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L’amministrazione comunale informa che, presso i locali comunali di censimento di piazza Gallo, ubicati al primo piano, è operativo il centro comunale di rilevazione che rimarrà attivo per tutta la durata delle operazioni censuarie dal lunedì al venerdì dalle ore 14,30 alle ore 17,30 con esclusione del due novembre ricorrenza della commemorazione dei defunti.
Gli interessati, che già hanno ricevuto l’avviso contenente le credenziali per accedere al questionario on line, potranno recarsi presso detto centro per compilare il questionario via web in maniera autonoma, su una postazione con accesso a internet, o usufruendo dell’aiuto di un operatore.
Fino al 7 novembre si potrà rispondere al questionario on line; a chi non risponderà dopo tale scadenza, in aggiunta alle due modalità indicate, potrà rispondere tramite un rilevatore con una intervista telefonica o faccia a faccia. La rilevazione si chiude il 20 dicembre 2018.
Dallo scorso primo ottobre sono state avviate le operazioni per il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni che permette di misurare le principali caratteristiche socio-economiche della popolazione dimorante abitualmente in Italia. Per la prima volta l’ISTAT effettua la rilevazione censuaria con cadenza annuale e, a differenza delle passate censuarie, il censimento 2018 non coinvolge più tutte le famiglie nello stesso momento, ma solo in campione di esse.

 

 

 

 

 

 

I consiglieri comunali del comune di Porto Empedocle Bartolotta Salvatore, Di Emanuele Valentina, Iacono Giuseppe, Lattuca Rino, Puccio Dario, Scimè Alfonso e Todaro Giuseppe hanno richiesto un Consiglio Comunale straordinario.

 
“Visti i tanti disagi avvenuti con le prime piogge nella parte bassa del paese, riteniamo giusto sapere il perché di questi problemi e visto anche il ripetersi di questi allagamenti nel giro di qualche settimana, crediamo sia giusto fare chiarezza e sapere quale sia la causa di questi problemi, che danneggiano non poco l’immagine della città oltre che i commercianti che operano nelle vie maggiormente colpite.
Abbiamo letto le note stampa diramate dall’amministrazione e dalla società Girgenti Acque, di qualche settimana addietro, tra l’altro contrastanti tra loro, quindi riteniamo opportuno innanzitutto fare chiarezza sulle cause di questo ripetuto problema, che potrebbe anche mettere a rischio l’incolumità dei cittadini, invitiamo quindi il Presidente del Consiglio Comunale a farsi carico di organizzare in tempi brevi un Consiglio Comunale straordinario, invitando anche la società Girgenti Acque per venire a capo di tale problema che danneggia non poco la nostra città”

A seguito delle dimissioni di Giovanni Amico e dell’ingresso nella giunta comunale di Agrigento di Massimo Muglia, il sindaco Calogero Firetto ha ridistribuito le deleghe apportando solo alcune modifiche. In particolare, la delega al bilancio di Giovanni Amico è stata affidata a Nello Hamel, e la delega al verde pubblico di Nello Hamel è stata affidata a Gabriella Battaglia, che riceve anche l’incarico ai lavori pubblici, finora trattenuto dal sindaco. E poi la delega alla polizia municipale di Gabriella Battaglia è stata affidata a Massimo Muglia, incaricato anche di commercio, sportello unico attività produttive, patrimonio, controllo di gestione e razionalizzazioni, biblioteche e musei, e servizi a rete. Immutate le deleghe ad Elisa Virone, Gerlando Riolo e Antonino Amato.

A Porto Empedocle i poliziotti del locale Commissariato hanno denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento cinque giovani tra cui un minorenne di 15 anni. All’autorità giudiziaria risponderanno di rissa, che si è scatenata a Piano Lanterna. Un ragazzo di 18 anni sarebbe stato colpito con una spranga dal 15enne, e ha subito un trauma cranico e la frattura di un braccio. E’ stato ricoverato in ospedale ad Agrigento. A colui che ha usato la spranga, probabilmente, sarà contestato anche il reato di lesioni.

