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Passo in avanti verso la riapertura del Centro di Recupero della Fauna Selvatica di Cattolica Eraclea, chiuso da oltre un anno e nel quale sono stati curati centinaia di animali feriti, in particolare uccelli e tartarughe marine. Con determinazione del Direttore del Settore Ambiente dr. Achille Contino è stato approvato infatti lo schema di comodato d’uso dei locali e delle attrezzature dell’ex casello (più noto come Casa Cantoniera) di proprietà del Libero Consorzio di Agrigento lungo la Strada Provinciale n. 29 Raffadali-Cattolica Eraclea che per oltre un decennio è stato sede del Centro di Recupero. La struttura sarà affidata in comodato d’uso gratuito (con le spese di manutenzione ordinaria a carico dell’Associazione), all’Associazione Caretta Caretta dopo la firma del contratto di comodato. La determinazione fa seguito alla direttiva del Commissario Straordinario n. 9 del 17/09/2018.
Un passo in avanti notevole, dunque, per garantire la riapertura di una struttura importante sia per prestare soccorso agli animali feriti in seguito a vari eventi traumatici (colpi di arma a fuoco, investimenti, catture occasionali, come nel caso delle tartarughe marine), sia nell’ottica più generale del potenziamento del Tartalife e di tutte le iniziative di promozione e valorizzazione del territorio. Già nei giorni scorsi il dirigente della Ripartizione Faunistico Venatoria della Regione Sicilia aveva espresso parere favorevole per l’affidamento del Centro all’Associazione Caretta Caretta.
Una volta confermata la riapertura, sarà così colmato un vuoto enorme creato a livello provinciale (e non solo) dalla chiusura del Centro, punto di riferimento in tutta la Sicilia centro meridionale per volontari, funzionari, semplici cittadini e quanti altri a vario titolo hanno avuto a cuore in tutti questi anni la sorte degli animali selvatici, e in particolare delle tartarughe marine, per il cui soccorso erano state acquistate grazie a fondi comunitari attrezzature all’avanguardia per la cura e la riabilitazione degli esemplari catturati accidentalmente con reti o palangari o feriti dalle eliche di imbarcazioni..

Il sig. F.G. Di 25 anni aveva presentato nel 2017 al Comune di Lampedusa la SCIA per l’apertura di un hotel; la documentazione allegata alla scia risultava completa di tutti gli allegati progettuali. La ditta ha dato in locazione successivamente i locali posti al primo piano dell’immobile, alla ditta G., che a sua volta ha presentato una scia per l’esercizio dell’attività’ di ristorazione. A seguito di un sopralluogo effettuato per la verifica della scia sanitaria per il ristorante, l’Asp di Palermo sollevava alcuni rilievi inerenti il fatto che i locali di entrambe le attività’ risultano essere comunicanti ; e successivamente il Comune di Lampedusa, sulla scorta dei rilievi dell’asp, adottava il provvedimento di divieto di prosecuzione dell’attività’. Il sig. F.G. ha allora proposto una ricorso davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airo’, lamentando una palese violazione di legge  ed una grave forma di eccesso di potere. Ed infatti la scia presentata dalla ditta ricorrente, essendo decorso il termine di sessanta giorni, risultava consolidata, ed all’Amministrazione residuava solo il potere di agire in autotutela, nel rispetto delle regole procedimentali previste dalla legge, e tenendo conto degli interessi dei destinatari; ed ancora, che l’Amministrazione, prima di procedere all’inibizione dell’attivita’ deve preventivamente attivare un procedimento di tipo correttivo anziché inibitorio. Il Presidente di Sezione del TAR Sicilia, alla luce dei danni irreparabili prospettati dagli Avvocati Rubino e Airo’, ha accolto la domanda di misura cautelare monocratica avanzata dai detti difensori, fissando per la trattazione collegiale l’udienza camerale del cinque ottobre 2018;pertanto, in virtu’ del provvedimento presidenziale, la stagione estiva potrà essere ultimata dell’albergo lampedusano.


