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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Agrigento, impegnati in un servizio di contrasto a piromani e incendi, si sono imbattuti in un uomo che aveva appena appiccato le fiamme alle sterpaglie e ai rifiuti abbandonati sul ciglio della strada statale 122 in Contrada Petrusa. M G, sono le iniziali del nome, 35 anni, di Agrigento, è fuggito a bordo della propria automobile, è stato inseguito ed è stato bloccato in modo rocambolesco, perché la gazzella dei Carabinieri è stata costretta a tagliargli la strada. Nelle sue tasche i militari hanno scoperto due accendini e una confezione di fiammiferi. E dentro l’auto del materiale infiammabile. I Carabinieri hanno ammanettato il criminale e poi sono tornati indietro per spegnere le fiamme evitando che il fuoco si propagasse alle campagne e alle abitazioni circostanti. Il 35enne è stato ristretto ai domiciliari e all’autorità giudiziaria risponderà di tentato incendio doloso.

Ad Agrigento il personale della Polizia amministrativa della Questura, coordinato da Fatima Celona, ha notificato un provvedimento di chiusura, firmato dal questore Maurizio Auriemma, ad un pubblico esercizio nel centro cittadino. La Polizia nel corso di numerosi controlli ha riscontrato: serate danzanti senza apposita licenza di Polizia, disturbo alla pubblica e privata quiete, non adeguate condizioni di ordine e sicurezza pubblica, automobili e moto posteggiate in modo selvaggio nei pressi del locale, e tanti soggetti ubriachi gravitanti ancora nei pressi.

Centri controllati” nei Paesi Ue “su base volontaria” per migliorare le procedure di asilo e accelerare i rimpatri degli irregolari. E’ la proposta della Commissione Ue inviata alle capitali e che prevede sostegno finanziario agli Stati che accettano di ospitare i centri. Inoltre, i Paesi che accettano il trasferimento dei migranti sbarcati in uno dei centri controllati – si legge nel documento che l’ANSA ha potuto visionare a Roma – riceveranno 6 mila euro per ogni profugo.

 “Se vogliono dare soldi a qualcun altro lo facciano, l’Italia non ha bisogno di elemosina”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini respingendo al mittente la proposta dell’Ue. “L’ipotesi non esiste, anche perché nel corso del tempo ogni richiedente asilo costa tra i 40 mila e i 50 mila euro”. Dunque Bruxelles, ha aggiunto il ministro, “l’elemosina se la può tenere. Noi vogliamo chiudere i flussi in arrivo per smaltire l’arretrato di centinaia di migliaia di presenze. Non chiediamo soldi ma dignità e ce la stiamo riprendendo con le nostre mani”.

La proposta Ue  (IL TESTO INTEGRALE IN PDF) – La Commissione Ue propone il concetto di piattaforme di sbarco dei migranti nei Paesi non Ue in stretta cooperazione con l’Oim e l’Unhcr e in collaborazione con i paesi terzi. L’obiettivo è contribuire a garantire una responsabilità regionale realmente condivisa nel rispondere alle complesse sfide migratorie, ridurre le morti in mare e garantire uno sbarco ordinato e prevedibile. Non si tratterà di campi né di centri di detenzione, ma di aree gestite nel pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. 

La Commissione europea svolgerà una funzione di coordinamento tra gli Stati membri. In altre parole si tratterà di una sorta di cabina di regia, ma sarà solo una misura provvisoria fino a quando non sarà possibile istituire un sistema completo nel contesto della riforma del sistema europeo comune in materia di asilo.

La Nato: se una barca è in difficoltà si deve intervenire – “Quando un marinaio incontra una barca in difficoltà deve sempre intervenire con l’obiettivo di salvare vite umane. E’ una regola del mare”. E’ quanto ha detto l’ammiraglio James Foggo, comandante del Comando Nato di Napoli, in occasione della prima giornata di studio dell’Hub di direzione strategica della Nato per il Sud. “La Marina opera in completa autonomia e può decidere anche le modalità di intervento”.

Disponibile nel sito dell’ente www.provincia.agrigento.it, nella home page, il numero 5/6 della rivista bimestrale “Agrigento: Nuove Ipotesi”. Questa edizione contiene un dettagliato resoconto sul tema della lotta alla corruzione nella P. A. che è stato al centro dei lavori di un seminario formativo organizzato dal Libero Consorzio comunale di Agrigento e gli obiettivi del piano triennale delle opere pubbliche.
Sono presenti anche numerosi articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, l’insediamento del nuovo Segretario Generale Dr.ssa Caterina Moricca e altre notizie utili ai cittadini.
“Nuove Ipotesi” è consultabile, esclusivamente in formato pdf nel sito del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, grazie ad un apposito link che si trova nella home page.
La rivista “Nuove Ipotesi” è pubblicata dallo staff giornalistico dell’Ufficio Stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la struttura all’interno dell’ente che si occupa delle attività di informazione così come previsto dalla Legge 150/2000. La versione digitale del periodico in pdf garantisce al lettore di scaricare la rivista comodamente nel proprio p.c., tablet o smartphone, oltre a rappresentare un risparmio di spesa rispetto all’edizione cartacea.

