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“Orlando? È il sindaco dei clandestini, non lo è mai stato di tutti palermitani”.  E’ quanto dichiarano gli esponenti della Lega Alessandro Pagano, deputato e segretario regionale Sicilia occidentale, e Salvo Zinnanti, coordinatore cittadino di Palermo.

“E’ chiaro che sta perdendo il contatto con la realtà. Ad ascoltare le sue parole odierne – proseguono – sono dunque più ‘palermitani’ i nigeriani clandestini arrestati ieri a Palermo per sfruttamento della prostituzione e traffico di essere umani, piuttosto che i tanti veri palermitani esasperati per una immigrazione incontrollata, per una insicurezza cronica e una povertà dilagante. E’ un sindaco che discrimina i suoi concittadini. Non solo. Orlando si stupisce che dopo il 4 marzo non si stia più parlando dell’emergenza migranti. Ma l’ha letto l’allarme, ipocrita, lanciato oggi dal Viminale sul sistema di accoglienza al collasso? Sono stati o no i governi di sinistra a creare questa situazione esplosiva? Ora – aggiungono gli esponenti della Lega – invece di chiudere i rubinetti vogliono addirittura aprire nuovi centri. Orlando e i suoi amici del Pd hanno fatto troppi danni all’Italia e alla Sicilia. Con la Lega e con Salvini non consentiremo che vadano oltre. Gli italiani si sono pronunciati, il Pd deve andare a casa. È Orlando a doversene fare una ragione”.

“I profili della violenza” questo il tema di un incontro aperto che si svolge mercoledì 21 marzo 2018 alle ore 17 presso il Circolo Empedocleo, organizzato dalla sezione di Agrigento dell’Associazione Nazionale Donne Elettrici, presieduta dalla dottoressa Carola De Paoli. Un momento di confronto tra esperti che vede come relatori quattro professionisti con esperienze diverse parlare di un argomento di grandissima attualità. I relatori scelti dall’ANDE, per affrontare vari temi di loro competenza, sono il professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina: “La violenza comunicata: verbale, sui media e il fenomeno degli Haters”; la dottoressa Antonella Gallo Carrabba, sociologa, Responsabile del Centro Antiviolenza ed Antistalking Telefono Aiuto di Agrigento, “La rete di sostegno nel territorio alle vittime di violenza”; il dottor Cesare Tortorici, Dirigente Medico Psichiatra SPDC, Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento, “Relazione tra ambiente sociale e comportamenti violenti” e la dottoressa Gabriella Sacchi, psicoterapeuta, Responsabile UO Educazione e Promozione salute aziendale dell’ASP di Agrigento, “La violenza in movimento”.

Il responsabile del movimento “Mani Libere” Giuseppe Di Rosa interviene sull’ennesimo smacco che sta subendo il Cua di Agrigento con il trasferimento della facoltà dei Beni Culturali nella sede di Palermo. Dice:

“Il CUA di Agrigento ?

Alfano, Firetto, Fontana, Di Mauro, Capodicasa, Panepinto, Cascio, Bosco, La Rocca Ruvolo, Cusumano, Gentile, Moscat, Lo Bello, Iacono, Zambuto, dove siete ?

Non avete un sussulto al cuore a vedere morire la cultura agrigentina mentre il vostro sindaco si pavoneggia sui social incontrando ambasciatori e valorizzando le iniziative di protagonismo civico realizzate con soldi ed energie dei cittadini.
Professore Armao, lei che ha avuto la visibilità che le serviva nel periodo pre elettorale facendosi designare a capo della università agrigentina, adesso che fa oltre ad assistere alla sua morte definitiva ?
Personalità della cultura e della imprenditoria agrigentina e di oltre stretto alla corte di Firetto per Agrigento 2020, adesso perché non fate qualcosa per la vera sconfitta dell’unica cultura agrigentina?
Firetto, hai voluto Busetta al comando dell’ università agrigentina e tuoi uomini nel CDA, ma Busetta risponde a te o al Rettore Micari?
Che facciamo organizziamo una manifestazione con i tuoi uomini di Agrigento Manifesta ?
A questo punto chiedo a tutti coloro che hanno finto sempre amore per la città un rigurgito di coscienza: versate un anno di proventi dalla politica nelle casse del Cua-Cupa dove ancora tenete i vostri uomini al comando.

“Salvate l’università dei “nostri” figli anzicchè continuare a fare politica per i “vostri” figli”.

Sindaco, giunta, presidente del consiglio comunale, consiglieri di maggioranza, se avete ancora un pizzico di dignità politica, dimettetevi!” 

Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione e della maggioranza in Consiglio in questi mesi, ho letto, con sgomento, l’eliminazione dei corsi di laurea dall’università di Agrigento.
Le nomine politiche dei vertici del CUA si avviano a chiudere le porte dell’ateneo agrigentino. Perché non si riesce a mantenere un corso di laurea come Beni culturali che ospitava studenti che venivano anche da altre parti d’Italia? Eppure studiare queste materie ad Agrigento da una marcia in più.
A chi giova chiudere? Mancano i soldi o è una volontà politica?
Senza Palermo il CUA sembra non avere più una gamba: è indispensabile? Perché non aprirsi a nuove opportunità?
Mancano i soldi? Però spesso si trovano per spese voluttuarie.
Il Comune di Agrigento si lava la coscienza.
Leggo nelle misure correttive per la Corte dei Conti stilate dall’amministrazione di Agrigento:
con nota prot 99788 del 20/12/2017 è stata notificata al Consorzio universitario di Agrigento la volontà dell’ente di ridurre la quota di partecipazione annua per l’importo di € 47mila manifestando la disponibilità ad offrire in concessione un immobile del centro storico con canone annuo corrispondente alla residua quota di partecipazione residua di 103mila euro!
Dunque meno soldi in cambio di un immobile da ristrutturare non si sa con quali soldi dal CUA che, al momento, non avrebbe nemmeno il necessario per pagarsi il trasferimento.
Perché quando la provincia voleva offrire gli immobili dove attualmente si trova è stato detto di no? Perché in quel caso servivano i soldi e non gli immobili?
E così Agrigento cambia e rinasce come capitale della cultura ma senza la cultura.

 
 
Con riferimento all’esonero contributivo per le nuove assunzioni a partire dal 1° gennaio 2018, di giovani con contratto di lavoro a tempo indeterminato ex Lege n. 205/17, art. 1, c. 100-108 e 113-115, sono stati resi disponibili i primi chiarimenti da parte dell’Inps con Circolare n. 40/2018.
Si ricorda che l’incentivo è pari al 50% dei contributi previdenziali a carico del datore, con esclusione di premi e contributi INAIL. Il limite massimo annuo è di 3.000 euro, da riparametrare su base mensile. La durata del beneficio è pari a 36 mesi a partire dalla data di assunzione.
La medesima agevolazione può essere riconosciuta nelle ipotesi di mantenimento in servizio del lavoratore al termine del periodo di apprendistato. In questo caso, il beneficio trova applicazione per un periodo massimo di 12 mesi, fermo restando l’importo massimo pari a 3.000 euro.
L’esonero è, inoltre, elevato nella misura del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore, sempre con esclusione di premi e contributi INAIL, per 36 mesi a partire dalla data di assunzione e sempre nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, da riparametrare su base mensile, nelle ipotesi in cui le assunzioni a tempo indeterminato riguardino giovani che, nei sei mesi precedenti, abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o periodi di apprendistato duale.

La circolare chiarisce che l’esonero non è considerato aiuto di stato, pertanto l’incentivo ricevuto tramite la disciplina dell’esonero non dovrà essere considerato nel calcolo dei regimi agevolativi.
 
L’assunzione deve essere con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, per mansioni corrispondenti alle qualifiche di operaio, impiegato, quadro.
Rientrano nei rapporti di lavoro incentivati le sole assunzioni a tempo indeterminato con contratto a tutele crescenti, anche part-time. Il riferimento alle assunzioni include sia le ipotesi di nuova assunzione, sia quelle di trasformazione di rapporti a tempo determinato. L’esonero, pur con le differenze di durata si applica anche ai casi di prosecuzione a tempo indeterminato di un contratto di apprendistato.

Gero Acquisto, Segretario Generale della Uil agrigentina, interviene dopo le ultime notizie negative sulla riapertura del Viadotto Morandi che collega Agrigento e Porto Empedocle ed è uno snodo importantissimo per tutta la fascia costiera provinciale.

“Purtroppo, ancora una volta ci troviamo a dover denunciare, dopo le ultime notizie sulla viabilità per Agrigento e dintorni che i tempi sono una variabile indefinita.
Questo fatto non può passare in sordina, specie se i ritardi sulla riapertura del Viadotto Akragas I, il primo tratto del ponte Morandi, da quanto appreso dai servizi televisivi, dovessero perdurare fino al 2021.
Capiamo che la messa in sicurezza del Ponte è indispensabile per la stabilità viaria e necessitano interventi straordinari e robusti, ma se l’iter è ancora alla fase preliminare, se l’Anas prevede lo sblocco dei cantieri entro la fine del 2018, se tutto dovesse andare bene e l’eventuale riapertura due anni dopo, siamo fortemente preoccupati.
Per questo chiediamo che le Istituzioni politiche di ogni livello, da Roma ad Agrigento, richiedano un incontro urgente con i vertici dell’Anas nazionali per avviare in tempi rapidi il cantiere, soprattutto perchè i finanziamenti sono stati individuati da tempo e la gara d’appalto è già stata bandita.
Ormai da più di un anno ci sono solo transenne e la viabilità ordinaria è sconvolta. Ci sono disagi ancora oggi inenarrabili e questo provoca danni ai cittadini, alla nostra economia e al settore turistico.
La Uil di Agrigento è disposta ad incontrare tutte le Istituzioni per tenere alta la problematica e sbloccare l’iter aprendo il cantiere e avviando realmente i lavori. A oggi invece si rischia di non trovare soluzioni in tempi ragionevoli, penalizzando un’intera provincia; riaprire interamente il Ponte entro il 2021, se confermato, sarebbe un’altra mazzata per un’area che vive in uno stato degno di un paese incivile.”

