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Salvata in extremis, dal punto di vista igienico sanitario, la Sagra del Mandorlo in fiore ad Agrigento. Le aziende del raggruppamento temporaneo di imprese che gestiscono il servizio rifiuti nel capoluogo, Iseda, Sea e Seap, hanno scongiurato, almeno per il momento, il rischio di un blocco della raccolta differenziata nella Città dei Templi a partire dalle prossime ore che avrebbe avuto conseguenze disastrose anche per la festa del folklore in corso in questi giorni.
Le imprese, hanno infatti messo a disposizione in forma gratuita, uomini, mezzi ed attrezzature di misura nettamente superiore a quelle stabilite dal contratto di appalto, per evitare che le conseguenze della continuata chiusura della discarica di Siculiana, avesse ripercussioni immediate nell’intero servizio.
Le ditte hanno infatti messo in campo ben 11 compattatori in totale a fronte dei 4 stabiliti dal contratto in modo da riuscire a raccogliere tutta la frazione secca residua prevista per oggi e permettere la raccolta dei prossimi giorni. Questi rifiuti sono stati poi trasbordati in 4 semirimorchi da 84 metri cubi ciascuno e scaricati presso l’impianto di trasferenza della Seap a Lercara Friddi. Un conferimento autorizzato dal Comune di Agrigento con un provvedimento a firma del Rup, il responsabile unico del procedimento Domenico Lo Presti.
“In questo modo – ha spiegato l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – siamo riusciti, almeno per il momento e in maniera eccezionale anche per via della Sagra, ad evitare che il servizio si bloccasse a partire da domani mattina e che lasciasse la città immersa nei rifiuti, sia quelli differenziati che quelli lasciati abbandonati in maniera indiscriminata e incivile da alcuni cittadini. Grazie a uomini e mezzi in più, messi a disposizione da questa Rti, si sta riuscendo ad evitare la catastrofe ma la situazione rimane comunque molto delicata”.
La chiusura della discarica di Siculiana gestita dalla Catanzaro Costruzioni, perdura ormai da lunedì scorso e se il Dipartimento rifiuti non interverrà per tempo la situazione rischia di diventare esplosiva.

 

 

Emergono particolari sull’omicidio compiuto ieri a Favara. A morire sotto i colpi del killer, o dei killer, Emanuele Ferraro, 40 anni pregiudicato che abitava nella zona dove è avvenuto l’assassinio, nello specifico in Via Diaz, nei pressi della Chiesa madre del paese agrigentino. Ufficialmente di professione muratore, era spostato e padre di due bambini, l’uomo era indagato nella ormai cruenta faida che si sta consumando sull’asse Liegi Favara e risultava indagato per il tentato omicidio del favarese Carmelo Nicotra.

Sul luogo del delitto, immediatamente dopo l’omicidio è stato visto scappare  un uomo a bordo di una Lancia Y con all’interno, sembra altri due complici.

L’inchiesta è stata subito presa in mano dagli uomo della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che hanno agito immediatamente. Alcune persone, ieri pomeriggio, infatti, sono state sottoposte alla prova dello Stub, test utile a rilevare la presenza di polvere da sparo nelle mani, e dunque se hanno sparato nelle ultime ore. Martedì prossimo sono già in programma alcuni accertamenti scientifici irripetibili.

Sul luogo del delitto è stato rinvenuto un pacchetto di sigarette che sara anch’esso sottoposto agli accertamenti alla ricerca di impronte.

 

 

Grande successo per la prima passeggiata organizzata dal Leo Cub Agrigento Host, Agrisound e associazione Teste Fuse alla scoperta del centro storico.
Numerosi i partecipanti locali che grazie al supporto di una guida hanno visitato i luoghi noti e meno noti della nostra citta’ .
Utilizzando il percorso “Girgenti in un ora” del Way Finding Agrigento, percorso di cartellonistica turistica che è stato donato il 7 giugno 2017 dal Lions Club Agrigento Host alla Città di Agrigento in occasione della celebrazione del primo Centenario dalla fondazione di Lions Clubs International,e’ stato possibile in breve tempo apprezzare il patrimonio storico ed architettonico del centro storico della nostra citta’ ed anche scorci panoramici.
Ospite della passeggiata il gruppo Folcloristico Argentino che partecipa alla festa del Mandorlo in fiore e che ha apprezzato non solo le bellezze della citta’ ma anche alle fine del tour le specialita’ grastonomiche tipiche del nostro territorio.
Il risultato ottenuto stimola gli organizzatori a riproporre tali eventi durante tutto l’anno.
Si ringrazia per il patrocinio il comune di Agrigento e il Parco archeologico e paesaggistico della Valle Dei Templi

