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Ripartire dal Centro storico per avviare percorsi di sviluppo e riqualificazione che interessino tutta la città, fornendo a chi decide di investire nel cuore antico di Agrigento agevolazioni, incentivi e minori pastoie burocratiche.
Sono questi alcuni dei risultati emersi al termine del seminario “Ripartire dal Centro͟” promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, da quello degli Architetti e patrocinato dall’Amministrazione comunale del capoluogo. Un confronto lungo e articolato nel contesto del quale, grazie a numerosi contributi qualificati, si è cercato di comprendere cosa può essere concretamente fatto perché il centro storico torni ad essere cuore pulsante della nostra (e in altre) città.
“Gli ordini professionali hanno voluto organizzare questo momento di incontro, fuori dalla liturgia e dei riti che più volte si sono succeduti per celebrare una capacità di intervento in centro storico che poi in realtà ha mostrato tutti i suoi limiti – ha spiegato il vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri, Epifanio Bellini -. Crediamo che determinati processi debbano essere rivisti mettendo al centro la riqualificazione e la rivitalizzazione del centro storico. Questo passa ovviamente da processi normativi che semplifichino le procedure, che innalzino il valore del costruito in centro storico e consentano all’operatore privato di intervenire in sicurezza sfruttando alcuni strumenti già presenti come il cosiddetto ‘Sismabonus’, che però oggi hanno difficoltà ad essere applicati a causa di alcuni problemi endemici, ma risolvibili, del nostro centro storico”.
Il “Sismabonus”, lo ricordiamo, è una possibilità offerta dallo Stato di ottenere una riduzione significativa della tassazione sugli interventi che appunto prevedono l’adeguamento sismico degli edifici, con vari livelli di intervento e alcune opportunità specifiche. Uno strumento che rappresenta anche una opportunità ovviamente per aumentare la sicurezza del nostro centro storico.
“Se applicato a tappeto, il Sismabonus porta con sé l’effetto positivo di una diminuzione del rischio sismico dei centri storici – spiega Calogero Cucchiara, docente di Tecnica delle Costruzioni dell’Università di Palermo, consigliere provinciale dell’Ordine degli Ingegneri, relatore e promotore dell’iniziativa di ieri -, ma potrebbe anche creare lavoro, non solo per i tecnici e le imprese che sarebbero occupate nelle opere di messa in sicurezza, ma per tutto il tessuto: tanti centri storici hanno fatto la loro fortuna grazie a percorsi di riqualificazione. Il Sismabonus, inoltre, è sfruttabile anche da coloro che non possono usufruire dei vantaggi fiscali perché non presentano una dichiarazione dei redditi perché possono cedere il credito alle ditte.

Sul tema delle agevolazioni economico-burocratiche è intervenuto anche don Giuseppe Pontillo, direttore dei Beni culturali ed Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento e del Mudia, il museo diocesano. “Il futuro del centro storico – ha detto – è certamente legato all’asse di via Duomo, dove insiste la cattedrale, segno di speranza e punto di arrivo sicuro nei percorsi di visita turistica, e l’itinerario ‘Arte e fede’, ma accanto a questo servono percorsi nuovi che se da un lato possono portare al recupero dell’esistente da un punto di vista urbanistico, dall’altro debbono fornire agevolazioni ai privati che vogliano investire nel centro storico. Per fare un esempio concreto, oggi spesso non si possono aprire dei locali in centro storico perché l’area, per propria conformazione urbanistica, non è adeguabile alle norme sulle barriere architettoniche”.
Della necessità di affiancare a questi percorsi di agevolazione economica ad un ragionamento complessivo su infrastrutture e strumenti urbanistici è stato il presidente dell’Ordine degli Architetti Alfonso Cimino.
“Agrigento ha un centro storico meraviglioso, ma cinquant’anni di cattiva pianificazione urbana di questa città, vuoi anche per l’evento franoso, hanno svuotato quell’immenso patrimonio artistico, sociale e culturale. Recuperarlo, come? Innanzitutto riaggregando le periferie al centro, fermando l’ormai inutile consumo di suolo per la costruzione di nuovi edifici, stilando un piano economico e commerciale dedicato alla città perché le vetrine di via Atenea tornino ad essere aperte e defiscalizzando al massimo i cittadini e gli imprenditori che vogliono investire nel centro storico. Mettendo tutti questi elementi a sistema, e recuperando la viabilità comunale e provinciale, sono convinto che il centro storico potrà ripartire”.
Al seminario presente anche il sindaco Lillo Firetto, che oltre a portare i saluti ha raccontato la genesi e la struttura del progetto “Girgenti”, che porterà alla riqualificazione di ampie parti del centro storico, visto però come “periferia degradata”, stante che il bando Statale che ha finanziato l’iniziativa era appunto dedicato ai territori in cui fossero presenti fenomeni di marginalità sociale.
“Ricordo che discutevamo di quale quartiere periferico candidare, visto che, appunto, si parlava di periferie – ha spiegato -. Non si facevano i conti con la filosofia di quel bando voluto da Renzo Piano, che esprimeva cioè la necessità di creare dei rammendi alle città. Cioè, trovare quelle aree che si trovavano particolarmente compromesse sul piano non solo infrastrutturale e urbanistico, ma anche sociale, e metterci una pezza. A questo punto abbiamo detto: dove se non in un centro storico, come quello di Agrigento, mortificato negli anni da tante cose, a partire da una mancanza di risorse che, a volte, non sono arrivate per ragioni da attribuire solo a noi stessi. Un fatto per tutti: il dotarsi di un piano particolareggiato del centro storico quando la messe importante di risorse finanziarie erano già finite altrove. Adesso l’idea che avevamo messo in campo è risultata vincente: le risorse stanno arrivando e stiamo iniziando con i cantieri”.

