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Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, ribadisce che “la condizione igienica sanitaria in città è diventata allarmante”. E aggiunge: “I nostri amministratori, il sindaco ed il suo assessore Hamel in primis, non hanno ancora compreso ciò che sia necessario per ridare dignità ad una città caduta in un baratro da cui non sembra avere la capacità di emergere. Hamel sostiene che se la differenziata non andrà a buon fine si ritirerà dalla scena politica? Credo che il momento di ritirarsi sia arrivato e le fotografie che allego ne sono la testimonianza tangibile. Il caso del ritiro dell’indifferenziata è emblematico. Si è passati dalla raccolta giovedì, poi non avvenuta, ad una raccolta straordinaria domenica, di fatto non avvenuta, con i cittadini che si sentono presi in giro. Ad esempio nella zona del campo sportivo è partito il grest, ed i bambini, finite le loro attività, respirano a pieni polmoni gli odori nauseabondi di una città alla deriva capitanata da un sindaco che ancora indugia nell’individuare le misure correttive, ed un assessore che non ha compreso che la sua gestione, e quindi anche quella della raccolta differenziata, doveva ripartire da segni di discontinuità con il passato, e non scagliandosi a piedi uniti contro lavoratori e cittadini. Hamel si faccia da parte, pur apprezzandone le qualità morali. Il sindaco abbia un sussulto di responsabilità: azzeri una classe politica che fino ad oggi lo ha collaborato non in grado di dare risposte alla città, investendo su energie  nuove e giovani, che la città può esprimere svecchiando la classe politica e dando segnali di discontinuità con una gestione della differenziata passata, che la città non comprende e che non può accettare. Hamel riferisca subito al consiglio in aula quali misure correttive intenda adottare o si faccia da parte. Ed anche il sindaco venga in consiglio e si confronti per individuare insieme ed immediatamente le misure per ridare dignità ad una città persa al proprio destino che appare ormai segnato. Su tutto ciò, inoltre, ad aggravamento, si erge l’inerzia degli altri organi della città deputati al controllo sanitario”. 

Oggi si è diffusa la notizia della concreta possibilità che l’ennesimo servizio pubblico venga privatizzato. Se la discarica di Saraceno-Salinella e il centro di compostaggio di Santa Maria dovessero realmente finire in mano privata, si chiuderebbe il cerchio economico del business dei rifiuti iniziato con l’ARO affidato ai privati della Sea-Bono SLP.
 
In tutta questa vicenda riteniamo sia corretto che il sindaco Francesca Valenti chiarisca alla cittadinanza quale posizione intende assumere l’amministrazione da lei guidata.
 
Vogliamo ricordare che il nostro comune detiene il  31,47 % di SRR e il 28,17% della SOGEIR ATO AG1 e della sua controllata SOGEIR Impianti. Sciacca non è socio di maggioranza ma detiene la quota maggiore di entrambe le società. In virtù di ciò il Sindaco deve imporsi affinché le due strutture rimangano in mano pubblica. E’ ora di  far sentire il peso del Comune di Sciacca anche rispetto alle decisioni prese dai piccoli comuni, alcuni pure morosi, che riescono anche a far eleggere un presidente coinvolto in indagini giudiziarie. E’ ora di dire la propria ad un commissario liquidatore che minaccia di voler mettere all’asta un bene pubblico.
 
Per questo motivo in data odierna presenteremo 2 interrogazioni.
La prima chiede al Sindaco cosa intende fare e soprattutto cosa abbia fatto finora dinanzi alla minaccia di privatizzazione della discarica e dell’impianto di compostaggio di Sciacca, e lo esorta a dare risposta pubblica alla cittadinanza senza attendere i tempi canonici previsti dal regolamento.
 
La seconda invece è volta a prevenire l’ennesima emergenza rifiuti che potrebbe diventare un’ulteriore attrattiva dell’imminente estate saccense. Ricordiamo infatti che entro fine luglio, i Comuni dovranno stipulare contratti con ditte specializzate per trasportare fuori dalla Sicilia i rifiuti in eccesso. Nell’ordinanza regionale firmata giovedì scorso è imposto che dal primo ottobre i Comuni possano far confluire in discarica una quantità di rifiuti pari solo al 70% di quella scaricata l’anno precedente. Tutta la quota eccedente va trasferita fuori dalla Sicilia e non sarà la Regione a occuparsene (e a pagare) ma dovranno farlo i sindaci. Anche in questo caso chiediamo al sindaco di illustrare ai cittadini quali siano le sue intenzioni, come intende affrontare questa gravissima emergenza e quali i piani adottare per attuare, ad esempio, tutto ciò che è previsto nel contratto del Piano ARO per ridurre i conferimenti in discarica.
 
