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Costruita nel 1626 dopo l’epidemia di peste che sconvolse la Sicilia, è sopravvissuta ai bombardamenti ma non alle scarse premure di chi, negli anni ’50, ha eseguito dei lavori demolendo l’intera parte anteriore, senza conservare gran parte dei decori originali.

Si è salvata dai bombardamenti aerei del 1943 ma non dal degrado. Da oltre sessant’anni, la seicentesca chiesa di santa Rosalia, nella storica via Atenea del capoluogo agrigentino, attende il ripristino della facciata, smontata negli anni ’50 per lavori di consolidamento delle murature. Dell’opera originale non resta quasi nulla: poche e incostanti, infatti, sono state le premure affinché i decori fossero conservati. Eppure la chiesa dedicata alla patrona di Palermo rimane uno dei luoghi religiosi più importanti per la storia della comunità agrigentina. E ora il rifacimento sognato e sempre rimandato potrebbe – il condizionale è d’obbligo – farsi concreto. «Entro cinque anni sarà oggetto di ripristino», assicura don Giuseppe Pontillo, direttore dell’ufficio Beni culturali dell’arcidiocesi di Agrigento. In modi ancora da definire.

La nascita del luogo di culto affonda le radici nella storia siciliana. La chiesa viene costruita nel 1626 in segno di devozione verso la Santuzza, Santa Rosalia, per essere intervenuta contro la terribile epidemia di peste che, a partire dal 1624, infuriava sulla città di Palermo. «Il flagello – scrive lo storico e studioso locale Elio Di Bella sulle pagine del sito Agrigento ieri e oggi – giunse in Sicilia, secondo il racconto del Picone, nel giugno del 1624 quando approdò a Trapani un galeone proveniente da Tunisi, che scaricò nel porto merci appestate. A Palermo i fedeli si rivolsero alla vergine Rosalia il cui corpo era stato ritrovato in una caverna del Monte Pellegrino e pochi giorni dopo l’epidemia ebbe fine. Gli agrigentini allora cercarono le reliquie del loro proto-vescovo San Libertino, ma senza successo». Il destino degli abitanti di Agrigento sembrava segnato fino a quando «venne da Palermo un frate portando un osso dei piedi di Santa Rosalia e nell’anno seguente l’epidemia cessò. Ciò si attribuì alla protezione di Santa Rosalia. Fu dunque innalzata prontamente una chiesa a lei dedicata».

Della facciata, continua lo studioso, «in pietra di tufo arenario con capitelli lavorati, sormontato da un campaniletto», oggi resta una parete in mattoni rossi, inframmezzata da solai di cemento armato. Il degrado della struttura è stato oggetto di attenzione da parte di Legambiente che l’ha inserita nella 17esima edizione di Salvalarte Sicilia, campagna di sensibilizzazione per la difesa e la valorizzazione del patrimonio culturale. «La nostra attenzione si è concentrata principalmente su questo sito – commenta a MeridioNews il referente di Legambiente AgrigentoDaniele Gucciardo – perché abbiamo deciso di esplorare i territori interni della Sicilia, di solito lontani dalla ribalta mediatica, e focalizzare le problematiche relative al centro storico e al suo importante patrimonio artistico».

Ma perché la facciata è stata smantellata? A fare luce sulla questione è un dossierapparso sul settimanale dell’arcidiocesi L’Amico del popolo, a cura della giornalista Marilisa Della Monica, che prende in esame alcuni stralci di un volume edito dall’assessorato e dalla soprintendenza a proposito dell’immobile. Correva l’anno 1953 quando l’allora capo del Genio civile, rilevando «segni manifesti di dissesti gravi alle murature», ritiene opportuno intervenire con la «totale demolizione della parte anteriore». Tre anni dopo è il soprintendente Giuseppe Giaccone a correggere il tiro, raccomandando che quelle parti «venissero smontate con ogni cura e allo scopo di conservare il più possibile intatti gli elementi in pietra della decorazione architettonica». Eppure, si legge ancora nel dossier, «contravvenendo alle indicazioni della Soprintendenza di procedere al parziale smontaggio della parte sommitalesi demolì l’intera facciata».

