Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 2205)

In territorio di Acquaviva Platani, i poliziotti del commissariato “Frontiera” di Porto Empedocle, capitanati dal vice questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Cristoforo Pastorella, 25 anni, e un minorenne di 16 anni, S R E, sono le iniziali del suo nome, entrambi residenti a San Biagio Platani. I due sono stati sorpresi in flagranza del reato di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. 

La maxi multa imposta dalla Corte di giustizia UE imposta all’Italia per il mancato adeguamento delle reti fognarie e dei depuratori nelle aree urbane peserà per circa 50-55 milioni di euro sulla Sicilia.
Nella nostra Regione, infatti, solo il 17,5% dei 438 impianti di trattamento delle acque reflue urbane sono a norma, mentre gli altri sono privi di autorizzazione, con autorizzazione scaduta o hanno ricevuto un diniego allo scarico (dati tratti dal “Report Controlli 2017” dell’ARPA Sicilia). Il 18% degli impianti “non è attivo”: realizzato ma non connesso alla rete fognaria o in stato di by-pass.
In Sicilia, secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2015, ci sono 75 Comuni senza depurazione (12,9% della popolazione regionale e circa un quarto del totale nazionale). La Sicilia registra il peggiore dato nazionale relativo al tasso di depurazione, pari al 48,3%.
Provenendo da Agenzie pubbliche questi dati sono ben noti alle istituzioni e alla politica. Come è ben noto che l’Italia intera, e quindi anche la Sicilia, doveva mettersi a norma nel 2000 e non lo ha ancora fatto nel 2018.
L’importo della maxi multa ricadrà sui responsabili del mancato adeguamento degli impianti, cioè Enti locali e Società di gestione del Servizio Idrico Integrato, che non faranno altro che riversare tali costi sulle tariffe pagate dagli utenti.
Federconsumatori torna a chiedere, per l’ennesima volta, cosa gli amministratori locali, regionali e nazionali stiano aspettando per superare questa situazione che costituisce un pericolo per le tasche dei cittadini consumatori ma anche per la salute pubblica.
In provincia di Caltanissetta, ad esempio, l’impianto di Butera è pronto dal 2014 e non è mai entrato in funzione, la Guardia di Finanza ha accertato il cattivo funzionamento di ben 27 depuratori su tutto il territorio nisseno, ha indagato ex dirigenti della Regione Siciliana, funzionari dell’ex Ato, amministratori e manager di Caltaqua e la Procura ha riscontrato che i liquami che escono da alcuni degli impianti hanno una carica batterica superiore alla norma e finiscono in fiumi e torrenti, al punto tale da compromettere anche l’irrigazione delle campagne.
“Il Ministero dell’Ambiente – commenta Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia – afferma che sono stati avviati 124 interventi in 74 agglomerati urbani non ancora a norma. In Sicilia, sono previsti nei 48 agglomerati 89 interventi, di cui 7 sono in corso, 79 da avviare, 3 ultimati. Il Commissario Straordinario per gli impianti di depurazione Enrico Rolle, presente ieri a Palermo, ha promesso che gli investimenti saranno ultimati entro il 2022. Se avrà ragione la Sicilia sarà in regola con 22 anni di ritardo, e il conto di questo ritardo lo pagheranno i cittadini”.
Tra le situazioni più urgenti da risolvere in Sicilia, oltre a quella di Caltanissetta, da tempo Federconsumatori ricorda quella di Agrigento: ripetuti malfunzionamenti, superamento dei parametri di legge sulla carica batterica degli scarichi e una diffida del 15 maggio 2018 fatta a Girgenti Acque dall’Assemblea Territoriale Idrica (ATI).
Rolle sta lavorando all’acquisizione dei progetti di Girgenti Acque per l’adeguamento e la costruzione dei depuratori in provincia di Agrigento ma, paradossalmente, sembrerebbe che in tutti i progetti (compartecipazione pubblico-privato) la quota privata sarà garantita da Girgenti Acque, che in seguito spalmerà il costo dell’investimento sulla bolletta degli utenti.

Discariche abusive

  • “>controlli carabinieri agrigento, discariche abusive agrigentino, Agrigento, Cronaca

    Discariche abusive, lavoro in nero e attività senza autorizzazione. Questa la scoperta dei carabinieri dell’Agrigentino che nelle ultime ore hanno setacciato l’intera provincia nell’ambito di un servizio di contrasto ai reati ambientali. Oltre 100 i militari impegnati nell’operazione, in tutto sono state effettuate venti attività ispettive. Il bilancio complessivo delle verifiche è di quattro discariche abusive scoperte e sette denunce, mentre sono state sequestrate circa due tonnellate di materiale ferroso di illecita provenienza.

