Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 221 di 2798
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 221)

A Campobello di Mazara, dopo la scoperta del secondo covo di Matteo Messina Denaro, i Carabinieri del Ros hanno perquisito l’abitazione della madre del vero Andrea Bonafede, il geometra di 59 anni che ha prestato la propria identità al boss di Cosa Nostra. L’abitazione, a pochi metri in linea d’aria dal secondo bunker in via Tomaselli, è stata posta sotto sequestro. Da tempo però la casa è disabitata. La madre di Bonafede vive nella casa di Tre Fontane insieme a una delle sue figlie.

A Caltanissetta, in Corte d’Assise d’Appello, al processo di secondo grado sui mandanti delle stragi Falcone e Borsellino, l’udienza in calendario al mattino di oggi, e che avrebbe previsto la partecipazione in video – conferenza dell’imputato Matteo Messina Denaro, già condannato all’ergastolo in primo grado, e che ha rinunciato a video-collegarsi, è stata rinviata al 9 marzo per consentire alla difesa di essere presente. Così ha deciso la presidente della Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo. Uno dei due difensori d’ufficio del boss, l’avvocato Salvatore Baglio, ha comunicato di avere ricevuto una delega orale dal difensore di fiducia nominato da Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro, e ha chiesto il termine a difesa per prendere cognizione degli atti e informarsi sugli atti oggetto del procedimento.

A Sambuca di Sicilia i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della locale Stazione hanno denunciato due imprenditori edili perché nei rispettivi cantieri in corso non hanno formato e informato i lavoratori sulle normative relative alla sicurezza, non si sono occupati della loro sorveglianza sanitaria, né di fornire i dispositivi di protezione individuale. Uno dei due, inoltre, avrebbe impiegato 4 lavoratori in nero su 5 a lavoro, e l’attività è stata sospesa. I due, uno residente a Sambuca di Sicilia e l’altro a Menfi, sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Sciacca e multati complessivamente per quasi 70mila euro.

Dopo l’approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria, inizia la sessione di bilancio all’Assemblea Regionale. Gli interventi di Schifani, Falcone e Caronia.

Dopo l’approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria, inizia la sessione di bilancio all’Assemblea Regionale. Il Documento contiene le previsioni dell’andamento dell’economia nei prossimi mesi, redatto dal precedente governo ma con una nota di aggiornamento da parte del governo attuale a fronte della incombente crisi congiunturale. Il traguardo è adesso l’approvazione delle manovre contabili entro l’8 febbraio, in ragione della scadenza dell’esercizio provvisorio il 28 febbraio. Ed in riferimento al Documento di programmazione economica e finanziaria, l’assessore all’Economia, Marco Falcone, spiega: “Il testo segue e attualizza le tendenze del quadro macro-economico italiano e siciliano, declinando anche la strategia generale della Regione per i prossimi mesi. Vero è che le previsioni per il 2023 parlano di decrescita, ma rispetto a questi dati il governo Schifani indica un piano di sostegno all’economia già in fase d’attuazione attraverso gli aiuti alle imprese e alle famiglie, la moratoria sui mutui Irfis e i sostegni a Comuni e agli enti locali su bollette e progettazioni. Il nostro orientamento, che si tradurrà a breve anche nelle ulteriori misure offerte con la legge di stabilità, è di fronteggiare la prevista recessione con un’imponente immissione di denaro nel mercato siciliano, in una logica che mira a utilizzare al meglio le risorse europee. Per altro verso, comunque, intendiamo lavorare con rigore alla regolarizzazione dei documenti contabili della Regione, così come da indicazioni della Corte dei Conti”. E il presidente della Regione, Renato Schifani, rilancia: “Archiviata questa fase sul Defr, adesso ci concentreremo su bilancio e finanziaria. E gli obiettivi sono ben delineati: spinta alla creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno alle imprese per il rilancio del tessuto produttivo siciliano, e un forte supporto agli enti locali soprattutto sul fronte delle progettazioni per metterli nelle condizioni di cogliere le nuove opportunità di finanziamento derivanti in particolare dal Pnrr”. Gli obiettivi del governo sono condivisi e sostenuti dalla maggioranza compatta. La capogruppo della Lega, Marianna Caronia, assicura: “Come maggioranza che sostiene il governo Schifani siamo impegnati per assicurare un confronto continuo con lo Stato per superare le difficoltà relative al disavanzo strutturale del bilancio della Regione per il quale una recente norma, la ‘Salva Sicilia’, inserita nella finanziaria nazionale, ha reso possibile il pagamento a rate in 10 anni del disavanzo, oggetto di scontro con la Corte dei Conti. Sono certa che il presidente Schifani e il suo governo lavoreranno per rimettere al sicuro i conti della Regione. Abbiamo davanti un periodo in cui la nuova programmazione europea 2021-2027 avrà un ruolo fondamentale nelle politiche di sviluppo e coesione, che bisogna cogliere”.

