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Il Congresso Provinciale della FILT CGIL (il Sindacato dei Trasporti che si occupa di Ferrovie, Strade, Trasporto pubblico locale, spedizioni ecc), al termine del Congresso Provinciale che si è tenuto ieri alle 17 nel Salone “PIO LA TORRE” della CGIL Provinciale, ha eletto alla uninimità, riconfermandolo, GIOVANNI DONISI Segretario Generale Provinciale.
Giovanni DONISI, 50 anni, è un autista del Trasporto Pubblico Locale.
Nella sua relazione DONISI ha toccato i diversi aspetti della vita e del lavoro del settore soffermandosi, in particolare, su come negli anni i Lavoratori siano stati resi più deboli dalle dissennate politiche dei vari Governi che hanno eroso diritti e tutele.
Altra questione grandemente sottolineata è la dotazione infrastrutturale della provincia: “Noi abbiamo sempre sostenuto che le opere infrastrutturali rappresentano funzione strategica per lo sviluppo di un territorio, non solo nel corso della realizzazione dell’opera in se’ che pur costituisce un grosso valore aggiunto sull’ economia, ma anche e soprattutto perché il sistema del trasporto e viario, creano un valore aggiunto in quanto permettono la libera circolazione di merci e persone, facilitandone gli scambi e consentono ai territori serviti, di interconnettersi fra di loro con tutti i risvolti sul piano economico, turistico e di crescita sociale e culturale e ne consegue la libera circolazione di idee di uomini e donne”.
La FILT è molto preoccupata per lo stato di alcuni viadotti e della viabilità secondaria ed anche per il notevole ritardo con cui si sta lavorando su SS640 e SS189 ed annuncia che su questo e sull’insieme delle questioni della mobilità, insieme alla CGIL, al termine della stagione congressuale si terrà ad Agrigento un “focus” alla presenza dei vertici di ANAS, RFI, Autorità Portuale.
Al Congresso di ieri ha partecipato il Segretario Regionale FILT Franco Spanò ed è stato concluso dall’intervento di Massimo Raso, Segretario della CGIL Agrigento.

 

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita, intorno alle 2.35 di questa notte, nella provincia etnea. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, osservatorio etneo, comunica che le stazioni della Rete Sismica, alle ore 02:34:20 locali, hanno registrato un terremoto di magnitudo locale pari a 4.8 . L’epicentro è stato localizzato a 1.9 km da Santa Maria di Licodia ad una profondità di 9 km, interessando i vicini comuni di Paternò, Biancavilla e Adrano.

La chiesa di Santa Maria di Licodia è stata gravemente danneggiata, mentre a Biancavilla è crollato il cornicione della chiesa dell’Idria e danni nel palazzo dell’Ardizzone, ex sede del municipio.

La paura è stata tanta, soprattutto per gli abitanti dei Comuni etnei che hanno avuto la sensazione di un tremore abbastanza lungo. I cittadini dei tre Comuni sono usciti dalle loro abitazioni e sono scesi in strada e la Protezione civile locale ha già provveduto a transennare alcune zone.

Il sisma, oltre che a Catania, è stato avvertito anche a Siracusa, Enna e Messina. Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc. Verifiche sono in corso da parte di carabinieri e vigili del fuoco.

 

 

Le ditte del Raggruppamento di imprese Sea, Iseda ed Ecoin che hanno in appalto il servizio rifiuti a Canicattì, intervengono, con una nota, a margine e a chiarimento di alcune imprecisioni relative alla notizia del sequestro del Centro comunale di raccolta e stoccaggio dei rifiuti di contrada Calandra-Petrillo ad opera degli agenti del Commissariato locale di concerto con la Polizia provinciale e l’Arpa.
“All’atto dell’affidamento del servizio partito il 10 settembre scorso – spiegano le imprese della Rti – l’Amministrazione comunale di Canicattì, ci ha consegnato la stazione di travaso di contrada Calandra ma solo nella parte destinata al limitato uso di trasbordo rifiuti indifferenziati e non l’intero centro ad oggi posto sotto sequestro. Si diffida pertanto dalla diffusione di notizie e commenti imprecisi e falsi che possono ledere la veridicità delle eventuali responsabilità che hanno portato al provvedimento della magistratura e delle forze dell’ordine.

 

Caduti cornicioni e vecchi casolari, alcuni feriti non gravi

Terremoti: scossa di magnitudo 4,8 nel Catanese

Notte insonne per molte persone nel Catanese nei paesi alle pendici dell’Etna dopo il terremoto di magnitudo 4.8 delle 02.34 che ha avuto che ha avuto come epicentro il paese di Santa Maria di Licodia. La scossa ha provocato il crollo di cornicioni, nella chiesa di Santa Maria di Licodia e a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e di antiche case rurali ma non, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, danni strutturali. Adrano e Biancavilla i paesi maggiormente interessati, dove si registrano dei crolli di cornicioni. I cittadini dei tre Comuni sono usciti dalle loro abitazioni e sono scesi in strada e la Protezione civile locale ha già provveduto a transennare alcune zone. Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, otre che a Siracusa, Enna e Messina. Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc.
    Verifiche sono in corso da parte di carabinieri e vigili del fuoco.

