Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 2187 di 2685
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 2187)

 

“Chiedo a Conai, Comieco e Governo regionale, in qualità di presidente dell’AnciSicilia, di avviare insieme con gli enti locali dell’Isola un’ampia riflessione sulla crisi di sistema del settore rifiuti che non solo ha generato uno stato di calamità istituzionale ma sta anche costringendo molti comuni a predisporre un ricorso contro il recente provvedimento emanato dalla Regione che non favorisce azioni né concrete, né positive, né volte ad agevolare un effettivo cambio culturale”.
Lo ha detto Leoluca Orlando intervenendo, questa mattina a Palazzo dei Normanni, alla presentazione del 23esimo rapporto annuale di Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.
Orlando ha fatto riferimento all’ordinanza con cui il Presidente della Regione, in relazione ai comuni che non hanno raggiunto il 30 per cento di raccolta differenziata, ha disposto la decadenza per i sindaci e per le relative giunte che entro il 31 luglio non firmeranno accordi con le società che hanno partecipato al bando per l’invio fuori regione dei rifiuti.
“In materia di rifiuti – ha concluso il presidente dell’Associazione di comuni siciliani – il governo regionale deve intestarsi una vera e propria azione di rottura rispetto ad un vecchio schema, poichè rimanendo ancorato a logiche vetuste, rischia di essere governato, come sono stati governati i suoi predecessori negli ultimi vent’anni, da una struttura burocratica che da un lato ha favorito interessi speculativi più volte posti all’attenzione dell’Autorità giudiziaria e dall’altro ha causato enormi e gravi disservizi di cui sono stati e sono vittime i cittadini”.

 

 

L’On. Carmelo Pullara sul Porto di Sciacca: “Soddisfatto per l’avanzamento dell’iter burocratico, è un progetto, quello di potenziamento del porto, che seguo da prima della mia elezione”.

Nella giornata di ieri, l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture ha comunicato l’esito positivo della conferenza di servizi svoltasi al Genio Civile di Agrigento, che precede il bando di gara per l’appalto dei lavori successivo allo stanziamento di più sei milioni di euro per il potenziamento dell’infrastruttura portuale.

L’On. Pullara, che già a gennaio aveva palesato il suo interesse per l’avanzamento del progetto, si è prodigato nel monitoraggio dell’iter burocratico e nell’impulso agli uffici competenti affinché Sciacca veda al più presto quest’opera completa.

Se fino ad oggi il contributo politico del Deputato Licatese è stato concreto per “sbloccare” le pratiche burocratiche, egli stesso ha dichiarato che “Non mancherà il suo appoggio per fare da tramite con le istituzioni competenti ed accelerare l’iter di progettazione per arrivare a gara quanto prima”.

L’azione politica dell’Onorevole Pullara risulta coerente con l’interesse espresso dallo stesso verso le infrastrutture della provincia di Agrigento sia in campagna elettorale che durante i primi mesi di attività da Capo Gruppo all’Ars di Autonomisti e Popolari.

Gli sforzi di Carmelo Pullara nel favorire il potenziamento del porto di Sciacca e l’interesse delle stesso per mettere in sicurezza il porto di Licata dimostrano che l’On. Pullara ha compreso in pieno la necessità di dare risposte nel più breve tempo possibile ai cittadini sul potenziamento delle infrastrutture agrigentine, e nello specifico nel sostenere la categoria della pesca e dei trasporti marittimi.

Carmelo Pullara ha dichiarato presumibilmente che entro pochi mesi i lavori verranno appaltati e l’infrastruttura verrà completata nei 520 giorni previsti dal progetto per la sua realizzazione. “Di certo- ha concluso Pullara- continuerò a vigilare sulla regolarità e celerità delle procedure finalizzate alla realizzazione di un progetto così importante per tutta la provincia di Agrigento”.

Canadair in azione

Incendi da due ore nei pressi del bivio Mosella

Per un incendio è chiusa al traffico in entrambe le direzioni la strada statale 640 “Strada degli Scrittori”, nel territorio comunale di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.

Il traffico è deviato in loco.

Sul posto sono presenti le squadre Anas e i Vigili del Fuoco per la gestione del traffico in piena sicurezza e per consentire la riapertura della strada nel più breve tempo possibile.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto, “perchè il fatto non sussiste”, il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari, imputato di falso e truffa aggravata a danno della Provincia di Agrigento perché tra il 2011 e il 2013, quando D’Angelo è stato consigliere provinciale, avrebbe simulato la sua assunzione fittizia alle dipendenze di un’azienda di impianti fotovoltaici al fine di ottenere i rimborsi che la legge in materia garantisce ai componenti di alcuni organismi elettivi, fra cui i consigli provinciali. Sono stati assolti anche i responsabili dell’azienda che avrebbero simulato l’assunzione di D’Angelo. Allo stesso Carmelo D’Angelo è stato contestato anche il trasferimento presunto fittizio della sua residenza a Palermo, che, tra il 2010 e il 2013, gli avrebbe consentito di incassare indebitamente circa 27 mila euro di rimborsi chilometrici.

