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Abbiamo avvicinato Nino Lauretta, figlio d’arte e profondo conoscitore del folklore nazionale e internazionale. A lui abbiamo rivolto una serie di domande soprattutto sul Mandorlo in Fiore, infarcito anche questo anno di qualche polemica.

Il “Mandorlo in Fiore” è veramente terminato il giorno 3 marzo? Riguardo l’Evento continuano ad apparire all’Albo pretorio del Parco determine postume dell’accoppiata vincente Presti/Parello.

“Si, hai ragione. Non sembrano esaurirsi le determine a “Mandorlo” ampiamente terminato; per la verità, questa sembra essere una pratica ricorrente, anche l’anno scorso, infatti, l’ultima determina relativa all’edizione del 2017 apparve nel mese di ottobre.Per il 2018 l’ultima in ordine di tempo, la n. 404 del 15 giugno “Progetto di Valorizzazione” che prevede un “controllo e coordinamento che ha visto impegnate alcune Unità”, tratterebbe di una distribuzione al personale di euro 24.962,80,nella quale peraltro non sarebbe possibile identificare i beneficiari”.

Allora, è possibile finalmente sapere quanto è costato l’edizione 2018?

Bella domanda. Questo bisognerebbe chiederlo ai Dioscuri del Parco, non quelli del Tempio, ma alla doppia P a cui tu fai riferimento. Penso non sappiano neanche loro quanto sia effettivamente costata o non lo rendono ancora noto; credo il bilancio, in ogni caso, non è ancora chiuso dal momento che mancano altri servizi e sulla questione dei costi non ho potuto fare a meno di constatare un silenzio assordante”.

Ti riferisci per caso alla stampa? Come ti è sembrato atteggiamento dei Media?

“Questa è una domanda la cui risposta finirà per attirarmi il livore e gli attacchi di qualche tuo collega ma preferisco non esimermi dalla risposta. Delle scelte di gratificare questo o quel soggetto mediatico se n’è occupato bene la tua testata, oltre ad altre agrigentine di Canicattì e di Sciacca, e le vostre argomentazione mi sembrano più che corrette; ma anche su questo argomento, qualche importante testata, e non solo on line, ha colpevolmente taciuto…

Ho visto, inoltre, dei paginoni su due giornali che apparivano come una grande promozione del Mandorlo, senza essere riuscito a trovare una determina che impegnasse denari a favore degli stessi. Che lo abbiano fatto gratuitamente? Poi, è strano come abbiano quasi ignorato l’aspetto economico quando negli ultimi 10/15 avevano fatto sempre il “pelo” a tutte le organizzazioni”.

Tra i costi di alcuni servizi saltano subito all’occhio quello audio/luci.

“È proprio così, anche se non è l’unico servizio ad essere lievitato sensibilmente, ma questo è un argomento che necessita maggior approfondimento, anche perché uno dei soggetti beneficiari è abbastanza frequentemente destinatario di determine a suo favore, addirittura con la sua LIMITED maltese, per cui la mia risposta sarà lunga.

Da uno studio più approfondito, con delibere alla mano, si evince come da 7/10 mila euro della gestione comunale, si sia passato specialmente con la gestione dell’Ente Parco a somme che sembrerebbero veramente spropositate. E veniamo nel dettaglio: nel 2014 la spesa si attestava a circa euro 10.000 per esterni mentre per gli interni il Teatro Pirandello aveva una propria dotazione tecnica, nel 2015 intorno ai 7.000 per gli esterni, nel 2016 poco più di 8 mila euro.

In conclusione la gestione dell’Ente Parco nelle ultime 2 edizioni sembrerebbe essere stata esageratamente dispendiosa: per il servizio audio/luci, infatti, si è di colpo arrivati a 28.550 nel 2017, un record che viene poi sbaragliato nel 2018.

