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E’ letteralmente un’impresa quella che ogni giorno decine di bambini compiono per raggiungere la scuola Don Bosco, in via Dante. La scalinata della discesa San Francesco di Paola, ripulita l’ultima volta dai residenti, è nuovamente ricoperta da sterpaglie ed erbacce di ogni genere, rendendo difficile e a tratti anche pericoloso l’attraversamento da parte delle decine di bambini che ogni giorno arrivando dalla via Garibaldi devono raggiungere la scuola. L’erba sempre pià alta attira, ovviamente scarafaggi e parassiti di ogni genere mettendo a rischio l’incolumità dei bambini stessi. sarebbe stato opportuno che la scalinata venisse ripulita prima dell’inizio dell’anno scolastico e che magari con un po di cemento venissero chiuse le feritoie della scalinata da dove l’erba continua a crescere periodicamente soprattutto durante l’inverno con le piogge. Insomma, un’ordinaria manutenzione che insieme alla mancata pulizia dei tombini e delle caditoie della zona, rendono difficile la vita normale di residenti, anziani e bambini. 

 

I Carabinieri della Compagnia di Canicattì hanno arrestato in carcere, in attesa della convalida, un ragazzo di 18 anni, G S sono le iniziali del nome. Il 18enne all’interno di un bar al Viale della Vittoria ha approfittato di un attimo di distrazione di un minorenne di 15 anni, intento a pagare il conto alla cassa, e gli ha strappato i soldi dalle mani fuggendo fuori dal locale. Il 15enne lo ha inseguito e poi ha desistito perchè G S lo ha minacciato con un coltello. Il minore ha telefonato al 112. I Carabinieri, giunti sul posto, hanno subito ascoltato alcune persone testimoni della rapina, hanno tracciato un identikit, e ad un posto di blocco in città hanno riconosciuto il responsabile. Dal suo giubbino è saltato fuori il coltello utilizzato per minacciare la vittima, lungo oltre dieci centimetri

Venerdì prossimo 28 settembre all’ordine del giorno dell’Assemblea territoriale idrica di Agrigento vi è anche la risoluzione del contratto di convenzione con Girgenti Acque, e al Consiglio comunale di Agrigento la consigliere del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi, ha presentato una proposta di mozione tramite cui si invita l’amministrazione comunale ad orientare la propria azione verso la risoluzione anticipata della convenzione stipulata con il gestore del servizio idrico e procedere verso la gestione pubblica del servizio idrico. La stessa Marcella Carlisi afferma: “Gli inadempimenti contrattuali contestati a Girgenti Acque sono numerosi, tra la mancata erogazione 24 ore su 24, le interruzioni di servizio, le perdite della rete, il pagamento della depurazione inserita in bolletta di utenti che non ne usufruiscono, gli inquinamenti, le tariffe giudicate esose per il servizio, i problemi di depurazione, il sequestro dei depuratori e altro ancora”.

Era in uso al datore di lavoro di Gessica, ma di proprietà di un rumeno, l’autovettura che ieri dopo le ore 17:00 ha preso fuoco a Favara.

La Volkswagen era parcheggiata al margine della strada in via Bolzano nel quartiere di via Agrigento.

I Carabinieri della Tenenza di Favara giunti immediatamente sul posto stanno indagando sull’incendio che sembrerebbe doloso.

C’è da capire se ci sia o meno un qualche collegamento tra il fatto di ieri e la sparizione della giovane mamma di Favara.

Tribunale Catania, decreto sequestro e confisca beni per 150 mln

Tra i beni dell’imprenditore catanese Mario Ciancio, di cui il Tribunale di Catania ha decretato di sequestro e confisca, su richiesta della Dda, vi è l’intero gruppo editoriale che fa capo all’editore tra cui il quotidiano ‘La Sicilia’, la maggioranza delle quote della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ di Bari e due emittenti televisive regionali, ‘Antenna Sicilia’ e ‘Telecolor’. Il Tribunale ha nominato dei commissari giudiziari per garantire la continuazione dell’attività del gruppo. Il decreto riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili. Mario Ciancio Sanfilippo è attualmente sotto processo per concorso esterno all’associazione mafiosa.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani mattina, alle 11,30 presso la sala stampa della Procura etnea.

Nutre un certa curiosità cosa scriveranno alcuni, se non qualcuno dei giornalisti del gruppo Ciancio Sanfilippo della sede di Agrigento, che in passato si è reso capace di anticipare (in modo incauto e del tutto autonomo, nonché sostanzialmente demenziale) i reati di una vicenda che riguarda l’indagine su oltre settanta persone agrigentine nell’ambito di una inchiesta che vede coinvolta Girgenti Acque, e che il giornalista in questione, a quanto pare, fosse il vero titolare dell’inchiesta a scapito del dott. Salvatore Vella, Procuratore Aggiunto ad Agrigento, che sta curando minuziosamente le indagini.

Giova ricordare che Mario Ciancio Sanfilippo ha costituito una fondazione che si chiama DSE che si propone di, tra altre cose, anche di organizzare corsi di alta formazione riservati in modo particolare al mondo giornalistico e ai docenti per favorire una maggiore consapevolezza del contesto in cui i media si trovano ad operare e dell’effetto dei nuovi mezzi di comunicazione sui fruitori.

