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Agrigento ancora al centro dello scontro tra esponenti di una vecchia sinistra e rappresentanti della Lega. Al culmine dello scontro il Presidente del Consiglio Comunale di Agrigento, Daniela Catalano, fa allontanare dall’aula il Capogruppo della LEGA, Nuccia Palermo.
“Gravissimo precedente, quello accaduto ieri, dove un Presidente del Consiglio, eletta nelle liste dell’ex Ministro Angelino Alfano e parente di quest’ultimo, allontana un consigliere comunale della LEGA impedendogli di partecipare alla discussione su di una proposta di delibera per un finanziamento di ben 2 Milioni di euro (ANAS) modificando di fatto i numeri in aula per l’approvazione. “.
“La motivazione per la quale il Presidente Catalano – scrive il Capogruppo della LEga, Palermo – ha chiesto il mio allontanamento dall’aula mi destabilizza e mi fa sorridere. Nessuno riprenda il proprio intervento, ha tuonato il Presidente, dimenticando che l’era alfaniana è terminata già alle urne di qualche mese fa. Agrigento non china il capo e la gente chiede di poter vedere ciò che accade senza limitazioni di sorta. Per non parlare poi, del distorcimento interpretativo, che spero non sia intenzionale, dove l’unica autorizzazione che spetta dare al Presidente è quella di riprendere i lavori d’aula e non di autorizzare o meno a un eletto di riprendere se stesso la cui immagine è pubblica, durante una seduta pubblica e pagata con soldi pubblici “.
“Cara Daniela Catalano – conclude il Capogruppo della LEGA – Agrigento ha bisogno di trasparenza e la gente ormai la pretende. Il tentativo di bloccare il cambiamento è l’ennesimo autogol politico di una sinistra ormai sconfitta e alla deriva”.

Con un provvedimento d’urgenza, secondo l’articolo 700 del codice di procedura civile, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Palermo ha accolto il ricorso di un docente, G B sono le iniziali del nome, assistito dall’avvocato Alberto Cutaia, che non ha ottenuto il trasferimento da fuori provincia, pur prestando assistenza al genitore disabile, quale referente unico. È stata, infatti, parzialmente annullata la disposizione contrattuale contenuta nel Contratto sulla Mobilità, che prevedeva la precedenza ai sensi della legge 104 del 92 soltanto per i genitori e per il coniuge, e non anche per il figlio referente unico, che ha precedenza prevista soltanto per la mobilità infra-provinciale con esclusione della mobilità inter-provinciale. Sulla base di tale mancata precedenza, pur possedendone i requisiti, il docente non era riuscito ad ottenere il trasferimento nella provincia di Agrigento, dove risiedeva unitamente al genitore disabile. Accogliendo le tesi difensive prospettate dall’avvocato Cutaia, il Giudice del Lavoro ha annullato la norma contrattuale contenuta nel Contratto sulla Mobilità ed ha dichiarato il diritto di precedenza ai sensi dell’articolo 33 della legge 104 del 1992 nelle operazioni di trasferimento definitivo in favore del docente, ordinando all’Amministrazione Scolastica di trasferire il ricorrente su uno dei posti disponibili degli ambiti territoriali della provincia di Agrigento.

Alea iacta est. Il dado è tratto. La vergognosa vertenza che riguarda i lavoratori operatori ecologici di Lampedusa apre ancora una volta i battenti. Inizia la “commedia”. Gli attori sono tutti pronti per calcare il palcoscenico. Il Sindaco affermerà ancora una volta che nelle casse del comune non c’è un euro bucato. Da quel palco si griderà allo scandalo: “un danno all’immagine, di fatto, per Lampedusa che attualmente è invasa dai turisti”. Poi si passerà alle denunce – Carabinieri-Polizia municipale – e perfino la Procura della Repubblica di Agrigento (con tutto il da fare che ha). Nel secondo atto, le aziende ripeteranno il copione già sentito: “il Comune di Lampedusa ci deve un ‘mare’ di mensilità arretrate; come fare. Non possiamo aggiungere alle spese che attualmente paghiamo per nave-contributi.etc gli stipendi.Così facendo possiamo chiudere i battenti.

Sembra di assistere ad una antica tradizione in viaggio. L’Opera dei Pupi, dell’amico Mimmo Cuticchio, massimo esponente della tradizione dei pupi siciliani, si è trasferita a Lampedusa.I pupi – sostiene Mimmo – sono l’arte di mettere in scena i mille volti dell’umanità con libertà di critica, ma totale rispetto di ogni singolo ruolo, anche nelle sfumature caratteriali. Orlando è Orlando, Rinaldo è Rinaldo, Angelica è Angelica.

  Ma torniamo a Lampedusa. Sentite le ragioni del Sindaco Totò Martello, quelle delle aziende, viene da pensare che alla fine le pretese dei lavoratori rasentano la “follia”. Ma cosa pretendono? In virtù di quale “stregoneria” vogliono la retribuzione a fronte di una prestazione? Non gli basta che hanno il “pane garantito”? E poi, cosa vuoi che siano tre, quattro, cinque mesi di arretrati…

  Ai lavoratori deve bastare una pacca sulle spalle, specie se proviene da qualche amministratore. Siamo con voi. Le istituzioni sono vicine alle vostre famiglie. Nell’ultimo sciopero i lavoratori hanno ricevuto tanta, ma tanta solidarietà da parte del popolo lampedusano. Una vicinanza sincera e leale.