Vengono spese 68 mila euro (34 mila per ognuna delle 2 ditte affidatarie, in ATI tra di loro…) per questo servizio facendo riferimento al bando per la ricerca di sponsor (???). Da rilevare inoltre, circa l’adozione delle determine su questo importante e costosissimo servizio a manifestazione conclusa, viene data tra le altre una motivazione poco credibile forse risibile e cioè “considerata l’assenza FORZATA del responsabile dell’U.O. dal 27 febbraio al 08 marzo 2018, dovuta ad aggressione in Ufficio”, come se il Geologo Presti fosse l’unico dirigente disponibile; tanto è vero che nello stesso periodo di assenza del suddetto dirigente, un altro funzionario ha provveduto a fare proposte di determine al Direttore relative al Mandorlo 2018, nelle determine si cita l’Art.30. delD.Lgs. 50/2016, che regolamenta i “principi per l’aggiudicazione di appalti e concessioni”, con particolare riferimento al comma 1 per quanto attiene “economicità, efficacia, tempestività e correttezza” (alla faccia tempestività e specialmente della economicità!!!!).

Ma ritengo ci siano nelle due determine altre chicche che secondo me meriterebbero maggiori attenzioni e non certo da parte mia. Tra le altre, un fatto che reputo molto rilevante, l’aumento spaventoso dei costi audio luci risulta ancora più eclatante alla luce di alcune determine che l’Ente Parco approvava con la n.661 del 30/12/2015, che modificava successivamente con la n. 692 del 27/12/2016, liquidandola con la n. 178 del 28/03/2017 per euro 12.780,72. Peccato che si sia dimenticato di questi atti….

Con la prima sentiva l’esigenza di “migliorare la dotazione di attrezzatura per i servizi di fonia e riproduzione musicale del Parco ai fini anche del contenimento della spesa dei servizi di esternalizzazione per la realizzazione di eventi”. Per la cronaca la fornitura era a cura della Pro Studios di Vassallo.

Tuttavia, avendo il Parco una sua strumentazione in dotazione, come si evince dalla premessa di una determina, e per di più integrata da un altra determinata e liquidata, invece di raggiungere l’obiettivo di risparmiare grazie alle determine su citate, continuava e continua ad affidare i Service audio a ditte specializzate impegnando cifre abbastanza rilevanti)”.

Penso che anche tu abbia puntato l’attenzione sul servizio di Ospitalità e accoglienza?

“Ovviamente. Questo è da sempre il servizio più costoso della “Sagra” (preferisco ancora chiamarla così), e con la gestione dell’Ente Parco è lievitato vistosamente. Cominciamo col dire che già nell’edizione del 2017 erano saltate subito all’occhio delle stranezze nelle determine: nel giro di appena un anno, per lo stesso servizio e gli stessi alberghi (Akrabello e Tiziana), si è passati di botto dai 23 euro del 2016 pro capite giornalieri a 30 euro del 2017!

Quest’anno la situazione pare si sia ingarbugliata parecchio. A parte la scelta delle procedure e qualche incongruenza nelle determine, si è affidato e con stessi costi a strutture ricettive profondamente diverse anche come categoria. Ma quello che viene fuori da subito è che le strutture che hanno accolto il numero più elevato di componenti dei gruppi folk (adulti e bambini) e anche altri soggetti hanno avuto determine sulla soglia dei 40 mila euro (Akrabello, Pini, Mosè). Parrebbe che alcuni di questi alberghi non siano stati definitivamente saldati per ulteriori ospiti aggiunti, e che probabilmente non esistano determine di impegno, cioè significherebbe che qualora si dovesse determinare ulteriori affidamenti si superebbe la soglia dei 40 mila euro. Insomma pare che sia stata fatto un po’ di confusione e non solo da parte di qualche funzionario ma anche di qualche componente della logistica; alcuni gruppi sarebbero infatti stati spostati dopo un giorno per far posto ad altri, da qui, probabilmente, la difficoltà a far quadrare i conti con la procedura di affidamento e quindi a chiudere il capitolo accoglienza, saldando le strutture alberghiere. Parrebbe, anche, che i rapporti tra struttura alberghiera e Parco siano intercorsi non solo attraverso il funzionario del Parco ma anche attraverso qualche sedicente collaboratore”.