 

Giuseppe Quaranta, neo collaboratore di giustizia della mafia agrigentina, testimonierà dal vivo il prossimo 20 aprile – presso il padiglione B2 dell’aula bunker del carcere Pagliarelli – nell’ambito del processo “Icaro” che vede imputati Carmelo Bruno, Vito Campisi, Antonino Grimaldi, Stefano Marrella, Vincenzo Marrella, Pasquale Schembri, l’altro Vincenzo Marrella, Francesco Tortorici, Gaspare Secolonovo e Ciro Tornatore, nel frattempo deceduto.

La volontà di sentire Quaranta era stata già preannunciata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Claudio Camilleri, la scorsa udienza. Restavano, dunque, da chiarire la modalità – se in video conferenza o dal vivo – e dove. E’ stata scelta alla fine l’aula bunker del carcere Pagliarelli. Quaranta, che già ha fornito diversi spunti nelle oltre 177 pagine di verbali che sta rilasciando ai magistrati della DDA di Palermo, dovrà effettuare tra le altre cose anche diversi riconoscimenti fotografici. Gli imputati del processo “Icaro” – che si sta celebrando davanti al primo collegio del Tribunale di Agrigento presieduto dal dott. Pietro Maria Falcone – hanno deciso per tramite dei loro avvocati di non prendere parte all’audizione del neo pentito.

Nell’udienza di stamani, intanto, è comparso a testimoniare il commissario Salvatore Manzella della sezione criminalità della Squadra Mobile di Palermo. Due le attività su cui ha reso dichiarazioni: accertamenti sulla presenza di Giuseppe Quaranta presso l’ovile di Pietro Campo – confermata dai rilievi fotografici e video che il pm ha prodotto che ritraggono il neo collaboratore a bordo di una Mercedes scura di proprietà della Frenda Group di Joppolo – e anche attività di indagine nei confronti di Antonino Iacono, alias “u giardinisi”.

 

 

In occasione della manifestazione nazionale RicicloAperto – organizzata da Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – nell’ambito del mese del riciclo di carta e cartone, Legambiente con il circolo territoriale di Modica “Melograno” curerà, dal 19 al 23 marzo, in cinque scuole di Modica dei laboratori educativi sul riciclo della carta e altre attività didattiche legate all’economia circolare e al riutilizzo di carta e cartone.

L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso della conferenza stampa, organizzata presso la Scuola Secondaria di primo grado Giovanni XXIII, e che ha visto la partecipazione del Sindaco di Modica, Ignazio Abbate; della Responsabile Territoriale Sicilia Comieco, Emma Schembari, del Presidente del Circolo Legambiente Melograno Modica, Giorgio Cavallo e del Dirigente Scolastico, Carmela Nigro. Obiettivo dell’iniziativa è quello di far comprendere agli alunni che dalla carta e dal cartone possono nascere altri oggetti e che un rifiuto può essere trasformato in risorsa, mettendo in evidenza il corretto ciclo del riciclo e il ruolo che ciascun soggetto svolge all’interno di esso: dal Comune al consorzio Comieco fino al cittadino, ribadendo l’importanza e il valore di fare la raccolta differenziata. Cinque gli istituti scolastici coinvolti: la Scuola secondaria di Primo grado Giovanni XXIII, l’Istituto Comprensivo Raffaele Poidomani, l’Istituto Comprensivo Carlo Amore, l’Istituto
Comprensivo Santa Marta e il Circolo Didattico Piano Gesù.

Ricordiamo, inoltre,che Legambiente Sicilia sta avviando  il progetto “Sicilia Munnizza Free”,  che vedrà impegnata l’Associazione in tutta la regione per un anno con lo scopo di contribuire a liberare l’isola dall’emergenza rifiuti e sviluppare l’economia circolare; informare e formare i cittadini sulla gestione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata e, infine, realizzare attività di educazione ambientale con azioni concrete e operative sui territori.