 

Licata: Denuncia della Lega Salvini Premier sullo stato dei rifiuti

Riceviamo da amici e simpatizzanti della Lega Salvini Premier di Licata le foto di quanto sta avvenendo in questo momento in via Riesi, specchio di una situazione assurda che si protrae da tempo di una cattiva gestione dei rifiuti in città che sfocia poi in questi ingiustificabili gesti di esasperazione da parte di alcuni cittadini che non hanno senso civico e che al danno aggiungono la beffa. Oltre ai problemi dei cumuli di immondizia, si aggiungono oggi i roghi ed i connessi problemi di diossina che rendono l’aria praticamente irrespirabile. Sollecitiamo il Commissario Brandara a prendere i dovuti provvedimenti per risolvere un problema divenuto ormai insostenibile per i cittadini licatesi.
Colgo l’occasione per ringraziare gli oltre 1000 licatesi, il 7,60 % che hanno riposto la loro fiducia nella Lega Salvini Premier. Il nostro grazie si esterna così con la presenza politica per attenzionare i problemi del territorio e con l’impegno che questa fiducia sarà ripagata con costanza e che si radicherà ancor di più in occasione delle prossime elezioni amministrative. – così Anna Sciangula, Portavoce regionale della Lega Salvini Premier per la Sicilia occidentale.

 

 

Il governo Musumeci al primo giro di boa conferma che siamo passati dagli annunci ai fatti. In soli cento giorni sono stati rimessi in circolo oltre 700 milioni di euro e la maggioranza è compatta e senza voltagabbana».

Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, aggiungendo: «Purtroppo i siciliani in passato hanno dovuto fare i conti con demagogiche promesse e comparsate in tv. Nello Musumeci e i suoi assessori, invece, parlano con i fatti, cioè i numerosi provvedimenti di buon governo già adottati. E l’attuale governo regionale ha pure altre qualità sconosciute al predecessore: l’umiltà di chi sa di non avere la bacchetta magica e il realismo con il quale sottolinea che molto resta ancora da fare per risollevare la Sicilia».

Aricò conclude: «Appaiono paradossali, pertanto, le accuse del Pd e dei grillini, i quali rispettivamente hanno sostenuto il fallimentare governo Crocetta e gli hanno fatto opposizione solo a parole e non nei fatti».

Oggi 08 marzo 2018, in occasione della celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna” tenutasi presso il Palazzo del Quirinale, era presente l’Ispettore Superiore della Polizia di Stato Maria Rosa VOLPE, in servizio presso la Divisione Polizia Anticrimine – Ufficio Minori di questa Questura. Nella circostanza, l’Ispettore VOLPE ha donato al Capo dello Stato, Sergio MATTARELLA un crest della Questura di Agrigento.

Sono Gabriela, Lilian, Octavia, Precious, Sheila, Vivian, tutte attrici volontarie insieme ad altre componenti i servizi sociali, della Soroptimist e della Caritas, a dare vita sulla scena del carcere “Petrusa” ai personaggi di  una favola di Andersen “Le brutte anatroccole”.

Per l’8 marzo 2018 le registe Giusy Carreca e Annamaria Tedesco hanno condotto a buon fine uno spettacolo da loro scritto e adattato per le detenute che vi hanno preso parte. Una interessante fucina in grado di produrre una manifestazione di alto valore sociale oltre che di indiscussa qualità artistica aperta all’esterno.

 

“Un lavoro di gruppo – ci dicono le registe – durato parecchi mesi che si è rivelato anche un percorso di convivenza civile dando vita ad un gruppo omogeneo senza più distinzione tra “fuori e dentro”, libero dalle lenti oscure del pregiudizio, favorendo una occasione di consapevolezza, conoscenza e svelamento di identità”.