    In particolare a Ravanusa, i carabinieri hanno deferito B. G., 48 anni, ed A. L., 75 anni, per ricettazione e violazione di norme in materia ambientale: i due avevano abusivamente adibito a discarica di materiale ferroso un’area privata in cui sono stati trovati un autocarro e parti di veicoli con telaio alterato, allo scopo di impedirne l’identificazione.

    Palma di Montechiaro è stato sequestrato un garage adibito abusivamente ad autofficina meccanica privo delle necessarie autorizzazioni. Deferito il 40enne V.R., a cui è stata elevata una multa di circa 5 mila euro. Controlli anche a Campobello di Licata, dove al termine di un’ispezione presso un esercizio di autoricambi, è stata accertata la presenza di un lavoratore in nero ed al datore di lavoro è stata contestata una multa di 3.750 euro.

    Multa di 16mila euro invece a Canicattì, dove in un’autocarrozzeria i carabinieri hanno scoperto un deposito di rifiuti pericolosi di varia natura. Deferito il titolare,  il 70enne C.F., colpevole di non aver inoltrato la documentazione prevista al Comune e di esercitare un’attività diversa da quella registrata alla camera di commercio.

    Tre uomini, G.D., 23 anni, G. G., 24 anni e G. G., 50 anni, sono stati invece deferiti a Favara dove i militari li hanno sorpresi a trasportare cinque quintali di materiale ferroso senza alcuna autorizzazione. Infine a Porto Empedocle sono state scoperte tre discariche abusive con all’interno rifiuti pericolosi: una di circa 50 metri quadri in contrada Inficherna sul letto di un corso d’acqua naturale, una di 10 metri quadrati in città ed un’altra di 100 metri quadri in un’area rurale.

    Domani tour in Sicilia per le Amministrative dei vice premier in carica, Di Maio e Salvini. A lavoro i tre ministri siciliani Bongiorno, Bonafede e Grillo.

    Domenica 10 giugno sarà il primo test elettorale della nuova alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. Il voto per le Amministrative interessa 6 milioni e 800mila circa cittadini in 772 Comuni in Italia, e sono sei le città con più di 100mila abitanti alle urne: Ancona, Brescia, Vincenza e poi tre in Sicilia, Siracusa, Catania e Messina. E solo in Sicilia si voterà in 137 Comuni, ossia un terzo del totale. E dunque, domani, domenica 3 giugno, in Sicilia interverranno Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due vice presidenti del Consiglio in carica, che hanno appena giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione. Matteo Salvini, 45 anni da Milano, neo ministro dell’Interno, sarà a Catania domani mattina a mezzogiorno, prima al mercato del contadino in piazza Giovanni Verga, poi in conferenza stampa con il candidato sindaco del centrodestra Salvo Pogliese. Poi si trasferirà in provincia, a Maletto, e poi a Messina, a Siracusa e infine, domani sera alle ore 22 Salvini atterra a Modica. Invece, Luigi Di Maio, 32 anni da Avellino, neo ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali, domani mattina sarà alle 11 a Marina di Ragusa per una passeggiata sul lungomare con comizio finale. Poi nel pomeriggio alle 15 altra passeggiata a Siracusa e comizio a Ortigia, alle 17 a Catania in piazza Dante e infine alle 21 Di Maio interverrà a Messina in piazza Cairoli, accompagnato ovunque dal vicepresidente dell’Assemblea Regionale, Giancarlo Cancelleri, dall’eurodeputato Ignazio Corrao e dalla parlamentare nazionale Paola Taverna.

    Grillo, Bongiorno e Bonafede

    E nel frattempo, ancora la Trinacria è adesso rappresentata da tre ministri nel governo Conte. La ministro della Pubblica Amministrazione, della Lega, Giulia Bongiorno, 52 anni, di Palermo, avvocato, già difensore di Andreotti al processo per mafia a Palermo, eletta in Parlamento nel 2006 con Fini e Alleanza nazionale, poi presidente della commissione Giustizia della Camera. Poi la ministro alla Sanità, dei 5 Stelle, Giulia Grillo, 43 anni, di Catania, medico, già vice e poi capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, oltre che presidente della Commissione Affari Sociali. E poi il ministro della Giustizia, ancora dei 5 Stelle, Alfonso Bonafede, 42 anni, di Mazara del Vallo, avvocato, deputato pentastellato al secondo mandato, e in stretto rapporto da sempre con Luigi Di Maio.