  Sul grande palcoscenico lampedusano, sono assenti gli attori principali. I divi di quella politica regionale, i quali preferiscono esibirsi solo sui palcoscenici delle grandi città. Che importa loro di un piccolo teatro dove vanno di scena pochi lavoratori, attori di se stessi.Che importa se sul quel palcoscenico si assiste ancora una volta alla “corrosione” di quel grande valore, bisogno primario di ogni lavoratore. La retribuzione a fronte di una prestazione.

In Sicilia annata olio di ottima qualità

Tra settembre e ottobre è tempo di raccolta delle olive, uno dei settori agricoli d’eccellenza in Sicilia. In occasione della 12esima edizione de “L’isola del Tesolio”, che si svolge a Mazara del Vallo, il presidente del consorzio filiera olivicola Cofiol, Alessandro Chiarelli, ha svelato le caratteristiche della stagione in corso, e ha affermato: “Quella di quest’anno non sarà un’annata ricca ma qualitativamente sarà ottima. L’oliva, a causa del gran caldo di questa estate, sta già entrando in maturazione e la raccolta sarà anticipata a fine settembre. Anche in Sicilia nell’olivicoltura dobbiamo guardare a nuovi tipi di coltivazione dell’olivo: al semi intensivo e all’intensivo. In questo modo passeremmo dalle attuali circa 200 piante per ettaro, che abbiamo con il metodo tradizionale, a 500 piante per ettaro con il metodo semi intensivo, ed a oltre 1.200 piante con il metodo intensivo. Il prezzo dell’oliva della prossima campagna di raccolta non è stato ancora fissato, comunque un litro d’olio extravergine all’ingrosso va da 4 a 7 euro”.

Questa Organizzazione si è occupata diverse volte della “vicenda Cutrò” perché abbiamo sempre ritenuto che meriti attenzione e sostegno chi, concretamente, ha dato un contributo allo scardinamento delle organizzazioni criminali delle nostre zone.
Torniamo ad occuparcene perché riteniamo, alla luce di alcune novità, particolarmente grave il fatto che allo stesso sia senza un livello di protezione adeguato ai rischi che corre.
Continuiamo a ritenere incomprensibile come sia stato possibile questo dopo la famosa interecettazione ( “Appena lo Stato si stanca… che gli toglie la scorta poi vedi che poi…”. Era questo uno dei passaggi dell’intercettazione del 6 febbraio 2014 tra Giuseppe Nugara, ritenuto a capo della famiglia di San Biagio Platani, ed un allevatore del posto, riferito al testimone di giustizia Ignazio Cutrò).
Oggi Cutrò è senza scorta, e da tempo porta avanti una battaglia affinché tutta la sua famiglia torni ad essere protetta e non solo la sua persona.
Nel frattempo apprendiamo che “ il capomafia di San Biagio Platani Giuseppe Nugara, cioè la persona che intercettata dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta ‘Mafia della Montagna’, risulta essere destinatario in carcere della misura speciale del 41 bis insieme ad altri esponenti di spicco della mafia agrigentina fra i quali Giuseppe Spoto reggente della famiglia mafiosa di Bivona. Il Ministro di Grazia e Giustizia ritiene che queste persone siano pericolosissime e pertanto ha disposto per loro il regime del carcere duro”.
Si tratta di fatti che, a nostro giudizio, debbono indurre a rivedere la decisione assunta e a ripristinare un adeguato livello di protezione e sicurezza a Cutrò ed alla sua Famiglia.
Ignazio Cutrò, peraltro, non si è limitato ad essere un “testimone di giustizia” ma, da quel momento, ha intrapreso una battaglia culturale e civile che lo vede presente nel territorio a dare coraggio e ad esortare altri Imprenditori e Commercianti ad intraprendere la via della collaborazione e della denuncia.
Anche per questo sarebbe un bel segnale vedere che uno Stato che non dimentica ma anzi difende e valorizza le scelte di chi decide di non soccombere alla violenza mafiosa.