E alla fine le interpreti della favola – rileva la collaboratrice Jaana Simpanen -, comprendono che ciò che importa veramente non è quello che dicono o vedono gli altri, bensì quello che sentono e vedono loro stesse, per la prima volta e guardandosi in uno stagno vedranno riflesso lo specchio dell’anima che rivelerà la loro identità.

Un piccolo miracolo, un capovolgimento dell’essere che solo la terapia teatrale può produrre.

 Lo hanno fatto rilevare nella presentazione dello spettacolo il direttore della casa circondariale, Aldo Tiralongo e il preside del Cpia di Agrigento Santino Lo Presti, fautori dell’iniziativa con il coinvolgimento della Soroptimist, (la cui presidente nazionale Patrizia Salmoiraghi sedeva in platea) sconfiggendo i modi e i luoghi comuni in cui sono visti gli istituti penitenziari.

“Il teatro in carcere – sintetizza il direttore Tiralongo, – rappresenta un eccellente strumento a sostegno della legislazione più avanzata che persegue l’obiettivo del reinserimento in società di chi vive l’esperienza del carcere che non deve essere solo punizione ma anche recupero della persona che ha sbagliato e sta pagando il proprio errore”.

Il preside Santino Lo Presti dal canto suo rileva il rapporto fecondo tra educazione e teatro che ha assunto forme che hanno ampliato le rispettive potenzialità dove ogni partecipante ha trovato un proprio ruolo, una propria collocazione all’interno della presentazione.

Maria Clotilde Faro  ha presentato lo spettacolo e dato il benvenuto alle detenute e ai loro familiari presenti mentre parole di ringraziamento, alla fine, sono state espresse dal dott. Valenti rappresentante  dell’assessore regionale Lagalla, dal magistrato Walter Carlisi, dal provveditore agli studi di Agrigento Raffaele Zarbo e dalla presidente nazionale  Soroptimist Patrizia  Salmoiraghi

Secondo quanto riportato da La Sicilia, una maxi rissa sarebbe scoppiata, ieri, in piazza Ravanusella, ad Agrigento, tra  almeno tre o quattro persone. Una lite che ha destato l’allarme dei residenti che hanno chiamato la polizia.Sul posto sono giunti gli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento che però non hanno trovato sul posti i presunti contendenti che, a quanto pare, se la sono svignata a gambe levate prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Il gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha convalidato l’arresto, ma ha disposto l’obbligo di dimora a Palma di Montechiaro, nei confronti di Francesco Bonsignore, bracciante agricolo di 52 anni, che a seguito di una perquisizione sarebbe stato trovato in possesso di circa un etto di marijuana nascosta in un cesto utilizzato per raccogliere la spazzatura, ubicato nel garage dell’abitazione, e per questo finito in manette.Accolte, in tal modo le istanze della difesa dell’uomo che è indagato per il reato di detenzione di sostanza stupefacenti ai fini dello spaccio.

Udienza, ieri in Tribunale,  riguardante il tentato omicidio plurimo, avvenuto la sera del 16 settembre 2015, in contrada Coda a Canicattì.
Protagonisti di questa storia, con un rinvio a giudizio disposto nel marzo 2016 dal gip Francesco Provenzano, sono Giuseppe e Vincenzo Mongitore, padre e figlio di 61 e 32 anni, difesi dall’avvocato Meli, e di una delle vittime, Giuseppe Sorce, 28 anni, difeso dall’avvocato Porcello.

La posizione di Giuseppe Mongitore è stata stralciata data la sua assenza per  motivi di salute e l’udienza rinviata. Mongitore infatti è convalescente in quanto oggetto di un intervento chirurgico. Il difensore dello stesso  ha fatto sapere che l’imputato vorrebbe essere ascoltato in udienza con la possibilità che venga “esaminato a domicilio”.

 

La vicenda è del 2015, quando, a Canicattì, secondo l’accusa, i Mongitore avrebbero sparato con una pistola, che detenevano legalmente, per uccidere Giuseppe Sorce che rimase ferito all’addome e al femore destro. Un’altra persona, Giovanni Milana, restò ferita. Secondo la ricostruzione dell’accusa Sorce, a sua volta, avrebbe sparato con una pistola, senza però colpire i Mongitore.

Si torna in aula il 18 aprile.