“La questione è da giorni in corso di approfondimento anche dal gruppo del M5S in ARS”,  fa sapere Matteo Mangiacavallo, che ricorda che giusto qualche settimana fa “è stata denunciata la disponibilità di ben 107 milioni di euro per la Sicilia dai fondi UE per investire nell’industria dei rifiuti e che attualmente risultano “congelati” per cause imputabili solo ed esclusivamente alla Regione Siciliana che ancora non è riuscita a dotarsi di un Piano Rifiuti”.

Alfonso Valenza : Chiederemo udienza al Prefetto

C’è molta preoccupazione da parte dei venditori ambulanti di Favara che a causa della COSAP (Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche), rischiano la decadenza della loro autorizzazione. Il paventato arrivo delle cartelle esattoriali da parte dell’amministrazione comunale di Favara, con cifre da capogiro, determinate qualche anno fa, per il pagamento dell’imposta sulla occupazione del suolo del mercato settimanale, rischia seriamente di mettere in ginocchio un intero comparto già abbondantemente vessato dalla crisi dei consumi, dalla fiscalità elevata e da una conclamata vendita abusiva.

“Comprendiamo le difficoltà delle amministrazioni comunali a recepire i fondi per garantire i minimi servizi, ma questa politica non aiuta di certo chi con sacrifici prova a mandare avanti una azienda tra mille difficoltà. Chiederemo udienza a S.E. il Prefetto di Agrigeno affinché si possa trovare una soluzione condivisa e scongiurare azioni eclatanti dei mercatisti, oggi più che mai determinati a far sentire la propria voce” – dichiara Alfonso Valenza Presidente Fiva/Confcommercio.

 

 

 

Beniamino Biondi nelle ultime ore ha presentato la lettera di dimissioni nelle mani del sindaco per ragioni di ordine personale.  Al suo posto entra in Giunta il medico Antonino Amato, che rassegnate le dimissioni da consigliere comunale, questa mattina ha giurato quale nuovo componente della Giunta. La collaborazione di Beniamino Biondi in futuro è destinata a proseguire sui temi di carattere culturale e del centro storico. Il neo assessore Antonino Amato era stato eletto in Consiglio comunale nella lista “Agrigento cambia” .  

Il centro di accoglienza “Villa Sikania” di Siculiana

Un venditore senegalese con regolare permesso di soggiorno sarebbe stato immobilizzato e derubato da un tunisino, ospite presso il centro di accoglienza “Villa Sikania” di Siculiana. È accaduto sabato mattina durante il mercatino rionale. I carabinieri hanno ascoltato i testimoni oculari del furto che hanno visto le fasi della rapina.

L’ambulante è stato immobilizzato con violenza da una persona che gli ha derubato oltre 150 euro in banconote di vario taglio dal portafoglio ed è fuggito indisturbato.
Grazie alle descrizioni dei testimoni oculari i militari della Stazione di Siculiana assieme ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Agrigento, hanno tracciato un identikit del rapinatore, facendo scattare le ricerche in tutto il paese.

E proprio durante le attività di pattugliamento, è stato notato uno straniero mentre si stava dirigendo a passo svelto verso la struttura ricettiva “Villa Sikania”. L’uomo appena ha visto i carabinieri ha accelerato il passo, destando il sospetto dei militari che hanno deciso di controllarlo. Dopo essere stato identificato hanno verificato la somiglianza con l’identikit del ladro del mercatino.

Successivamente nel corso della successiva perquisizione, sono saltate fuori le banconote sottratte al venditore ambulante. Sono così scattate le manette ai polsi del tunisino,  Ben Mohamed Faycal, di 37 anni. Per l’uomo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, si sono subito aperte le porte del carcere di Agrigento con l’accusa di rapina, mentre il denaro recuperato è stato restituito alla vittima.

L’iniziativa in oggetto di grande valenza sociale. Un corso, rivolto soprattutto  alle persone che assistono ammalati allettati con piaghe da decubito e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema:  ad Agrigento non esiste ancora un ambulatorio che offra  informazioni su come assistere un ammalato allettato o  con una stomia. 