Lillo Firetto, sindaco di Agrigento.

La Provincia di Agrigento ha classificato 5 nuove strutture turistico-ricettive nel mese di giugno. Si tratta di 52 posti letto in più nel territorio provinciale. Nel dettaglio, le nuove strutture autorizzate sono bed and brakfast:
“La casa di Anthea” ad Agrigento in via Callicratide 64.
“Belvedere sulla Valle” ad Agrigento in via Dante 5. “Batara” Agrigento in via Ficani 34.
“Vistamare” ad Agrigento in via Belvedere 96.

E poi “Holiday Home Seccagrande”, a Ribera in via Raffaello Sanzio, come Casa per Ferie.

Inoltre è stata riclassificata la struttura ricettiva “Villa Sole” a Siculiana in contrada Torre Salsa, nella tipologia B & B.

La provincia di Agrigento dispone attualmente di 18.835 posti letto.

Smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, de-classificati come non pericolosi, nella discarica di Camastra. Notificati una cinquantina di avvisi di conclusione delle indagini.

L’ipotesi di reato è smaltimento illecito di rifiuti nella discarica di Camastra, in contrada Principe, in provincia di Agrigento. Adesso la Procura della Repubblica di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini ad una cinquantina di indagati, tra persone fisiche e giuridiche. Tra gli indagati vi sono l’amministratore di Rfi, Rete Ferrovie Italia Maurizio Gentile, l’ex assessore regionale, Marco Venturi, l’imprenditore Marco Campione, presidente di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, ex amministratore di Girgenti Acque, e poi, tra le persone giuridiche, colossi come Eni, Isab, Raffineria di Gela, Fincantieri, Bonatti, l’Ilva di Taranto, Rete ferroviaria italiana fino a Girgenti Acque: attraverso società di intermediazione, impegnate nel trasporto dei rifiuti, avrebbero usufruito illecitamente della discarica di Camastra. Lo scorso 22 dicembre la discarica a Camastra è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico, in collaborazione con la Guardia di Finanza di Agrigento. Sono stati sequestrati preventivamente tutti i beni aziendali dell’impresa “A&G s.r.l.”, con sede a Camastra, che ha gestito la discarica. E per equivalente sono stati sequestrati poco più di 2 milioni di euro, e poi beni immobili, quote societarie e di altro tipo nella disponibilità degli indagati Donato D’Angelo, Salvatore Alaimo, Calogero Alaimo, Alfonso Bruno e Pasquale Di Silvestro, tutti a lavoro, con diversi ruoli, nell’impresa “A&G srl”. Nella discarica di Camastra sarebbe stata compiuta la pratica fraudolenta di de-classificazione dei rifiuti, così da ricevere e smaltire illecitamente e abusivamente nella discarica rifiuti speciali pericolosi provenienti da tutta Italia, e che sarebbero stati artatamente de-classificati come non pericolosi e smaltiti quindi con tariffe molto minori: ecco il business. E per compiere tale truffa ci si sarebbe avvalsi di un laboratorio chimico compiacente, a Catania, dove i risultati delle analisi dei campioni di rifiuto sarebbero stati manipolati. E ciò avrebbe provocato danni permanenti al territorio ed all’ambiente, e, più in genere, al sistema dello smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, nella provincia agrigentina. Il laboratorio di analisi a Catania è stato sequestrato a dicembre, il titolare è Giuseppe Pistone, 47 anni, di Catania, e si tratta dello “Studio Chimico Ambientale”. Marco Venturi è tra gli indagati perché amministratore di un altro laboratorio, a Caltanissetta, che, si sospetta, avrebbe anch’esso prestato il fianco alla presunta attività di manipolazione.