Cerimonia a Institute for criminal justice and human rights

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Siracusa per prendere parte, nel Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, ad una una cerimonia commemorativa dedicata al suo storico fondatore e presidente, il professor M. Cherif Bassiouni, scomparso lo scorso anno a Chicago all’età di 79 anni. La cerimonia avrà inizio con un messaggio di benvenuto ai rappresentanti delle istituzioni, alle autorità e agli ospiti provenienti da tuto il mondo, tenuto dal presidente dell’Istituto Jean-François Thony – attuale procuratore generale della Corte d’Appello di Rennes. Seguiranno gli interventi del sindaco Francesco Italia e del giudice della Corte penale Internazionale Rosario Aitala. All’incontro prendono anche parte il presidente onorario dell’Istituto Giovanni Maria Flick, l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, la sen. Emma Bonino, già ministro degli Affari Esteri, ed il presidente dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale Prof. John Vervaele.
   

 

 

 

 

Al via l’iter della prossima Finanziaria regionale. L’assessore regionale all’Economia, e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, ha inviato a tutti i dipartimenti regionali, “centri di responsabilità”, la circolare che detta i tempi e la road map per inviare alla Ragioneria generale le rispettive proposte di spesa da inserire nel cosiddetto bozzone necessario alla predisposizione dei disegni di legge di Bilancio per il triennio 2019-2021, legge di Stabilità e Collegato alla Finanziaria.

Entro le 10 di lunedì 8 ottobre, i dipartimenti regionali dovranno inviare alla Ragioneria “le loro proposte, complete degli allegati, affinché – si legge nella circolare – la Giunta regionale possa procedere all’approvazione dei documenti finanziari, per poi trasmetterli all’Assemblea regionale siciliana entro il 31 ottobre”.

Nel bozzone, i centri di responsabilità dovranno inserire “le spese previste, le missioni, programmi e titoli; per l’entrata, titoli e tipologie definite in base alla loro natura, indicando per ciascun capitolo se si tratta di risorse vincolate o libere”, nonché proposte per i disegni di legge di Stabilità e Collegato. Quest’anno, infatti, in linea con le previsioni del decreto 118/2011, saranno tre i documenti presentati: il ddl di Bilancio, quello della legge di Stabilità che potrà contenere soltanto disposizioni di stretta rilevanza finanziaria e il ddl sul Collegato, che conterrà disposizioni di natura ordinamentale avente effetti generali.

“E’ partita la macchina organizzativa – spiega Armao -. Dopo che il governo Musumeci, rispettando gli impegni assunti dal presidente, ha approvato il 30 giugno il Def in giunta, per il cui aggiornamento aspettiamo la nota del governo nazionale, le strutture regionali sono già al lavoro per la definizione dei documenti finanziari, con l’obiettivo di presentarli entro fine ottobre all’Ars e consentirne l’adeguato approfondimento”.

“I dipartimenti – spiega Armao nella circolare – dovranno tenere in considerazione che il bilancio e i documenti finanziari correlati avranno valenza autorizzatoria triennale in termini di competenza e annuale in termini di cassa”.

Il vicepresidente ricorda, infine, che “l’esame di bilancio e Finanziaria ha luogo nell’ambito di un’apposita sessione parlamentare di 45 giorni – da concludere entro il 31 dicembre – a decorrere dall’effettiva distribuzione del testo del disegno di legge e delle tabelle allegate. Durante la sessione di bilancio, in Aula viene sospesa ogni attività concernente l’esame degli altri testi di legge che comportino nuove o maggiori spese o diminuzione di entrate”.

Il presidente di Coldiretti Sicilia fa il punto della situazione a metà della stagione 2018. I primi dati arrivano dalla parte occidentale dell’Isola, mentre ai piedi dell’Etna la raccolta inizierà a breve. «Per l’isola sta diventando un biglietto da visita internazionale»

«Meglio produrre bene che produrre tanto». I risultati della vendemmia in Sicilia, quest’anno, sembrano positivi, nonostante «un primo periodo che ci aveva un po’ allarmato a causa delle piogge battenti che hanno causato qualche danno a una parte della produzione». A dirlo è Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia, che a MeridioNews fa il punto della situazione sulla raccolta di uva nell’Isola. Le piogge estive di agosto hanno fatto registrare «fino a 150 millimetri di acqua in poco tempo», dove normalmente ne pioverebbero al massimo quattrocento in tutto l’anno, ma ciò nonostante i risultati alla fine sono arrivati e finora è stato raccolto più dell’80 per cento del prodotto. 

