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“Le parole del presidente della Regione Musumeci nel dibattito sulla finanziaria sui disabili gravi…”se non ci fossero i disabili gravissimi avremmo più soldi…” risuonano nell’aula sorda del parlamento siciliano.

Nessuno poteva immaginare che una figura di alto profilo istituzionale come quella del presidente della Regione, che ha giurato sulla Costituzione, potesse pronunciare parole così gravi ed offensive della dignità delle persone disabili, dei cittadini disabili.

Il messaggio contenuto nelle parole del presidente Musumeci è chiaro ed inequivocabile: incolpare le persone disabili di esserci, di esistere, di rivendicare diritti, di essere in troppi e di consumare risorse che altrimenti potrebbero essere impiegate per altre cose!

Ci chiediamo se effettivamente il presidente Musumeci sia il presidente di tutti i siciliani e se pensa che i disabili dell’Isola siano di serie B.

Il presidente dovrebbe vergognarsi!

Chieda scusa ai cittadini disabili e alle loro famiglie e ritiri subito le parole pronunciate; in caso contrario crediamo opportuno che Musumeci non sia degno di rappresentare il popolo siciliano che lo ha votato”.

Così si è pronunciato il responsabile dell’ufficio politiche per le disabilità della Cgil Franco Gangemi.

Il consigliere comunale Gerlando Gibilaro ha inviato una interrogazione all’amministrazione inerente la pulizia e le condizioni igienico sanitarie della città. Alle parole ha anche allegato una vignetta che proponiamo ai nostri lettori.

“Lo scrivente Consigliere Comunale ai sensi dell’Art.32- Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale-,nell’esercizio delle funzioni di sindacato e di controllo che interessano l’attività dell’Ente e la collettività,con la presente, rivolge al Sindaco, richiesta di informazioni , inerente ”la pulizia e le condizioni igienico sanitarie della Città di Agrigento. 

L’Interrogante chiede alla S.V. in modo chiaro e conciso, di conoscere se avete bisogno dell’ ASPIRAPOLVERE  per rendere la città pulita! 
Certo di un Vostro riscontro,l’occasione è gradita per augurare un proficuo e sereno lavoro”. 

Il Pubblico Ministero ha chiesto un incidente probatorio per sentire la ragazzina di appena dieci anni.

La vicenda sembra raccapricciante. E’ stata aperta una inchiesta contro un favarese di 52 anni, denunciato dalla mamma della ragazzina in questione accusato di averla ripetutamente baciata sulla guancia all’interno di un supermercato.

Adesso sarà il Gip a decidere sulla richiesta del pm.

I carabinieri, nel frattempo, hanno acquisito le immagini delle telecamere interne del supermercato che avrebbero confermato la dinamica dei fatti.

Sembrerebbe anche che l’uomo abbia detto alla ragazzina di “girare l’angolo” e di non dire nulla alla mamma. Cosa che invece la giovane non ha fatto, raccontando tutto alla madre.

Da li la denuncia.

 “Se non ci fossero stati i disabili gravissimi, le famiglie non avrebbero avuto un colpo in fronte e noi avremmo potuto disporre di qualche decina di milioni di euro in più, per collocarli in settori attualmente carenti di disponibilità finanziaria”: parole pronunciate dal presidente della Regione Nello Musumeci in Assemblea regionale, dove da due giorni è in corso l’esame della manovra finanziaria.
    Contro il governatore si scagliano M5s e Pd. “Quando ho sentito dire al presidente queste parole mi si è gelato il sangue”, dice il deputato regionale M5s Giorgio Pasqua. Daniela Vella, componente della direzione regionale del Pd, aggiunge: “Mi auguro che il pensiero del presidente Musumeci sui disabili gravissimi non corrisponda alle parole infelici pronunciate in aula”. “Non c’è alcun caso disabili. L’unica cosa è che la Regione in passato spendeva 270 milioni di euro – replica Musumeci -Basta riascoltare la registrazione”.

