L’annuncio dell’assessore Ruggero Razza in buona parte conferma i commissari uscenti delle Asp. «Ai nuovi manager chiederemo di lavorare in squadra per attuare la strategia di rilancio che in questi mesi abbiamo iniziato a realizzare»
Il valzer delle nomine non finisce mai. Mentre la maggioranza completa il puzzle dei posti di sottogoverno nelle società partecipate dalla Regione Siciliana, ecco che l’assessore alla Salute Ruggero Razza torna a firmare le nomine dei commissari che, almeno per i prossimi 45 giorni, guideranno le aziende sanitarie provinciali in attesa che vengano rinnovati i vertici dirigenziali. Confermati Giovanni Bavettaall’Asp di Trapani e Antonio Candela nell’azienda provinciale di Palermo. Ad Agrigento resta Gervasio Venuti, a Ragusa Salvatore Ficarra, al Policlinico universitario di Palermo Fabrizio De Nicola, mentre Giuseppe La Ganga guiderà l’ospedale universitario di Messina. E ancora: Giovanna Volo è stata nominata all’Arnas Civico di Palermo (l’ex direttore Giovanni Migliore è stato chiamato a guidare il Policlinico di Bari), mentre Roberto Colletti sarà a capo degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, sempre nel capoluogo. Giorgio Giulio Santonocito al Garibaldi di Catania.
Secondo Razza si tratta soltanto di un provvedimento «in esecuzione delle delibere votate dalla giunta e dopo la formalizzazione del decreto del presidente della Regione Siciliana». Ma il primo inquilino dell’assessorato di piazza Ottavio Ziino annuncia anche che «la selezione dei nuovi direttori generali è di imminente conclusione» dunque «la nomina dei commissari è stata formalizzata per 45 giorni e ho avuto modo di chiarire a tutti che, nel rispetto del lavoro della commissione, si è ritenuto di adottare il criterio di non confermare alcuno dei commissari nominati nella medesima azienda, nell’eventuale scelta discrezionale che presiede alla nomina dei direttori generali».
La Sicilia, sottolinea ancora Razza, è «la seconda Regione in Italia a procedere alla selezione dei vertici in costanza del nuovo modello nazionale. Ai nuovi direttori, che rimarranno in carica tre anni, chiederemo di lavorare in squadra per attuare la strategia di rilancio che in questi mesi – conclude – abbiamo solo iniziato a realizzare».
La vicenda si riferisce a una presunta faccio attestazione del rispetto del patto è stabilita al Comune di Porto Empedocle con riferimento agli anni dal 2011 al 2014 I pubblici ministeri Chiara Bisso e Simona Faga, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio, hanno convocato Firetto per lunedì. Gli indagati, in tutto, sono una decina.
“Sono certo della trasparenza e correttezza del mio operato. Attenderò che si faccia assoluta chiarezza, nei tempi più brevi e nelle sedi opportune.” È quanto afferma il sindaco Calogero Firetto dopo aver ricevuto, unitamente all’allora dirigente del servizio finanziario e ai componenti del collegio revisori dei conti succedutesi negli anni, un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento. Si tratta, si legge in una nota inviata dal sindaco, della presunta parto attestazione, quale sindaco legale e rappresentante dell’ente, del rispetto del patto e stabilità adopera il Comune di porto Empedocle con riferimento agli anni dal 2011 al 2014.
Uil Agrigento: ”I dati negativi sui neet in Sicilia non sorprendono, troppe cose non hanno funzionato, bisogna attuare politiche mirate e costruttive”.
La Uil provinciale di Agrigento interviene sul tema neet i giovani 18/24 anni che non studiano, nè lavorano che inchiodano la nostra regione come maglia nera tra le 276 regioni d’Europa con quasi il 40% dei giovani interessati senza un’occupazione, dati sempre più allarmanti e che fanno riflettere.
“Purtroppo i dati non migliorano, anzi peggiorano rispetto al 2016, la fotografia dell’Eurostat sui neet è ancora una conferma che la crisi dalle nostre parti è ancora presente e i numeri sono realmente veritieri e drammatici.
Questo mercato del lavoro oggettivamente non funziona e scoraggia i giovani ad approcciarsi con il sistema dei servizi pubblici e privati, si è creato un solco tra domanda e offerta di lavoro e i giovani cercano altre strade, trovando in alcuni casi solo lavoro nero e sottopagato, se no seguono altri percorsi come emigrare. Interi paesi ormai sono spopolati e il dato si riscontra il crollo del numero degli iscritti nelle scuole primarie, meno 235 alunni nella provincia agrigentina, questo dà contezza dell’incertezza di quanti giovani hanno difficoltà a crearsi una famiglia e a trovare opportunità di lavoro.
