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Mezzo milione di euro per l’apertura di nuovi sportelli d’ascolto e strutture di ospitalità per donne vittime di violenza. I contributi saranno erogati dall’Assessorato regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro, guidato da Mariella Ippolito. “Continuiamo con convinzione il potenziamento di azioni mirate al contrasto, alla prevenzione della violenza di genere e al sostegno della vittima di violenza – ha commentato l’assessore Ippolito – attraverso percorsi finalizzati al reinserimento sociale, al recupero dell’autostima, all’inserimento lavorativo e all’autonomia abitativa”. L’iniziativa dovrà tendere a potenziare i distretti socio-sanitari attualmente scoperti dal servizio. La proposta progettuale dovrà prevedere dettagliatamente tutti i dati connessi all’apertura dello sportello, attraverso la preliminare analisi del territorio, la programmazione delle attività da svolgere nell’arco di un anno, la previsione di apertura settimanale per un minimo di otto ore, gli operatori da utilizzare, la dichiarazione d’intenti finalizzata alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con almeno uno dei centri antiviolenza già autorizzati e iscritti, il piano economico finanziario e l’eventuale adesione al numero di pubblica utilità 1522. Per quanto riguarda la realizzazione di nuove case di accoglienza ad indirizzo segreto o di strutture di ospitalità in emergenza, la proposta progettuale dovrà prevedere dettagliatamente tutti i dati connessi alla realizzazione della nuova struttura di ospitalità, attraverso la preliminare analisi del territorio, l’individuazione e la disponibilità dell’immobile da adibire all’accoglienza nel rispetto degli standard strutturali, la programmazione delle attività da svolgere nell’arco di un anno, il personale da utilizzare nel rispetto degli standard organizzativi, il piano economico finanziario contenente anche la previsione delle spese di gestione e i costi del personale, l’adesione al numero di pubblica utilità 1522. Per entrambi gli avvisi, associazioni e cooperative sociali, che ne abbiano i requisiti, possono presentare le istanze entro 30 giorni dall’imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

