Boneschi 26 verrà inaugurata  la mostra itinerante d’arte e fotografia Popoli dal Mondo, visitabile sino al 18 Marzo.

Verranno  esposte le tele del Maestro Rino Pony, appartenenti alla serie intitolata “La volontà che decide la scelta”. Si tratta di un percorso tematico che condurrà lo spettatore attraverso un pericoloso viaggio tra i flutti del Mediterraneo, a bordo di un’ imbarcazione di fortuna, in pericolo. Barche, uomini e mare, raffigurati con colori vari, vivi e lucenti, tele che evocano speranza e denunciano l’indifferenza, la morte, l’abbandono. Sensazioni estreme come una musica intensa destinata a concludersi per lasciare spazio al silenzio ed alla riflessione individuale.

La mostra offrirà inoltre una sezione fotografica, con i suggestivi scatti del fotografo Marcello Paternostro parte della serie “…Percorsi…” che consta di una selezione di venti tra le più significative immagini catturate dalla sensibilità dell’artista durante la sua lunga e prestigiosa carriera.

>>Seminario su “Inserimenti lavorativi ed apprendimento della lingua”– Venerdì 16 marzo alle ore 10:00, invia Boneschi 26ad Alpignano (Movicentro – Sala “Peppino Impastato”)

Venerdì 16 marzo 2018 alle ore 10:00, presso la sala “Peppino Impastato” del Movicentro divia Boneschi 26,si terrà il seminario in oggetto. Le principali tematiche trattate durante la tavola rotonda, alla quale parteciperanno soggetti istituzionali e privati sono:

•          l’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale 

•          le strategie riguardanti l’inserimento lavorativo e la formazione professionale

•          le politiche inerenti la scolarizzazione e l’integrazione culturale e linguistica

Forniranno tra gli altri i propri contributi, associazioni, aziende, scuole, il Centro per l’Impiego di Venaria, il CPIA 5, la Prefettura di Torino ed il Comune di Alpignano.

L’evento è organizzato dall’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali IPRS, in collaborazione con l’Associazione Culturale Acuarinto, con il patrocinio del Comune di Alpignano.

La legge elettorale è stata creata ad hoc per assicurare un salvagente ai candidati in caso di naufragio.  Con il Rosatellum bis, infatti, i partiti politici hanno potuto candidare i propri “fedelissimi” sia nei collegi uninominali che in quelli  proporzionali. Mentre con l’uninominale ha vinto il candidato con più preferenze, nei collegi  plurinominali del proporzionale, invece, i voti sono stati ripartiti in base alla quantità di voti ottenuti dalle liste. Quindi, chi è risultato nettamente sconfitto nel maggioritario è stato ripescato con il proporzionale .

Ritorneranno in Parlamento:

Laura Boldrini (Leu) a Milano si è piazzata quarta all’uninominale;

Roberta Pinotti (Pd) è stata sconfitta a Genova;

Dario Franceschini(Pd) ha perso nella sua Ferrara;

Pietro Grasso (Leu) è stato trafitto nella sua Palermo, dove è arrivato addirittura quarto.

Gianluigi Paragone (M5S) Il giornalista è stato battuto a Varese;

Marco Minniti (Pd)  ministro dell’Interno è stato battuto a Pesaro;

Matteo Orfini (Pd) ha perso a Roma nel suo quartiere;

Pier Luigi Bersani (Leu) è stato sconfitto a Verona;

Debora Serracchiani (Pd) ha perso a Trieste;

Sandra Lonardo Mastella(FI)  è stata sconfitta nella sua Ceppaloni;

Maurizio Martina (vicesegretario Pd)sconfitto a Milano;

Michaela Biancofiore (FI) battuta a Bolzano;

Piero De Luca (Pd), figlio di Vincenzo presidente della Regione Campania, è stato battuto nella sua Salerno;

Claudio Borghi(Lega) economista sconfitto a Siena;

Alberto Bagnai(Lega)economista sconfitto a Firenze;

Andrea Orlando Pd, ministro della Giustizia  perde a Parma;

Valeria Fedeli (Pd), ministro all’Istruzione, è stata sconfitta a Pisa

Lucia Annibali (Pd), l’avvocatessa colpita con l’acido, era stata sconfitta  a Parma,

Gregorio De Falco (M5S), capitano della Marina Militare è stato sconfitto a Livorno;

Vittorio Sgarbi (FI), è stato sconfitto ad Acerra.

La Guardia Costiera e la Polizia (aliquota di P.G. in forza al Tribunale di Agrigento) hanno sequestrato il porto turistico Marina di Cala del Sole.

I sigilli allo scalo portuale sono stati apposti su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento per irregolarità relative alla concessione demaniale autorizzata dall’Assessorato regionale che è risultata scaduta.

L’operazione è stata condotta questa mattina e ha avuto il supporto logistico del commissariato di Polizia di Licata. Dopo il sequestro, il Marina di Cala del Sole è stato affidato alla Iniziative Immobiliari, la società di proprietà della famiglia Geraci che ha realizzato l’opera. Iniziative Immobiliari ha annunciato la presentazione di un ricorso avverso il sequestro.

Ad Agrigento, una donna di 67 anni è stata denunciata dagli agenti della sezione Volanti della Questura per furto. La donna si era impossessata di un telefonino del valore commerciale di 800 euro che una professionista agrigentina aveva lasciato sul bancone di un negozio di San Leone.