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Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le tesi del difensore, l’avvocato Loretta Severino, ha assolto Vincenza Milioto, 53 anni, di Racalmuto, dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, perchè si sarebbe procurata giustizia da sé, pur potendo ricorrere al giudice, forzando la serratura di accesso di un immobile a Canicattì di cui ha il legittimo possesso. Le due donne contro-parte, che hanno avanzato pretese sullo stesso immobile in ragione di varie evoluzioni giuridiche e notarili legate a un preliminare di vendita, pagheranno le spese di lite.

L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, rileva che fino a pochi giorni addietro, ad Agrigento, la foce del fiume Akragas a San Leone è stata un pullulare di vita: centinaia di volatili hanno allietato l’atmosfera, rendendo gradevole il soggiorno nella zona. Adesso invece incombe un silenzio spettrale e il bordo del fiume è colmo di volatili morti o agonizzanti. Probabilmente una mano assassina li ha avvelenati. Ecco il video MareAmico…

 
 

Sabato 14 luglio alle ore 18:30 verrà inaugurata, presso lo Spazio Espositivo di Francesco Siracusa, ad Agrigento in via Papa Luciani 52, la mostra dal titolo Antropogonia di Giorgio Pignotti
La mostra, che raccoglie opere dipinte ad olio su tavola di vario formato, è un’indagine sulla nascita dell’uomo.[…]La ricerca si articola come un percorso all’indietro, uno scavo archeologico di una realtà che trovo nomade ed indefinibile, incalpestabile. Che ha tuttavia una radice nella venuta al mondo degli archetipi umani, e si propone di trovare tracce di come il genere umano sia venuto all’esistenza.[…]Giorgio Pignotti
La mostra, accompagnata da un’ intervista con l’autore, sarà visitabile fino al 15 settembre. Orari: lun. – ven. (ore 9-13:00, 17-20:00) e sab. (ore 9:00-13:00).

Giorgio Pignotti, Ascoli Piceno 1979, Diplomato presso Accademia di Belle Arti di Macerata

Il 14 settembre 2012, dopo il trasferimento in elisoccorso, è morta al Reparto Rianimazione dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta Viviana Meli, 29 anni, di Palma di Montechiaro, appena laureata, vittima di un incidente stradale il giorno precedente, il 13 settembre, lungo la statale 115, tra il Villaggio Mosè e Palma di Montechiaro, dove si sono scontrate una Mercedes e una Renault Twingo. Ebbene, adesso, ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice monocratico, Rosanna Croce, ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Caterina Amico, 36 anni, la donna di Palma di Montechiaro al volante dell’auto con a bordo Viviana Meli, imputata di omicidio colposo allorchè la sua condotta di guida avrebbe provocato l’incidente stradale. I familiari di Viviana Meli si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Francesco Scopelliti, e beneficeranno del risarcimento del danno.

La Corte d’Assise di Agrigento concede all’ergastolano empedoclino, Salvatore Messina, il beneficio dello scorporo della pena. I dettagli.

Salvatore Messina

Salvatore Messina, di Porto Empedocle, il prossimo 5 novembre compie 49 anni. Lui, fratello del boss Gerlandino, sconta l’ergastolo in carcere. Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, ha appena ottenuto a suo favore i “benefici carcerari”. La prima sezione della Corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, si è riunita in camera di consiglio, ha valutato, e poi li ha concessi. Tecnicamente si tratta dello “scorporo della pena”, spacchettandola tra permessi premio, misure alternative alla detenzione e lavoro esterno, e superando la soglia ostativa dell’ergastolo. Salvatore Messina, figlio di Giuseppe, ucciso l’8 luglio del 1986, è stato arrestato il 12 gennaio del 1999, il giorno del secondo maxi blitz cosiddetto “Akragas”, incastrato dalle dichiarazioni del compaesano Alfonso Falzone. Salvatore Messina sfuggì alla prima operazione “Akragas”, la notte tra il 17 ed il 18 marzo del 1998, perchè il pentito Pasquale Salemi, suo parente, essendo figlio di una Messina, non lo accusò. Salvatore Messina è stato processato e condannato all’ergastolo, con sentenza definitiva in Cassazione del 10 ottobre del 2004, per il tentato omicidio di Gaetano Farruggia, inteso Totò, vittima di un agguato il 7 luglio del 1991, e per l’ omicidio di Antonino Taiella, ucciso il 22 giugno del 1991, e i complici di Messina furono Alfonso Falzone e Joseph Focoso da Realmonte. L’ultimo beneficio concesso a Salvatore Messina risale all’aprile del 2010, durante la detenzione nel carcere di Prato. Il Magistrato di sorveglianza gli accordò un permesso straordinario per incontrare a Porto Empedocle la moglie ed il figlio all’epoca di 13 anni. Solo 3 ore. Toccata e fuga, salutata sotto l’ abitazione di “Cannelle” da parenti e amici. Poi ancora il salto dentro il cellulare della Polizia penitenziaria e il rientro in cella. Nell’aprile del 2015, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, impose a Salvatore Messina, detenuto a Oristano, il 41 bis. I suoi difensori, gli avvocati Pennica e Neri, ne ottennero la revoca pochi mesi dopo, nell’ottobre del 2015. Adesso, dopo oltre 19 anni di reclusione, l’ordinanza della Corte d’Assise agrigentina alimenta nell’empedoclino la speranza di una prospettiva futura diversa rispetto a quanto è stata finora.