La Fondazione intende perseguire un obiettivo solidaristico bandendo borse di studio per giovani meritevoli, sia nel campo scolastico-universitario sia in quello giornalistico.

La replica di Ciancio non si è fatta attendere il quale dichiara che il “patrimonio è frutto del suo lavoro. E c0ntinua:

“Nell’ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal Tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto”. Lo dice l’imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo dopo il sequestro e confisca dei beni.
    “I miei avvocati – aggiunge – sono già al lavoro per predisporre l’impugnazione in Corte di Appello. Sono certo che questa vicenda per me tristissima si concluderà con la dovuta affermazione della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come dimostra la mia storia personale, la mia pazienza e la mia ormai lunga vita nella città di Catania”.

Quando c’è troppo caldo o quando piove le fragili falesie di Zingarello si sgretolano. Era accaduto durante una calda domenica di agosto ed è nuovamente accaduto durante la prima pioggia: un altro pezzo di falesia è venuto giù!

Non possiamo più assistere in silenzio a tutto ciò, si deve fare qualcosa.
L’amministrazione di Agrigento DEVE – prima della fine dell’anno – presentare all’Assessorato regionale territorio ed ambiente un progetto per salvare Zingarello. Questi lavori debbono servire per smorzare la forza del mare, si dovranno regimentare le acque di superficie e quelle piovane ed infine dovranno essere messe in sicurezza le colline interessate al fenomeno franoso, con reti e chiodi.

Ecco il video:https://www.facebook.com/835808973122116/videos/229256624614041/

Ad Agrigento, a Casa Sanfilippo, nella Valle dei Templi, si è svolto il seminario “Storie che incantano. Storytelling per il business”. L’incontro, organizzato da Sicindustria e dal Gruppo Giovani di Sicindustria Agrigento, è stato coordinato da Andrea Fontana, sociologo della comunicazione e dei media narrativi, pioniere in Italia del Corporate Storytelling.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste a Gero La Rocca, presidente dei Giovani imprenditori di Sicindustria Agrigento, e poi ad Antonio Siracusa, presidente di Confindustria Agrigento.

Non vi è alcun collegamento tra l’inchiesta della Corte dei Conti per danno all’Erario, che si è conclusa con l’assoluzione dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e del già dirigente del settore Finanze del Comune empedoclino, Salvatore Alesci. Nell’ambito dell’inchiesta in corso da parte della Procura di Agrigento, a carico di Firetto, Alesci, e di sei componenti del collegio dei revisori dei conti, Carmelo Presti, Francesco Coppa, Ennio Saeva, Ezio Veneziano, Rosetta Prato ed Enrico Fiannaca, si contesta il falso ideologico perché, tra il 2011 e il 2014, i circa 14 milioni di euro versati come misure compensative dalla società Nuove Energie, ovvero l’Enel, titolare del progetto del rigassificatore poi non costruito, sarebbero stati utilizzati impropriamente per colmare i buchi di bilancio “drogando”, tra virgolette, lo strumento contabile principale del Comune. A margine di ciò, a conclusione del 2017 al Comune di Porto Empedocle il collegio dei revisori dei conti ha compiuto una revisione straordinaria dei residui di bilancio. E, a fronte di un avanzo dichiarato di 3 milioni e 180mila euro, è stato dichiarato un passivo di bilancio di oltre 8 milioni di euro. Ciò, secondo matematica, ha prodotto un meno 12 milioni di euro da recuperare gradualmente nel corso dei prossimi anni.

Tempo di consuntivo dell’operazione “Estate sicura a San Leone”, sostenuta dai Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, in collaborazione con la Polizia Municipale, al fine soprattutto di contrastare i fenomeni dell’abusivismo commerciale e dei parcheggiatori irregolari. Nell’arco di tre mesi, con l’impiego di 500 Carabinieri per oltre 3.000 ore di pattugliamento, sono stati sequestrati complessivamente circa 2.000 euro in contanti, trovati nelle tasche dei parcheggiatori abusivi. A loro carico sono state inflitte, ancora complessivamente, oltre 20.000 euro di sanzioni pecuniarie. Inoltre, sono stati denunciati 12 venditori ambulanti irregolari, con il sequestro di un cospicuo quantitativo di merce contraffatta, tra borse, portafogli e scarpe, tutto griffato, ed elevando sanzioni per circa 15.000 euro. Frequenti, inoltre, sono stati i controlli per la tutela della salute dei consumatori ed il contrasto del lavoro irregolare: 10 attività di ristorazione controllate, ed in 3 casi sono scattate le denunce e sanzioni per oltre 25.000 mila euro con il sequestro di circa un quintale di prodotti alimentari. In particolare, in occasione del festival dello “Street food” svoltosi ad Agosto a San Leone, i Carabinieri hanno sequestrato circa 40 chili di carne in cattivo stato di conservazione, denunciando un iraniano 40 enne, titolare di uno stand per la preparazione di panini e cibo da asporto. Sono stati scoperti 3 lavoratori in nero.