La vicenda torna alla ribalta alla fine del 1967, quando l’ingegnere Donato La Mendola comincia a redigere un progetto di ripristino. L’idea è quella di utilizzare i pochi elementi originali sopravvissuti alla demolizione, unendone di nuovi coerenti e accurati come quelli antichi. Il progetto, però, non convince la Soprintendenza che, nell’ottobre del 1968, comunica il suo rifiuto all’assessorato regionale. La possibilità di ripristino svanisce definitamente nel 1971 con la dichiarazione del soprintendente Michele Gargano che stabilisce «gli elementi lapidei non sufficienti nella ricostruzione della facciata».

Il finale per l’immobile, dopo decenni di decadimento, sembrerebbe essere giunto a una soluzione. «La chiesa di Santa Rosalia – garantisce don Giuseppe Pontillo, direttore dell’ufficio Beni culturali dell’arcidiocesi di Agrigento – è stata inserita nel piano quinquennale 2017- 2022 dell’Arcidiocesi di Agrigento. Questo significa che entro cinque anni sarà oggetto di ripristino. Di sicuro non sarà possibile ricostruire la facciata com’era un tempo, perché molti elementi architettonici sono andati perduti. Bisognerà valutare il da farsi insieme all’ordine degli architetti, la Soprintendenza e il Comune».

Il Consiglio comunale di Racalmuto approva il Bilancio di Previsione 2018/2020 . Quattrocentomila euro per investimenti sulla viabilità urbana ed extraurbana. Ritirati gli emendamenti dei consiglieri della lista Borsellino

 

Con otto voti favorevoli il Consiglio Comunale di Racalmuto ha approvato oggi il Bilancio di Previsione per gli esercizi 2018/2020 e i relativi allegati. Grazie alla concessione di uno “spazio finanziario” da parte del Ministero dell’Economia, una quota consistente dell’avanzo di amministrazione – pari a quattrocentomila euro – è stata inserita in bilancio per investimenti. “E’ una buona notizia per i nostri concittadini – dichiara il sindaco Emilio Messana. Dopo anni di sacrifici, il risanamento dei conti e una politica oculata di gestione delle risorse hanno consentito di ottenere questa opportunità. Abbiamo proposto che questo fondo di 400.000,00 euro sia destinato prioritariamente alla viabilità urbana ed extraurbana. Da troppi anni, infatti, a causa della riduzione dei trasferimenti nazionali e regionali, questo Comune non ha avuto le risorse sufficienti per rimediare all’usura del patrimonio viario. La concessione di questo spazio finanziario per gli investimenti è un’importante boccata di ossigeno che ci consentirà di migliorare il decoro e la sicurezza delle nostre strade.”

Il nostro ringraziamento – continua il sindaco Messana – va alla presidente del Consiglio Ivana Mantione e ai consiglieri Sergio Pagliaro, Salvatore Maniglia, Giuseppe Guagliano, Marilena Piscopo, Marcello Tufarulo, Maria Morgante, Carmelisa Gagliardo che hanno approvato il bilancio di previsione e dotato così Racalmuto dello strumento indispensabile per finanziare la mauntenzione delle strade e i servizi sociali.”

Hanno dichiarato di non votare il bilancio e hanno abbandonato l’aula i consiglieri della Lista Borsellino e la consigliera Morena Mattina.

I consiglieri della Lista Borsellino, prima di abbandonare l’aula, hanno presentato alla Presidenza del Consiglio Comunale la dichiarazione di ritiro dei cinque loro emendamenti., tre dei quali prevedevano un taglio alle risorse destinate ai servizi sociali di ben 30.000 mila euro, per finanziare invece, per pari importo, contributi ad associazioni culturali, turistiche e sportive. 

Il Consiglio Comunale ha dato il benvenuto alla segretaria generale dott.ssa Cinzia Gambino, da poco nominata e alla prima assise consiliare, e salutato il Collegio dei Revisori dei Conti, che oggi ha completato i tre anni di mandato.