Il tribunale di Agrigento in composizione monocratica, dott. Antonio Genna ha condannato l’imprenditore Giuseppe Burgio (difeso dall’Avv. Carmelita Danile) alla pena di mesi 9 di reclusione nonché al pagamento di una provvisionale di 20.000,00 per ciascuna parte civile costituita (la maglie, i figli, fratelli e genitori del deceduto, rappresentati dagli avvocati Tanja Castronovo e Gianluca Urso). Burgio era imputato di omicidio colposo. I fatti risalgono ad ottobre del 2014 quando, a seguito del crollo del tetto su cui insiste l’immobile di proprietà della società hOpaf amministrata da Burgio, al centro commerciale le Rondini, morì Milizia Giuseppe che stava eseguendo dei lavori per conto del Burgio sul tetto.

Nello stesso procedimento era pure imputato Pecorelli (difeso dall’avv. Scozzari), uomo di fiducia del Burgio che è stato assolto per non aver commesso il fatto.

Visibilmente commosse la moglie e la figlia della vittima che hanno seguito tutto il processo con molta dignità e decoro.

 

Provvedimenti urgenti per ripristinare il manto stradale nella via Cavaleri Magazzeni e viale Cannatello vengono chiesti dal consigliere comunale Gibilaro all’amministrazione comunale e all’assessore competente. “Ho effettuato un sopralluogo in via Cavaleri Magazzeni e in Viale Cannatello e ho potuto verificare come vengono lasciati gli scavi – dichiara il consigliere Gibilaro. Considerato che tali circostanze di fatto determinano nocumento alla pubblica e privata incolumità nonché alla circolazione stradale, con la mia richiesta chiedo una necessaria ed indifferibile azione propositiva tesa alla tutela della salvaguardia della pubblica e privata incolumità con l’adozione di tutte le procedure tecniche e amministrative tese al ripristino della sicurezza della circolazione stradale”.

I Carabinieri della Compagnia di Licata, impegnati in un posto di blocco lungo la statale 123, hanno intimato l’alt ad un ciclomotore. Il centauro ha invece proseguito la corsa, è stato inseguito e bloccato. Al giovane in sella sono stati chiesti i documenti e, all’improvviso, i due Carabinieri sono stati accerchiati da almeno 12 persone, tra familiari e amici del ragazzo. I militari sono stati aggrediti a calci e pugni. Nel frattempo sono intervenuti altri Carabinieri e molti degli aggressori si sono dileguati. Sono stati arrestati ai domiciliari il giovane alla guida del ciclomotore, Giuseppe Florio, 26 anni, il padre Angelo Florio, 55 anni, e gli zii, Michele e Gioacchino Florio, entrambi di 53 anni. Sono in corso indagini per identificare anche gli altri partecipi all’aggressione. Gli arrestati rispondono di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. I due Carabinieri aggrediti sono stati soccorsi all’ospedale di Licata con prognosi di 10 giorni ciascuno.

 

L’ultimatum di Razza ai manager delle Asp sul pagamento degli assegni ai disabili gravi. Lo sciopero della fame di Faraone e la replica di Musumeci.

Le Aziende sanitarie provinciali sono state spronate dall’assessore regionale alla Sanità. Ruggero Razza ha intimato ai manager: “Sbloccate le procedure per pagare gli assegni ai disabili gravi entro cinque giorni o sarete rimossi”. E i direttori a loro volta sarebbero intervenuti affichè gli uffici amministrativi predisponessero i pagamenti. E, gradualmente, almeno le prime quattro mensilità da 1500 euro al mese, da gennaio ad aprile, sono in corso di erogazione. Nel frattempo il senatore del Partito Democratico, Davide Faraone, prosegue lo sciopero della fame, intrapreso contro il grave ritardo della Regione nel pagamento dell’assistenza ai disabili gravi. Il presidente della Regione non condivide, la ritiene una “protesta inutile”, e Nello Musumeci replica: “I decreti del presidente della Regione e quello inter-assessoriale ‘Famiglia-Salute’ a esso collegato, sono già pronti da settimane, senza bisogno che il senatore Faraone portasse avanti una protesta inutile. Qualcuno lo informi che la legge Finanziaria regionale ha previsto una norma che disciplina la fase che precede l’entrata in vigore del decreto. Quindi siamo stati un po’ più previdenti e adeguati di quanto non sia accaduto nel passato. Il presidente della Regione non ha bisogno di ricevere ultimatum, perché sta lavorando per risolvere le tante iatture lasciate dal partito di Faraone e dal governo che lui ha sostenuto fino all’ultimo giorno”. Immediata è la controbattuta di Faraone, che a Musumeci risponde così: “Musumeci firmi il decreto e non la butti in politica. Sto ponendo un tema di giustizia sociale e non in nome di un partito o di uno schieramento. Ho ripetuto in tutte le salse che le battaglie per i diritti degli ultimi non hanno colore politico. Oltre 10mila disabili aspettano da mesi un contributo che per legge dovrebbe arrivare ogni mese. La Regione e tutte le sue articolazioni in tema di assistenza e salute fanno acqua da tutte le parti, migliaia di famiglie combattono da mesi contro una burocrazia che ha trasformato un diritto in un torto, e Musumeci che dice? Dice che i decreti, quelli che avrebbero dovuto già far partire i contributi di maggio, giugno e luglio sino a dicembre sono pronti. Sono pronti? E perché non li ha ancora firmati? Cosa aspetta? È talmente grave quello che sostiene Musumeci che probabilmente non se ne rende conto neppure lui”.