Del resto anche la fascia che va fino ai 64 anni, si trova in difficoltà, finora le politiche incentivanti e di aiuto; da Garanzia Giovani ad altri avvisi vedi tirocini formativi o extracurriculari non hanno invertito la situazione di difficoltà per questi soggetti in un mercato del lavoro che non garantisce la creazione di posti stabili.
La Uil di Agrigento conclude che le politiche del lavoro dei governo in carica vanno riviste, il potenziamento dei centri per l’impiego e le politiche attive con relativi fondi e piani di sostegno all’occupazione sono indispensabili e devono essere portate a termine, come le politiche di incentivi alle imprese dalla decontribuzione, alla riduzione dell’Ires ai percorsi di formazione e inserimento lavorativo, perché finora i risultati sperati soprattutto nella nostra provincia non sono arrivati”
Ad Agrigento, giovedì prossimo, 27 settembre, nella Valle dei Templi, nell’area antistante il tempio di Giunone, si svolgerà, alle ore 21 e ad ingresso gratuito, un concerto di musica etnica con nomi eccellenti nel panorama musicale italiano. Ad esibirsi saranno Eugenio Bennato, Mario Incudine, Alfio Antico e Pietra Montecorvino. L’evento è intitolato “Intangibile in tangibile”.
Ad Agrigento, in via Atenea, all’inizio della scalinata Madonna degli Angeli, la tanto polemizzata targa in ceramica raffigurante i Telamoni simbolo della città è stata appena sostituita con un’altra targa che, tuttavia, altrettante, se non maggiori, polemiche e critiche ha sollevato. Il coordinatore del movimento Mani Libere, Giuseppe Di Rosa, afferma: “Ai nostri occhi si consuma l’ennesima offesa al simbolo che raffigura la storia della nostra città, e cioè i Telamoni, disegnati nella targa in ceramica di Salita Madonna degli Angeli. Al posto dei tre classici giganti, hanno raffigurato tre “gigantesse” sgraziate. Sindaco Firetto, forse lei non conosce il significato dei Telamoni per noi agrigentini. La preghiamo, la smetta di continuare ad offendere l’Agrigentinità che è dentro ognuno di noi”.
Ad Agrigento, al Villaggio Peruzzo, alla Scuola Istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini” ricorrono gravi problemi, segnalati dal consigliere comunale, Angelo Vaccarello, che ha diffuso anche delle foto testimonianza. Vaccarello afferma: “ Da quattro giorni manca la luce, e, di conseguenza, si è senz’acqua. I bidoni della spazzatura giacciono sotto le finestre delle aule, nello spiazzale della scuola, con tante aiuole rotte, e dove gli alunni svolgono attività fisica tra precarietà e pericoli. Inoltre, mancano all’appello 20 tavoli e 20 sedie. E altrettanti alunni sono costretti in piedi. Tanti genitori si sono precipitati a scuola perché i propri bambini sono stati colti da malessere. L’amministrazione comunale, anziché preservare nell’indifferenza, intervenga subito a rimedio. Peraltro la stessa scuola è frequentata dal figlio del sindaco Firetto”.
Ieri, come pubblicato, la consigliere comunale di Agrigento, Nuccia Palermo, componente della commissione Sanità, ha sollecitato pubblicamente, ravvisando dei ritardi, la presidente Giorgia Iacolino a convocare la commissione Sanità nel merito del degrado in città. Oggi replica la stessa Iacolino che afferma: “La polemica ad ogni costo non mi è mai piaciuta, non ne ho nè il tempo nè la voglia. La commissione che presiedo si occupa di temi e questioni concrete relative alla salute, alla solidarietà ed alla famiglia. Non possiamo però rincorrere temi evanescenti o privi di attinenza con le materie di nostra competenza: ad esempio, per il censimento delle ville la collega Palermo contatti un agronomo, gli uffici e chi ha la relativa delega fra i collaboratori del Sindaco, o interroghi direttamente il Sindaco. Oppure non ci possiamo consentire ordini del giorno su temi generici quali la valorizzazione sociale sulla maternità e paternità, senza proposte e indicazioni concrete. Ho il dovere di vigilare sul buon funzionamento e sulla economicità dei lavori della commissione che tornerà a riunirsi la prossima settimana su questioni serie e concrete”.
