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Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Caltanissetta ha assegnato la scorta alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Maria Carmela Giannazzo. La Giannazzo si occupa, tra l’altro, dell’inchiesta “Double Face” che ha provocato l’arresto dell’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, e delle indagini sulla gestione della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ad opera dell’ex presidente, Silvana Saguto. Lo stesso Comitato spiega: “La decisione della scorta è stata presa a scopo precauzionale, alla luce di un quadro generale che emerge da intercettazioni”. Al giudice è stata assegnata un’auto blindata con una scorta.

Alle soglie dello scoccare del terzo anno di mandato dell’era agrigentina del Sindaco Firetto diventa obbligatorio fare un bilancio dell’ormai, più che tracciato, avviato percorso. A ripercorrere i lunghi tre anni di mandato amministrativo del Capoluogo di Provincia, ovvero della Città di Agrigento, è in una lunga nota il Consigliere Indipendente Nuccia Palermo.

” Basta affacciarsi alla finestra per scorgere il non più lontanissimo 2020  – scrive il Consigliere Palermo – e se guardiamo per un attimo alle nostre spalle non possiamo non vedere chiaramente che l’effetto dello slogan firettiano <<cambia e rinasce>> si è liquefatto come ghiaccio al sole. Ed oggi? Oggi serve nuova e capace, oltre che caparbia, classe dirigente!
“I primi 36 mesi sono volati non lasciando alcuna traccia positiva in un territorio martoriato come il nostro dove la disoccupazione aumenta e dove i nostri giovani sono ormai invecchiati tra promesse e delusioni vivendo l’incertezza del lavoro e del futuro”.
“Anche il tanto citato percorso civico sembra aver perso consistenza evaporando e portando con se i sogni di quasi il 58 % degli agrigentini che in quel cambiamento e in quella rinascita avevano posto le loro speranze nell’ormai lontano 2015”.
“Un percorso amministrativo partito fin da subito con il piede sbagliato – scrive nella nota il Consigliere indipendente – dove l’inclusività, il dibattito, il confronto e  il dialogo/vicinanza  con e alla città sono stati fattori desiderati e mai presenti. Da subito il primo scivolone: issare un portone in legno massello che divideva le stanze più comode ed importanti del palazzo di Città dalla stessa Città tranciando violentemente il cordone naturale che dovrebbe collegare chi amministra alla propria gente”.
“Continuiamo con le varie nomine esterne non curanti di riorganizzare, di comprendere le difficoltà, di stimolare e per alcuni stabilizzare, tra l’altro previsto dalla legge, tutti quegli impiegati, circa 600 che oggi sentono il peso della difficoltà di una macchina amministrativa che arranca ed attendono con speranza quel consiglio straordinario aperto la cui istanza giace ancora sul tavolo di una presidenza ormai da tanti, troppi mesi.”.
Ma entriamo ancor più nei temi caldi. Piano regolatore, gestione integrata dei rifiuti, personalizzazione di un’azione amministrativa poco concludente e ordinanze spesso inconcepibili ed unilaterali hanno creato un solco, un pesante solco, divisorio tra chi governa la città e gli agrigentini che ancor oggi attendono quei famosi e decantati processi di cambiamento e rigenerazione a livello urbano, economico e sociale“.
“E mentre sottolineiamo l’ancora non pervenuto documento contabile, tardivo come sempre, entriamo sulla famosa operazione verità sui conti e sul bilancio comunale tanto acclamata e pubblicizzata. Un altro grave errore che persiste – scrive ancora Nuccia Palermo – Sarebbe stato utile ed obbligatorio, infatti, aprire il dibattito ed il confronto con l’opposizione dopo aver intrapreso la strada dell’armonizzazione contabile decisa dalla Giunta Firetto, alla quale nessuno per posizione presa ha puntato il dito ante litteram. Oggi purtroppo ancora non ne vediamo alcun frutto. Ed ancora: Bilanci ingessati, votati in fretta e furia , previsionali che sono diventati consuntivi bloccando di fatto la spesa e le azioni correttive che non sono state mai considerate. Solo una perenne litania di debiti fuori bilancio che continuano ad accrescere la voce uscite ignorando il coro proveniente dell’opposizione tutta contro un degrado urbano sempre meno gestibile ed indecente con un’asse viaria pericolosa a causa di avvallamenti e buche dalle dimensioni impressionanti. Che fine hanno fatto il 50% dei proventi derivanti dal fondo previsto ai sensi dell’art. 208 del C.d.S.? Dov’è la manutenzione stradale? Perchè non si previene il debito fuori bilancio che dissangua le nostre casse?.
“Parliamo poi del cavallo di battaglia di questa amministrazione. La Differenziata arrivata ad Agrigento ed avviata in toto nel 2018. Un fallimento dato da un servizio inefficiente con problematiche persistenti e apparentemente non risolvibili che si trascinano da ben 4 mesi mentre l’amministrazione, con un sempre più affaticato e spazientito dalle critiche Assessore Hamel, inneggia risultati sbalorditivi che nessuno, purtroppo, vede. Ed ancora, centro storico abbandonato, vicoli e stradelle inibite al transito come se la città fosse stata catapultata in un cantiere perennemente inattivo, relazioni annuali tardive e contrastanti con l’umore della città, infrastrutture abbandonate e cadenti, abbattute e mai ripristinate e tanto, tanto sconforto da parte dei cittadini “.
Insomma 3 lunghi anni di sofferenza per la città di Agrigento, con una squadra di governo quasi sconosciuta e poco tangibile sul territorio. Proprio per questo – conclude il Consigliere Indipendente, Nuccia Palermo – non posso che fare un appello a tutti quei giovani professionisti ed appassionati dal senso civico e di rivalsa attualmente magari dislocati e divisi dagli schieramenti politici al fine di rimpossessarsi dell’amore per la nostra città  per iniziare a segnare il passo del cambiamento vero e al servizio di una Città maestosamente bella e complessa qual è Agrigento. “.     
 