E a proposito di collaborazioni, associazioni culturali, soggetti che hanno percepito somme?

Anche quest’anno spicca senz’altro una collaborazione con una Associazione non a scopo di lucro che avrebbe fornito dei servizi (e da quando esse forniscono servizi?) e una serie di figure professionali che sono enunciate nella determina ma delle quali però non vengono forniti i nominativi e quindi le somme che ognuno di essi abbia percepito”.

Pare ci siano delle convenzioni tra ditte e Associazioni con il Parco, cosa ci puoi dire?

“Ci sono la convenzione tra la Tourist service e il Parco Rep.01 del 24/01/2018 e quella tra L’Aifa Rep. 04 dell’1/03/2018, quest’ultima associazione non a scopo di lucro organizzatore del festival dei Bambini. Entrambe le convenzioni sono citate in determine che spostano una certa mole di denaro, come per esempio per I Bambini del Mondo, iniziativa costosissima. Per questo il Gruppo Folkloristico Città di Agrigento e l’Akragas Folk Dance Group hanno fatto una richiesta di accesso agli atti, verso la quale c’è stata una forte resistenza a fornirli che, con la reiterazione dell’istanza stessa, i soggetti hanno contestato; si ritiene, comunque, che per una questione di trasparenza andava pubblicata all’Albo pretorio, cosa che non è stata fatta. Uno dei soggetti richiedenti aveva peraltro presentato una istanza per il finanziamento di una iniziativa (l’European Dance Caravan), aspirando eventualmente a una convenzione analoga e pertanto soggetto perfettamente interessato. Non riusciamo a spiegarci il vero motivo per il quale continuare a voler celare atti pubblici”.

Sostanziose risorse spese per la promozione e tempistica sugli impegni presi.

“Quello della promozione è sempre stato una lacuna della manifestazione per la quale tuttavia l’Ente Parco, a mio modo di vedere, non ha alibi.

È bene ricordare che per l’edizione appena trascorsa, fatto salvo per un primo intervento di stampa dei manifesti, a livello circoscritto e datato comunque ottobre 2017, tutti gli altri impegni sono stati presi dal 21 febbraio 2017 al 7 marzo 2018 mentre con la determina n° 134 del 23 marzo 2018 si va ben oltre la data di conclusione dell’Evento. All’interno di questi atti deliberativi figurano quelli determinati rispettivamente in data 2 e 6 marzo 2018, e cioè durante la Manifestazione, relativi a “Impegno ed incarico per la realizzazione dei cartelloni di concerti nei pomeriggi tra il 2 e il 10 marzo” e “Impegno ed incarico per il servizio pubblicitario presso l’aeroporto di Palermo in occasione del mandorlo in Fiore 2018”. Come è facile comprendere si tratta di soluzioni tardive e pertanto di inadeguata efficacia. Per non parlare, poi, dello scarso utilizzo della promozione attraverso il web e i social network, che in fin dei conti, a costi contenuti, può dare un gran risultato.

Tirando le somme quella che viene fuori è una Sagra del Mandorlo costosissima e della quale ancora non si ha contezza finale delle risorse impiegate, direi la più costosa almeno negli ultimi 30 anni; non si sa quanto siano costati i trasporti e soprattutto a quanto ammontino gli incassi dei singoli eventi e dove siano andati a finire, forse le convenzioni di cui sopra ce lo diranno. A questo punto se il risultato è questo ci si chiede se non sia il caso di farla come fino a qualche anno fa con cifre di gran lunga inferiori evitando che l’Evento sia una “Festa” per i soliti fornitori di fiducia del Parco, concentrando la spesa sulla parte promozionale.

Una volta le risorse arrivavano a metà gennaio quando la Sagra si svolgeva a febbraio, e questo era un alibi motivato per tutte le organizzazioni, ma adesso disponendo il Parco di immense risorse nel proprio bilancio (pare che abbia un avanzo mostruoso, si parla di diversi milioni di euro) potrebbe e dovrebbe sicuramente fare molto meglio”.