“Oppositori sibillini quelli che vivono il palazzo di Città del Comune di Agrigento. Oltre i fedelissimi della prima ora di Firetto, infatti, aula Sollano sembra popolata da figure politicamente ibride e sottotraccia. Il tutto alla ricerca della dorata e costosa poltrona”.
A due giorni dalla convocazione del Consiglio Comunale sul drammatico riaccertamento dei residui attivi e passivi dell’Ente, che lo sottoporrebbero ad un accantonamento ulteriore di ben 17 milioni e mezzo di euro, diventa indispensabile tracciare la pianta politica all’interno dell’aula consiliare. A chiede chiarezza è il Capogruppo della LEGA, Nuccia Palermo.
“Non possiamo dimenticare che gli ultimi documenti contabili, seppur corredati da pesanti relazioni negative dei nostri revisori dei conti, oggi confermate dal precipitare della situazione finanziaria, hanno avuto il supporto numerico in fase di votazione da parte di soggetti al momento ufficialmente appartenenti all’opposizione. Parliamo, ad esempio, di Giorgia Iacolino i cui <<si>> ai Bilanci e i rispettivi toni morbidi verso l’amministrazione Firetto scattano dopo la conquista, su votazione favorevole della maggioranza, della Presidenza della III Commissione Permanente. Ed ancora, anche Forza Italia danza in amorosi sensi con il Sindaco del Cambiamento e della rinascita inesistente. I riscontri? Basti analizzare le ultime votazione che li vedono in supporto degli atti di maggioranza, atti che ad oggi non hanno portato alcun vantaggio ad una città morente”.
“Quasi 18 milioni di euro di buco al Comune capoluogo di provincia non possono essere posti in secondo piano rispetto ad una poltrona dorata o ad inciuci politici vari. Ripetiamo ancora una volta che coloro che stanno appoggiando l’amministrazione Firetto in un percorso politico e amministrativo disastroso non possono che essere complici di questo fallimento. La Lega in tutto ciò rimane ferma nel ruolo di opposizione marcando ancor di più la linea di separazione e di distanza con tutti coloro che oggi appoggiando Firetto affossano Agrigento.”
“L’appello va ai colleghi di opposizione oggi pacifisti – conclude il Capogruppo della LEGA, Nuccia Palermo – siate chiari. Ai capigruppo Giorgia Iacolino e Giovanni Civiltà l’invito ad uscire dall’ombra politica che li vede ammiccanti nei confronti di Firetto”.

 

In seguito alla concessione rilasciata del faro di Capo Murro di Porco, per la costruzione di un resort di lusso, la deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo, ex Ministro dell’Ambiente, annuncia battaglia per difendere l’area marina protetta del Plemmirio.

 

L’Area marina protetta del Plemmirio, si estende per quasi 2.500 ettari a mare, lungo la costa orientale di Siracusa e della Penisola della Maddalena.

Istituita nel 2005, grazie alla sua varietà di ambienti e per la ricchezza di storia e cultura l’area del Plemmirio rappresenta un bene naturalistico inestimabile; è tra le prime riserve in Europa per qualità e quantità di “verde protetto”. Il territorio è di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche da un punto di vista storico. Crocevia per il passaggio delle navi e dei bastimenti di Cartaginesi, Romani e Greci. L’area del Plemmirio ospita nei fondali diversi colli d’anfora e reperti di varie epoche, compresi quelli dell’ultima guerra mondiale.

Per la parlamentare di Forza Italia Prestigiacomo “è un nuovo intollerabile oltraggio a Siracusa. Il Demanio, già promotore dello scempio della piazza d’armi del Maniace, anche in questo caso ha operato ignorando lo spirito ed il valore dei luoghi autorizzando un progetto palesemente inattuabile in una zona sottoposta alla massima protezione ambientale e paesaggistica”e la dirigenza dell’Area Marina Protetta (Patrizia Maiorca in testa)“sta assistendo senza dar segni di vita e di attenzione allo snaturamento del simbolo del Plemmirio”.

