E’ letteralmente un’impresa quella che ogni giorno decine di bambini compiono per raggiungere la scuola Don Bosco, in via Dante. La scalinata della discesa San Francesco di Paola, ripulita l’ultima volta dai residenti, è nuovamente ricoperta da sterpaglie ed erbacce di ogni genere, rendendo difficile e a tratti anche pericoloso l’attraversamento da parte delle decine di bambini che ogni giorno arrivando dalla via Garibaldi devono raggiungere la scuola. L’erba sempre pià alta attira, ovviamente scarafaggi e parassiti di ogni genere mettendo a rischio l’incolumità dei bambini stessi. sarebbe stato opportuno che la scalinata venisse ripulita prima dell’inizio dell’anno scolastico e che magari con un po di cemento venissero chiuse le feritoie della scalinata da dove l’erba continua a crescere periodicamente soprattutto durante l’inverno con le piogge. Insomma, un’ordinaria manutenzione che insieme alla mancata pulizia dei tombini e delle caditoie della zona, rendono difficile la vita normale di residenti, anziani e bambini.
Non vi è alcun collegamento tra l’inchiesta della Corte dei Conti per danno all’Erario, che si è conclusa con l’assoluzione dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e del già dirigente del settore Finanze del Comune empedoclino, Salvatore Alesci. Nell’ambito dell’inchiesta in corso da parte della Procura di Agrigento, a carico di Firetto, Alesci, e di sei componenti del collegio dei revisori dei conti, Carmelo Presti, Francesco Coppa, Ennio Saeva, Ezio Veneziano, Rosetta Prato ed Enrico Fiannaca, si contesta il falso ideologico perché, tra il 2011 e il 2014, i circa 14 milioni di euro versati come misure compensative dalla società Nuove Energie, ovvero l’Enel, titolare del progetto del rigassificatore poi non costruito, sarebbero stati utilizzati impropriamente per colmare i buchi di bilancio “drogando”, tra virgolette, lo strumento contabile principale del Comune. A margine di ciò, a conclusione del 2017 al Comune di Porto Empedocle il collegio dei revisori dei conti ha compiuto una revisione straordinaria dei residui di bilancio. E, a fronte di un avanzo dichiarato di 3 milioni e 180mila euro, è stato dichiarato un passivo di bilancio di oltre 8 milioni di euro. Ciò, secondo matematica, ha prodotto un meno 12 milioni di euro da recuperare gradualmente nel corso dei prossimi anni.