Anche il ministero della Pubblica Amministrazione rende parere negativo alla stabilizzazione degli ex Pip in Sicilia. E sono tanti altri gli articoli a rischio.
Lo spettro dell’impugnativa della Finanziaria 2018 della Regione Sicilia da parte del Governo nazionale si materializza sempre di più. Pochi giorni addietro il ministero dell’Economia ha reso parere negativo alla stabilizzazione di circa 2700 ex Pip compresa nella Finanziaria approvata ad aprile. Adesso anche il ministero della Pubblica Amministrazione, retto dalla siciliana Giulia Bongiorno, risponde no alla stabilizzazione dei precari ex Pip e al loro trasferimento nel contenitore regionale “Resais”. E l’ufficio legislativo del ministero della Pubblica Amministrazione spiega il perché: il decreto legislativo del 2016, che è il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, impone alle società regionali di attingere, in caso di nuove assunzioni, dal personale che è senza lavoro e proviene da altre società regionali. L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, è alquanto preoccupato. Si è imbarcato su un aereo ed è volato a Roma. Infatti, la spada dell’impugnativa incombe non solo sui precari ex Pip ma anche su altri articoli della legge di stabilità siciliana. Ad esempio, ancora il ministero della Pubblica Amministrazione giudica incostituzionale l’articolo 4 della Finanziaria sulla dotazione organica della società Irfis Finsicilia. E poi un’altra norma sulle stabilizzazioni dei precari negli Enti locali e che prevede una riserva per i precari che già lavorano nell’Ente locale. E poi la norma sull’assunzione alla Regione dei “catalogatori” in servizio nella società Sas. Ecco perché il rischio di una severa e ampia impugnativa da parte dello Stato è sempre più fondato quanto temuto, tanto che già si polemizza sul dopo impugnativa. L’assessore all’Economia, Armao, ha precisato che ampia parte delle norme contestate dallo Stato sono frutto dell’Assemblea Regionale e non sono state proposte dal Governo. E all’assessore Armao replica il presidente della commissione Bilancio all’Assemblea Regionale, Riccardo Savona, che afferma: “Le norme della Finanziaria a rischio impugnativa non sono solo quelle proposte dai parlamentari a Sala d’Ercole o in commissione Bilancio. Parecchi articoli e commi che potrebbero essere censurati dal Consiglio dei ministri, infatti, sono di iniziativa del governo regionale. In Aula c’è stato un confronto dialettico che ha, in alcuni casi, indotto ad approvare emendamenti sia della maggioranza che dell’opposizione. E sono norme che sono state apprezzate anche dal governo regionale. Auspico che sulla manovra economica, varata lo scorso 30 aprile, non si abbatta la scure del Consiglio dei ministri. Non è scaricando l’uno sull’altro le responsabilità che si aiuta la Sicilia ad uscire dalla grave crisi economica che l’affligge”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)
Dopo essere stato affidato dalla Polizia ad una struttura sanitaria, a Roma non vi è nuovamente più traccia di Roberto Stagnitto.
Si era mobilitata un’intera città, con foto segnalate diffuse sui social e fatte arrivare anche all’estero: la ricerca durata più di cinque giorni aveva avuto esito positivo. Roberto Stagnitto, giovane agrigentino di 34 anni, era stato ritrovato a Roma dopo una segnalazione di un’agrigentina che l’aveva riconosciuto.
Ma adesso la situazione appare di nuovo grave: il giovane è scappato nuovamente ed a Roma sono cominciate le ricerche. Ad annunciarlo sui social è il fratello Luca Stagnitto: “Non so come e per cause ancora da accertare, mio fratello è nuovamente scappato”, si legge in un post su Facebook in cui la famiglia chiede aiuto per le nuove ricerche.
Nella giornata di mercoledì, era stato proprio Luca a chiedere il primo aiuto: “Non abbiamo più notizie, chiedo di condividere e taggare tutti gli amici per darci una mano, sono state allertate anche le forze dell’ordine”, aveva scritto il fratello sui social. E ad Agrigento in tanti hanno diffuso foto e descrizioni del giovane scomparso.
Dopo che era stato lanciato l’allarme, erano state diverse le segnalazioni che avevano portato poi alla pista romana. In particolare, domenica e lunedì il ragazzo sarebbe stato visto e riconosciuto in giro per Roma e da qui dunque le indagini sono state effettuate anche nella capitale.
Ma adesso la situazione appare di nuovo intricata: si spera in positive novità nelle prossime ore.
Sarebbe stato colto da un improvviso malore e per questo soccorso immediatamente dai sanitari presenti. Il fatto, così come riportato dal quotidiano “La Sicilia” sarebbe accaduto domenica scorsa ad un “portatore” di San Calogero in occasione dei festeggiamenti per la prima domenica di luglio.