Si terrà oggi pomeriggio alle ore 17,00 presso la “Biblioteca Comunale La Rocca”, il terzo incontro aperto alla Cittadinanza tra l’Amministrazione Comunale gli Ordini professionali, gli Enti, le Associazioni e tutti i soggetti interessati alla Concertazione sulle Direttive al PRG .
L’ incontro segue le fasi preliminari di confronto che hanno già dato importanti risultati.
E’ emersa chiaramente, nel corso delle prime riunioni, la forte e comune volontà di cambiare, migliorando realmente la nostra Città attraverso la revisione del PRG affinché  questo costituisca uno strumento concreto di sviluppo economico sociale ed in particolar modo turistico.
“Dopo le indicazioni date dall’Amministrazione Comunale – dichiara l’assessore Elisa Virone – volte ad attuare soluzioni coraggiose su temi quali quelli della Fascia Costiera, del Centro Storico e della loro riconnessione al Parco Archeologico della Valle dei Templi, gli Ordini professionali, le Associazioni e i Sindacati, che vogliamo espressamente ringraziare, non hanno mancato di fornire il loro qualificato contributo attraverso la consegna di documenti i cui contenuti promuovono, anch’essi in maniera chiara e forte, soluzioni condivise sui temi affrontati. 
Abbiamo certezza che la concertazione stia funzionando e che sia emersa la volontà delle forze coinvolte di far crescere e cambiare Agrigento.
Questo ci invita ad andare avanti nel condividere obiettivi e scelte da cui fare emergere visioni ampie del territorio e dell’ambiente, costruendo indirizzi unitari che, guardando alla pluralità degli interessi coinvolti, creino ancora in futuro occasioni di costante promozione del dibattito cittadino sui temi della pianificazione urbanistica”

“Non riuscire ad utilizzare la spesa e la certificazione dei fondi por-fers entro il 31 dicembre sarebbe un’ulteriore mazzata per l’economia e lo sviluppo del territorio.”

La Uil di Agrigento interviene sulle notizie poco rassicuranti che provengono sui fondi europei e nella fattispecie il Por-Fers 2014/2020, con il concreto rischio di perdere 719 milioni di euro, visto che dai numeri che sono finora usciti fuori appena 6 milioni sono stati spesi e certificati, cifre che non rassicurano per nulla.

“Il nostro vuole essere uno stimolo al governo regionale per invertire la rotta dello sviluppo della nostra fragile economia, partendo dalla nostra provincia agrigentina, totalmente depauperata e che ha fame di opere, migliorie e investimenti a 360 gradi.
I tempi per rimettere le cose a posto, visto la tagliola del 31 dicembre 2018, sono molto brevi; sarebbe ancora una volta scandalosa che per una serie di ritardi, storture, rimpalli e burocrazia e procedure lunghe dovessero pagare il conto i siciliani.
Vogliamo sperare che ci sia un’accelerazione della spesa dei fondi, di una corretta rendicontazione e certificazione, fermo restando che tante volte i progetti portati a termine hanno prodotto basse possibilità di crescita economica e occupazionale.
Adesso, il governo nazionale ha creato un Ministero per il Sud, probabilmente per attenzionare meglio le questione insolute. Vorremmo capire se gli incontri estivi tra il Governatore Musumeci e il Ministro Lenzi hanno trovato le giuste soluzioni. A oggi la Uil di Agrigento è fortemente preoccupata che la situazione non si riesca a sbloccare per i troppi incagli e per una programmazione progettuale che francamente è andata troppo a rilento e che non soddisfa le legittime richieste, di imprese, giovani e lavoro.”

 

Viale della Vittoria e mancata potatura degli alberi: intervento della consigliere Rita Monella.

La consigliere di “diventerà bellissima”, ha depositato presso l’ufficio di presidenza una mozione sui pericoli per la pubblica incolumità derivanti dalla mancata potatura al viale della Vittoria dei ficus e la conseguente caduta dei frutti.

 

“C’è un pericolo per la pubblica incolumità al viale della Vittoria derivante dalla caduta dei frutti dei ficus benjamin che crea sui marciapiedi una patina scivolosa – scrive la consigliere Rita Monella. Per evitare rovinose cadute, con conseguenti danni fisici per i passanti, chiedo l’avvio della potatura delle chiome ed in subordine l’apposizione di reti frangivento in grado di raccogliere i frutti che si staccano dai rami.
Per quanto riguarda la potatura, per le particolari caratteristiche dei ficus benjamin, scrive la consigliera nella mozione, va ribadito che tali alberi traggono beneficio anche da potature radicali che sono utili anche ad irrobustire la pianta e a prevenire le infezioni batteriche”.

 

Ad Agrigento, nella Valle dei Templi, a Casa Sanfilippo, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del programma del Fastuca Fest, ovvero la quarta edizione della Festa del pistacchio di Raffadali, organizzato dall’Associazione per la tutela del pistacchio di Raffadali, con il patrocinio del Comune di Raffadali. Durante l’edizione del Fastuca Fest è in programma la riunione di pubblico accertamento, in presenza dei funzionari del ministero delle Politiche agricole e dell’assessorato regionale all’Agricoltura, del riconoscimento di marchio dop, di origine protetta, al pistacchio di Raffadali.

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha confermato, prorogandoli, i 41 bis imposti a carico di Giovanni Tarallo di Santa Elisabetta e Francesco Ribisi di Palma di Montechiaro, arrestati e condannati nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola”. Il ministro del Movimento 5 Stelle ha inoltre applicato il 41 bis a Francesco Fragapane di Santa Elisabetta, Calogerino Giambrone di Cammarata, Pasquale Fanara di Favara, Giuseppe Nugara di San Biagio Platani, e Giuseppe Spoto di Bivona, tutti arrestati lo scorso gennaio nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Montagna”.