«A livello qualitativo – prosegue Ferreri – siamo molto contenti, i vini a oggi sembrerebbero molto freschi ed eleganti. Per quanto riguarda la quantità, ancora manca parte del raccolto per fare la somma totale, ma dovremmo attestarci a un più dieci per cento rispetto alla vendemmia dell’anno scorso che invece si attestava a meno 25 per cento rispetto a quella dell’anno prima». Questi i dati che al momento provengono quasi solamente dalla parte occidentale dell’isola, dove si è quasi agli sgoccioli, mentre nelle zone dell’Etna la vendemmia comincerà tra qualche settimana. «All’inizio eravamo preoccupati perché non sapevamo come potesse andare – racconta Ferreri -. Poi, iniziando a raccogliere, qualche soddisfazione è arrivata e oggi possiamo dire che avremo una buona vendemmia in termini di qualità del prodotto».

Indubbiamente un buon raccolto influirà sulle vendite: il vino siciliano conquista sempre più i mercati esteri. «Stiamo vivendo un ottimo periodo – sottolinea il presidente – la Sicilia ha fatto un buon lavoro e notevoli passi avanti, ottenendo buone risposte anche dal territorio nazionale. È un brand molto forte, molto più riconosciuto all’estero rispetto a quanto lo percepiamo noi. La nostra è un’isola ad alta vocazione vitivinicola, ogni zona ha le sue peculiarità e le sue caratteristiche, nonché i suoi vitigni autoctoni. Certo, abbiamo sempre da lavorare e da crescere – aggiunge Ferreri – anche perché parliamo di una regione abbastanza giovane per la produzione di vini di qualità, ma si sta strutturando bene, c’è un comparto che funziona». Le principali difficoltà riguardano altri aspetti. «Abbiamo difficoltà ad accedere nelle nostre aziende perché la viabilità interna è ridotta a un colabrodo, ma influiscono anche i cambiamenti climatici, ogni anno viviamo situazioni diverse: l’anno scorso per quasi una settimana le temperature hanno raggiunto i 45 gradi, quest’anno esattamente l’opposto».

Disagi che cambiano le carte in tavola ma che sembrano ormai superati. D’altro canto, il vino – dal Grillo al Nero d’Avola che vive una seconda giovinezza perché richiesto con gran forza dal mercato – resta un grande biglietto da visita per la Sicilia, «un ambasciatore», come lo definisce il presidente di Coldiretti: «Ci sono aziende che riescono a commercializzare i vini anche in 140 Paesi, questo permette di far conoscere la nostra terra in tutto il mondo e stimola chi lo prova a vedere dove viene prodotto. Su questo dobbiamo continuare a investire di più, ma la burocrazia – conclude Ferreri – spesso frena il settore. Se ci fossero meno lungaggini aumenterebbero gli investimenti».

 

Ha suscitato grande interesse di pubblico l’iniziativa legata alle giornate europee del patrimonio 2018 che oggi ha visto come protagonista la casa museo di Luigi Pirandello.

Un nuovo modo di vivere la cultura. Oggi con l’adesione alle Giornate Europee del Patrimonio, Agrigento ha dimostrato all’Europa di saper essere europea, di saper condividere e di saper accogliere: in nome della cultura.

Le letterature del Mediterraneo hanno trovato voce proprio in questo angolo di Agrigento, a casa del letterato per eccellenza, Luigi Pirandello che oggi è come se avesse voluto accogliere a casa sua scrittori e paesi per riunirli in un unico progetto di condivisione insieme alla sua città.

Dalla Grecia con Kostantino Kavafis a Vassilis Vassilikòs, alla Spagna con Federico Garcia Lorca; dal Portogallo con Fernando Pessoa ad Israele con Amos Oz; e poi Malta con Dum Karmel Ipsoa, l’Africa con Yewande Omotoso e ancora la Siria, Khaled Hossein e l’Iraq con Younis Tawfik attraverso cui, con la ragazza di Piazza Tahir si è giunti alla Primavera Araba. Un viaggio da una sponda all’altra del Mediterraneo.