Ad intervenire sarebbero stati gli operatori sanitari del Gise, coordinati dal responsabile Sandro Bennici, e dalla sezione cittadina della Croce Rossa Italiana.
Per fortuna, il tempestivo intervento ha evitato il peggio
Chi differenzia i rifiuti avrà buoni sconto nei supermercati, abbonamenti o carte telefoniche, e risparmierà sulla Tari. I cittadini – come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola – potranno consegnare vetro, plastica, cartone e altri materiali riciclabili nei grandi magazzini e perfino nelle parrocchie con cui la Regione e i Comuni firmeranno delle convenzioni.
Così cambia il sistema di raccolta dell’immondizia in Sicilia: l’assessore Alberto Pierobon avrebbe dovuto portare in giunta ieri sera un piano che ha l’ambizione di traghettare il sistema dalla semplice raccolta differenziata (peraltro mai decollata nelle grandi città) alla commercializzazione dei materiali riciclabili. Ma in extremis presidente e assessore hanno deciso di esaminarlo nella prossima seduta di giunta.
Caldo più “normale” a Sud, dove oggi si sono toccati i 35 gradi, e residua instabilità nel resto dell’Italia. Sono le previsioni per il weekend dei meteorologi del Centro Epson Meteo-Meteo.it, secondo cui «da domani (venerdì 6 giugno, ndr) il caldo intenso lascerà il posto a correnti più fresche e a qualche temporale anche lungo la Penisola». Sarà infatti una perturbazione a costringere l’anticiclone a ritirarsi con il proprio carico di aria bollente verso Algeria e Marocco, e le temperature al Sud registreranno un lieve calo, con le massime comprese tra 28 e 32 gradi . «Nel fine settimana – aggiungono i meteorologi – il tempo diverrà gradualmente più stabile, a parte qualche episodio temporalesco previsto per sabato, con temperature più vicine alle medie in tutto il Paese».
In particolare sabato avremo ancora dei residui episodi di instabilità al mattino lungo l’Appennino centro-settentrionale; nel pomeriggio anche sulle Alpi centro-occidentali, in Toscana, Irpinia, Lucania, Puglia centrale. In serata l’instabilità si smorzerà. Nel resto d’Italia la situazione sarà più tranquilla e al Sud, in particolare, le massime oscilleranno tra i 26 e 31 gradi.
Per la giornata di domenica è atteso un ulteriore miglioramento, con sostanziale prevalenza di sole da Nord a Sud e caldo estivo nella norma (al Sud, massime tra 26 e 29 gradi). Potrà essere ancora ventoso tra Abruzzo, Molise, Puglia, alto Ionio e Sicilia.
Anche l’inizio della prossima settimana, spiegano i meteorologi, «sarà caratterizzato da prevalenti condizioni di tempo soleggiato e caldo estivo senza eccessi». Tra la fine di martedì e mercoledì non si esclude il transito da Nord «di un nuovo nucleo instabile, che avrà effetti comunque locali e temporanei su Alpi, Nord-Est e zone interne adriatiche della Penisola». Nella seconda parte della settimana si prospetterebbe un rinforzo dell’alta pressione a seguito del ritorno delle correnti sahariane e, di conseguenza, una nuova intensificazione del caldo.
oltre il 50% della popolazione scolastica siciliana è al di sotto dei traguardi stabiliti dalle indicazioni per le scuole
Il 2018 segna il boom di partecipazione alle prove Invalsi, come non si era mai visto dal 2011, almeno alle scuole superiori. Ma i risultati dei test restituiscono un’Italia divisa in due: alle scuole medie il divario aumenta tanto che in Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna oltre il 50%, con punte fino al 60-65%, della popolazione scolastica è al di sotto degli standard nazionali. Gli studenti del Nord sono più bravi di quelli del Sud per quanto riguarda Italiano e Matematica. Gli stranieri si piazzano come o meglio degli italiani nell’Inglese. La dotazione informatica nelle scuole è omogenea in tutto il Paese. Sono i dati forniti oggi nel corso della presentazione del Rapporto rilevazioni nazionali Invalsi 2018, che hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e circa 550.000 studenti della scuola secondaria di secondo grado (classe II).
SCUOLA PRIMARIA. I livelli medi di risultato al termine della II primaria sono pressoché uguali in tutto il Paese, ma per alcune regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si osserva una maggiore frequenza di allievi con risultati molto bassi. Già a partire dal secondo anno della scuola primaria nel Mezzogiorno la scuola fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti. La differenza dei risultati tra le scuole e tra le classi nel Sud del Paese è molto più accentuata che al Centronord. Questo indica una tendenza maggiore a formare classi in cui si concentrano allievi più bravi e più avvantaggiati e classi con allievi con livelli di apprendimento meno soddisfacenti o più svantaggiati.