Presidente, non c’è alcun caso. M5S e Pd, frase infelice

Ieri a Santa Elisabetta, all’Istituto scolastico “Garibaldi e Capuana”, si è svolta una manifestazione intitolata “Pompieropoli” organizzata dalla sezione di Agrigento dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco e dal Comando dei Vigili del fuoco di Agrigento, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Santa Elisabetta presieduta dal sindaco Domenico Gueli, e con la dirigente scolastico Silvana Spirio. La stessa Associazione dei Vigili del fuoco afferma: “Scopo della manifestazione è la sensibilizzazione dei bambini sui temi della sicurezza in casa ed a scuola. La manifestazione si è articolata secondo un percorso ad ostacoli e prove con attrezzature antincendio, adatto alla giovane età degli studenti. Hanno partecipato 170 alunni”.

A Campobello di Licata i Carabinieri hanno arrestato i fratelli Giuseppe Melluzza, 30 anni, e Agostino Melluzza, 27 anni, entrambi fruttivendoli. Nei pressi della loro abitazione, i militari dell’Arma si sono accorti di movimenti sospetti. Dopo alcuni appostamenti in borghese, è scattato il blitz. Ai due fratelli Melluzza, nel corso della perquisizione domiciliare, sono stati sequestrati panetti di hashish per un peso complessivo di 500 grammi, 10 grammi di cocaina, il tutto per un valore di mercato di circa 30mila euro, e poi un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento, e 2mila euro in banconote. Risponderanno di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e sono ristretti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

 

La Confael continua la battaglia per la sicurezza su lavoro dei lavoratori operanti nel settore di igiene ambientale, in questo caso anche al fianco degli operatori ecologici di Licata che hanno sottoscritto un documento con il quale denunciano quanto segue:

“ I lavoratori visto il permanere dello stato di emergenza che vede gli stessi raggogliere i rifiuti da terra in condizioni insostenibili ormai da troppo tempo, comunicano che continueranno l’attività di raccolta esclusivamente tramite cassonetti. Tanto anche in considerazione che nessuno provvede a mettere a disposizione del cantiere giornalmente un numero adeguato di mezzi e cassonetti sufficenti, nonchè adeguate dotazioni per i lavoratori e mezzi idonei per raccogliere i rifiuti da terra e così superare l’emergenza rapidamente” .

Ad avviso della Confael, non trattasi di emergenza ma bensì di una consuetudine frutto dell’assenza di una cultura della prevenzione e del rispetto della salute dei lavoratori.

Tra le piu’ gravi inadempienze denunciate dalla Confael agli organi preposti vi è la movimentazione manuale dei carichi che assume una importanza rilevante per la salute e l’incolumità degli oepratori ecologici.

Quintali di immondizia trasbordano per le strade fuori dai cassonetti sottoponendo i lavoratori a fatiche oltre misura in dispregio della condizione fisica, trattandosi anche di invalidivi civili e\o sul lavoro, come anche della salute, costretti come sono a prelevare da terra cumuli di rifiuti di ogni genere anche a mani nude poichè in assenza di dispositivi di protezione individuale adeguati.

Proprio la SRR di Agrigento EST, il 5 aprile scorso ha disertato una una importante riunione convocata, dall’ASP1 AG Spresal di Agrigento d’intesa con INAIL, con all’ordine del giorno la “ istituzione di un Tavolo Tecnico sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro nel settore di igiene ambientale”.
L’ INAIL, in occasione dell’incontro del 5 Aprile, ha confermato come nessuno dei datori di lavoro cui sopra abbia mai fatto ricorso alla CONTARP – servizio di consulenza tecnica ai fini dell’applicazione di Sistemi di Gestione per la salute e sicurezza sul Lavoro (SGSL), nè partecipato ai
Bandi ISI, finanziati da INAIL, per realizzare progetti per il miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.
In tale occasione hanno fatto mancare la presenza le due SRR AGEST – dotazione organica n.310 dipendenti e SRR AGOVEST dotazione organica n.239 dipendenti nonchè anche i Comuni costituitisi in ARO nella qualità di stazioni appaltanti il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Traspare da parte di questi enti un’ atteggiamento di immunità e di grave sufficenza avverso gli organi preposti, in dispregio, con la loro assenza, del ruolo e della funzione dello Spresal ASP e di INAIL organi preposti alla vigilanza ed alla consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. Propri per tale ragione la Confael ha chiesto di effettuare verifiche urgenti in tutti i cantieri di igiene ambientale per quanto di competenza di tali Enti preposti.
La SRR ATO 4 AGEST ha interrotto le relazioni sindacali con la Confael previste dal Protocollo\Accordo sottoscritto in data 29.09.2017, a seguito dell’azione di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro. Per questa battaglia di legalità e civiltà traspare così un grave segnale indimidatorio e d’insofferenza del “ Sistema Rifiuti “ misto ad un’inadeguata ed alquanto approssimata applicazione del D.Lgs.81\08 e ss.mm.iii.