Agrigento, audizioni ogni sabato al Coro Santa Cecilia

Il Coro di Santa Cecilia di Agrigento, presieduto da Giuseppe Montana Lampo, è pronto ad accogliere nuovi giovani coristi da inserire nell’organico della formazione musicale agrigentina. Le audizioni si svolgeranno al monastero di Santo Spirito, nel centro storico di Agrigento, il prossimo sabato 6 ottobre e poi tutti i sabati dell’anno artistico 2018-2019, dalle ore 17:30 alle ore 20. La partecipazione non richiede alcun titolo specifico. E’ sufficiente che gli aspiranti coristi abbiano una spiccata sensibilità musicale e buona attitudine al canto. Le audizioni sono destinate anche a giovani di nazionalità e culture diverse.

Micciché, contro Lega e M5S serve hacker

“Penso che non servano Berlusconi né Renzi, per sconfiggere la Lega e il M5s, serve qualcosa di nuovo, un hacker”. Così Gianfranco Miccichè (Fi) parlando alla Leopolda siciliana in corso a Palermo. Quello di Micciché è stato un vero e proprio show. Parlando della forza elettorale di Lega e M5s, il commissario di FI in Sicilia e presidente dell’Ars si è rivolto a Pierferdinando Casini e Lorenzo Guerini con lui sul palco: “Noi tre siamo troppo vecchi, questa è la verità. Ragionare ancora su vecchi schemi, chi fa il segretario del Pd, è sbagliato”. “Guerini… Ogni volta che dici siamo europeisti perdiamo mille voti”, ha aggiunto Miccichè.

Assessore Palermo, per fine anno obiettivo 30%

“Per raddoppio 640 e ammodernamento 189 ancora ritardi.
Le promesse dell’Assessore Falcone di spegnimento dei semafori solo propaganda.”

La Uil di Agrigento interviene ancora una volta sul nodo strade nella nostra provincia e in particolar modo dopo la nota dell’Anas sulle strade statali 640 e 189, due arterie fondamentali per gli agrigentini per raggiungere Palermo e Catania, che comunque ancora una volta per l’apertura al traffico segnano una costante: ritardi e contenziosi che di fatto non agevolano la chiusura dei lavori.

“Dobbiamo constatare ancora una volta che sui lavori di raddoppio della ss.640 l’Agrigento-Caltanissetta e l’ammodernamento della ss.189, o meglio del tratto della ss.121 Bolognetta-Bivio Manganaro, i tempi si allungheranno e purtroppo non è una novità.
Adesso, dalle ultime note Anas e le dichiarazioni dell’Assessore alle infrastrutture Falcone si parla di 2019 per la prima arteria e 2020 per la seconda, notizie che non ci confortano.
E’ vero che leggiamo che l’Anas ha comminato dellE sanzioni alla società appaltatrice (la Cmc), ma questo non allevia il disagio che purtroppo permane; oggi l’Assessore Falcone ha rassicurato che il tratto Canicattì-Caltanissetta, il secondo tratto dell’autostrada, sarà completato a fine novembre ma noi restiamo scettici e speriamo ancora una volta di non dovere sollecitare l’ennesimo ritardo.
In pratica, se tutto va bene, per completare la ss. 640, e il successivo raccordo per l’imbocco autostradale per Catania e Palermo, si dovrà attendere l’estate 2019, ergo quasi un altro anno di supplizio e danni economici e sociali per i cittadini agrigentini.
Sulla ss. 189 (un altro autentico supplizio per tanti cittadini agrigentini) si aspetta, adesso, la perizia di variante tecnica presso la direzione Anas di Roma, ergo anche qui, bene che vada, l’apertura al traffico viene programmata fra 18 mesi.
L’unica notizia positiva sembra essere quella che prevede pian piano l’apertura dei tratti in costruzione.
L’accelerazione che aveva assicurato l’Assessore Falcone, con lo spegnimento di tutti i semafori entro fine anno, è una promessa che oggi sembra un miraggio.
Ecco perché restiamo fortemente insofferenti e preoccupati per una situazione viaria che ha portato a ritardi e inadempienze che non possono essere accettate supinamente, perché il nostro territorio subisce un’emergenza dietro l’altra e il tessuto viario in questo stato provoca disagi di tutti i tipi.
Non escludiamo di mettere in moto delle azioni eclatanti per dare certezza ai tempi di apertura, perché vediamo totale disinteresse da parte di molti amministratori locali e parlamentari agrigentini che (e non riusciamo a capire come mai) non fanno squadra con gli strumenti in loro possesso per sollecitare Governo, Anas e ditte a rispettare i tempi che si dilatano sempre come un film visto e rivisto che non ha mai una degna conclusione.”

 

Le ditte del Raggruppamento di imprese Sea, Iseda ed Ecoin che hanno in appalto il servizio rifiuti a Canicattì, intervengono, con una nota, a margine e a chiarimento di alcune imprecisioni relative alla notizia del sequestro del Centro comunale di raccolta e stoccaggio dei rifiuti di contrada Calandra-Petrillo ad opera degli agenti del Commissariato locale di concerto con la Polizia provinciale e l’Arpa.
“All’atto dell’affidamento del servizio partito il 10 settembre scorso – spiegano le imprese della Rti – l’Amministrazione comunale di Canicattì, ci ha consegnato la stazione di travaso di contrada Calandra ma solo nella parte destinata al limitato uso di trasbordo rifiuti indifferenziati e non l’intero centro ad oggi posto sotto sequestro. Si diffida pertanto dalla diffusione di notizie e commenti imprecisi e falsi che possono ledere la veridicità delle eventuali responsabilità che hanno portato al provvedimento della magistratura e delle forze dell’ordine.