La dirigenza dell’Area Marina Protetta sta dimostrando ancora una volta la propria inadeguatezza, concentrata com’è su improponibili e fantasiose ipotesi di allargamento del Consorzio, mentre le rubano sotto gli occhi il più prezioso “gioiello di famiglia”, il Faro di Murro di Porco. Non sono aprioristicamente contraria alla concessione di beni demaniali inutilizzati a privati, ma ci sono beni e beni, ci sono modelli di utilizzazione diversi, ci sono luoghi che meritano rispetto e tutela. Come la piazza d’Armi del Maniace, come il Faro del Plemmirio. E su entrambi si sta cercando di perpetrare una violenza “culturale” nella colpevole indifferenza di chi dovrebbe tutelare questi beni, l’Amp Plemmirio in primo luogo”.

Stefania Prestigiacomo ha annunciato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa con cui chiederà il commissariamento dell’Area Marina Protetta per “la manifesta incapacità gestionale dell’attuale dirigenza”.

 

 

 

 

 

 

 


Il giudice del Tribunale di Agrigento Dott. Stefano Zammuto, a seguito dell’istanza presentata dagli avvocati della difesa Santo Lucia e Giovanni Castronovo e constata la parziale ammissione degli addebiti e che, soprattutto, ha fornito agli inquirenti specifiche indicazioni sulla scorta delle quali è stato possibile rinvenire l’arma da lui adoperata, ha disposto in data odierna, se pur con il parere contrario del pubblico ministero, la sostituzione della misura carceraria con quella domiciliare (con braccialetto elettronico) a carico di Francesco Gueli classe 1976.
Il quarantaduenne Francesco Gueli, detto “Ciciu u Malandrinu” e Giuseppe Incardona, detto “Peppi u Cafuni” sono accusati di tentato omicidio e porto illegali di armi da fuoco, fatto avvenuto nel Comune di Palma di Montechiaro.
La questione, scoppiata per futili motivi in un bar della città del gattopardo, tra il Gueli e l’Incardona, che sfocia dapprima con la prima raffica di pallottole esplose all’indirizzo della Fiat Panda del Gueli, il quale preferì rimanere in silenzio occultando l’autovettura danneggiata in un magazzino di sua disponibilità. Armatosi di tutto punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, pianifica la sua vendetta esplodendo dei colpi che feriranno accidentalmente Leandro Onolfo.
Tutto il quadro delittuoso viene contornato da una fitta rete di omertà che copre l’intera vicenda.

Vanessa Miceli

 

“Musumeci dica chi sono i funzionari regionali che si comportano come criminali, facendo nomi e cognomi in Procura”.

Lo dichiara il deputato regionale del Movimento 5stelle Giovanni Di Caro che ha depositato una interrogazione parlamentare sulle dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci.

Di Caro continua: “Quanto asserito dal governatore della Sicilia – prosegue Di Caro – è gravissimo e, oltre ad essere una generalizzazione intollerabile, che non rende onore ai tanti dipendenti perbene e onesti, che lavorano nella Pubblica amministrazione siciliana, non può non avere seguito nelle sedi opportune, dato che contiene diverse ipotesi di reato”. “Lo Statuto – aggiunge – attribuisce poteri gestionali ed amministrativi al Presidente della Regione che, ai sensi dell’articolo 21, è il capo del Governo regionale. Musumeci, peraltro, nella precedente legislatura è stato presidente dell’Antimafia regionale; proprio per questo siamo sicuri che si rivolgerà ai magistrati se è a conoscenza di condotte criminogene negli uffici della Regione. Un minuto dopo, però, venga a riferire in Aula al Parlamento, lo faccia in memoria di quei funzionari regionali onesti e perbene, che hanno pagato con la vita la propria integrità morale”.

I Carabinieri hanno effettuato oltre una decina di accessi ispettivi contro i furti di energia elettrica, in collaborazione con tecnici competenti. A Campobello di Licata è stato arrestato un bracciante agricolo romeno, C V, sono le iniziali del nome, 58 anni, per allaccio abusivo della propria abitazione alla rete elettrica. Così anche un altro romeno, di 31 anni, M C, domiciliato a Campobello di Licata. A Sambuca di Sicilia sono stati arrestati un marocchino di 58 anni, D K, ed un romeno di 29 anni, T B, anche loro sorpresi ad alimentare la propria abitazione di residenza con un allaccio abusivo alla rete elettrica. Risponderanno di furto aggravato.