A causa di tale atteggiamento ostruzionistico della SRR ATO4AGEST la Confael non è stata più convocata negli incontri riguardanti il trasferimento dei lavoratori dalla SRR alle imprese affidatarie dei servizi appaltati dagli ARO dei comuni di Naro, Campobello di Licata,Canicattì

 

 

In ultimo la Confael ha informato gli enti preposti per legge delle seguenti criticità persistenti nel settore di igiene ambientale in danno dei lavoratori.

– Assenza di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL)
– Assenza e\o carente dotazione di DPI – materiali, modalità di erogazione e fornitura non conforme alla vigente normativa – tra gli altri vedasi cantiere di Palma documento
– Mancata consegna del libretto formativo del cittadino ai lavoratori sottoposti a formazione, al fine di annotare “certificazioni e attestazioni” relative ai corsi di aggiornamento così come definito all’art. 2, comma 1 – lettera i), del D.lgs. 10 settembre 2003, n. 276.
– Attività formative imposte ai lavoratori in difformità a quanto normato dal Testo Unico che stabilisce che la frequenza ai corsi di formazione sulla sicurezza è obbligatoria ma da effettuarsi durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.
– Gravi carenze logistiche, igienico – sanitarie dei siti adibiti a centri di raccolta e dei cantieri di igiene ambientale: tra gli altri, vedasi inoltre Palma di Montechiaro, Naro, Canicattì, Racalmuto, etc Sulla problematica correlata all’adeguatezza di locali e servizi igienico sanitari connessi, si assiste allo scarico di responsabilità che, seppur di esclusiva pertinenza della SRR ATO4 AG EST\datore di lavoro, vengono impropriamente gravate sui comuni, in assenza di appositi accordi sulla logistica dei cantieri, dei locali e dei servizi in uso ai lavoratori.
– Rischi Movimentazione Manuale Carichi – MMC ( foto cantiere di Agrigento Vill. Mosè ARO Agrigento)
– Eccessivo ricorso a mezzi e attrezzature a nolo, con notevole aggravio di costi, in presenza di condizioni di assoluta precarietà e scarsa manutenzione dei mezzi di proprietà degli enti sopra citati.
– Verifica revisione automezzi e regolarità relative polizze assicurative
– Assenza di locali, docce e servizi igienici adeguati, spogliatoi e speciali armadietti con divisorio interno sporco\pulito per la tenuta separata degli indumenti. La legge, specifica: “nel caso in cui i suddetti lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, infettanti o comunque pericolose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati
– Nel documento “ Atto Di Cessione di Contratto di Lavoro Subordinato”, sottoscritto dai lavoratori trasferiti dalla SRR alle imprese affidatarie nei comuni di Campobello Di Licata, Naro, Canicatti’\Camastra, si rileva l’ assenza di riferimenti normativi e contrattuali riguardo gli obblighi imposti alle imprese dal D.Lgs. 81\08 e ss.mm.ii. e dall’art. 63 del CCNL Utilitalia.

“Pd e M5S hanno gettato la maschera, dimostrando chiaramente da che parte stanno: certamente non da quella dei siciliani”. Lo affermano Alessandro Aricò e Giusy Savarino (DiventeràBellissima all’Ars), aggiungendo: “La loro distruttiva sinergia ha affossato in aula provvedimenti tanto attesi ed importanti, come l’esenzione del bollo auto, gli aiuti per la prima casa e il biglietto unico per i trasporti”.

