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Si avvia a conclusione agosto, e al Comune di Agrigento gli ultimi quattro mesi dell’anno sono aggravati dal peso finanziario di alcuni importanti documenti contabili che bisogna perentoriamente esaminare e approvare. Si tratta del bilancio consuntivo 2017 e del bilancio di previsione paradossalmente dell’anno in corso, il 2018. L’Amministrazione comunale sarebbe prossima ad approvare il bilancio consuntivo del 2017, consentendone così il trasferimento per l’esame e l’approvazione definitiva al Consiglio comunale entro novembre. Al Municipio la Regione ha già schierato un commissario ad acta, pronto ad intervenire in caso di perdurante inadempienza. L’Amministrazione comunale è invece ancora a lavoro sul bilancio di previsione 2018, e ci si arrovella in particolare su oltre un milione di euro in bilico e mancante all’appello, a testimonianza di una coperta troppo corta per coprire il tutto. Ciò rianima lo spettro di un piano di risanamento finanziario straordinario che finora è solo sussurrato con apprensione.

Ad Agrigento l’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, denuncia, suo malgrado, che la spiaggia di marna bianca a Punta Bianca, candidata riserva naturale, è meta di incivili e maleducati. E ciò in mancanza di controlli. Claudio Lombardo afferma: “Ormai ad Agrigento hanno vinto loro: sono i cafoni e i maleducati. Non rispettano nulla, fanno ciò che vogliono e nessuno riesce a fermarli. Domenica a Punta Bianca sono arrivati a piantare picchetti sulla marna, piazzarsi sul promontorio come se fossero i padroni del mondo e posteggiare le loro moto sulla marna bianca. Siamo stanchi di convivere con questi incivili cialtroni: vogliamo sapere se la Regione Sicilia vuole tutelare le sue bellezze mediante la nascita della Riserva naturale, che da oltre 20 anni attende di essere istituita. Senza gli adeguati controlli non ci sarà alcuna speranza per questi luoghi”.

Le imprese Iseda, Sea e Seap, che gestiscono il servizio di nettezza urbana ad Agrigento, rilevano, loro malgrado, che le discariche abusive alimentate da incivili in città sono ripulite e dopo pochi giorni riaffiorano come o peggio di prima. L’ultimo caso del genere ricorre all’incrocio tra via Gioeni e via 25 aprile, dove, pochi giorni dopo la bonifica, è risorta una nuova discarica abusiva di ogni genere di rifiuti. L’amministratore di Iseda, Giancarlo Alongi, afferma: “Tutti i cittadini devono essere coinvolti in questa battaglia contro l’inciviltà, affiancando il Comune e le imprese per fare in modo che la situazione migliori. Tutti noi dobbiamo controllare e segnalare episodi di malcostume e non voltarci dall’altra parte quando siamo testimoni di questa mancanza di senso civico. Noi continueremo a fare la nostra parte ma abbiamo bisogno del contributo degli stessi cittadini, solo così si potrà avere un servizio migliore e una città più pulita”.

Con la trasmissione degli atti al tribunale dei ministri, l’attività dell’ufficio diretto dallo stesso Patronaggio e dal suo vice Salvatore Vella, è di fatto conclusa

 

 

Dagli uffici giudiziari di via Mazzini, come riportato dal Gds questa mattina,  viene fatto notare che la procedura di trasmissione degli atti, attraverso la Procura in cui ha sede il distretto di Corte di appello, in questo caso Palermo, rende per legge impossibile alcuna ulteriore attività da parte della Procura. Quindi, anche la verifica di eventuali posizioni estranee al consiglio dei ministri sarebbe «“attratta per competenza» dallo speciale tribunale. La trasmissione degli atti alla Procura di Palermo, secondo quanto riferiscono alcune fonti, avverrà mercoledì.

I Pm di Agrigento, che hanno iscritto il ministro dell’Interno Matteo Salvini nel registro degli indagati per la vicenda della nave Diciotti, dovrebbero trasmettere mercoledì il fascicolo d’inchiesta alla procura di Palermo che dovrà poi “girare” gli atti al tribunale dei ministri, competente visto il coinvolgimento di un membro dell’esecutivo. I reati contestati a Salvini, coindagato col suo capo di gabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi, sono sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.