Valentina Pistone che si è occupata di Politiche Giovanili, della Famiglia, delle Aggregazioni, delle Pari Opportunità e Politiche Sociali nella giunta comunale di Joppolo con l’attuale sindaco Portella, rinuncia all’incarico di assessore , per motivi personali, lasciando spazio a Carmelina Argento, che ricoprirà le stesse deleghe.
Attacco del PD al Pastore Tedesco: è un cane “fascista”
Che il PD sia “ossessionato” dal fascismo è ormai cosa risaputa e nota a tutti. Un’infinità di allarmi lanciati da Nord a Sud sul preoccupante ritorno al “ventennio fascista” dell’Italia, con tanto di denunce e procedimenti giudiziari a carico di persone. Ricordiamo il caso del “bagnino” di Chioccia e la sua “spiaggia fascista” o quello del “tabaccaio” di Modica per la foto di Mussolini dietro la cassa. Procedimenti entrambi archiviati perché, secondo la procura, le immagini di Mussolini e le scritte inneggianti al Ventennio rientrano nella libertà di pensiero garantita dalla Costituzione.
Ma quando l’ossessione della sinistra per il fascismo si tramuta in un vero e proprio attacco al nostro più fedele amico fido, nel caso specifico il Pastore Tedesco, tacciandolo di essere un “cane fascista”, la situazione diventa preoccupante ed allarmante.
E’ quanto accaduto ieri nella lontana Monza, dove il consigliere comunale del partito democratico
Marco Lamperti, ha richiesto un’interrogazione per chiarire il nome mussoliniano di Narco, un cane-poliziotto dell’unità cinofila dei Vigili di Monza utilizzato per contrastare lo spaccio di stupefacenti.
Il consigliere Lamperti, dopo aver consultato il curriculum del cane, ha notato che nel documento ufficiale dell’assessorato alla Sicurezza, il nome del cane è Narco della Decima Mas.
Secondo il piddino, Il nome per esteso dell’animale, sarebbe un chiaro riferimento alla Decima Flottiglia Mas, l’unità della Marina Italiana che, dopo l’Armistizio dell’8 Settembre 1943, fece parte del corpo militare della Repubblica di Salò e collaborò attivamente con le forze armate tedesche in Italia settentrionale. “Trovo di poco gusto il riferimento alla Decima Mas. Un pedigree inaccettabile. Forse non tutti sanno o si ricordano cosa è stato”, ha dichiarato Lamperti.
Immediata la risposta dell’Assessore alla Sicurezza del leghista Federico Arena: “Banalmente è il nome dell’allevamento dal quale proviene il pastore tedesco Narco. Nella corretta compilazione di un pedigree, infatti, il nome dell’allevamento viene apposto a quello del cane come fosse una sorta di cognome, in modo da facilitare di conseguenza il riconoscimento dell’animale e le eventuali analisi genealogiche. Comunque, ha proseguito l’assessore, ho un goniometro e posso assicurare che in ogni movimento della sua zampa, Narco non fa il saluto romano. Abbiamo fatto poi dei controlli nella sua cuccia e non abbiamo trovato busti di Mussolini”. Aggiungendo:”Al Pd conviene informare per tempo l’onorevole Emanuele Fiano per evitare che presenti un’interrogazione urgente in Parlamento. State tutti tranquilli, non abbiamo un cane fascista”.
In realtà il povero Narco, pastore tedesco di due anni e mezzo, non è un veterano della Repubblica di Salò, né un discendente di un cane repubblichino, né un quadrupede con tendenze dittatoriali. Il fatto della Decima Mas nel pedigree dipende semplicemente nel nome dell’allevamento da cui proviene, appunto il “Decima Mas” di Agugliano, in provincia di Ancona, specializzato nell’addestramento di cani destinati a Polizia, Carabinieri, Gdf e Protezione civile (con una lista lunghissima di premi e riconoscimenti) presenti in tutta Italia. Il nome di pedigree riconosciuto dall’Ente nazionale cinofilo è insomma quello, Decima Mas, ed è lo stesso di molti altri cani poliziotto provenienti dallo stesso allevamento, come ha spiegato in consiglio comunale Federico Arena, esponente della Lega e assessore alla Sicurezza di Monza.