SCUOLE MEDIE. A livello nazionale gli studenti che ottengono risultati adeguati o più elevati sono: Italiano 65,6%, Matematica 59,9%, Inglese-reading (A2) 73,9%, Inglese-listening (A2) 56,1%. Le differenze regionali diventano molto importanti e alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna) vedono oltre il 50%, con punte anche del 60-65% della popolazione scolastica, al di sotto dei traguardi stabiliti dalle Indicazioni nazionali.
STUDENTI STRANIERI. In tutti i gradi scolari gli alunni stranieri ottengono in Italiano e in Matematica punteggi nettamente inferiori a quelli degli alunni italiani. La sola materia dove gli alunni stranieri conseguono risultati simili a quelli dei loro compagni italiani è l’inglese: anzi, in varie regioni, gli stranieri, in particolare di seconda generazione e nella prova di ascolto (listening), fanno meglio degli italiani.
«Le nuove prove Invalsi – ha commentato la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello – delineano un quadro innovativo per il miglioramento della scuola. I ragazzi sanno dove sono arrivati e cosa altro possono fare e per gli insegnanti è un segnale importante perché spiega quanto ha reso il loro lavoro didattico e dove c’è margine di miglioramento».
Con il mese di giugno si è concluso, per la pausa estiva, il primo ciclo dei corsi di formazione organizzati dall’Ordine dei farmacisti di Agrigento. I corsi (quattro lezioni ciascuno) completati finora, entrambi dedicati ad argomenti di grande interesse per il farmacista di comunità, vertevano sull’omeopatia e sulla galenica, quest’ultimo preceduto da una lezione della professoressa Paola Minghetti, presidente della SIFAP, sulla nuova Tariffa nazionale. I due eventi hanno riscosso un notevole successo, grazie anche ai molti elementi innovativi. “Ci aspettavamo una risposta positiva e la forte partecipazione che abbiamo registrato, soprattutto dei giovani, sia per la novità dell’iniziativa per la nostra provincia sia per la struttura dei corsi” dice il dottor Giuseppe Lavignani, Consigliere dell’Ordine, che con il presidente Maurizio Pace ha curato l’organizzazione: “Siamo convinti che oggi il farmacista, in particolare il collaboratore, debba puntare ad acquisire una specializzazione, a divenire esperto nelle tante attività che caratterizzano la farmacia di comunità: l’omeopatia e la preparazione galenica, ma anche gli aspetti nutrizionali e altre ancora” e a questa finalità erano improntati i corsi, che hanno sistematicamente associato teoria e pratica. Anche in omeopatia: “Le lezioni, oltre alla teoria del farmaco omeopatico hanno considerato, la realtà del lavoro al banco, l’attività di consiglio del paziente. E’ fondamentale che il farmacista non solo consideri il paziente cha di fronte nella sua individualità, ma sappia proporre correttamente il farmaco omeopatico come integrazione della terapia allopatica, o della fitoterapia e della nutrizione e, naturalmente, anche il farmaco omeopatico da solo. In particolare nei casi in cui non è possibile il ricorso al farmaco da banco tradizionale ma occorre intervenire su una situazione acuta in attesa della diagnosi del medico” spiega la dottoressa Adele Casella, farmacista esperta di omeopatia e con una lunga esperienza come docente. E ad accentuare il carattere teorico pratico “nel corso delle lezioni si dedicava uno spazio adeguato (30-60 minuti) alla discussione dei casi concreti affrontati in farmacia dai partecipanti”. Schema analogo per le quattro lezioni dedicate alla galenica, che hanno visto la trattazione della parte teorica al mattino e al pomeriggio le esercitazioni in laboratorio. “Ma il grande valore aggiunto dell’iniziativa è stata la sinergia tra l’Ordine, la Società Italiana Farmacisti preparatori e il dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Palermo, come non si faceva da 20 anni nella nostra provincia” sottolinea uno dei docenti, il dottor Paolo Minacori, che della SIFAP è il delegato regionale. “Questo ha consentito di andare più in profondità sulle tematiche concrete della preparazione in farmacia. Si è trattato di un corso di primo livello, ma che ha posto ottime basi per un corso avanzato, probabilmente a ottobre, che dia continuità a questa iniziativa”. E anche gli esponenti dell’Università hanno apprezzato questa sinergia.