AGRIGENTO

La CNA ha presentato a Roma il “Rapporto 2018 “Comune che vai fisco che trovi”, realizzato dall’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese. Il Rapporto esamina la dinamica e le differenze del Total tax rate sulle imprese artigiane, micro, piccole e medie in 137 comuni italiani, inclusi tutti i capoluoghi di regione e di provincia. La tassazione complessiva è ulteriormente aumentata, sia pure di poco, rispetto al 2017 e si conferma fra le più alte d’Europa. In Sicilia la città più virtuosa dal punto di fiscale, con un total tax rate del 59.9%, è Trapani conquistando nella classifica generale il 55esimo posto. Ed è leader anche nella graduatoria del Tax free day, vale a dire il giorno dell’anno nel quale l’imprenditore smette di lavorare per l’ingombrante socio fiscale e comincia a lavorare per sé e per la sua famiglia. A Trapani il semaforo verde scatta il 6 agosto: necessitano 219 giorni di lavoro per pagare i tributi e i restanti 146 giorni per i consumi familiari. Segue Enna, 56esimo posto, con il 60% del carico fiscale. Il 6 agosto lo spartiacque: 219 giorni servono per onorare gli impegni col fisco, i rimanenti 146 giorni per il nucleo familiare. Sul terzo gradino del posto sale Ragusa, che con il 61,6% si colloca 81esima nella classifica nazionale. Il Tax free day si materializza il 12 agosto: 140 giorni per i consumi familiari, 225 per pagare i tributi. Nell’isola la quarta posizione la conquista Caltanissetta con il 62%. Per quanto riguarda il Tax free day il riferimento è il 13 agosto con 139 giorni per i consumi familiari e 226 per pagare i tributi. Palermo si piazza in quinta posizione con un total tax rate del 62,8%. Nella graduatoria nazionale occupa il 98esimo posto. Il capoluogo siciliano si libera della ghigliottina fiscale il 16 agosto con 136 giorni occorrenti per i consumi familiari e 229 per pagare i tributi. 109 esima posizione generale per Agrigento, sesta nella classifica isolana. La percentuale della pressione fiscale si attesta sul 64,2%. Tax free day il 21 agosto: 131 giorni per consumi familiari 234 giorni per pagare i tributi. C’è poi Messina, 122esima in graduatoria nazionale, settima in Sicilia con il 65,8%. Il 27 agosto si delinea il confine: 125 giorni per i consumi familiari, 240 per pagare i tributi. Siracusa, si deve accontentare del 123simo posto in graduatoria: è penultima nell’isola con il 65,8% del carico fiscale. Il tax free day cade il 27 agosto con 125 giorni per i consumi familiari e 240 per pagare i tributi. Fanalino di coda è Catania con il 69%. Free day 8 settembre con 113 giorni per i consumi familiari e 252 per pagare i tributi. “La Cna – affermano i vertici regionali, il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – su questo tema è fortemente impegnata attraverso una serie interlocuzioni con le Istituzioni, regionali e locali, per rappresentare quelle che sono le reali esigenze di chi produce e lavora. Abbiamo la più alta pressione fiscale in Europa: quasi il 60%. La burocrazia è l’altro grande tema. Chiediamo a chi ha responsabilità di governo di ridurre tutte le difficoltà che noi incontriamo nel nostro mondo. Semplificarci la vita. Questa è la grande sfida. La nostra Confederazione propone degli interventi mirati per arrivare a realizzare un abbassamento del carico fiscale che rappresenta oggi l’ostacolo principale per lo sviluppo e la crescita delle imprese. A cominciare dall’aumento della franchigia Irap. Ma ancora più consistenti risulterebbero gli effetti legati all’adozione del regime Iri al 24%. Ma a fare l’effettiva differenza sarebbe l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese: capannoni, laboratori, negozi. Per fare comunque bingo una piccola impresa dovrebbe ottenere l’applicazione contemporanea delle tre misure. Non è certamente una soluzione definitiva, ma una salutare boccata d’ossigeno per le piccole imprese ed un concreto avvio del percorso per riequilibrare un sistema fiscale insopportabile. Nel quale non solo va ridotta la pressione – concludono Battiato e Giglione – ma garantita maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro”.

Si è tenuto ieri il secondo incontro presso la Prefettura di Agrigento per discutere dei problemi legati alla sanità agrigentina. “Abbiamo costituito un tavolo tecnico – afferma il senatore del Movimento 5 Stelle Rino Marinello, promotore degli incontri – per meglio organizzare la continuità assistenziale e al fine di svolgere l’attività di guardia medica in sicurezza”. Al tavolo hanno preso parte anche il Prefetto Dario Caputo, il capo di gabinetto del Prefettura Fichera, il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Agrigento Giovanni Vento e il commissario dell’Asp di Agrigento Venuti, con i suoi collaboratori Di Nolfo e Amico.

 

Il senatore Marinello ha preso la parola per illustrare e riassumere ai presenti quanto discusso nella seduta precedente e ha elencato nuovamente anche i problemi che ritiene debbano essere di immediata soluzione, “l’organizzazione delle guardie mediche in provincia, il pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca e le altre problematiche che riguardano i presidi di Agrigento e Ribera – dice il senatore 5Stelle – devono essere sottoposti immediatamente all’attenzione dell’assessore regionale alla Sanità. Inoltre, una adeguata operatività dell’ U.O. di chirurgia vascolare presso il presidio di Agrigento e la necessità di risolvere i problemi legati alla presenza di zanzare nell’ospedale di Sciacca”. È stato deciso, quindi, che i componenti di questo tavolo si riuniranno quanto prima davanti all’assessore Razza per trovare una strategia che possa essere replicata in tutta la Regione. L’appuntamento, salvo imprevisti, dovrebbe tenersi a Palermo, lunedì prossimo, 23 luglio.