 

L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sta monitorando con attenzione il fenomeno legato alla moria di volatili e di pesci in prossimità della foce del fiume Akragas a Maddalusa. “Il servizio Asp preposto – afferma il dirigente del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, Antonio Izzo – si è immediatamente attivato per eseguire le necessarie indagini sul fenomeno e attivare gli interventi conseguenti. Già in occasione del momento in cui è stata segnalata la presenza di anatre morte sulle rive del fiume, l’Asp di Agrigento, insieme all’Arpa, ha provveduto ad eseguire il prelievo delle acque per la valutazione del grado di potabilità e per la ricerca della presenza di pesticidi mentre una nuova campionatura è già stata effettuata. La carcasse di alcuni volatili sono inoltre già state inviate all’Istituto Zooprofilattico di Palermo per procedere ad un esame tossicologico e controllo SARS che sveli le cause del decesso e lo stesso si sta facendo in queste ore recuperando, con l’impiego di nostro personale specializzato, i pesci morti lungo il tratto di fiume”. Obiettivo aziendale è dunque quello di venire tempestivamente a capo della questione tutelando la salute di cittadini e della fauna locale oltreché la salubrità dell’ambiente.

L’Assessore Gerlando Riolo comunica che a seguito dell’espletamento di regolare gara d’appalto è stato affidato dal Comune di Agrigento il servizio di sorveglianza della balneazione, con la creazione di n° 3 postazioni con l’utilizzo di Bagnini attrezzati per il soccorso con torrette, pattini e quanto necessario per intervenire in caso di necessità. Il servizio avrà durata di un mese a partire da oggi 24/7/2018 e coprirà le ore antimeridiane e pomeridiane con la presenza di 2 bagnini per turno per postazione, che saranno posizionate in C.da Kaos, alle Dune e a Cannatello;la postazione delle Dune sarà attrezzata anche per l’accesso facilitato in acqua per i disabili.

 

Giovanni Brusca condotto in carcere dopo la sua cattura, il 21 maggio 1996.

 Il “ravvedimento” non può essere presunto “sulla base della sola collaborazione” e dell’assenza di attuali collegamenti con la mafia, ma “richiede ulteriori, specifici, elementi” e “una maggiore attenzione verso le vittime”. Sulla base di questo principio la Cassazione ha negato i domiciliari al boss mafioso pentito di san Giuseppe Jato (Pa) Giovanni Brusca, confermando quanto stabilito nell’ottobre scorso dal tribunale di sorveglianza di Roma. Brusca sconta una pena a 30 che scade nel 2022, e non l’ergastolo in base ai benefici riconosciuti per la sua collaborazione. Gli “specifici elementi di resipiscenza”, nel caso di un soggetto della “caratura criminale” quale quella dimostrata da Brusca “con la pregressa devianza”, spiega la Cassazione, devono essere sostenuti anche da “concrete iniziative riparatorie” tali da rivelare “un serio intento di riconciliazione con la società civile così gravemente offesa”.

E’ approdata oggi in commissione Salute all’Ars, per il parere obbligatorio previsto dalla legge, la nuova rete ospedaliera varata dalla giunta regionale.  Ad illustrare il testo è stato l’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza.

La rete ospedaliera prevede la classificazione di 23 strutture come Dea di I livello, mentre 7 strutture  vengono classificate Dea di II livello. Aumentano i posti letto di 1.715 unità e complessivamente ne vengono dunque programmati 18.051. Migliora sensibilmente il rapporto posti letto/strutture complesse, che dal coefficiente 15,5 si allinea a quello 17,1, a fronte di un standard “Balduzzi” di 17,5.

L’esame della richiesta di parere sulla proposta di riordino della rete ospedaliera pubblica e privata accreditata del Servizio sanitario regionale proseguirà domani con un focus provincia per provincia.

“Complessivamente – ha detto la presidente della sesta commissione dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo – ritengo il testo pregevole e ben articolato in considerazione dei limiti imposti dal decreto Balduzzi. Tuttavia domani faremo una ricognizione e presenteremo un elenco con alcune proposte di modifica con l’obiettivo di contemperare al meglio le esigenze di natura tecnica e finanziaria con le esigenze sanitarie dei territori”.


Ad Agrigento, domani, mercoledì 25 luglio, nella sala riunioni della direzione dell’Azienda sanitaria, al Viale della Vittoria, alle ore 10, si svolgerà una conferenza di presentazione di un traguardo sanitario ad Agrigento ritenuto straordinario con pochi eguali in ambito regionale e nazionale. Si tratta dell’esecuzione di un delicatissimo ed innovativo intervento chirurgico nel reparto di Emodinamica dell’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento brillantemente diretto dal dott. Giuseppe Caramanno.

Lo stesso Caramanno, nei giorni scorsi, ha salvato la vita ad un paziente colpito da ictus cerebrale con un intervento di angioplastica percutanea è stata salvata la vita ad un paziente in condizioni critiche, ed il risultato ottenuto consente di progredire notevolmente nel trattamento della patologia. Alla conferenza parteciperanno i dirigenti Gervasio Venuti, Silvio Lo Bosco e ovviamente il primario di Emodinamica, Giuseppe Caramanno.

A Palermo, nella sede dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici, si sono riunite tutte le sigle che rappresentano gli imprenditori edili della Sicilia. L’assessore Marco Falcone ha proposto la modifica del metodo di calcolo per l’aggiudicazione dei lavori sotto soglia. Ance, Cna costruzioni, Anaepa, Creda, Lega Coop, Agci, Casartigiani e Clai, hanno preparato una proposta di modifica del metodo di aggiudicazione che elimina la possibilità di poter influenzare l’esito della gara, garantendo massima trasparenza e legalità. In proposito interviene il vice presidente con delega ai Lavori pubblici di Ance Sicilia, Carmelo Salamone, che afferma: “Ringrazio l’assessore Falcone per l’attenzione, e tutti i rappresentanti delle sigle per essere stati coesi e responsabili nella ricerca di una soluzione ad un problema che, di fatto, ha messo in ginocchio il comparto delle piccole e medie imprese di costruzione. Adesso non ci resta che aspettare, confidando ottimisti nella soluzione”.