Si sono alternati diversi lettori, tra professionisti, studenti, insegnanti, artisti tra cui l’agrigentino Gaetano Aronica, grande anima della voce pirandelliana che con una maestosa interpretazione tratta dal romanzo “uno, nessuno centomila” ha riunito in un’unica voce quella dei tanti ospiti. Tra i lettori anche Carla Caramazza e Andrea Di Miceli studenti della IV e V classe del liceo scientifico Leonardo di Agrigento che hanno accolto l’invito portando alcuni brani di Pirandello scelti ed elaborati a scuola.

Al termine un operatore didattico dei servizi di accoglienza di CoopCulture, ha accolto i numerosi ospiti per visitare la Casa Museo del Premio Nobel per la Letteratura con occhi diversi e più aperti alle espressioni delle letterature che si affacciano sul Mediterraneo.

Le Giornate Europee del Patrimonio sono continuate alla Valle dei Templi rivisitata con un tema particolare che ha reso l’arte di accogliere come arte del dialogo: le religioni che hanno fatto la Valle e che nei secoli si sono avvicendate.

Un’idea vincente quella delle Giornate Europee del Patrimonio ad Agrigento, l’aver accolto l’invito del Mibact ha significato aprirsi ancor di più all’Europa.

I sei si sono sempre difesi sostenendo d’aver salvato i 14 migranti che vagavano su un barchino al largo di Lampedusa. Erano accusati di aver favorito l’immigrazione clandestina, trainando un mezzo con migranti. I sei sono stati immediatamente scarcerati

Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata il 2 settembre scorso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto nei confronti dei sei componenti l’equipaggio del peschereccio tunisino, arrestati il 29 agosto dalla Guardia di finanza. Erano accusati di aver favorito l’immigrazione clandestina, trainando un barchino con migranti. I sei sono stati immediatamente scarcerati.

I sei si sono sempre difesi sostenendo d’aver salvato i 14 migranti che vagavano su un barchino al largo di Lampedusa. La richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stata avanzata dall’avvocato Salvatore Cusumano, legale di fiducia del comandante Chamseddine Bourassine, e dagli avvocati Leonardo Marino e Giacomo La Russa. 

Ieri, mentre al tribunale del Riesame si è svolta l’udienza, ad alcune decine di metri dal palazzo di giustizia di Palermo hanno manifestato – per sollecitare la scarcerazione dei pescatori tunisini – alcune decine di militanti di associazioni di volontariato. 

Incredibile ma vero. Ad Agrigento, a San Leone, i ladri si sono accaniti finanche sui coperchi dei tombini. Attratti verosimilmente dalle opportunità che offrirebbe il mercato nero di tale tipo di ferraglia, ignoti hanno sradicato i coperchi dei tombini del Viale delle Dune, di via Magellano e di Viale Cannatello. I Vigili urbani e gli operai del Comune si sono precipitati lungo tale tragitto per transennare le profonde buche, onde evitare gravi incidenti.

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RIPRENDE LA BATTAGLIA CONTRO LE TRIVELLAZIONI

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La città si ritrova compatta nella ripresa della battaglia contro le trivellazioni in programma nel mare antistante il territorio comunale di Licata.
A tale determinazione si è pervenuti questa mattina, a conclusione del tavolo tecnico indetto dal Sindaco Giuseppe Galanti, che ha presieduto i lavori, in collaborazione con il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Russotto, ed al quale hanno preso parte i rappresentati dei portatori di interessi, con in testa la marineria locale.
Dal lungo e proficuo dibattito, al quale hanno attivamente preso parte i rappresentanti delle organizzazioni intervenute, è emerso la forte volontà di opporsi alla realizzazione del progetto Off shore Ibleo – Campi Gas Argo Casssiopea.
A tal fine si è pervenuti ad una decisione condivisa di operare nel modo seguente:
1) dare vita ad un coordinamento dei Sindaci e dei Presidenti dei Consigli comunali dei Comuni, rivieraschi e non, interessati a contrastare la realizzazione del progetto;
2) elaborare opportuna opposizione per contrastare la concessione delle VIA – Valutazione Impatto Ambientale – ancora in corso;
3) Impegno delle associazioni presenti a contattare e coinvolgere le associazioni delle altre città coinvolte;
4) convocare, per un confronto diretto, tramite la competente autorità Marittima, i rappresentanti dell’Eni, a Licata.