 
L’assessore al Turismo della Regione Siciliana Sandro Pappalardo ha partecipato, nei giorni scorsi, a Roma ad una iniziativa del Ministero degli Affari Esteri per la promozione del turismo di “ritorno”. L’evento si è svolto alla Farnesina.

“Ho rappresentato la Regione Siciliana – spiega Pappalardo – nell’ambito di un seminario molto interessante sul turismo di ritorno. Si tratta dei viaggi verso il nostro Paese di italiani ed italo-discendenti residenti all’estero, per riscoprire origini e storie familiari, territori di provenienza, tradizioni culturali, prodotti artigianali ed eno-gastronomia. Attraverso il “turismo delle radici” ci si propone di contribuire alla crescita sostenibile delle realtà regionali. Tale modello turistico può interessare un bacino potenziale stimato tra i 60 e gli 80 milioni italo-discendenti, che intendono ristabilire un contatto con il luogo di provenienza familiare e ritrovare un sentimento di appartenenza con i luoghi di origine.Sono tantissimi i siciliani che – purtroppo – sono dovuti partire in cerca di una vita migliore e che vivendo spesso lontano non sono mai più tornati nell’isola. Già nella nostra isola è abbastanza sviluppato un turismo delle radici e siamo consci che rappresenta una straordinaria opportunità per aprire a nuovi flussi di visitatori e per valorizzare luoghi e borghi non ancora coinvolti dal turismo di massa. Questo tipo di turismo di ritorno va organizzato, fidelizzato e calibrato con offerte specifiche, contatti nei paesi di emigrazione e pacchetti pronti da offrire ai nostri emigranti. Stiamo già lavorando per cogliere questa importante occasione e lavorando a 360 gradi per lo sviluppo turistico della nostra Regione”.
 

 

Si va verso la riapertura del tratto B della Strada Provinciale n. 24 Cammarata-Cammarata Scalo (Ponte Giuri), chiuso dal 2013 con ordinanza del Settore Infrastrutture Stradali a causa di diverse frane e dissesti. L’Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha infatti aggiudicato l’appalto dell’importo complessivo di 846.834,43 euro per l’eliminazione di tutte le condizioni di pericolo che impedivano la riapertura al transito di questo importante collegamento tra i comuni dell’area montana e la stazione ferroviaria di Cammarata.
La Commissione di gara presieduta dal dr. Fabrizio Caruana ha aggiudicato provvisoriamente l’appalto all’impresa EDILTECNICA COSTRUZIONI SRL con sede a San Cataldo (CL) che ha effettuato il ribasso non anomalo del 34,3109% sull’importo soggetto a ribasso di 821.429,40 euro, per un importo netto di 539.589,58 euro, ai quali vanno aggiunti 25.405,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale netto di 564.994,61 euro più Iva). Seconda in graduatoria l’impresa ALAK SRL di Brolo (ME), che ha offerto il ribasso del 34,2888%.
Il progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali prevede la sistemazione delle frane con paratie, drenaggi, gabbionate, realizzazione di cunette per lo smaltimento delle acque meteoriche e installazione di nuova segnaletica e barriere di protezione.
Il contratto con l’impresa aggiudicataria verrà stipulato a conclusione dell’iter amministrativo.
Prosegue dunque l’impegno del Libero Consorzio di Agrigento per il miglioramento della rete viaria interna. Ricordiamo che nei giorni scorsi sono state aggiudicate altre due gare, relative ai lavori per la sistemazione dei tratti dissestati della SP n. 26 B tratto SS 189-San Giovanni Gemini (appalto dell’importo di 239.359,00 euro) e ai lavori per il ripristino del transito sulla S.P. n. 20 Stazione Acquaviva-Casteltermini-San Biagio Platani (importo complessivo di 770.000,00 euro).

