Ritorniamo a parlare della situazione economica e finanziaria del Comune di Licata e non possiamo non far riferimento alla politica economica che sta attuando l’Amm.ne Comunale per ripianare i debiti fuori bilancio contratti dall’ente con fornitori, impiegati, tesoreria ecc.. E’ una politica economica del non contenimento della spesa ma, anzi, della maggior spesa!
E per dimostrare quanto asserito dall’ADIC, faremo riferimento ad alcuni atti compiuti dall’Amm.ne COmunale che avvalorano quanto detto sopra.
Il Comune di Licata ha aderito al consorzio dei comuni interessati all’appalto da 89 milioni di euro riguardanti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Per chiarire ai cittadini dove sta la maggiore spesa, bisogna dire che il 4/9/2018 il Consiglio Comunale ha approvato le tariffe TARI per l’anno 2018 facendo propria la delibera di C.C. n. 25 del 29.03.2018, adottata dalla signora Brandara, con cui erano state aumentate le tariffe TARI ( infatti il costo del servizio è balzato da €. 6.200.000 ad €. 7.200.000 annue). La suddetta adesione al consorzio dei nove Comuni comporterà un ulteriore aumento dei costi e quindi una maggiore spesa per il servizio (a carico dei cittadini licatesi).
Il ricorso all’anticipazione di tesoreria è anch’essa una politica di maggiore spesa. Ed infatti, gli interessi passivi che il Comune paga alla Cassa Rurale S.Francesco sono esorbitanti ( si parla di 140 mila euro circa per il 2018).
Questa è una politica di spesa, non di contenimento, come ben sa l’assessore al bilancio il quale asserisce di essere un professionista esperto prestato alla politica ( v. articolo pubblicato su “QUI LICATA” il 15 agosto 2018, http://www.quilicata.it/conti-del-comune-lassessore-raneri-replica-ai-cinque-stelli-abbiamo-ereditato-il-dissesto/).
Il decollo della gestione “in house” del servizio di riscossione dei tributi locali comporterebbe per il Comune di LIcata un risparmio di circa due milioni di euro l’anno, con conseguente diminuzione dell’evasione fiscale ( che oggi pare sia del 55%) da parte dei cittadini.
Ancora una volta chiediamo: quali sono gli ostacoli che si frappongono al decollo della gestione “in house” del servizio di riscossione tributi locali? Perchè il Comune di Licata non cita in giudizio la Municipia S.p.A. per danno erariale, considerato che quest’ultima società ha riscosso in ritardo le annualità Tarsu /Tari 2011 e 2012 facendole cadere in prescrizione? Numerosi sono stati infatti i licatesi che hanno impugnato per prescrizione le cartelle inviate dalla Municipia S.p.A..
Detto questo non possiamo non parlare dell’ammontare dei debiti fuori bilancio (che secondo alcune voci oscillano dai 40 agli 80 milioni di euro circa). A quanto pare, conoscere la cifra esatta dell’ammontare di tali debiti è impossibile, quasi ci fosse un segreto non di Stato ma Comunale!
Per tali motivi a nostro avviso la Corte dei Conti dovrebbe attivarsi d’ufficio per avviare nei confronti del Comune di Licata la procedura di dissesto finanziario (un po come è successo con il Comune di Catania).
Al di la delle iniziative della Corte dei Conti, però, dovrebbe essere la stessa Amministrazione Comunale, caro Assessore al Bilancio, a dichiarare il dissesto finanziario, perché non si può continuare con una politica di vessazione dei cittadini licatesi! Senza la dichiarazione di dissesto il Comune di Licata non riuscirà mai a risollevare le proprie sorti! Quel che più ci dispiace, però è il silenzio assordante dei mezzi d’informazione su questi temi, come se tutto fosse nella normalità mentre sappiamo tutti che non è cosi.
Ci auspichiamo una maggiore informazione ai licatesi affinché si rendano conto della reale situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune e delle scelte politiche di aumento della spesa che vessano ulteriormente i cittadini di Licata.
Per finire diciamo che siamo in attesa che il Sindaco e l’Ass.re al bilancio facciano pubblicare sul sito del comune il business-plane riguardante l’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per conoscere finalmente il costo del servizio.