Per il professor Calogero Fiorica, che ha partecipato assieme ai professori Palumbo, Craparo, Decaro e Cavallaro, “è stato interessante e importante anche interfacciarsi con i farmacisti di comunità che il farmaco galenico devono proporlo e dispensarlo al paziente e, quindi, anche degli aspetti imprenditoriali che non rientrano nella mission dell’Università.
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Agrigento 4 luglio 2018
COMUNICATO STAMPA
Ed è stata un’esperienza positiva per il feedback che abbiamo ricevuto dall’uditorio, in termini di attenzione e di partecipazione. C’è stato molto interesse nel ripercorrere gli aspetti tecnologici che stanno alla base della pratica quotidiana del laboratorio”.
Anche il dottor Cosimo Violante, membro fondatore e tesoriere della SIFAP, giudica positivamente questa sinergia e la strutturazione dei corsi. “La fusione di teoria e pratica è fondamentale, così come è fondamentale la nozione che la galenica non è un’attività che può essere svolta una tantum, ma richiede una continuità, e anche attenzione alla parte imprenditoriale e all’organizzazione della farmacia. Il farmacista preparatore è uno specialista, ma il suo primo cliente è il collega che lavora al banco ed è fondamentale che tra queste due funzioni si crei una comunicazione continua”. Temi cari al dottor Violante ai quali ha dedicato un libro: Galenica imprenditoriale.
Parere positivo anche da parte dei fruitori dei corsi: “E’ stata una sorpresa, di cui va ringraziato l’Ordine, poter seguire corsi di questo livello senza doversi spostare, per esempio, a Palermo. Ho poi particolarmente apprezzato, nel corso di galenica, la possibilità di apprendere quei piccoli accorgimenti che rendono più semplice il lavoro nel rispetto delle regole di buona preparazione” dice la dottoressa Cinzia Lombardo, farmacista ospedaliero, come il collega Luigi Argento che richiama un altro aspetto: “i corsi organizzati dall’Ordine si differenziano dall’offerta formativa standard, non solo per la compenetrazione di teoria e pratica ma anche per la grande interazione tra docenti e discenti e per le caratteristiche dell’uditorio, che ha visto insieme farmacisti ospedalieri e di comunità. Decisamente un’esperienza positiva”.
“Non posso che rallegrami dell’esito di questa iniziativa, cui abbiamo già previsto di dare un seguito, che ha raccolto il gradimento degli iscritti così come dei docenti, che ringrazio tutti per la loro preziosa opera” dice il presidente dell’Ordine agrigentino, e segretario della FOFI, Maurizio Pace. “Rendere stabile nella provincia un’offerta formativa di alta qualità significa far crescere la professione, ma anche migliorare costantemente la qualità del servizio offerto ai cittadini. Su questa strada proseguiremo, tanto che abbiamo deciso di acquistare direttamente le dotazioni necessarie al laboratorio di galenica, così da poter dare all’aggiornamento in questo settore continuità e stabilità nel tempo. E intendiamo ampliare il ventaglio dei temi affrontati: abbiamo in già programmato un corso, affidato a Franco Falorni dell’Università di Pisa, dedicato agli aspetti economico-gestionali dell’esercizio della farmacia, tema di sempre maggiore importanza dopo l’approvazione della Legge sulla concorrenza lo scorso agosto”.
A seguito dell’esito negativo registrato sui campioni di acqua prelevati il 3 luglio scorso nei pressi del canalone di Mollarella, e la notizia ricevuta, nel tardo pomeriggio di oggi, dai responsabili dell’Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Licata, il Sindaco Giuseppe Galanti, ha immediatamente disposto la revoca dell’ordinanza con la quale, lo stesso, il 29 giugno scorso, aveva ordinato il divieto di balneazione nel tratto di spiaggia.
Torna, pertanto, nuovamente ad essere tutto balneabile il mare della splendida spiaggia di Mollarella.
Con la firma del contratto a tempo indeterminato, stabilizzati dopo anni di precariato gli infermieri dell’Asp 1 di Agrigento. Un traguardo cui deve fare seguito la “lotta alla carenza di personale”: una battaglia che da anni ormai l’Opi di Agrigento porta avanti in difesa della categoria e dell’utenza, cui deve essere garantito un servizio efficiente.
“Sono felice per tutti i colleghi che, dopo anni di incertezze, hanno finalmente raggiunto il traguardo della stabilizzazione”, ha detto il presidente dell’Ordine professionale degli infermieri di Agrigento, Salvatore Occhipinti.
Lo stesso, nel complimentarsi esprimendo la gioia dell’intero Consiglio provinciale, ha anche annunciato l’intenzione di “valutare situazioni critiche dovute ad eventuali carenze di infermieri e personale di supporto subito dopo l’approvazione della nuova rete ospedaliera, per contrastarle nelle giuste sedi istituzionali”.