Il dato ormai è certo grazie alle indagini svolte dai poliziotti del Commissariato di Canicattì che ieri sera hanno arrestato un giovane incensurato, Giuseppe Migliore, 27 anni, che deteneva ancora il revolver usato per la rapina ed il bottino: poco più di 450 euro.
Le forti piogge abbattutesi negli ultimi giorni in provincia di Agrigento hanno provocato – causa infiltrazione – il crollo di una parte del “Calvario” situato in piazza Roma, a Naro.
Sul posto i Vigili Urbani e il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Naro Terranova, che ha attivato tutte le procedure per la messa in sicurezza del calvario.
Il palazzo sede della Questura di Agrigento, dal prossimo 21 marzo, verrà intitolato al Commissario Beppe Montana, ucciso durante un agguato mafioso il 28 luglio del 1985 a Palermo.
La data del 21 marzo è stata scelta perchè ricorre la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Per l’occasione sarà ad Agrigento il capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli.
Ad Agrigento, ignoti, approfittando dell’assenza dei proprietari, e forzando un infisso, sono penetrati dentro una villetta di Parco Angeli, zona residenziale del Villaggio Mosè, nelle vicinanze di viale Leonardo Sciascia.
Emergono particolari circa l’agguato di alcuni giorni fa che ha visto cadere, sotto i colpi di un killer, Emanuele Ferraro, 42 anni, muratore di Favara, assassinato in via Diaz, in pieno centro cittadino.
Intanto l’esito dello Stub, l’esame che rivela tracce di polvere da sparo sulle mani di chi avesse esploso colpi di arma da fuoco, ha dato esito negativo. Ad esservi sottoposti due uomini di Favara e uno di Agrigento.
Un grave incidente si è verificato oggi a Ribera. A scontrarsi, in un incrocio, nel centro crispino, due autovetture, una delle quale si è ribaltata per la violenza dell’urto. Ad avere la peggio un giornalista del luogo, E.M., che ha riportato alcune fratture. L’altra persona coinvolta nel sinistro, invece, ha riportato lievi ferite.
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Nonostante la donna urlasse mentre subiva le violenze, nessuno dei vicini ha mai chiamato la Polizia
Insulti, minacce, schiaffi e colpi di bastone in testa, da queste violenze gli agenti della Polizia di Stato di Trapani hanno salvato, ieri sera, un’anziana, arrestando in flagranza le sue aguzzine, due donne trapanesi che le facevano da badanti.
F.F. di diciotto anni di Agrigento aveva presentato domanda di partecipazione alla prova di ammissione al corso di laurea specialistica in medicina e chirurgia per l’anno accademico 2017/18 presso l’Università degli Studi di Palermo , indicando, in ragione della propria ridotta capacità visiva, la necessità di disporre di tempo aggiuntivo per l’espletamento della prova ovvero di un questionario con testo ingrandito; l’Università di Palermo riscontrava la richiesta comunicando “che sarà disponibile un ingranditore in quanto il testo ingrandito non è tra i supporti permessi dal MIUR”.
In data 5 settembre 2017 si svolgeva la prova d’esame; tuttavia alla candidata agrigentina non veniva messo a disposizione un questionario con testo ingrandito e l’ingranditore messo a disposizione era mal funzionante; pertanto la candidata veniva gravemente penalizzata e non risultava utilmente collocata. Da qua la determinazione di proporre un ricorso giurisdizionale davanti al TAR del Lazio , con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, contro l’Università degli studi di Palermo per l’annullamento, previa sospensione, della graduatoria relativa alla prova di ammissione al primo anno del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2017/18 nonchè dei verbali formati dalla commissione esaminatrice.
In particolare gli Avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato i provvedimenti impugnati sotto il profilo dell’eccesso di potere, nonchè per la falsa applicazione della normativa di settore per le categorie disabili, in quanto, contrariamente a quanto sostenuto dall’Università di Palermo, il MIUR non ha affatto inserito tra i supporti vietati l’utilizzo di un testo ingrandito; non essendo quest’ultimo in grado di alterare la par condicio tra i concorrenti. Si sono costituiti in giudizio il Ministero dell’Istruzione e l’Università degli Studi di Palermo, entrambi rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare.
Il TAR del Lazio, sezione terza, condividendo le censure formulate dagli avvocati Rubino e Impiduglia circa l’illegittimità dell’espletamento della prova derivante dalla mancata fornitura di un testo ingrandito, ha accolto la richiesta cautelare avanzata dai difensori, disponendo la ripetizione della prova dotando la ricorrente degli ausili richiesti entro dieci giorni dalla notificazione dell’ordinanza. Pertanto la candidata agrigentina potrà ripetere l’espletamento della prova con un testo ingrandito del questionario e se la supererà verrà ammessa in soprannumero al Corso di Laurea in medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2017/18.
Prosegue l’attività di indagine della Procura della Repubblica di Agrigento – con il “pool” formato dai sostituti procuratori Salvatore Vella, Paola Vetro e Alessandra Russo coordinati direttamente dal procuratore capo, Luigi Patronaggio – su Girgenti Acque.