La trasmissione degli atti al tribunale dei ministri dovrà avvenire entro 15 giorni dalla ricezione della carte dalla Procura di Agrigento

 


Dopo un paio di giorni via Gioeni nuovamente in pessime condizioni

E’ una guerra impari quella che si combatte ad Agrigento fra gli operatori ecologici delle ditte del Raggruppamento di imprese che hanno in appalto il servizio di igiene ambientale, Iseda, Sea e Seap e gli incivili che continuano ad agire in barba a qualsiasi disposizione e senso civico.
La parte a sud della Via Gioeni, dove insiste un’area incolta poco prima dell’incrocio con la via XXV aprile, si è nuovamente trasformata in pochi giorni, in una nuova discarica abusiva di ogni genere di rifiuti “grazie” all’opera costante e indefessa di incivili cittadini che continuano ad abbandonare spazzatura organica, plastica, metalli e anche elettrodomestici e oggetti di arredamento.
Solo pochi giorni addietro, gli operatori ecologici avevano bonificato l’area raccogliendo sacchetti di spazzatura lasciata ai bordi della strada, appesi alla recinzione metallica o lanciati oltre le staccionate di legno che delimitano alcune zone pericolose.
Un vero e proprio scempio a cui, sempre più spesso, le imprese sono chiamate a porre rimedio.
“Tutti i cittadini – fa appello l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – devono essere coinvolti in questa battaglia contro l’inciviltà, affiancando il Comune e le imprese per fare in modo che la situazioni migliori. Tutti noi dobbiamo controllare e segnalare episodi di malcostume e non voltarci dall’altra parte quando siamo testimoni di questa mancanza di senso civico. Noi continueremo a fare la nostra parte ma abbiamo bisogno del contributo degli stessi cittadini, solo così si potrà avere un servizio migliore e una città più pulita”.

 
Come si ricorderà’ l’ex commissario straordinario del Comune di Licata on. Maria Grazia Brandara aveva incaricato l’avvocato Stefano Polizzotto di richiedere il sequestro preventivo dei beni immobili di proprietà’ della società’ Iniziative Immobiliari SPA fino alla concorrenza della somma di €5.466.297,20 corrispondente alla pretesa creditoria a titolo di oneri concessori relativi al permesso di costruire n.76 del 20 ottobre 2006; ed il professionista incaricato aveva proceduto al deposito del relativo ricorso davanti al Tribunale di Agrigento, deducendo tra l’altro il carattere di normale onerosita’ del permesso di costruire . Si è’ costituita in giudizio la società’ Iniziative Immobiliari SPA rappresentata e difesa dagli  avvocati Girolamo Rubino, Armando Buttitta e Massimiliano Valenza, eccependo preliminarmente il difetto di giurisdizione del Tribunale ordinario in favore del giudice amministrativo , nonche’ nel merito l’infondatezza della domanda cautelare, chiedendone il rigetto per carenza dei presupposti. In proposito il Tribunale di Agrigento , condividendo le eccezioni formulate dagli avvocati Rubino, Buttitta e Valenza , ha ritenuto spettante al giudice amministrativo la cognizione della controversia , attesa la pendenza davanti al Cga del giudizio di impugnazione della sentenza con cui il TAR Sicilia aveva accolto il ricorso proposto dalla Iniziative Immobiliari avverso la determina dirigenziale con cui il Comune di Licata aveva ingiunto il pagamento della somma di € 4.928.865,93 a titolo di oneri concessori. Sussistendo un legame inscindibile fra giudizio cautelare e giudizio di merito che non consente il frazionamento della giurisdizione fra due plessi giurisdizionali diversi la giurisdizione spetta al giudice della causa pendente per il merito; il Tribunale di Agrigento ha pertanto affermato la carenza di giurisdizione del giudice ordinario, condannando anche il Comune di Licata al pagamento delle spese di lite. A questo punto il Comune di Licata potra’ o impugnare il provvedimento del Tribunale di Agrigento entro quindici giorni, o riassumere la domanda cautelare davanti al giudice amministrativo .

