Quella che per anni è stata definita,dalla sinistra italiana, una politica di propaganda e populista di Matteo Salvini, volta a racimolare voti, nella giornata di ieri ha mostrato che non era pura demagogia.
Il primo atto del neo Ministro dell’Interno Matteo Salvini è arrivato proprio nella giornata di ieri, con il blocco dei porti italiani all’arrivo della nave Acquarius, gestita dalla OngSosMediteranée insieme a Medici senza frontiere.A bordo della nave Acquariusci sono 639 migranti, 123 dei quali sono minorenni e 11 dei quali bambini. Sono persone salvate in acque internazionali vicine alla costa della Libia.
Così si legge nel twitter di Salvini: “Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi.Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia.”
Dopo l’ennesimo NO di Malta ad accogliere navi cariche di migranti, ieri la decisione del Ministro Salvini, dopo un vertice a Palazzo Chigi durato 4 ore, tra il capo del Viminale, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’altro Vicepremier, Luigi Di Maio.
Dal vertine è uscita la decisione unanime del Governo di “bloccare” tutti i porti Italiani. In una nota congiunta del Ministro dell’interno Salvinie del Ministro dei Trasporti Toninelli, competente sui porti, si legge: “L’Europa deve battere un colpo, aggiungerà in serata Di Maio. Questa vicenda dimostra che siamo stati lasciati soli. Mentre noi siamo stati disposti per anni ad accogliere migliaia di migranti, Malta non è disponibile ad accogliere centinaia. Questa Europa non è solidale e o l’Ue diventa solidale o è un problema per il Paese. Spero che le massime autorità intervengano e ci diano una mano”.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aggiunge: “L’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione. Il problema è stato da me posto anche nel corso del G7 a tutti i partner europei in questi ultimi giorni dove ho anticipato che i flussi migratori devono essere gestiti in maniera condivisa anche per ciò che riguarda tutte le iniziative volte a prevenire le partenza. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato, sia nell’interesse dei cittadini italiani sia nell’interesse delle tante donne, bambini e uomini che si ritrovano ad affrontar viaggi in situazioni così emergenziali da mettere a rischio la propria vita”.
La nave Acquarius si è fermata a 27 miglia dalle coste italiane e a 35 da quelle maltesi, in attesa che le autorità italiane dicano dove deve dirigersi. Il Governo Italiano ha inviato due motovedette con medici a bordo “per garantire la salute di tutti gli occupanti”. Per Medici senza frontiere “ancora una volta la politica degli Stati europei” viene posta “al di sopra delle vite” delle persone: “La priorità deve essere la sicurezza e il benessere di chi è a bordo”, scrive Msf. La nave ha partecipato a sei operazioni di salvataggio nella notte tra sabato e domenica, coordinate dalla Guardia costiera di Roma e che hanno coinvolto anche tre mercantili. Tutte le persone salvate in mare, compresi 40 migranti finiti in acqua dopo il ribaltamento del gommone su cui viaggiavano, sono state caricate sull’Aquarius: a bordo ci sono anche 123 minorenni non accompagnati, 11 bambini e sette donne incinte.”
Durissime le reazioni alla decisione del Governo di alcuni Sindaci. Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli: “Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli, ha scritto su Twitter. Noi siamo umani, con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi, per salvare vite umane”. Sulla stessa linea anche il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Palermo, la città che a partire dal proprio nome è ‘tutta un porto’, è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo”. Si uniscono poi Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Renato Accorinti (Messina), Rinaldo Melucci (Taranto). Il sindaco di Bari, presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro va più piano: “Su quella nave in mezzo al mare ci sono 11 bambini, più di cento minorenni e 7 donne incinte. È vero, dobbiamo cambiare la politica europea sull’accoglienza, ma non possiamo usare queste persone disperate come ostaggi. Non perdiamo l’umanità”.
Spetta al Ministro dell’Interno decidere sul territorio italiano. Se, negli anni passati, le politiche della sinistra sono state quelle dell’accoglienza e del business, la decisione di ieri del nuovo Ministro dell’Interno Matteo Salvini, pone un freno agli sbarchi continui sul nostro territorio.
Il contesto giuridico sui salvataggi in mare è molto complessoed è regolato dalla Convenzione di Ginevra, che la Libia non ha mai ratificato. Fino ad oggi, l’Italia si è fatta “carico” di salvare ed accogliere tutti i migranti a bordo di tutte le navi ONG battenti bandiere di altri paesi. La situazione da ieri ha posto un blocco ai continui sbarchi ed è per questo che il Governo Italiano, con a capo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, chiede una modifica imminente del Trattato di Dublino , che i migranti salvati in mare vengano portati nello Stato di cui la nave batte bandiera e che se ne faccia carico, cosa di cui fino ad oggi tutti gli “Stati” se ne sono lavate le mani tanto c’era l’Italia che accoglieva tutti.