L’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, interviene nel merito di ciò che è stato compiuto a Realmonte, a Scala dei Turchi, per garantire accesso e transito ovviando all’incombente rischio crolli dal costone. MareAmico afferma: “Lo scorso 16 dicembre la Scala dei Turchi è stata chiusa a seguito di un crollo della marna. Noi da subito abbiamo proposto una semplice operazione di disgaggio, che consiste nel rimuovere parti o frammenti di roccia a rischio di distacco e caduta. Si tratta di una operazione praticabile in una settimana con costi irrisori. Mareamico ha anche redatto il progetto e la spesa sarebbe stata a carico degli operatori turistici del luogo. Invece no: l’amministrazione comunale ha insistito nel volere costruire una lunga ed inutile passerella, tra 50 metri di lunghezza per 3 metri di larghezza, che non ha ricevuto l’autorizzazione dagli organi preposti al controllo. E quindi gli operatori turistici, preoccupati per il protrarsi della chiusura della Scala dei Turchi, hanno realizzato una piccola pedana, di 7 metri di lunghezza, per permettere di far salire i visitatori sulla marna, in un posto lontano dal rischio crolli, con un nuovo itinerario in acqua segnalato dalle boe. Attenzione però alle sciroccate estive. Che il Signore ci aiuti!”.

 
 

 

In seguito a notizie di stampa riguardanti le condizioni delle strade provinciali che conducono da Agrigento a Favara, il Libero Consorzio precisa che i tecnici del Settore Infrastrutture Stradali sono a conoscenza delle difficoltà che gli automobilisti incontrano quotidianamente a causa delle condizioni non ottimali dei tracciati per la presenza di buche, avvallamenti e frane. Per questo motivo, sulle strade che convergono su Favara sono stati progettati vari interventi con due progetti. Il primo, finanziato con delibera di Giunta Regionale n. 64/2015, riguarda i lavori di eliminazione delle frane sulle strade SP n.3-B Favara.-Crocca, SP n. 80 Baiata-Favara e SP NC n. 07 Esa-Chimento, importo di 350.000,00 euro, decreto di finanziamento n. 151 del 31/01/2018. Il secondo è relativo ai i lavori di manutenzione straordinaria lungo la SP n. 80 e la SP n. 3A Bivio Caldare-Favara, importo di 896.891,95 euro finanziato con D.M. del ministero delle Infrastrutture e Trasporti n. 49 del 16/02/2018.
Per poter fissare le gare d’appalto è necessaria l’approvazione del bilancio di previsione 2018 del Libero Consorzio, la cui sorte è legata ad un maggior trasferimento di risorse dalla Regione ai Liberi Consorzi, considerato che la legge di bilancio recentemente approvata dal Governo regionale ha assegnato alle ex Province risorse insufficienti per la stesura dei bilanci stessi. Si corre così il serio rischio, nonostante l’impegno e la professionalità dei tecnici del Settore Infrastrutture Stradali e dell’Ufficio Gare, che questi finanziamenti possano andare perduti se dal Governo Regionale non arriveranno ulteriori risorse e, di conseguenza, il Libero Consorzio non sarà in condizione di approvare il bilancio 2018.

 


Si comunica che  il Punto INPS di Licata, che gestisce l’utenza dei comuni di Licata e di Palma di Montechiaro, è stato trasferito presso nuovi locali.
Pertanto, a decorrere da lunedì 23 luglio, gli sportelli di ricevimento pubblico saranno attivi presso lo stabile di Via Lorenzo Panepinto n. 1, ove è già operante il presidio dell’Agenzia delle Entrate, e riceveranno dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30.

 

“Chiedo a Conai, Comieco e Governo regionale, in qualità di presidente dell’AnciSicilia, di avviare insieme con gli enti locali dell’Isola un’ampia riflessione sulla crisi di sistema del settore rifiuti che non solo ha generato uno stato di calamità istituzionale ma sta anche costringendo molti comuni a predisporre un ricorso contro il recente provvedimento emanato dalla Regione che non favorisce azioni né concrete, né positive, né volte ad agevolare un effettivo cambio culturale”.
Lo ha detto Leoluca Orlando intervenendo, questa mattina a Palazzo dei Normanni, alla presentazione del 23esimo rapporto annuale di Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.
Orlando ha fatto riferimento all’ordinanza con cui il Presidente della Regione, in relazione ai comuni che non hanno raggiunto il 30 per cento di raccolta differenziata, ha disposto la decadenza per i sindaci e per le relative giunte che entro il 31 luglio non firmeranno accordi con le società che hanno partecipato al bando per l’invio fuori regione dei rifiuti.
“In materia di rifiuti – ha concluso il presidente dell’Associazione di comuni siciliani – il governo regionale deve intestarsi una vera e propria azione di rottura rispetto ad un vecchio schema, poichè rimanendo ancorato a logiche vetuste, rischia di essere governato, come sono stati governati i suoi predecessori negli ultimi vent’anni, da una struttura burocratica che da un lato ha favorito interessi speculativi più volte posti all’attenzione dell’Autorità giudiziaria e dall’altro ha causato enormi e gravi disservizi di cui sono stati e sono vittime i cittadini”.