Massimo Bottura torna sul trono della ristorazione mondiale in smoking, a Bilbao premiato capolista dei The World’s 50 Best Restaurants, “ma il tricolore lo porto sempre con me – ha detto all’ANSA lo chef modenese Bottura – e questo è un premio importante non solo per me e la mia squadra, ma per l’Italia e il made in Italy. E’ in cucina che vinciamo il nostro mondiale. Un successo che muove un turismo d’eccellenza non solo con la qualità del cibo ma con la qualità delle idee. Siamo gli ambasciatori dei contadini, dei pescatori, della bellezza delle città d’arte e formiamo i giovani che poi saranno gli ambasciatori dell’Italia nel mondo”, sottolinea con orgoglio. 

“Nel messaggio che ho lanciato ai miei colleghi durante la premiazione – continua Bottura, oggi celebrato al museo di arte contemporanea Guggenheim Museum Bilbao – ho detto che stiamo facendo la rivoluzione. E questo perché ora sappiamo condividere successi e impegno etico. E’ grazie all’impegno di tutti gli chef che sta crescendo il progetto di Refettorio, un successo che non è solo della mia squadra, ma della comunità”.

Siamo ambasciatori di contadini e pescatori, formiamo i giovani

 

Oggi per gli oltre 500 mila studenti che stanno affrontando l’esame di maturità è la volta della seconda prova che avrà inizio dalle ore 8.30. La durata dipende dalle discipline che caratterizzano gli indirizzi ed è variabile dalle 4 alle 8 ore, tranne che per alcuni indirizzi, come i Licei musicali, coreutici e artistici, dove la prova può svolgersi in due o più giorni. Greco per il Liceo classico, Matematica per lo Scientifico, Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane, Economia aziendale per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing degli Istituti tecnici, Scienza e cultura dell’alimentazione per l’indirizzo Servizi enogastronomia e ospitalita’ alberghiera degli Istituti professionali: sono alcune delle materie al centro della seconda prova scritta nella materia caratterizzante ciascun indirizzo.

Il via alle 8:30. La durata dipende dalle discipline che caratterizzano gli indirizzi ed è variabile dalle 4 alle 8 ore

La Procura di Ravenna ha iscritto tre persone nel registro degli indagati per la morte di Pier Paolo Minguzzi, il 21enne di Alfonsine (Ravenna), studente universitario e carabiniere di leva alla caserma di Mesola (Ferrara), sequestrato il 21 aprile 1987 mentre stava rincasando e probabilmente ucciso quasi subito dai rapitori. Si tratta di un 54enne originario di Gela (Caltanissetta) da tempo residente a Pavia, di un 55enne di Ascoli all’epoca carabiniere nel Ravennate e un idraulico 62enne di Alfonsine. Tutti e tre, già formalmente avvisati, devono rispondere di sequestro di persona, di omicidio e di occultamento di cadavere. Minguzzi, rapito verso l’una di notte mentre rincasava, fu portato in una stalla abbandonata di Vaccolino, nel Ferrarese, dove fu ammazzato per poi essere gettato nel vicino Po di Volano dopo essere stato legato a una massiccia grata sradicata proprio dal casolare. Il suo corpo riaffiorò la mattina del successivo primo maggio.

Il giovane fu rapito e probabilmente assassinato nel 1987

Acquisto e Stella: “Sui rifiuti la rivolta degli empedoclini è l’indice di un sistema che non funziona, troppi attori protagonisti pochissimi risultati.”

La provincia di Agrigento, come un po’ tutta la Sicilia è in crisi sul settore della gestione integrata dei rifiuti e il sistema delle discariche comincia a franare.
Inizia così la disamina della Uil di Agrigento con Gero Acquisto e Nino Stella.