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato indagato dalla Procura di Agrigento che ha trasmesso i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo.
    Con lui è stato indagato anche un capo di gabinetto. I reati contestati sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.
    “Indagano un ministro che difende i confini del Paese. E’ una vergogna” ma “non ci fermeranno”, ha affermato Salvini parlando dalla festa della Lega di Pinzolo.
    “Tale procedura – spiega la Procura – prevista e imposta dalla legge costituzionale del 1989, permetterà con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all’articolo 4 della norma costituzionale”. Ogni eventuale valutazione dovrà essere sottoposta all’autorizzazione della competente Camera.
   

 

I tragici eventi di Genova ci hanno indotto in primo luogo a rivolgere un pensiero alle famiglie di tutti coloro che hanno perso la vita nel crollo del ponte, ma inevitabilmente ci spingono anche a riflessioni di altra natura che riguardano la sicurezza delle strade che ciascuno di noi giornalmente percorre.
Aver sentito dai principali mezzi di comunicazione nazionali la notizia relativa al “crollo del Ponte Morandi”, avrà sicuramente suscitato sensazioni particolari in tutti gli agrigentini, considerato che il Ponte Morandi di Agrigento è stato ed è, nel bene e nel male, elemento della quotidianità di ciascuno di noi.
Decisione sensata da parte dell’Amministrazione comunale e di Anas è stata quella di chiudere, a scopo precauzionale, il transito del ponte, considerati gli evidenti segni di deterioramento che alcuni elementi strutturali presentano e visibili anche ad occhio nudo.
Tralasciando in questo momento ulteriori considerazioni circa il Ponte Morandi, relative ad interventi di recupero piuttosto che eventuali demolizione con ipotesi di viabilità alternative, ciò che è certo è che i drammatici eventi di Genova devono fare alzare al massimo il livello di attenzione che occorre avere nei confronti di tutte le strutture presenti nel nostro territorio comunale che presentano caratteristiche analoghe ai ponti Morandi, per tipologie costruttive, materiali utilizzati ed epoca di realizzazione.
E’ infatti assodato che il cemento precompresso con cui sono stati realizzati molti tratti viari in sopraelevazione di strade statali presenti nel nostro territorio comunale, non può avere vita eterna; il calcestruzzo, così come i ferri di armatura, si deteriorano ed hanno bisogno di periodica manutenzione. Occorre monitorare ed ispezionare con la massima cura i tanti ponti di strade statali come la 115 e la 640, realizzati ormai qualche decennio fa e che in alcuni tratti presentano evidenti segni di ammaloramento, prevedendo periodi interventi di manutenzione.
Il mio vuole pertanto essere un invito agli enti competenti perchè attivino tutte le procedure necessarie affinchè non venga trascurato nulla nel complesso e delicato sistema di monitoraggio della strade statali, in modo da garantire l’incolumità di quanti quotidianamente le percorrono.

Jessica Lattuca scomparsa a Favara ultime news: ancora nessuna traccia della 27enne madre di quattro bambini di cui si è persa ogni notizia lo scorso 12 agosto. Del caso ieri si è occupato il programma Rai, La vita in diretta estate, che ha raccolto il disperato appello della madre e del fratello con i quali la ragazza vive. La famiglia non sa che pensare, Jessica è una brava ragazza, dedita ai figli e solo di rado allo svago. Da giorni forze dell’ordine, vigili del fuoco e volontari la stanno cercando, ma finora senza esito alcuno. Impiegati da ieri anche i cani, nessuna ipotesi è esclusa e si teme davvero il peggio per la sorte della giovane madre.

Ha fatto breccia nel cuore della gente la storia dei due gemellini che sono stati abbandonati  all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì e che oggi si trovano al San Giovanni di Dio di Agrigento. 

Il centro di raccolta Avuluss, al piano terra del nosocomio, ha aperto le porte alla generosità dei cittadini che si stanno dando da fare per portare doni ai due neonati che hanno poco più di 16 giorni e che, come consente la legge che ha voluto frenare il fenomeno dell’abbandono dei minori e dell’infanticidio, non sono stati riconosciuti dai genitori.