 

 

L’On. Carmelo Pullara sul Porto di Sciacca: “Soddisfatto per l’avanzamento dell’iter burocratico, è un progetto, quello di potenziamento del porto, che seguo da prima della mia elezione”.

Nella giornata di ieri, l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture ha comunicato l’esito positivo della conferenza di servizi svoltasi al Genio Civile di Agrigento, che precede il bando di gara per l’appalto dei lavori successivo allo stanziamento di più sei milioni di euro per il potenziamento dell’infrastruttura portuale.

L’On. Pullara, che già a gennaio aveva palesato il suo interesse per l’avanzamento del progetto, si è prodigato nel monitoraggio dell’iter burocratico e nell’impulso agli uffici competenti affinché Sciacca veda al più presto quest’opera completa.

Se fino ad oggi il contributo politico del Deputato Licatese è stato concreto per “sbloccare” le pratiche burocratiche, egli stesso ha dichiarato che “Non mancherà il suo appoggio per fare da tramite con le istituzioni competenti ed accelerare l’iter di progettazione per arrivare a gara quanto prima”.

L’azione politica dell’Onorevole Pullara risulta coerente con l’interesse espresso dallo stesso verso le infrastrutture della provincia di Agrigento sia in campagna elettorale che durante i primi mesi di attività da Capo Gruppo all’Ars di Autonomisti e Popolari.

Gli sforzi di Carmelo Pullara nel favorire il potenziamento del porto di Sciacca e l’interesse delle stesso per mettere in sicurezza il porto di Licata dimostrano che l’On. Pullara ha compreso in pieno la necessità di dare risposte nel più breve tempo possibile ai cittadini sul potenziamento delle infrastrutture agrigentine, e nello specifico nel sostenere la categoria della pesca e dei trasporti marittimi.

Carmelo Pullara ha dichiarato presumibilmente che entro pochi mesi i lavori verranno appaltati e l’infrastruttura verrà completata nei 520 giorni previsti dal progetto per la sua realizzazione. “Di certo- ha concluso Pullara- continuerò a vigilare sulla regolarità e celerità delle procedure finalizzate alla realizzazione di un progetto così importante per tutta la provincia di Agrigento”.

Canadair in azione

Incendi da due ore nei pressi del bivio Mosella

Per un incendio è chiusa al traffico in entrambe le direzioni la strada statale 640 “Strada degli Scrittori”, nel territorio comunale di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.

Il traffico è deviato in loco.

Sul posto sono presenti le squadre Anas e i Vigili del Fuoco per la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire la riapertura della strada nel più breve tempo possibile.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto, “perchè il fatto non sussiste”, il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari, imputato di falso e truffa aggravata a danno della Provincia di Agrigento perché tra il 2011 e il 2013, quando D’Angelo è stato consigliere provinciale, avrebbe simulato la sua assunzione fittizia alle dipendenze di un’azienda di impianti fotovoltaici al fine di ottenere i rimborsi che la legge in materia garantisce ai componenti di alcuni organismi elettivi, fra cui i consigli provinciali. Sono stati assolti anche i responsabili dell’azienda che avrebbero simulato l’assunzione di D’Angelo. Allo stesso Carmelo D’Angelo è stato contestato anche il trasferimento presunto fittizio della sua residenza a Palermo, che, tra il 2010 e il 2013, gli avrebbe consentito di incassare indebitamente circa 27 mila euro di rimborsi chilometrici.