“Le lesioni da pressione: dalla prevenzione al trattamento” è il titolo del corso di formazione in programma venerdì 15 giugno, alle ore 15, nell’aula consiliare “L. Giglia” del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Piazza Aldo Moro, 1). Il corso, organizzato dall’Associazione Italiana ulcere cutanee sezione Sicilia, con il patrocinio di Coloplast e dell’ex Provincia, è rivolto agli operatori OSS e personale di supporto, agli studenti in Medicina e Professioni sanitarie, Caregiver e Operatori del Soccorso. L’iniziativa si propone di fornire la conoscenza più attuale sulla prevenzione e sulla valutazione del trattamento delle lesioni da pressione. Gli argomenti trattati spaziano dai meccanismi che sono alla base del processo di riparazione tissutale, alla valutazione dei fattori di rischio fino alla descrizione dei più moderni e attuali mezzi di trattamento che vanno dalla scelta delle medicazioni avanzate, compresa la Vac therapy, sino alla selezione delle superfici di supporto, al fine di migliorare la conoscenza del Caregivers. Al corso, moderato dal giornalista Luigi Mula, daranno il loro contributo l’assessore alla Sanità del Comune di Agrigento, Gelando Riolo, il Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio” di Agrigento, Carmelo Sciumè, il responsabile del servizio ecocolordoppler e vulnologia del Policlinico “V. Emanule” di Catania, Antonino Grasso, l’infermiere U.O.C. Chirurgia Generale dell’A.O. “San Giovanni di Dio”, Calogero Volpe, la U.O.C. Lunga Degenza post acuzie – prevenzione e cura delle L.D. in pazienti ad alta complessità del “San Giovanni di Dio” , Alessandra La Lumia, l’infermiere vulnologo D.S.M. Asp di Catania, Sebastiano Grasso e la psicologa e psicoterapeuta U.O.S.D. MICI dell’A.O. Ospedali riuniti “Villa Sofia – Cervello” di Palermo, Maria Grazia Mortillaro. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per iscrizioni : segreterialillovolpe@autlook.it

 a Sambuca di Sicilia (Agrigento), il sindaco Leo Ciaccio 

Nel momento di crisi politica più acuta del centrosinistra c’è un candidato del Pd che viene rieletto nel suo paese con una percentuale record: oltre l’80%. A Sambuca di Sicilia, il paese che nel 2016 ha conquistato il titolo di Borgo dei Borghi, il sindaco uscente Leo Ciaccio, è stato infatti riconfermato a furor di popolo ottenendo un consenso bulgaro. La lista civica “Sambuca prima di tutto”, guidata da Ciaccio, ha superato addirittura il 92% dei voti, mentre l’altra lista civica, comunque vicina al sindaco uscente, non ha raggiunto l’8%. Il “rivale” di Ciaccio, Michele Gigliotta, non è riuscito nemmeno a entrare in consiglio comunale non avendo superato il quorum del 20% dei votanti.

Ad Agrigento più volte è stato annunciato che anche le strutture pubbliche avrebbero compiuto la raccolta differenziata. Trattandosi, infatti, di ingenti quantità di rifiuti, il costo dello smaltimento del non differenziato si traduce in un maggiore costo a carico dei contribuenti, incidendo negativamente sulla percentuale della differenziata, e con grave discriminazione e beffa dei cittadini privati che praticano la differenziata. Ebbene, a prescindere da tale nostra introduzione di carattere generale quanto attuale, il segretario provinciale della Uil Funzione Pubblica di Agrigento, Luigi Danile, segnala, e allega delle fotografie testimonianza, che da tre giorni enormi quantità di rifiuti giacciono nei cassonetti stracolmi di rifiuti verosimilmente indifferenziati sotto il pronto soccorso, all’ospedale di Agrigento. Pertanto Danile ne sollecita la rimozione.

L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, ha ricevuto decine di video e fotografie del mare di San Leone infestato da chiazze nere galleggianti. Lo stesso Claudio Lombardo afferma: “La causa più probabile è l’abbandono in mare di olio esausto. Qualche criminale da terra o direttamente dal mare ha rilasciato l’olio esausto nella zona tra il porticciolo turistico di San Leone e il lungomare Falcone Borsellino. I primi rilevamenti sono stati in quelle zone. E poi le correnti hanno trasportato la macchia nera sulle spiagge del Viale delle Dune. Chi effettua queste operazioni rischia l’arresto per disastro ambientale: 1 litro di olio versato in uno specchio d’acqua è in grado di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio”.

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