 

 

 


Con ordinanza n. 5 del 30 maggio 2018 il Settore Infrastrutture Stradali ha disposto la chiusura al km 0+980 dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo nelle date del 5,6 e 7 giugno prossimi della Strada Provinciale n. 1-tratto A Quadrivio Spinasanta-Villaseta. La chiusura si rende necessaria in seguito all’esecuzione di lavori urgenti e indifferibili da parte della RFI alla sede ferroviaria in prossimità del passaggio a livello km 136+144, tratta Agrigento Bassa-Tempio di Vulcano.
I lavori verranno eseguiti nelle ore notturne per evitare gravi disagi alla popolazione, in considerazione del prolungarsi della chiusura del viadotto Morandi. Questi, in dettaglio, gli orari di chiusura:
– dalle ore 22 del 5 giugno alle ore 6.00 del 6 giugno
– dalle ore 22 del 6 giugno alle ore 6.00 del 7 giugno
– dalle ore 22 del 7 giugno alle ore 6.00 del 8 giugno.
La RFI, responsabile dei lavori, collocherà in anticipo la segnaletica stradale e di cantiere, diurna e notturna, indicante l’interruzione al transito, all’inizio e alla fine della strada provinciale ed in prossimità del sito di intervento, presidiando con proprio personale la zona.
Durante l’esecuzione dei lavori i mezzi pesanti dovranno obbligatoriamente seguire il seguente percorso alternativo: dalla SS 115, direzione Trapani-Gela, passare per la rotatoria Giunone e proseguire sulla SS 640, anche per raggiungere Agrigento città e il territorio provinciale. Tutti gli altri autoveicoli dovranno utilizzare le Strade Provinciali presenti sul territorio.

Anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aderito all’Action Day 2018, operazione a livello nazionale contro i reati di tipo ambientale. Il corpo di Polizia di Provinciale e i tecnici del Settore Ambiente hanno costituito un nucleo operativo unitamente a Polizia di Stato, Guardia di Finanza e alla Squadra Speciale della Polizia di Stato di Palermo che si occupa di questa tipologia di reati. Obiettivi della vasta operazione di controllo sul territorio sono state diverse attività, in particolare impianti di autodemolizione e di recupero dei rifiuti, nei quali sono stati eseguiti accurati sopralluoghi tra Agrigento, Licata e Sciacca.
L’iniziativa si inquadra nel più vasto programma Action Day promosso da Europol e pianificato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, e che si è svolto ieri coinvolgendo le Forze dell’Ordine in contemporanea in 16 Stati membri dell’Unione Europea al fine di controllare le aree in cui è più diffuso il fenomeno dei furti di metalli riciclabili (rame in particolare).

 

Il Tribunale civile di Palermo ha condannato l’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, imputato di diffamazione a danno dei giornalisti Piero Nicastro e Gioacchino Felice, già componenti dell’ufficio stampa della Regione Sicilia licenziato da Crocetta nel 2012 dopo la sua elezione. Il giudice Giulio Corsini ha accolto il ricorso dei due cronisti, assistiti dagli avvocati Salvatore Ferrara e Giovanni Gruttad’Auria, che hanno contestato alcune dichiarazioni alla stampa rese all’epoca da Crocetta il quale criticò il lavoro svolto dai giornalisti ai quali furono revocati gli incarichi. E si tratta di dichiarazioni che il Tribunale ha ritenuto diffamatorie. Crocetta è stato condannato a risarcire i due cronisti con 15mila euro ciascuno e a pagare le spese legali. Lo stesso Piero Nicastro commenta: “Il dolore che un padre di famiglia può provare per essere stato messo in mezzo a una strada all’improvviso, alla soglia dei 50 anni, è incommensurabile ma diventa davvero insopportabile se, a quel brutale licenziamento, si accompagna l’accusa infamante di avere rubato lo stipendio. Perché questo, di fatto, era il senso delle dichiarazioni rilasciate a giornali e tv dal signor Crocetta nei giorni in cui smantellava l’ufficio stampa della Regione siciliana. Chi mi conosce, sia fuori che all’interno dell’ amministrazione, sa che per 9 anni ho fatto sempre il mio dovere, con impegno, scrupolo e dedizione. E, personalmente, mai avrei potuto accettare che la mia professionalità restasse offuscata da una simile ombra. Le lacrime non si cancellano ma oggi posso dire che l’onore, almeno quello, non me lo hanno portato via”.