 

Angelo Ruoppolo Teleacras 

Avv Pennica

 

 

“A seguito della recente nomina  a Catania della giunta municipale, l’ Udc esprime il pieno apprezzamento per la scelta operata dal neo sindaco Salvo Pogliese di nominare il Dott. Alessandro Porto, Assessore con delega alla  Protezione Civile, Decentramento,Anagrafe, Innovazione tecnologica e Smart city. Alessandro Porto  è un valido professionista pienamente  inserito nel tessuto cittadino che saprà evidenziare, passione politica, impegno e competenza amministrativa. La fiducia manifestata con la delega assessoriale conferma la lealta’ e la correttezza politica del neo sindaco Pogliese assunta pubblicamente alla presenza del nostro Segretario Nazionale On. Lorenza Cesa, l’ Udc conferma il pieno sostegno all’ amministrazione Pogliese a tutti i livelli e sarà promotore di una rinnovata azione politica al servizio della Citta’, augura al neo Assessore  e quanti si sono spesi con profonda dedizione durante l’ ultima competizione elettorale con l’ UDC un sentito ringraziamento e un buon lavoro nella consapevolezza che in un momento delicato e complesso come quello attuale, sia necessario che tutti gli attori lavorino con responsabilità alla crescita, cura e promozione del benessere socio-economico della comunità catanese.”. Lo rende noto il Coordinatore politico regionale e Responsabile Enti Locali Decio Terrana. 

La consigliere comunale di Agrigento, Nuccia Palermo, ha protocollato a mezzo pec una sua mozione urgente, rivolta all’amministrazione comunale, per la revoca in auto-tutela della recente ordinanza sindacale, la numero 43 del 5 luglio, che interviene sulla gestione del servizio di raccolta differenziata. Nuccia Palermo afferma: “Si tratta di un’ordinanza che appare più volta ad incassare denaro, con sanzioni varie a carico degli agrigentini, che a regolamentare un servizio dei rifiuti palesemente allo sbando. Ad esempio si multa il cittadino se conferisce i rifiuti in un mastello di colore diverso: ma il sindaco Firetto lo sa che è stato il Comune a non avere distribuito tutti e 5 i mastelli? E poi, si impone al cittadino di mantenere i mastelli nelle aree private al fine di tutelarli da eventuali manomissioni ma al contempo li si obbliga ad esporli all’esterno per tutta la notte ignorando il vero significato del porta a porta. E poi, l’assurdo orario, le 23, per l’esposizione dei mastelli: ma il sindaco Firetto lo sa che ciò provoca gravi difficoltà soprattutto ad anziani e diversamente abili. Firetto revochi l’ordinanza, per evitare sicuri contenziosi”.

Oltre 21mila prodotti recanti marchi contraffatti e privi dei requisiti di sicurezza sono stati sequestrati da militari della guardia di finanza del gruppo di Palermo durante un’operazione coordinata dalla locale Procura. L’attività ha riguardato due aziende palermitane, gestite separatamente da due coniugi e dedite rispettivamente al commercio di vernici e alla vendita di prodotti via internet.
    In un locale del magazzino di una delle imprese, venivano assemblate componenti elettroniche, contraffatte, di noti marchi di telefoni cellulari. Oltre a sequestrare circa 1.300 pezzi già realizzati, i finanzieri hanno scoperto che all’interno di due computer era installato uno specifico software per la creazione dei loghi. Inoltre, nell’esercizio commerciale gestito da una delle aziende sono stati rinvenuti, esposti per la vendita e a prezzi ribassati, giocattoli, cosmetici e prodotti per la cura della persona privi di etichettatura conforme al regolamento europeo in materia di sicurezza prodotti.
   

titolari dell’ex Oceanomare, al Viale delle Dune, a San Leone, come già pubblicato, sono in attesa dell’autorizzazione da parte del Demanio marittimo per rimuovere a proprie spese, peraltro già pagate all’impresa ingaggiata, tubi di ferro e altre sporgenze incombenti ancora nel tratto di mare antistante il locale che è stato smantellato e rimosso l’anno scorso. Oggi l’associazione ambientalista “MareAmico”, coordinata da Claudio Lombardo, ribadisce, e documenta in video, la gravità del pericolo a cui sono esposti coloro che praticano attività in mare, ad esempio il surf. E che probabilmente sono anche ignari del pericolo perché, tra l’altro, del cartello precario affisso dal Comune in spiaggia non vi è più traccia. Ecco il video…