“Al presidente del Collegio dei Revisori, dott. Calogero Romano, e ai due componenti, Dott. Rossano Castronovo e dott. Paolo Cino – afferma il sindaco – va il nostro ringraziamento per il prezioso contributo dato alla politica economica e finanziaria dell’Ente, attraverso una puntuale e precisa verifica degli atti di contabilità, accompagnata anche da un’importante attività di supporto e di consulenza. I tre anni appena trascorsi sono stati difficili, di grande impegno e responsabilità, confrontandosi questo Comune con gli obblighi e le misure del Piano di Riequilibrio, sotto il costante monitoraggio della Corte dei Conti, e hanno dato modo al Dott. Calogero Romano, al dott. Rossano Castronovo e al dott. Paolo Cino Revisori di esprimere il loro  valore professionale.”

Dario Brunori, Amanda Sandrelli, Paolo Benvegnù e i tanti elementi che compongono l’Orchestra Multietnica di Arezzo saranno
il 31 agosto alla Valle dei Templi di Agrigento. 

Lo spettacolo è un evento a metà tra il concerto dei due artisti Dario Brunori e Paolo Benvegnù e il confronto, grazie all’attrice Amanda Sandrelli che leggerà alcuni passi della Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

A contorno di tutto questo la super presenza e le sonorità trasversali dell’Orchestra Multietnica di Arezzo composta da 35 musicisti provenienti da Albania, Romania, Libano, Gambia, Somalia, Nigeria, Argentina, Colombia, Bangladesh, Russia, Giappone, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane.

“Culture contro la paura” è progetto ideato per affermare un’idea differente e per sostenere il rifiuto alla paura del diverso in favore della ricchezza che è invece propria delle convivenze tra diversità.

È uno spettacolo che si scaglia con forza contro il terrore dell’uomo nero, contro la violenza, contro la discriminazione e si schiera invece dalla parte della verità.

I biglietti per il concerto del 31 agosto alla Valle dei Templi si possono acquistare online o fisicamente nelle tre biglietterie presenti nella Valle dei Templi tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, al costo di 30 euro (intero) e 25 euro (ridotto per giovani fino a 21 anni). Per maggiori informazioni chiamare il numero 0922 1839996.

Per eventuali accrediti ai giornalisti:
 
Leonardo Guarnieri tel. 335 52 66473
Daniele Rosapinta tel. 3512866481
 
Tempio di Giunone

INTERO € 30.00
RIDOTTO € 25.00 fino a 21 anni compiuti

Info e Prevendita +39 0922 1839996
tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

A Palermo, all’ospedale “Villa Sofia”, ha manifestato segni di risveglio dal coma Pamela Salamone, la ragazza di 16 anni di Porto Empedocle che la tarda sera di lunedì 20 agosto è stata coinvolta in un incidente stradale nei pressi di Porto Empedocle, in zona “Cannelle”, dove lo scooter con a bordo Pamela Salamone e una coetanea si è scontrato con un’automobile Fiat Tipo. Sui social nel frattempo prosegue la maratona di solidarietà a favore della famiglia, a sostegno delle spese occorrenti.

Incidente mortale sulla strada statale 189 Palermo – Agrigento, poco dopo le 17, tra Casteltermini e Comitini.  Nel violento impatto, di cui le cause sono ancora da accertare, è deceduto il palmese Luigi Tannorella, 48 anni, capo area alla distribuzione idrica nel territorio del comune di Favara per la società Girgenti Acque ma dipendente della Hydortecne, mentre era alla guida di un mezzo della ditta. In ultimo era stato adibito ad altre mansioni. Pare si tratterebbe di incidente autonomo e l’auto potrebbe aver urtato contro il muro. Sul posto le forze dell’ordine e un’ambulanza. Sul luogo dell’incidente anche il presidente Campione e Gian Domenico Ponzo (direttore generale Girgenti acque). Non si conoscono ancora bene i particolari e non si esclude un probabile malore da parte dell’uomo.

Girgenti Acque :

“Girgenti Acque S.p.A. con profondo dolore conferma che questo pomeriggio, lungo la strada statale 189 Palermo – Agrigento, Luigi Tannorella, 48 anni, dipendente della società controllata Hydortecne Srl, ha perso la vita in un incidente automobilistico.
Il Presidente, gli Amministratori, la Dirigenza e tutto il personale della Girgenti Acque S.p.A. e la Hydortecne Srl esprimono sincero cordoglio e vicinanza alla famiglia e a tutti i cari del Sig. Luigi Tannorella, amico, generoso collega e valente lavoratore”.