    Il consigliere comunale di Agrigento, Salvatore Borsellino, denuncia che Monserrato è letteralmente sommersa dai rifiuti, soprattutto a causa di alcuni incivili che scaricano giornalmente quantità industriali di spazzatura in tutta la frazione. Borsellino aggiunge: “La situazione è ormai fuori controllo. Mi rivolgo al sindaco Firetto: la differenziata è un totale fallimento, che ha gettato nel vortice del degrado l’intera città. La invito a farsi una passeggiata lungo il Viale Monserrato. Altro che differenziare è chic, usando la sua espressione. Si intervenga subito per bonificare la zona nel più breve tempo possibile, sanzionando i contravventori con pene esemplari”.

    Il consigliere comunale di Agrigento, Gerlando Gibilaro, premette che oggi, anche al Villaggio Mosè, la differenziata resa dai cittadini contribuenti non è stata raccolta, ed è rimasta in strada, e poi aggiunge: “Siamo seriamente preoccupati e stanchi per le numerose criticità che giorno dopo giorno emergono a causa dell’incapacità gestionale e dell’arroganza di chi nega i problemi, senza neanche occuparsene. Le gravi criticità ambientali incombenti sulla città di Agrigento rischiano di compromettere la salubrità di intere zone, soprattutto in ragione dell’approssimarsi della stagione estiva e delle alte temperature. La raccolta differenziata, in teoria migliorativa, sta portando la città di Agrigento per incapacità gestionale ad un serio peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie. Dai rilievi della Corte dei Conti, passando alla gestione dei rifiuti, emerge un quadro di una amministrazione alla deriva. Non possiamo più tollerare che a pagarne il prezzo siano ancora i cittadini agrigentini. Il sistema della raccolta differenziata va rivisto totalmente”.

    Ad Agrigento oggi raccolta differenziata a macchia di leopardo: in alcune strade sì e in altre no. Secondo quanto si apprende ricorrono problemi con le discariche. Oggi venerdì sarebbe stata la volta della raccolta di plastica e metallo. Come è ormai prassi ad Agrigento si è proceduto “alla carlona”, tanto per usare espressioni educate. Infatti, ad esempio, in via De Gasperi, via Papa Luciani e via Cicerone la raccolta differenziata è stata effettuata, e nella confinante via Picone invece no. Non vi sono giustificazioni a tale comportamento, qualunque sia la giustificazione, arrampicandosi sugli specchi, che si intenda offrire all’opinione pubblica. Nel dettaglio, la discarica Catanzaro a Siculiana sarebbe stata chiusa dalla Regione e se ne attende l’autorizzazione alla riapertura. La domanda: ma che c’entra la discarica Catanzaro a Siculiana? Plastica e metallo non sono trasferiti nei centri di riciclo anzichè in discarica comune? La differenziata non serve proprio per evitare il conferimento in discarica e risparmiare di conseguenza? Rendendoci tramite di tanti residenti della città di Agrigento, tanti dei quali non rientreranno in casa i mastelli pieni, rivolgiamo agli organi competenti un accorato appello a provare quanto meno vergogna. E basta.

    AR Teleacras 

    Nel video l’intervista all’assessore Nello Hamel.

    Un 60enne che dal 2007 al 2011 avrebbe abusato sessualmente del figlio, sin da quando era minorenne, è stato arrestato da carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania per violenza sessuale aggravata e reiterata. L’uomo, che è stato portato in carcere, era ai arresti domiciliari per gli stessi reati commessi nei confronti della figlia. Entrambi i procedimenti penali sono nati da segnalazioni effettuate dal servizio sociale del Comune di residenza dei minorenni, che aveva riscontrato un particolare degrado nell’ambito della famiglia. Il giovane, a causa dei gravi e continui abusi subiti dal padre, aveva manifestato ”gravi problematiche comportamentali, accertate anche da un’equipe multidisciplinare della comunità terapeutica dove era in cura”.
       

    “Condividiamo – aggiunge – il percorso tracciato dal governo Musumeci. Chiediamo allo stesso tempo di focalizzare l’attenzione su alcuni punti nevralgici, come l’approvazione di un contratto unico regionale, di un prezziario unitario, oltre che la progettazione di una più opportuna dislocazione delle piattaforme su tutto il territorio regionale”.

    “Inoltre – continua – è indispensabile definire tempi certi per le autorizzazioni di nuovi impianti o di ampliamenti di impianti esistenti. Alcune nostre associate, ad esempio, sono in attesa di una risposta da anni. Ritardi che non solo danneggiano l’economia del settore, impedendo la creazione di nuovi posti di lavoro, ma che si ripercuotono sull’efficienza stessa della raccolta e dello smaltimento dando spazio a malversazioni e speculazioni”.