Anche i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, Ragusa, Siracusa a Trapani sono stati impegnati in un’operazione ad ampio raggio contro il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nero. I controlli sono stati organizzati dall’ufficio europeo di Polizia, l’Europol. Le ispezioni hanno interessato aziende impegnate nel settore della distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci gestiti da imprenditori di etnia cinese, delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo. Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni casi è stata verificata un’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai caporali. In tutta Italia sono state complessivamente controllate in totale 615 persone e 82 aziende. In trenta sono state scoperte irregolarità. In un caso si è proceduto a sequestro preventivo dei beni aziendali ed in altri 15 è stata sospesa l’attività aziendale e sono state denunciate all’autorità giudiziaria 32 persone. Sono state elevate ammende per oltre 450 mila euro. In provincia di Agrigento sono stati arrestati un italiano e due romeni, ritenuti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro a danno di 32 braccianti agricoli italiani, romeni e pakistani, di cui due minorenni. In provincia di Ragusa sono state controllate 96 persone, di cui sei sono state denunciate per favoreggiamento e sfruttamento di manodopera irregolare. In provincia di Siracusa sono state controllate 60 persone e 3 aziende. Gli agenti hanno sospeso l’attività di un’azienda.In provincia di Trapani sono indagati, in stato di libertà, il titolare e collaboratore esterno di un’azienda agricola per aver impiegato in nero e sfruttato cinque lavoratori in stato di bisogno.

Alla nomina, come prevede la normativa, si è proceduto con il sorteggio tra i 125 professionisti che avevano presentato domanda. All’interno dell’urna sono stati inseriti proprio dei bigliettini con su scritto il numero da 1 a 125, quindi i diversi consiglieri comunali hanno proceduto ad estrarne uno alla volta. Come indicato dalla dottoressa Carmelina Russello responsabile del procedimento, dono stati estratti 9 numeri,  i primi 3 saranno nominati componenti del Collegio dei revisori, gli altri saranno chiamati a scorrimento in caso di non accettazione o mancanza di requisiti da parte dei primi.

Ecco gli estratti: Ignazio Napoli, Vincenzo Modica e Francesco Occhipinti, questi saranno i revisori dei conti se tutta la documentazione sarà a posto e se accetteranno l’incarico. Sarà nominato presidente del Collegio il componente che ha già ricoperto in precedenza l’incarico in comuni con maggiore popolazione. Eventuali sostituti: Francesco Paolo Milena, Vincenzo D’Angelo, Salvatore Corso, Mario Fontanazza, Domenico Camarda, Francesca Mazzola. Il Consiglio comunale prima di procedere all’estrazione dei componenti del Collegio ha proceduto anche a quantificare il compenso loro spettante ed ha approvato un emendamento che riduce al minimo il “quantum” essendo il Comune in dissesto finanziario. Il compenso annuo sarà di €.8.240,00 che è il  massimo consentito nei Comuni  nella fascia inferiore a quella dov’è inserito Favara.  È previsto anche un rimborso spese  che comunque non potrà superare il 30% del compenso.

Tutto pronto per la presentazione del nuovo servizio di raccolta differenziata a  Campobello di Licata.

Il sindaco Giovanni Picone e Giancarlo Alongi, amministratore delegato di Iseda, impresa capogruppo che con Icos ed Ecoin si è aggiudicata l’appalto, infatti, incontreranno i cittadini per spiegare loro, quelle che saranno le modalità del nuovo servizio porta a porta. L’incontro è stato fissato per questo pomeriggio alle ore 18 nell’Aula Consiliare del Comune di Campobello di Licata. Insieme al sindaco e all’Ad di Iseda, sarà presente anche l’amministratore di Achab Med Massimo Santucci.