 

Angelo Ruoppolo Teleacras 

 
 

Si preannuncia un grande successo per la quarta edizione di Sicilia in Bolle: a dieci giorni dall’apertura dell’evento le Masterclass di approfondimento “Spumanti Sicilia” e “Spumanti TRENTODOC, Bollicine di Montagna”, in programma domenica 1 luglio, sono già sold out. Il pubblico ha accolto con grande entusiasmo le due degustazioni tematiche, prenotando in pochi giorni dal lancio del sito tutti i posti disponibili.


Ed è ufficialmente uscita la lista dei vini in degustazione e i nomi degli ospiti che interverranno a ciascun appuntamento. Sarà presente anche il neoeletto presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta: le recenti elezioni in casa AIS hanno infatti sancito la sua vittoria, con ben 4512 voti a livello nazionale, e la sua riconferma alla presidenza di AIS Italia per il quadriennio 2018-2022.


Di seguito il programma dettagliato delle due Masterclass di degustazione:


Spumanti Sicilia – Madison Sala Mare 17:30

a cura di Pietro Caravello – Delegato AIS Messina


Vini in degustazione:

ALMERITA BRUT 2015 – Tasca d’Almerita

SAXANIGRA ROSÉ BRUT 2012 – Destro

PLANETA BRUT– Planeta

MIRA 2015 – Porta del Vento

TERZAVIA RISERVA – Marco De Bartoli

SHALAI 2016 – Vinisola


Interverranno:

Antonello Maietta – Presidente AIS Italia

Camillo Privitera – Presidente AIS Sicilia

Alessio Planeta – Presidente Assovini Sicilia

Antonio Rallo – Presidente Consorzio Sicilia Doc

Umberto Gambino – Giornalista TG2 RAI


Spumanti TRENTODOC, Bollicine di Montagna – Madison Sala Mare 19:30

a cura di Roberto Anesi – Miglior Sommelier d’Italia 2017


Vini in degustazione:

TRENTODOC MOSER BRUT NATURE 2012 – Moser

TRENTODOC CANTINA D’ISERA 1907 EXTRA BRUT 2012 – Cantina d’Isera

TRENTODOC MADONNA DELLE VITTORIE BRUT MILLESIMATO 2013 – Madonna delle Vittorie

TRENTODOC FERRARI PERLE’ 2011 – Cantine Ferrari

TRENTODOC ALTEMASI RISERVA GRAAL 2010 – Altemasi

TRENTODOC ROTARI FLAVIO RISERVA 2009 – Rotari

TRENTODOC SAN MICHAEL ROSE’ S.A. – San Michael

Interverranno:

Antonello Maietta – Presidente AIS Italia

Camillo Privitera – Presidente AIS Sicilia

Sabrina Schench – Istituto Trento Doc

Umberto Gambino – Giornalista TG2 RAI

Nell’ambito della maxi inchiesta antimafia nell’Agrigentino cosiddetta “Montagna”, si assiste quasi ad una sorta di ping pong tra diversi gradi di giudizio nell’ambito della valutazione della ricorrenza dei gravi indizi di colpevolezza e quindi della conseguente, o meno, giustificabilità delle ordinanze di custodia cautelare emesse. Ebbene, la Cassazione, su ricorso della Procura antimafia di Palermo, ha appena annullato con rinvio quattro provvedimenti di scarcerazione, e quindi di annullamento dell’ordinanza cautelare, disposti dal Tribunale del Riesame. Pertanto, subiranno un secondo giudizio innanzi al Tribunale del Riesame Vincenzo Cipolla, 56 anni, di San Biagio Platani, Antonino Vizzì, 62 anni, di Raffadali, Luigi Pullara, 54 anni, e Angelo Di Giovanni, 45 anni, entrambi di Favara. I quattro indagati sono difesi dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giuseppe Barba.

In Cassazione il Procuratore Generale, Stefano Rocci, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la conferma dell’assoluzione dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa a favore dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, pronunciata dalla Corte d’Appello di Catania il 31 marzo del 2017. E poi l’annullamento con rinvio della condanna a due anni, pena sospesa, per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza. Innanzi alla Cassazione sono pendenti due ricorsi: quello della difesa, con gli avvocati Alessandro Benedetti e Filippo Dinacci, e quello presentato dalla Procura generale della Corte d’Appello. Il Pg di Cassazione ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibile il ricorso del Pg di Catania perché sarebbe stato presentato in ritardo. La decisione della Cassazione è attesa per settembre.