“I fatti di Porto Empedocle e la rivolta dei cittadini sono l’ultimo episodio di una situazione oggettivamente ingestibile. Non si può continuare così, il sistema non regge, si deve ripartire subito. La politica regionale negli ultimi 15 o 20 anni non è stata a passo con i tempi: l’ultimo piano regionale approvato è datato 2000 e la legge regionale n. 9 del 2010 che doveva riordinare il sistema è stato un altro flop. Il risultato oggi è di un’emergenza rifiuti con riverberi sanitari e di epidemia, mista a rabbia sociale a oggi sempre più incontrollata.
La differenziata doveva apportare novità sostanziali ma in tanti casi non ha prodotto i risultati sperati, perché non si è predisposto un piano realmente integrato di tutta la macchina organizzativa e logistica. Con l’aggravante che le discariche spesso non rispettano i requisiti e gli standard per abbancare il rifiuto, se poi gli investimenti vanno a rilento tutto il servizio si ferma e si creano distorsioni. In molti casi non c’è stato un giusto raccordo tra amministratori locali e vertici regionali: l’eterna liquidazione degli Ato e le Srr non hanno dato i frutti sperati. Il problema rifiuti deve essere affrontato realmente a livello politico regionale assieme ai Sindaci e alla burocrazia regionale in maniera costruttiva. I fatti di Porto Empedocle non possono essere sottaciuti e la Sindaca Ida Carmina deve individuare le cause e chiedere un mutuo soccorso al governo regionale. E’ chiaro che in questo gioco al massacro non possono pagare il conto i lavoratori e i cittadini, sarebbe aberrante e ingiusto: i primi non ricevono il pagamento degli stipendi da 5 mesi, i secondi pagano bollette fuori mercato. Per fortuna una buona notizia è arrivata: anche se non ancora sufficiente, il Comune di Porto Empedocle potrà conferire fino a 20 mila tonnellate in discarica, fermo restando che i lavoratori dell’igiene ambientale devono essere pagati normalmente come prevede il contratto”.

 

Quarant’anni fa sino sono presi cura di un giardino di fronte le loro abitazioni, al Villaggio Peruzzo e nel corso dei lustri hanno curato e sistemato a verde, con piante e fiori, piazzetta Lampedusa, un “angolo” del quartiere popolato da una settantina di famiglie. Alcuni di loro, Alfonso Salvatori, Rosario Cardia e Ilario Franco, tutti pensionati,questa mattina hanno incontrato il sindaco Lillo Firetto e la vice sindaco, Elisa Virone, per chiedere di essere aiutati a salvaguardare quell’ambiente verde che rappresenta un’oasi di pace per tanti e che hanno sempre curato a proprie spese. Oggi la piccola delegazione ha chiesto che l’Amministrazione si adoperi affinchè questo “angolo” verde venga mantenuto siano rispettate le aiuole, i fiori, si eviti di giocare a calcio sul seminato e sia mantenuto il giusto decoro raccogliendo le deiezioni degli animali. “Un grande esempio di protagonismo civico – ha detto il sindaco – che merita di essere preso ad esempio ed incoraggiato”.  

A seguito di un nubifragio a Canicattì 

Le immagini del l’allagamento

Strade allagate e quartieri isolati a Canicattì (Ag) a causa delle abbondanti precipitazioni. Le zone più colpite quelle tra il vecchio tracciato del fiume Naro che attraversa il centro abitato e che è stato cementificato a partire dall’immediato secondo dopoguerra. Diversi automobilisti sorpresi dalla pioggia battente sono stati costretti ad abbandonare le loro autovetture perché sommersi dall’acqua torrenziale accumulatasi sotto il cavalcavia tra via Vittorio Emanuele e via Carlo Alberto e tra quello tra via Cirillo e via Verga. Allagata anche la variante di via Giglia. I centralini di polizia locale, vigili del fuoco, carabinieri e polizia sono stati presi d’assalto. Anche la protezione civile comunale è all’opera. Il sindaco assieme ai suoi assessori e funzionari stanno monitorando la situazione. Al momento non si segnalano danni alle persone ma sono numerosi i locali a pianterreno e scantinati allagati. Le autorità invitano a non uscire da casa.