Sottolinea il capogruppo Aricò: “Le famiglie a basso reddito Isee e proprietarie di veicoli di piccola cilindrata sarebbero state esonerate dal pagamento del bollo auto, ma evidentemente Pd e M5S le tasse vogliono abbassarle soltanto a parole e non nei fatti. E il biglietto unico per i trasporti da tempo giustamente sollecitato dai siciliani, avrebbe agevolato turisti e cittadini e pure in questo caso chi ha votato contro quel provvedimento se ne assumerà la responsabilità”.

La Presidente della IV commissione Savarino sottolinea: “Vergognosa anche la bocciatura dell’articolo che prevedeva aiuti per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie: i quarantamila euro a nucleo familiare previsti avrebbe permesso di avere una casa e soprattutto nei paesi più piccoli e disagiati si sarebbe invertito così il trend negativo di spopolamento. Annuncio già ora che questa norma sarà ripristinata nella mia commissione e al più presto riportata in Aula. Se il buon giorno si vede dal mattino, non osiamo pensare quali sfaceli per l’Italia causerebbe un accordo romano tra Pd e M5S”.

 I Carabinieri di Realmonte (Ag), nel corso di specifici servizi e controlli svolti presso il sito della “Scala dei Turchi”, hanno elevato 21 sanzioni amministrative per violazione dell’ordinanza sindacale e della Capitaneria di Porto Empedocle (Ag) che impedisce l’accesso alle aree interdette. Nel dicembre scorso, infatti, la scala dei turchi è stata interessata da una frana e dopo il sopralluogo svolto dall’ufficio tecnico comunale, è stata emanata una ordinanza sindacale per limitare l’accesso al sito, volta a garantire l’incolumità dei turisti. E’ poi seguita un’altra specifica ordinanza della Capitaneria di Porto. Ciò nonostante, nel corso dei servizi di controllo del territorio, i militari dell’Arma si sono accorti della presenza all’interno dell’area interdetta di 21 persone, nei cui confronti sono scattate multe per un ammontare complessivo di oltre 2.000 euro.
   

L’area è interdetta dal dicembre scorso a causa di una frana

I Signori P.A. e c.ti , proprietari di alcune aree edificabili site nel territorio del Comune di Canicattì, sono stati destinatari di una procedura espropriativa posta in essere dal Comune di Canicattì finalizzata alla realizzazione di un parcheggio pubblico.

Con determinazione dirigenziale del 2009 veniva determinata l’indennità provvisoria di espropriazione, che non veniva accettata dai proprietari; nel 2011 veniva comunicato ai proprietari l’avvenuto deposito della relazione di stima, che aveva quantificato in euro 60 al metro quadrato il valore medio unitario dei terreni in questione. Ritenendo irrisoria la suddetta stima, avuto riguardo all’effettivo valore commerciale dei terreni,i proprietari hanno adito la Corte di Appello di Palermo, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Armando Buttitta,  affinchè procedesse alla rideterminazione dell’indennità definitiva di espropriazione.

Si è costituito in giudizio il Comune di Canicattì, in persona del Sindaco pro tempore, chiedendo il rigetto delle domande avanzate dagli attori, deducendo che l’indennità definitiva di espropriazione doveva ritenersi congrua ed adeguata. La Corte di Appello di Palermo, con apposita ordinanza , disponeva l’espletamento di una consulenza tecnica d’ufficio al fine di accertare l’esatta estensione dei fondi espropriati ed il valore effettivo degli stessi. Il consulente tecnico d’ufficio perveniva ad una valutazione di euro 189,51/mq per le aree aventi destinazione c2,e ad un valore di euro 161,00/mq per le aree aventi destinazione c2, in considerazione del fatto che nelle zone c2 è realizzabile una minore cubatura;determinando l’indennità di espropriazione nell’importo complessivo di euro 281.115,10.

In conclusione la Corte di Appello ha determinato in complessivi euro 281.115,10 l’indennità di espropriazione dovuta agli attori, ordinando al Comune di Canicattì di depositare le somme presso la Cassa Depositi e Prestiti, e condannando il Comune di Canicattì al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro 10.700, oltre accessori. Laddove il Comune di Canicattì non eseguirà la sentenza della Corte d’Appello di Palermo entro 120 giorni dalla data di notifica potrà essere un giudizio di ottemperanza di giudicato con richiesta di nomina di un commissario ad acta che intervenga in via sostitutiva.