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E’ stata pubblicata la Guida Michelin 2023, la 68esima edizione della guida eno-gastronomica più attesa da ristoratori e clienti. Tra new entry e conferme quest’anno si raggiunge il record di 385 stelle assegnate in tutta Italia. Pioggia di stelle anche per la Sicilia. E nella provincia agrigentina si conferma ancora una volta l’eccellenza gastronomica del ristorante “La Madia” con due stelle Michelin. Il locale a Licata, dello chef Pino Cuttaia, è anche presente nella Guida Ristoranti d’Italia 2023 di Gambero Rosso presentata di recente. Le quattro novità della Guida Michelin 2023 in Sicilia ricorrono a Palermo con il “Mec Restaurant”, e a Bagheria con il ristorante “Limu”, poi all’isola di Vulcano con lo chef Davide Guidara de “I tenerumi”, e a Taormina con il ristorante “Principe Cerami”. In totale per la Sicilia sono 20 i locali che hanno ottenuto il riconoscimento della Guida Michelin 2023.

Una donna di 28 anni di Gravina di Puglia è stata denunciata per truffa commessa a danno di una giovane studentessa di Grotte, che ha commissionato a lei la stesura della tesi di laurea. La grottese le ha pagato 120 euro tramite bonifico bancario, e poi la pugliese è sparita. La ragazza di Grotte si è rivolta ai Carabinieri, e i militari hanno identificato la truffaldina tramite il suo codice Iban.

Il consigliere comunale di Montevago, Gabriele Saladino, ha aderito alla Democrazia Cristiana Nuova di Totò Cuffaro. E afferma: “Aderisco a un partito che offre, finalmente, ai cittadini un partito moderato, democratico, di centro, che rispecchia quella che è la mia missione politica, tra i valori della famiglia, dell’accoglienza, della solidarietà, per una società giusta e democratica. E’ una scelta che segue il mio sostegno alla candidatura dell’amico e neo deputato regionale, Carmelo Pace. Apprezzo la visione e l’intraprendenza del Commissario regionale, Totò Cuffaro, che ha avuto il coraggio di riportare in alto un vessillo che ormai mancava da tanto tempo e che la gente desiderava ritrovare”.

La società Fuelpower s.r.l. aveva impugnato innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo gli atti con cui il Comune di Palermo aveva assentito la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti in favore della società GP s.r.l. lungo Viale Regione Siciliana a Palermo.
In particolare, con il ricorso proposto la società Fuelpower s.r.l. lamentava l’illegittimità del permesso rilasciato dal Comune di Palermo, in quanto, avendo stipulato un patto di opzione per l’acquisto di appezzamenti di terreno per la realizzazione di un impianto di distribuzione di carburanti nella medesima viale Regione Siciliana, si sarebbe verificata una sovrapposizione di impianti nella medesima area commerciale.
Il T.A.R. Sicilia – Palermo, con sentenza del 18 maggio 2020 dichiarava inammissibile il ricorso proposto dalla società Fuelpower s.r.l., la quale proponeva appello avverso la suddetta sentenza innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana.
La G.P. s.r.l., si costituiva in giudizio con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, chiedendo il rigetto dell’appello proposto e la conferma della sentenza di primo grado che, come detto, aveva confermato la legittimità degli atti adottati dal Comune di Palermo.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, all’esito del giudizio che ha visto contrapporsi le due società, con sentenza del 7 novembre 2022 ha respinto l’appello proposto dalla F. s.r.l. poiché è stato ritenuto infondato, condannando anche al pagamento delle spese giudiziali.
In particolare, il C.G.A., condividendo le tesi difensive degli avv.ti Rubino ed Alfieri ha avuto modo di affermare che il criterio della vicinitas, che abilita l’imprenditore commerciale concorrente all’impugnazione di titoli edilizi e autorizzativi con riferimento alla nozione di unicità o identità del bacino d’utenza, postula la rigorosa dimostrazione di un reale pregiudizio che venga a derivare dalla realizzazione dell’intervento assentito, specificando con riferimento alla situazione concreta e fattuale come, perché, ed in quale misura il provvedimento autorizzatorio incida la posizione sostanziale dedotta in causa, determinandone una lesione concreta, immediata e di carattere attuale.
Tali circostanze non sono state riscontrate dai Giudici amministrativi, i quali, di contro, hanno evidenziato che  l’impianto che la società Fuelpower s.r.l. avrebbe voluto realizzare non solo non è attivo, ma per di più la relativa richiesta di realizzazione è stata oggetto di diniego da parte del Comune di Palermo, con la conseguenza che non sussiste alcuna attuale vicinanza tra gli impianti delle due società, tale da poter individuare un medesimo bacino di utenza; per altro il C.G.A. ha rilevato che gli impianti della società G.P. s.r.l. afferiscono ad un’area territoriale talmente vasta da escludere in nuce la presenza delle condizioni soggettive che avrebbero potuto legittimare l’azione promossa dalla società Fuelpower s.r.l..
Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa la società G.P. s.r.l. potrà continuare ad esercitare l’attività svolta presso l’impianto di distribuzione in viale Regione Siciliana, mentre la società Fuelpower s.r.l. dovrà corrispondere le spese di giudizio.

Vasta operazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) è in corso a Roma e provincia, nel Lazio, e anche in Sicilia, in provincia di Agrigento. Coinvolta anche la provincia di Cosenza, in Calabria.