I ragazzi del Vespa Club Agrigento, capitanati dal presidente Vincenzo Pisano, rievocano il mito della Vespa e hanno organizzato i prossimi 23 e 24 giugno, sabato e domenica, una gara, l’Audax Agrigentum 2018, che interesserà le province di Agrigento, Palermo e Trapani, con la partecipazione di 70 vespisti provenienti da tutta Sicilia e anche dal resto d’Italia. Sabato 23 giugno è previsto un giro per la città di Agrigento, Valle dei Templi, zona balneare di San Leone e cena di gala al Grand Hotel Mosè. Domenica 24 sarà la giornata della gara di regolarità, con partenza da Piazza Stazione dalle ore 7 in poi, alternandosi su un percorso tra il mare e l’entroterra siciliano, Alessandria della Rocca, Corleone, Marsala, Castelvetrano, Partanna, Montevago, Santa Margherita di Belice, Sciacca, Scala dei Turchi e rientro ad Agrigento.

“Siamo felici per le numerosissime adesioni al nostro comitato, oltre ogni aspettativa, segnale tangibile di un problema reale. Abbiamo, per questo motivo, deciso di passare dalle parole ai fatti, per testimoniare ad istituzioni, azienda e sindacati la nostra assoluta contrarietà nei confronti di questo accordo, troppo penalizzante per i lavoratori Siciliani e per la qualità dei servizi erogati nell’isola.” Questo quanto si legge in una nota ufficiale del comitato diffusa a margine della conclusione della prima assemblea tenutasi ieri a Palermo, durante la quale è stato redatto un documento rivolto ad azienda e istituzioni con il quale si chiede la convocazione di un tavolo tecnico tra le parti e si annunciano forme di protesta. “Abbiamo scelto di dare un segnale forte. Stiamo provvedendo ad inviare un documento ufficiale per chiedere di essere convocati dalle istituzioni nazionali e regionali e per chiedere all’azienda di rivedere al rialzo i numeri previsti per la Sicilia. Procederemo a cancellature collettive ed in blocco da tutte le sigle sindacali, perché non ci sentiamo più rappresentati dai sindacati che avrebbero dovuto opporsi ad un accordo così mortificante per la Sicilia e perché vogliamo dare un segnale di protesta, anzi lanciamo un accorato appello a tutti i colleghi, anche full time, affinché possano sostenere le nostre azioni di protesta, facendo la stessa cosa. Ci asterremo dalle prestazioni straordinarie per evidenziare le carenze di personale in Sicilia. Contestualmente abbiamo provveduto a lanciare una petizione on line” concludono nella nota “per sensibilizzare anche l’opinione pubblica e chiedere il supporto di tutti.” Si apre una stagione di battaglia e di confronto, che vede i precari ed i part time Siciliani di poste italiane sul piede di guerra, alcuni dei quali in questa condizione da oltre sette anni. Numerose intanto le interrogazioni presentate alla Camera dei Deputati, presentato anche un ordine del giorno all’Ars dai deputati di #diventeràbellissima. Adesso la palla passa al governo nazionale ed a quello regionale

A margine della conferenza stampa sul servizio di raccolta differenziata e sul decoro della città, svoltasi questa mattina in Comune,  l’assessore all’Ecologia, Nello Hamel, ha fornito una serie di dati facendo il punto sulla situazione. “Si è avviata in modo massiccio l’attività di diserbamento e pulizia delle strade. Sono già stati realizzati interventi in circa 40 strade urbane, utilizzando otto squadre di operatori e relativi mezzi e questo intervento durerà ininterrottamente per quattro mesi consentendo di raggiungere tutte le strade della città, venendo incontro alle esigenze di pulizia del territorio. Le isole ecologiche saranno riaperte in tempi accettabili a partire dall’isola di piazzale La Malfa, la cui ristrutturazione inizierà da domani, sabato 23 giugno. Sono stati attivati i servizi aggiuntivi che consentiranno la raccolta dei sacchetti di spazzatura sparsi e delle mini discariche. Si è avviata la bonifica delle grandi discariche a partire da quelle di piazzale La Malfa e Fontanelle, dove si è intervenuto anche con l’ausilio della pala meccanica. Funziona, ed è particolarmente gradito il servizio di raccolta a domicilio di pannolini e pannoloni. E’ stato infine attivato il servizio di raccolta quotidiana della frazione umida prodotta dai ristoranti. La raccolta differenziata ha raggiunto quasi il 70 per cento; questo formidabile risultato oltre a scongiurare qualsiasi aumento delle bollette che andranno sempre a diminuire, salvaguarda il Comune di Agrigento dal provvedimento del presidente della Regione, che costringerà i Comuni non virtuosi a trasferire i loro rifiuti fuori dalla Sicilia con una triplicazione dei costi e conseguente aumento delle bollette. Le scelte e gli interventi avviati, consentiranno in tempi brevi di arrivare alla normalizzazione ed eliminazione di tutte le disfunzioni da cui è scaturito il disagio, consentendo di avere una differenziata efficiente ed una città pulita e vivibile”.