 

Angelo Ruoppolo Teleacras 


La sentenza, emessa venerdì scorso dal Tribunale di Siracusa presieduto dal giudice Antonella Coniglio, ha condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere Giuseppe Tringali di 77 anni per pedofilia nei confronti di due bambine di 7 anni.
Il 6 Luglio 2017, i militari dell’arma dei Carabinieri della stazione di Augusta, dopo diverse appostamenti in borghese, avevano colto in flagranza di reato l’anziano uomo, intento a palpeggiare i glutei di una bambina di 7 anni, poco distante dalla mamma, in un supermercato della zona Terravecchia. Qualche ora prima, il 77enne aveva messo in atto lo stesso comportamento in un altro supermercato nei confronti di un’altra bambina, notato dal personale e subito segnalato alla madre.
Così come riportato dai Carabinieri, dopo diverse segnalazioni che riferivano di un anziano che, approfittando di momentanee distrazioni dei genitori, palpeggiava bambine all’interno dei supermercati, erano state avviate specifiche procedure in tutte le attività della zona, che hanno portato, un anno fa, all’arresto del 77enne.
L’anziano, sposato e con figli, è stato difeso dal legale Giuseppe Piccione mentre, i due avvocati di parte civile per le vittime, sono Beniamino D’Augusta e Alberto Traversa.

 

 

 

L’ultimatum di Razza ai manager delle Asp sul pagamento degli assegni ai disabili gravi. Lo sciopero della fame di Faraone e la replica di Musumeci.

Le Aziende sanitarie provinciali sono state spronate dall’assessore regionale alla Sanità. Ruggero Razza ha intimato ai manager: “Sbloccate le procedure per pagare gli assegni ai disabili gravi entro cinque giorni o sarete rimossi”. E i direttori a loro volta sarebbero intervenuti affichè gli uffici amministrativi predisponessero i pagamenti. E, gradualmente, almeno le prime quattro mensilità da 1500 euro al mese, da gennaio ad aprile, sono in corso di erogazione. Nel frattempo il senatore del Partito Democratico, Davide Faraone, prosegue lo sciopero della fame, intrapreso contro il grave ritardo della Regione nel pagamento dell’assistenza ai disabili gravi. Il presidente della Regione non condivide, la ritiene una “protesta inutile”, e Nello Musumeci replica: “I decreti del presidente della Regione e quello inter-assessoriale ‘Famiglia-Salute’ a esso collegato, sono già pronti da settimane, senza bisogno che il senatore Faraone portasse avanti una protesta inutile. Qualcuno lo informi che la legge Finanziaria regionale ha previsto una norma che disciplina la fase che precede l’entrata in vigore del decreto. Quindi siamo stati un po’ più previdenti e adeguati di quanto non sia accaduto nel passato. Il presidente della Regione non ha bisogno di ricevere ultimatum, perché sta lavorando per risolvere le tante iatture lasciate dal partito di Faraone e dal governo che lui ha sostenuto fino all’ultimo giorno”. Immediata è la controbattuta di Faraone, che a Musumeci risponde così: “Musumeci firmi il decreto e non la butti in politica. Sto ponendo un tema di giustizia sociale e non in nome di un partito o di uno schieramento. Ho ripetuto in tutte le salse che le battaglie per i diritti degli ultimi non hanno colore politico. Oltre 10mila disabili aspettano da mesi un contributo che per legge dovrebbe arrivare ogni mese. La Regione e tutte le sue articolazioni in tema di assistenza e salute fanno acqua da tutte le parti, migliaia di famiglie combattono da mesi contro una burocrazia che ha trasformato un diritto in un torto, e Musumeci che dice? Dice che i decreti, quelli che avrebbero dovuto già far partire i contributi di maggio, giugno e luglio sino a dicembre sono pronti. Sono pronti? E perché non li ha ancora firmati? Cosa aspetta? È talmente grave quello che sostiene Musumeci che probabilmente non se ne rende conto neppure lui”.

 

Angelo Ruoppolo Teleacras