La Dia è al lavoro per dare esecuzione a misure cautelari nei confronti di 26 persone indiziate di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso capace di costituire una cosiddetta «locale» (una cellula) di ’ndrangheta, radicata sul territorio della Capitale, finalizzata ad acquisire la gestione o il controllo di attività economiche in diversi settori facendo ricorso poi a intestazioni fittizie per schermare la reale titolarità delle attività.

Ad Agrigento, al Centro commerciale Città dei Templi, il 17 luglio del 2018, il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, a pranzo con una collaboratrice, è stato sorpreso da un uomo che, accortosi della presenza del magistrato, avrebbe esclamato: “A chistu pubblico ministero l’ama fari saltari in aria col tritolo”. Il giudice Vella si è rivolto subito ai Carabinieri che hanno identificato e denunciato il minacciatore, Fabio Bellanca, 43 anni, di Joppolo Giancaxio, sotto processo innanzi ai giudici di Caltanissetta, competenti perché la parte offesa è un magistrato in servizio ad Agrigento. Ebbene, Fabio Bellanca in primo grado è stato condannato ad 1 anno di reclusione, accogliendo quanto proposto dalla Procura nissena. La sentenza è stata confermata dalla Corte d’Appello di Caltanissetta il 7 dicembre 2021. Adesso è stata confermata anche dalla Cassazione, e quindi resa definitiva.

Lunedì sera, ad Agrigento, lungo la strada statale 640, nei pressi del bivio per Maddalusa, si sono scontrate una Chevrolet Aygo con un uomo alla guida e una Fiat Punto con a bordo una coppia. Ebbene, il conducente della Chrevrolet, di 37 anni, di Realmonte, è stato denunciato a piede libero dalla Polizia stradale alla Procura di Agrigento per guida in stato di alterazione psico-fisica allorchè è risultato positivo ad alcol e droga. Nessuno dei tre incidentati ha subito gravi ferite.

Lo scorso 31 ottobre, in contrada Cipolla tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata sono riecheggiati colpi d’arma da fuoco. E’ stato ucciso Angelo Castronovo, 65 anni, bracciante agricolo, di Palma di Montechiaro. Lui è stato sorpreso dalla mano sul grilletto intento a lavorare in movimento terra a bordo di un camion. Ha tentato la fuga, verso la strada statale. Inutile: è stato bersaglio di più proiettili, da pistola e da fucile a pallettoni, almeno 5 di cui l’ultimo sparato alla tempia, appena a ridosso del guardrail. Ebbene, adesso l’esito, ancora non ufficiale, dell’autopsia, avrebbe confermato che per compiere il delitto sono state utilizzate due armi: una pistola calibro 9, e un fucile caricato a pallettoni. La vittima è stata raggiunta da 4 colpi, due esplosi con il fucile, al torace e all’avambraccio destro, e gli altri con la pistola, uno alla tempia, e l’altro in faccia, sparato da distanza ravvicinata. Nel frattempo sono attesi gli esiti dello stub effettuato su una decina di sospettabili a Palma di Montechiaro.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì, diretti ad interim dal vice questore, Cesare Castelli, hanno arrestato ai domiciliari un canicattinese di 26 anni, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare indotta da sospetti investigativi, in possesso di oltre 330 grammi di cocaina, una pistola, munizioni, e quasi 15 mila euro in contanti. Nel dettaglio: nascosto nella sua automobile è stato rinvenuto un involucro di plastica, contenente 107 grammi di cocaina, e poi in casa una busta plastificata con dentro altri 220 grammi di cocaina. Poi è stata sequestrata la somma in denaro di 14.800 euro, ritenuti verosimilmente provento dell’illecita attività di spaccio di droga. Poi, nascosta nella lavanderia, i poliziotti hanno trovato una pistola calibro 7,65, con matricola abrasa, con il colpo in canna, 78 cartucce dello stesso calibro, ed un tirapugni in metallo. E poi nella sua pizzeria-rosticceria nel centro cittadino, sono stati scoperti un bilancino di precisione, 2 confezioni del peso totale di 17 grammi circa di mannitolo (la sostanza utilizzata per “tagliare” la droga), ed altre 40 cartucce inesplose calibro 22. La pistola sarà sottoposta agli accertamenti balistici per verificare se sia stata utilizzata per commettere atti delittuosi.

E’ stato pubblicato il settimanale, quanto atteso, sondaggio condotto da Swg sull’orientamento di voto nazionale. Secondo i dati non si arresta la scalata di Fratelli d’Italia. Infatti adesso il partito di Giorgia Meloni è al 29,4%, più 0,3 rispetto al 29,1% del 31 ottobre. Poi il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte aumenta di mezzo punto, da 16,3% a 16,8%, e supera il Partito Democratico che precipita al 16%, meno 0,3 rispetto al 16,3% del 31 ottobre. Poi Azione-Italia Viva all’8,4%, meno 0,2% rispetto all’8,6% del 31 ottobre. Lega al 7,7%, meno 0,2, e Forza Italia al 6,3%, meno 0,2. Poi Verdi e Sinistra italiana dal 4,1% al 4%, +Europa dal 3% al 2,7%, e Unione popolare di Luigi De Magistris dall’1,4% all’1,6%.