Giuliana Miccichè

Ci mancavano le bugie. Ieri con una nota pubblica il Dirigente del Libero Consorzio contestava la nostra denuncia sull’interruzione del servizio dicendo che “ sarebbe ripreso oggi”. Peccato che anche oggi i genitori sono stati costretti a lasciare a casa i figli oppure assentarsi dal posto di lavoro per accudire loro stessi le ragazze e i ragazzi pur di farli frequentare le lezioni. E’ davvero imbarazzante parlare di questo disservizio non fosse altro che trattasi di famiglie che vivono una situazione di per sé drammatica. Con oggi sono 8 giorni dell’assenza del servizio.

Le studentesse e gli studenti disabili non autosufficienti e le loro  famiglie, non solo sono ancora obbligati ad aspettare per usufruire di un servizio essenziale per garantire il diritto allo studio sancito dalla dall’art. 34 della costituzione, ma devono  subire anche l’onta delle bugie del Consorzio dei Liberi Comuni di Agrigento. Infatti, nel comunicato stampa del 17 la Dirigente dello stesso Consorzio affermava che i servizi ”saranno attivi già da domani per tutto il mese di gennaio”. Questo significa che il servizio, ammesso che riparta, durerà fino al 31 gennaio, e dopo ritorneremo come prima?   Ci chiediamo il Commissario del Libero Consorzio cosa ne pensa e cosa voglia fare per dare le giuste direttive affinchè il servizio riprenda immediatamente e senza interruzioni sino alla chiusura dell’anno scolastico. Purtroppo, dobbiamo ribadire  che la gestione di un Ente pubblico con competenze su servizi essenziali per la vita delle comunità come scuole. Strade, assistenza alla parte più debole e disagiata di una comunità non si può lasciare gestire attraverso il commissariamento in eterno, sono ormai 8 anni che si va avanti con commissari che vivacchiano. Chiediamo alla politica regionale un sussulto di dignità nel dare una svolta alla governance di questi Enti. D’altra parte, in questo contesto, neanche la Regione Siciliana brilla per operosità e capacità d’intervento quando si tratta di  problematiche inerenti i cittadini più fragili.

Lo ribadiamo, il nostro pensiero: un’istituzione dello Stato non può sospendere un servizio così importante, perché questo significa negare palesemente un diritto fondamentale.

Infine, la CGIL è disponibile a collaborare ma solo per migliorare i servizi e quindi le condizioni dei disabili e delle loro famiglie.

 

Il Responsabile del dipartimento                                                       il Segretario Generale

Francesco Gangemi                                                                          Alfonso Buscemi

 

l furto è stato messo a segno nella notte fra sabato e domenica scorsi. Lunedì mattina, il direttore sanitario del presidio ospedaliero si è presentato ai carabinieri per formalizzare una denuncia di furto aggravato. Non si erano mai registrati, in provincia, furti di computer in danno dei presidi ospedalieri. Pc, e materiale informatico in genere, sono stati sempre portati via dagli istituti scolastici. E’ inusuale il furto perpetrato in danno del presidio sanitario riberese.

L’oncologo trapanese Filippo Zerilli è indagato nell’inchiesta sulla rete dei favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Avrebbe eseguito l’esame del dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castlelvetrano doveva sottoporsi. Il paziente si era presentato al medico con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra che gli avrebbe prestato l’identità e che, come Zerilli, è finito ora sotto inchiesta.

Lo studio del medico sarebbe stato perquisito dai carabinieri che devono accertare se Zerilli fosse a conoscenza delle generalità del paziente. Nella lista dei possibili fiancheggiatori era finito anche un altro dottore: Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara che aveva in cura sia il boss, alias Andrea Bonafede, sia il vero Bonafede.

I carabinieri del Ros, coordinati dai magistrati della Dda di Palermo avrebbero individuato un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro. Oltre all’appartamento di vicolo San Vito, scoperto ieri, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all’interno di un’altra abitazione nella stessa area, precisamente dalle parti di via Maggiore Toselli, anche questa nel cuore di Campobello di Mazara.

Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il padrino di Castelvetrano nasconderebbe il suo tesoro: documenti riservati, pizzini, soldi che i magistrati cercano. Lo scopriranno i carabinieri dopo la perquisizione del secondo covo, che si trova a circa 300 metri dall’abitazione in vicolo San Vito. Dalle prime indiscrezioni, sarebbe una stanza vissuta, con tracce anche recenti.

 

Si è suicidato intorno alle ore 20 di ieri sera Roberto Caravaglios, 60 anni, primario del reparto di Radiologia dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo. Lo scorso primo dicembre è stato condannato in abbreviato a 4 anni e 4 mesi di carcere per presunte violenze sessuali, consistite nell’avere toccato le parti intime, su alcune pazienti. Gli sono stati inoltre inflitti 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e uno dalla professione medica. Il medico avrebbe commesso gli abusi su tre donne che, tra marzo 2016 e giugno 2020, si sono recate all’ospedale di Mazara del Vallo per alcuni accertamenti diagnostici. L’inchiesta, sostenuta dalla Squadra Mobile di Trapani, è scattata a seguito della denuncia presentata da una delle tre vittime. Alle tre parti civili il primario avrebbe dovuto versare, come risarcimento danni, 8mila euro ciascuna, più le spese legali.