Caso Porto Empedocle. Come ho già riferito nel mio intervento in Aula, tengo a precisare che il Comune di Porto Empedocle ha dei problemi con il conferimento dei rifiuti anche a causa della sua situazione debitoria nei confronti delle discariche. Infatti, rispetto agli altri Comuni dell’agrigentino che a seguito della chiusura della discarica di Siculiana, sono stati dirottati nel catanese, il Comune di Porto Empedocle non ha potuto conferire come gli altri Comuni a causa della sua situazione di insolenza nei confronti della discarica di un precedente debito di circa 300 mila euro. Per questo motivo i dirigenti del dipartimento hanno dovuto celermente studiare una soluzione alternativa per il solo Comune di Porto Empedocle: Gela.
La discarica di Gela, però, per le sue dimensioni, non può farsi carico dei rifiuti accumulati in questi giorni sia a causa degli scioperi non autorizzati dei netturbini sia per l’impossibilità di conferire nel catanese a causa dei debiti maturati dal Comune in questi anni.
Il dipartimento è già a lavoro per trovare un rimedio al “caso Porto Empedocle” individuando un altro sito dove conferire. Già nelle prossime ore potrebbe arrivare il provvedimento amministrativo atto a liberare la cittadina dai rifiuti accumulati sia a causa degli scioperi sia della morosità del Comune. 

Al Comune di San Biagio Platani, in provincia di Agrigento, l’assessorato regionale alle Autonomie Locali ha designato come commissario straordinario il dottor Filippo Guagliano, dirigente dell’ufficio ispettivo del dipartimento delle Autonomie locali. In occasione delle recenti elezioni amministrative del 10 giugno non sono state presentate liste e candidature e quindi il Comune di San Biagio Platani è privo di una guida amministrativa. Pertanto Guagliano sarà in carica, con i poteri di sindaco, giunta e consiglio, fino alla prossima competizione elettorale o – eventualmente – fino allo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose.

La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento emesso dal Gip che dispone il sequestro di 150mila euro nei confronti di Calogero Foti, dirigente della Protezione Civile Regionale, Gianluca Salvatore Galati Casmiro, già dirigente esterno della Regione siciliana e Pietro Lo Monaco, già dirigente di ruolo della Regione, oggi in pensione.
    Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle sotto la direzione della Procura di Palermo hanno consentito di accertare che sette dirigenti (sei di ruolo ed uno esterno) della Regione siciliana, tutti indagati per peculato, avrebbero percepito direttamente 590mila euro a titolo di compensi per incarichi “aggiuntivi” conferiti dall’amministrazione regionale, in violazione delle disposizioni che stabiliscono il principio dell’onnicomprensività del trattamento retributivo dei dirigenti pubblici. In particolare, all’epoca dei fatti, gli enti pubblici, le società partecipate ed i privati presso cui i dirigenti regionali svolgevano l’incarico “aggiuntivo” avrebbero dovuto versare il 100% del compenso nelle casse della Regione Siciliana che avrebbe provveduto per i dirigenti in posizione non apicale, a liquidare il 50% al dirigente e a destinare l’altro 50% al trattamento accessorio della dirigenza; per i dirigenti in posizione apicale, a destinare il 100% al trattamento accessorio della dirigenza. Il Gip di Palermo, ravvisando per alcune delle posizioni contestate il meno grave reato di “peculato mediante profitto dell’errore altrui”, con conseguente prescrizione delle condotte commesse tra il 2009 e il 2011, ha disposto il sequestro di 7.808 euro nei confronti di Calogero Foti, di 12.000 euro nei confronti di Gianluca Salvatore Galati Casmiro, e di 134.142 nei confronti di Pietro Lo Monaco.

Palazzo d’Orleans a Palermo, sede della presidenza della regione siciliana. WWW.SICILIA24H.IT