Gli Architetti di Agrigento lanciano un appello alla deputazione regionale agrigentina affinchè sia approvato l’emendamento per il pagamento ai professionisti del rilascio dei titoli abitativi. Si tratta di un emendamento che nel luglio 2017 la Commissione territorio e ambiente ha proposto per la conseguente modifica di una legge regionale in materia. Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Alfonso Cimino, afferma: “E’ trascorso quasi un anno durante il quale abbiamo richiesto con forza l’approvazione dell’emendamento all’Assemblea regionale siciliana. Alcune regioni italiane si sono portate avanti sulla certezza dei pagamenti ai nostri professionisti per il rilascio dei titoli autorizzativi mentre la Sicilia, anche questa volta, è rimasta indietro. La presentazione di una istanza autorizzativa deve essere corredata dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente (oltre agli elaborati previsti dalla norma) e soprattutto, per ottenere l’autorizzazione, occorre presentare un documento che attesti il pagamento delle spettanze da parte del committente. In mancanza di questo documento, l’iter amministrativo non può e non deve andare avanti. In un momento di crisi del comparto dell’edilizia che, inevitabilmente, ha trascinato una crisi congiunturale del lavoro professionale, non possiamo aspettare tempi biblici su norme e leggi che possano tutelare il nostro lavoro”.

Non vi è ancora alcuna traccia di Gessica Lattuca, 27 anni, di Favara, madre di quattro figli. Le ricerche della donna proseguono dallo scorso 12 agosto. Adesso anche la Provincia di Agrigento, tramite la Polizia Provinciale e la Protezione civile provinciale, partecipa alle ricerche. Sul territorio operano incessantemente, avvalendosi anche di elicotteri e unità cinofile, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e Vigili del Fuoco. Pertanto per eventuali segnalazioni utilizzate i numeri telefonici di riferimento 112, 113, 115 e 117.

Ad Agrigento è del 70%, e a Caltanissetta, invece, nel mese di luglio scorso la raccolta differenziata ha superato il 40% di percentuale. Più nel dettaglio, la media della raccolta differenziata del mese di luglio è del 38,5% per le utenze civili, a cui si aggiunge la quota di differenziata prodotta dalla grande distribuzione organizzata che si attesta mensilmente al 2% ed il cui dato ufficiale è formalizzato successivamente con diversi formulari. Così emerge dalla relazione sul crono-programma per l’incremento della raccolta differenziata, firmata dal sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, che commenta: “Nella relazione si osserva come sia stato ampiamente rispettato l’obiettivo del 35% di differenziata entro la data di maggio 2018, stabilito dalla relativa ordinanza del presidente della Regione”.

A Petralia Sottana, in provincia di Palermo, i Carabinieri hanno arrestato un agrigentino di 37 anni. Si tratta di Fabio Bellanca, residente a Joppolo Giancaxio. L’uomo è indagato di estorsione perché, tra giugno ed agosto, avrebbe indotto una donna di 57 anni a versare denaro su vaglia postali e ricariche su postepay per circa 30mila euro. La stessa donna ha presentato denuncia ai Carabinieri perché esasperata dalle sempre più pressanti richieste di denaro ricevute dall’uomo, con relative minacce tanto da indurla a temere per la propria incolumità. Più nel dettaglio, Fabio Bellanca, con cui la donna ha inizialmente intrapreso un normale rapporto amichevole, avrebbe costretto la malcapitata a versare, attraverso 77 vaglia postali, la somma di 23.910 euro e ad effettuare in suo favore 22 ricariche postepay, pari a circa 2.736 euro. Il 37enne è recluso nel carcere “Burrafato” a Termini Imerese, ed è assistito dall’avvocato Daniele Re.

A Favara, domenica prossima, 2 settembre, si svolgerà il Trofeo Podistico “Città di Favara” 2018. L’associazione A.E.L, che raggruppa numerosi ferrovieri agrigentini, parteciperà con una propria squadra alla 16esima prova Gran Prix Interprovinciale Agrigento-Caltanissetta-Enna Senior /Master 2018. L’appuntamento è alle ore 8 in Piazza Cavour. Sarà assegnato il premio AEL – Stazione di Agrigento Centrale in memoria dei ferrovieri Antonio, Enzo e Luigi caduti sul lavoro, unitamente ad altri colleghi scomparsi recentemente.